Tipi di #hashtag

vigneta someecards: #have #hashtags #become #a #permanent #part #of #our #society?

Chi usa Twitter e altri social network può scegliere tra due tipi di hashtag: 1 hashtag con la funzione “classica” di parola chiave, usati per la categorizzazione dei messaggi e la ricerca per argomenti, ad es. #anglicismi, e 2 hashtag con una funzione “social(e)” di commento, spesso composti da più parole, come #muoiodalridere o #nonsenepuòpiù.

Sono chiamati 1 index hashtag e 2 commentary hashtag in uno studio americano che rileva alcune tendenze d’uso in Twitter, riassunte da There are Two Kinds of Hashtags. Mi pare valgano anche per l’italiano:

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Anisomorfismo: handle

Vari media italiani hanno dato risalto a questo scambio di battute su Twitter tra Bill Clinton e @POTUS, il nuovo profilo ufficiale di Barack Obama:

scambio tra Bill Clinton e President Obama in Twitter

Ho visto che una traduzione ricorrente per la frase evidenziata, the handle comes with the house, è “la gestione dell’account è legata all’incarico”. Il senso generale non è travisato, ma non è stato colto il riferimento a comes with the house, frase ricorrente tra chi descrive case per indicare cosa è compreso nella vendita o nell’affitto, e temo che chi ha tradotto non abbia riconosciuto la polisemia del sostantivo handle e l’abbia confuso con il verbo omonimo, che può significare “gestire”.

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I falsi positivi (e gli errori) di Twitter

Aggiornamento 16 ottobre 2014 – Il problema descritto qui sotto è stato risolto, ma ho dovuto telefonare alla sede europea di Twitter a Dublino per avere attenzione.


Da più di un mese per Twitter il mio blog è dannoso: non si possono aggiungere link nei tweet e se si cerca di accedere al blog dal mio profilo (@terminologia) appare questo avvertimento:

Il sito che hai provato ad accedere potrebbe essere dannoso! Il link è stato segnalato come potenzialmente dannoso. Siti dannosi possono includere: Siti web contraffatti o a rischio di phishing, Siti che scaricano software dannoso sul tuo computer, Siti spam che richiedono informazioni private

Nel sito del blog non c’è alcun file dannoso e non si rischia alcun tipo di phishing o di spam: si tratta di un falso positivo. È un problema che ho già avuto qualche settimana fa, quando due noti antivirus avevano rilevato presunti file sospetti, però era bastato contattarli perché rimuovessero subito il blog dalla loro lista nera (black list).

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Subtweet → frecciate 2.0

I media hanno dato parecchio risalto a questo subtweet politico del 25 luglio 2014:

Subtweet è un neologismo inglese che descrive un tweet che fa riferimento a un altro utente di Twitter senza però menzionarlo (o chiocciolarlo), e cioè senza includere il suo identificativo / nome utente (in inglese handle o username): nell’esempio Grillo anziché l’identificativo @beppe_grillo. In questo modo la persona oggetto del commento non riceve la notifica che c’è un tweet che la riguarda.

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Il variopinto mondo degli #hashtag

alcuni esempi di hashflag

Gli hashflag dei mondiali

Mi piace la parola hashflag, che in Twitter identifica gli hashtag che fanno apparire una bandierina colorata (flag) nei tweet se si digita #XYZ, dove XYZ è un codice associato a ciascun paese che partecipa ai mondiali di calcio 2014.

Aggiornamento 2016 – Il significato di hashflag si è ampliato: ora può indicare qualsiasi hashtag che genera automaticamente un’emoji (in inglese auto-emoji o automatic emoji).

In All Twitter #Hashflags si può trovare un elenco di hashflag in uso e non più attivi, come #SanRemo2016. Per gli hashflag usati globalmente sono indicate anche le lingue in cui sono o erano disponibili, cfr. #HappyNewYear, che in italiano funzionava con #FeliceAnnoNuovo.

Aggiornamento 2018 – Nell’ultima versione del glossario di Twitter gli hashflag sono stati rinominati Twitter emoji in inglese ed emoji di Twitter in italiano, con questa definizione: un emoji di Twitter è una specifica serie di lettere immediatamente preceduta dal segno # che genera un’icona su Twitter, ad esempio la bandiera di una nazione o un’altra immagine di piccole dimensioni.

È una denominazione insolita perché nell’uso comune un’emoji è una singola immagine che viene inserita scegliendola da una raccolta definita, mentre per Twitter diventa anche un hashtag “decorato” automaticamente. 

La terminologia ufficiale di Twitter è in continua evoluzione e non sempre tiene conto dell’uso comune, come si può osservare anche dalla vecchia descrizione di hashflag pubblicata il 10 giugno 2014 nel blog italiano di Twitter (non più disponibile): Gli hashflags sono un modo facile e divertente per dare colore ai tuoi Tweet. […] È sufficiente mettere un hasthtag davanti alla sigla di tre lettere che identifica un Paese (ad esempio #ITA), e la sua bandiera apparirà automaticamente nel Tweet.”   

Fino a qualche anno fa, infatti, nella documentazione di Twitter il termine hashtag identificava il cancelletto (#) e solo in seguito anche la terminologia ufficiale è stata adeguata all’uso comune: ho descritto l’evoluzione in 10 anni di #hashtag! (2017).


Definizioni per gli hashtag e tendenze d’uso

Due strumenti che trovo interessanti sono #tagdef, un sito che raccoglie definizioni di hashtag in varie lingue (potete verificare, ad esempio, che #t9y equivale a #terminology), e Hashtagify.me, che mostra tendenze d’uso, tra cui hashtag correlati visualizzati in diagrammi dinamici.

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Mute in italiano, la confusione di Twitter [2]

Dopo aver descritto la denominazione del concetto Mute in Twitter in inglese, concludo l’argomento con alcune note sulla localizzazione italiana per ribadire l’importanza di una corretta gestione della terminologia.

Mute in italiano: sistemi operativi

icona Disattiva audio in WindowsNei sistemi operativi Il verbo inglese mute fa riferimento soprattutto all’audio e di solito viene reso con disattivare, specificando cosa viene reso silenzioso: microfoni, altoparlanti, cuffie ecc. È la scelta adottata da Microsoft e da Google e in parte anche da Apple.

Mute in italiano: Twitter

In Twitter la funzionalità Mute non riguarda alcun tipo di suono ma solo testo (tweet). In italiano viene chiamata con almeno quattro nomi diversi, come si può vedere in questi esempi che rendono invisibili i tweet di @terminologia:

Ignora Togli voce (web) 
Qui sopra, comando nell’interfaccia web di Twitter.
Sopra a sinistra, comando in Twitter per Android.
Sotto, messaggio in Twitter per Android.
zittire e vedere (e varie altre incongruenze)  

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Mute in Twitter [1]

Prendo spunto da una funzionalità recente di Twitter per alcune considerazioni sulla formazione dei termini, che può essere primaria (si dà un nome a un nuovo concetto) o secondaria (il concetto viene trasferito in un’altra lingua, ad es. attraverso la localizzazione).

Risemantizzazione di mute

Mute in Twitter (interfaccia web)La nuova funzionalità di Twitter consente di rendere invisibile nella propria cronologia l’attività di qualcuno che si segue, ma senza che lo sappia (rimane tra le persone che si seguono e può continuare a comunicare attraverso i messaggi diretti). Questa opzione è stata chiamata Mute, una scelta che può apparire insolita, soprattutto in un contesto di inglese come seconda lingua (E2).

Per denominare il nuovo concetto è stato attribuito un nuovo significato a un termine esistente attraverso la risemantizzazione del verbo mute nel suo significato più frequente di disattivare l’audio, probabilmente l’unico noto in E2. È un uso chiaramente metaforico: in Twitter la comunicazione non è orale ma avviene esclusivamente in forma scritta (visiva).

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Le nuove collocazioni di hashtag

IS THAT A HASHTAG?
Vignetta: B.C. Comic

Evoluzione della terminologia informatica

La terminologia informatica si evolve molto rapidamente, ma non solo per gli sviluppi tecnologici che portano a rimodulare i concetti e causare slittamenti di significato.

Anche la popolarizzazione delle innovazioni, con l’adozione dei termini nel lessico comune, può causare cambiamenti, come ad esempio la diluizione del significato attraverso determinologizzazione e la comparsa di accezioni o connotazioni non previste.

Evoluzione di hashtag in italiano

Mi domando se anche hashtag stia subendo questo processo, non solo nella terminologia ufficiale di Twitter, descritta in #hashtag, parola e simbolo, ma anche nell’uso comune.

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Twoosh e altri twitterismi

Per i 700 anni dalla nascita di Boccaccio (16 giugno 1313) la Società Dante Alighieri ha proposto il gioco Il Decameron in 100 tweet, la sintesi di ciascuna delle cento novelle del Decameron via Twitter, meglio se con un twoosh, un tweet di 140 caratteri esatti, la lunghezza massima di ciascun tweet. Esempi: #14000DB.

Twoosh è una parola macedonia formata di tweet+swoosh (il rumore fatto da uno spostamento d’aria improvviso, ma anche il nome del simbolo della Nike) e ha la peculiarità di avere una data di nascita e una paternità precise, questo tweet:

coining "twoosh", a contraction of tweet-swoosh. It's when your tweet hits exactly 140 characters sans editing –  @rentzsch, 13 July 2007

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Tipi di messaggistica: esercizio terminologico

Social messaging

Nei commenti al mio ultimo post ho aggiunto che social messaging è ancora un termine ambiguo perché non identifica in modo univoco un unico concetto, un’indeterminatezza “social messaging apps”tipica della terminologia informatica (altro esempio: hashtag).

Le possibili accezioni di social messaging includono
1) un’attività di scambio di messaggi legata a un social network (ad es. attraverso Facebook Messenger),
2) un servizio di scambio di messaggi che ha un elemento social (ad es. Twitter).
In nessuno dei casi social messaging implica una distinzione tra dispositivi mobili e computer tradizionali.

Non mi convince quindi la definizione di WhatsApp come applicazione di social messaging fatta dal Corriere della Sera per spiegare l’interesse di Google, perché credo che in questo caso siano altre le sue caratteristiche distintive.

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