I media 🇺🇸 e il “sanewashing” di Trump

Gli interventi di Donald Trump nella campagna presidenziale 2024 appaiono sempre più sconclusionati e farneticanti, un potenziale segnale di declino patologico delle sue facoltà mentali. Trump fa spesso affermazioni assurde e salta di palo in frasca (rambling) con riferimenti che mancano di senso logico, di ordine e di coerenza, come gli squali e i motori elettrici nel video.

Altro esempio: Trump cita ripetutamente il cannibale Hannibal Lecter come spauracchio rappresentativo dei feroci migranti in fuga verso gli Stati Uniti (“he will have you for dinner”), presumibilmente perché confonde insane asylum (ospedale psichiatrico ➝ Lecter) e political asylum (asilo politico ➝ migranti). Ma le invettive deliranti (ranting) di Trump sono anche infarcite di disinformazione, complottismi, negazionismi, dog whistling e attacchi violenti e offensivi agli avversari.

I vaneggiamenti di Trump vengono ripetutamente ridicolizzati da comici e avversari. Nei principali media americani, invece, spesso le sue parole non vengono riportate letteralmente ma vengono parafrasate, razionalizzate e presentate in forma comprensibile. Viene così conferito un senso logico che filtra le assurdità, smorza la retorica e rende il messaggio più accettabile per gli elettori.

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IA con rigurgiti: falsi amici vs pappagalli!

Spunto per una discussione sul neologismo semantico inglese regurgitation nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa:

tweet da Ivo Silvestro: Un dubbio per @terminologia: come traduciamo “regurgitation” (quando una IA generativa ripropone tale e quale un contenuto su cui è stata addestrata), usato ad esempio da OpenAI nella loro presa di posizione?

Il riferimento è alle accuse del New York Times che ChatGPT, prodotto di OpenAI, anziché generare contenuti ad hoc darebbe risposte che riproducono letteralmente testo da articoli del NYT protetti da copyright.

OpenAI spiega che è un bug infrequente che stanno cercando di eliminare; è un comportamento anomalo che viene descritto come regurgitation:

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Preparedness e readiness nel setting scolastico

Volete un esempio di come non fare comunicazione istituzionale? Eccolo:

copertina del documento “Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (anno scolastico 2022 -2023) – Versione 5 agosto 2022”

È il documento “messo a punto da Istituto Superiore di Sanità, con i ministeri della Salute e dell’Istruzione” destinato a tutte le istituzioni scolastiche del I e II ciclo. Contiene una lunga introduzione a due tabelle con misure di prevenzione non farmacologiche.

Immagino che al documento abbiano collaborato varie persone eppure, a quanto pare, prima della pubblicazione nessuno si è reso conto che il testo è farraginoso, incongruente e vago ma anche infarcito di tecnicismi usati senza alcuna spiegazione.

Si ha l’impressione che nessuno abbia considerato i destinatari del testo – chiunque lavori nella scuola – e tantomeno si sia chiesto quanti possano sapere cosa sono preparedness e readiness e come si differenziano, cos’è un setting scolastico, cos’è un razionale, cosa si intende con etichetta respiratoria e molto altro. 

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Giovanni Adamo e la terminologia informatica

MI ha rattristata la notizia che è scomparso il linguista Giovanni Adamo, grande esperto di neologia e di terminologia tecnico-scientifica ma anche persona squisita e molto arguta che avevo avuto il piacere di incontrare ad alcuni convegni dell’Associazione Italiana per la Terminologia. Ricordo ad esempio una visita divertente a un noto negozio di sfogliatelle di Napoli, seguita da una conversazione stimolata dal passaggio di un Alibus e che mi aveva poi dato l’idea per Scuolabus, pedibus e altri ···bus.

Sono convinta che questa capacità di cogliere spunti ovunque si ritrovi anche negli esempi sul lessico e nelle raccolte di neologismi curate da Giovanni Adamo, che era anche un ottimo divulgatore.   

Copertina di “Che cos’è un neologismo”Copertina di “Le parole del lessico italiano”

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Un richiamo ai media su “booster”!

Esempi da notizie di agosto 2021 sulle vaccinazioni in Israele e negli Stati Uniti nell’ambito dell’epidemia di COVID-19:

Esempi: 1 «I primi dati sull’efficacia della terza dose del vaccino anti Covid arrivano da Israele, dove oltre un milione di persone sopra i 60 anni di età ha già ricevuto la dose aggiuntiva, il cosidetto booster»; 2 «Israele: avanzano gli studi sulla terza dose di vaccino anti Covid, quella definita booster»; 3 «Fauci ha specificato che al momento non vedono la necessità di offrire dei richiami ‘booster’»; 4 «Sarà molto probabile un booster, una terza dose dei vaccini anti covid»

Chi legge e non conosce già il significato della parola inglese booster concluderà che è il nome “tecnico” della terza dose di vaccino. Si tratta invece di un’interpretazione errata di chi ha tradotto dall’inglese.

Booster in inglese, richiamo in italiano

In inglese booster è la forma abbreviata di booster dose (o più informalmente booster shot) ed è il richiamo di un vaccino, come si può verificare in qualsiasi dizionario monolingue. Esempio:

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Come si chiamano i cookie dei siti inglesi?

immagine della casella di ricerca con il completamento automatico per DO BRITISH... che ha come primo suggerimento DO BRITISH WEBSITES USE BISCUITS

Qualche buontempone americano si è divertito con la funzione di completamento automatico di Google e ha fatto in modo che digitando do British… il primo suggerimento per completare la query di ricerca sia quello che si vede nell’immagine: do British websites use biscuits?

È una spiritosaggine virale che circola da molti anni e sfrutta una nota differenza alimentare tra inglese britannico e americano: i biscotti sono biscuit nel Regno Unito e cookie in America. Ovviamente tutt’altra storia per i cookie informatici: si chiamano allo stesso modo in tutte le varietà di inglese.

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Notti tropicali e notti calde, c’è differenza!

Alcuni titoli di fine luglio 2020:

Titoli: “Notte tropicale, a Lugano 20,1 gradi. Caldo in tutta la Svizzera, il record in Romandia” e “Meteo Italia, AFA da incubo con NOTTI TROPICALI”

La descrizione di una temperatura notturna di 20° C come tropicale può farci sorridere, però è un dettaglio che mette in evidenza una differenza importante tra parole e termini, e cioè tra lessico comune, usato in qualsiasi varietà linguistica, e lessico specialistico, usato invece solo in alcuni ambiti settoriali.

L’aggettivo tropicale nell’uso comune ha non solo un significato geografico che rimanda alla regione dei Tropici ma anche un senso figurato e iperbolico di caldissimo, come immaginiamo sia la temperatura in quelle zone. La locuzione notte tropicale evoca quindi una notte di caldo intenso, opprimente e soffocante, la cui percezione può variare molto da persona a persona.

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Cosa accomuna copia e incolla e browser

tweet di Xerox: The inventor of cut/copy & paste, find & replace, and more was former Xerox researcher Larry Tesler. Your workday is easier thanks to his revolutionary ideas. Larry passed away Monday, so please join us in celebrating him. cut copy paste

È morto l’inventore del copia e incolla, Larry Tesler. Gli dobbiamo alcune funzionalità fondamentali delle interfacce grafiche, tra cui i comandi per rimuovere, duplicare e riposizionare porzioni di testo (e in seguito anche immagini e altri elementi) e i termini inglesi corrispondenti cut, copy e paste.

Copincollare

Sono azioni che ci sono così familiari che le ritroviamo in senso figurato anche nel lessico comune: un esempio è il verbo italiano informale copincollare, usato metaforicamente per l’azione di copiare pedissequamente parole o idee altrui.

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Modalità Techetechete’: repliche e reduplicazione

Un tweet che mi ha incuriosita:

tweet di Massimo Persotti “Modalità Techetechetè” via @lucianocapone @ilfoglio_it è una curiosa espressione, chissà se esportabile anche altrove: qui, si parla di RAI che d'estate riesuma “materiale di archivio e telefilm” a scapito di qualità e attualità

Attira l’attenzione l’espressione modalità Techetechetè, usata per descrivere una programmazione televisiva estiva fatta soprattutto di repliche e altro materiale già visto.

Non guardo quasi mai la televisione ma ho capito subito anch’io il riferimento all’omonima trasmissione: merito di un formato originale e di un nome insolito che rimane impresso e che dà anche lo spunto per alcune osservazioni linguistiche.

Reduplicazione espressiva

Il nome Techetechete’ fa riferimento alle Teche (archivio) della Rai ed è un esempio di reduplicazione espressiva, un meccanismo linguistico comune a molte lingue che consiste nella ripetizione di un’unità lessicale.

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Caldo torrido, afoso, opprimente, asfissiante…

Alcuni titoli di notizie meteo di questi giorni:

Titoli: “Meteo, quando arriva il caldo torrido, temperature fino a 42º”, “Caldo afoso: le previsioni per mercoledì 26 giugno 2019”, “Arrivano caldo torrido e afa”

Per descrivere le temperature elevate nei media sono immancabili gli aggettivi afoso e torrido. Spesso sono usati come sinonimi ma andrebbero invece differenziati:

afoso descrive caldo intenso con alto tasso di umidità
torrido identifica caldo ardente ma secco

Un’ondata di caldo non può quindi essere contemporaneamente afosa e torrida.

Aggettivi per il grande caldo

Il caldo che stiamo sperimentando in questi giorni può essere anche asfissiante, canicolare, eccezionale, intenso, oppressivo, opprimente, rovente, soffocante… 

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Salto quantico, determinologizzato

Questa vignetta di SMBC gioca con la differenza tra parole e termini (lessico specialistico vs lessico comune):

Primo pannello, contesto aziendale, donna dice ai colleghi “Quick! I need a term that actually means something very small, but which people think means something large and significant! Secondo pannello, davanti a un pubblico: “This policy represents a quantum leap in education reform!”

Il processo di determinologizzazione

Alcuni termini (lessico specialistico) subiscono un processo di determinologizzazione: entrano nel lessico comune dove vengono usati con un significato molto più generico di quello che hanno nell’ambito in cui hanno avuto origine. Esempi: algoritmo, ecosistema, anno luce, meme, interfaccia.

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Quirk, quork, quark e “stranezza” terminologica

Quark-Gell-Mann

È morto il fisico americano Murray Gell-Mann, premio Nobel per i contributi sulla classificazione delle particelle elementari e delle loro interazioni. Nei media generalisti è stato ricordato soprattutto per avere teorizzato i quark e per averne scelto il nome. Ma ha coniato anche altri termini dall’origine insolita e che fanno riflettere su alcuni meccanismi di denominazione della fisica.

Quark, riferimenti letterari

L’origine della parola d’autore quark è nota perché è stata raccontata dallo stesso Gell-Mann. Aveva l’abitudine di usare parole onomatopeiche come squeak e squork per chiamare oggetti non ben definiti. Usava anche la parola pronunciata /kwɔːʳk/, simile a quawk che rappresenta il verso di vari uccelli tra cui il gabbiano.

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Di delitti e di pene (e di priming)

Questo titolo di SkyTG24 ha suscitato molte ironie:

Di Maio: castrazione non serve, aumentare pene

Contesto: le divergenze tra Lega e M5S su nuovi possibili provvedimenti contro gli stupratori.

Lo stile stringato del titolo, senza articoli, rende ambigua la parola polisemica pene. Non è però l’unico meccanismo che consente l’effetto umoristico: interviene anche un fenomeno noto come lexical priming* che qui riguarda l’ordine in cui appaiono i sostantivi.

Prime 

Nel lessico comune inglese il verbo prime ha vari significati che hanno alla base il concetto di preparare qualcosa o qualcuno ad entrare in azione, ad es. innescare armi da fuoco o esplosivi.

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Terminologizzazione e tecnicismi deboli

scientific names

Questa vecchia striscia di Calvin e Hobbes mi è sempre piaciuta perché fa riferimento alla terminologizzazione, il processo di risemantizzazione per cui una parola o un’espressione del lessico comune viene usata per designare un concetto particolare in un linguaggio speciale.

È un meccanismo molto produttivo in inglese, soprattutto in alcuni ambiti scientifici e tecnici. L’esempio nella striscia è dark matter, la materia oscura dell’astronomia, e vengono subito in mente buco nero (calco di black hole) e big bang, sul cui modello sono stati poi coniati big freeze, big crunch e big rip (“congelamento”, “compressione” e “disgregazione”).

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Di Android Pie, torte, porzioni e traduzioni

Le diverse versioni del sistema operativo Android di Google prendono il nome da dolci, scelti in ordine alfabetico. Dopo Oreo ci si aspettava un nome che iniziasse con la P e quando è stato rivelato che la versione 9.0 si chiama Android Pie mi sono subito chiesta che tipo di pie* fosse stato scelto per l’immagine ufficiale (e per la statua!).

rappresentazione ufficiale di Android 9 Pie

Curiosità soddisfatta: è un’americanissima cherry pie, una torta estiva spesso associata all’Independence Day (4 luglio) e ricorrente nella vecchia serie televisiva Twin Peaks

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