In questi giorni l’Acquario di Genova si fa notare per un esempio di inglese farlocco piuttosto imbarazzante, Jingle Balls, Natale con le bolle.
Terminologia, localizzazione, traduzione e altre considerazioni linguistiche
In questi giorni l’Acquario di Genova si fa notare per un esempio di inglese farlocco piuttosto imbarazzante, Jingle Balls, Natale con le bolle.
Avete già visto le pubblicità di Nexi, il nuovo nome di CartaSi? Mostrano persone che fanno acquisti con carte di credito e altri sistemi di pagamento elettronici e si concludono con lo slogan every day, every pay, che in inglese significa “ogni giorno, ogni paga”.
Cosa c’entrano retribuzioni o salari? Nulla. Chi ha ideato la frase ha fatto confusione tra i sostantivi pay (paga) e payment (pagamento), un errore che Nexi / CartaSi ha giustificato in uno scambio su Twitter come “licenza poetica”:
Ho trovato molto divertenti le pubblicità del nuovo catalogo IKEA che fanno il verso ai complottisti e ai programmi come Voyager (“Kazzenger”!).
Li trollano abilmente in tutti gli aspetti, anche lessicali, stilistici e di registro, come si può vedere in questo esempio, Alieni: ispirazione o cospirazione?
La pubblicità del cosmetico Empoison, vista da Luca Sommacal, si presta ad alcune osservazioni linguistiche.
Vipera templare
L’espressione al Siero di Vipera Templare è un esempio di Abuso delle Maiuscole perché vipera templare è un nome comune che non le richiede. È usato quasi esclusivamente nell’industria cosmetica ed è un calco dell’inglese temple viper, che ha origine dalla numerosa presenza del rettile presso un tempio malese (nome scientifico: Tropidolaemus wagleri).
Lo ammetto: ho un debole per le descrizioni inusuali dei volantini del supermercato LIDL. Ecco qualche esempio recente:
Me lo sono già chiesta in Cibi corretti: perché mai LIDL privilegia parole ed espressioni come stantio ed eccessi di unto, che evocano caratteristiche negative, come se fosse quella l’aspettativa per i propri prodotti?
Tempo fa un’amica straniera mi ha chiesto chiarimenti sull’uso delle preposizioni in macedonia di frutti di bosco vs macedonia ai frutti di bosco. Le ho risposto che la distinzione non è sempre netta ma che in generale di indica l’ingrediente principale (rilevante per quantità: solo frutti di bosco, zucchero e poco altro) mentre a indica l’ingrediente caratterizzante (frutti di bosco predominanti sull’altra frutta) o il condimento, ad es. al caffè, allo zafferano, al burro.
Ho ripensato alla mia spiegazione quando ho visto la descrizione di due sughi in un volantino dei supermercati LIDL. Ho notato innanzitutto la frase evidenziata nel dettaglio:
Una pubblicità che si vede in questi giorni in alcune stazioni della metropolitana a Milano:
Non conoscevo il marchio Il Viaggiatore Goloso e ho dovuto leggere la descrizione sotto all’immagine per capire di cosa si trattasse e rendermi conto che SIETE ANCORA IN TEMPORARY non era solamente un gioco di parole con inglese farlocco ma conteneva anche uno pseudoanglicismo.
Le descrizioni di questi prodotti vi invogliano al loro acquisto?
Ho notato questi esempi in due volantini dei supermercati LIDL, dove ho visto anche salmone affumicato corretto, pulito, con aromi non forzati, peperoncini sottolio giustamente piccante [sic], sapore e olio corretti, battuto di olive dal sapore e aromi corretti, funghi caratteristici e puliti, struttura corretta, confetture corrette, caratteristiche e piacevoli e vari tipi di gelato, ciascuno dei quali è corretto e piacevole.
Tra i meccanismi di formazione di neologismi più produttivi dell’inglese ci sono sicuramente le parole macedonia. Due esempi molto efficaci visti ieri sono subvertising (subverting / subversive + advertising) e brandalism (brand +vandalism) con il verbo brandalise.
Sono parole che descrivono le attività di Brandalism, un gruppo di artisti britannici che stravolge le pubblicità di alcuni noti marchi (brand) per comunicare un messaggio alternativo (anti-advertising). In occasione della conferenza sul clima COP21 a Parigi sono stati creati e affissi centinaia di nuovi manifesti. Due esempi:
Qualche giorno prima che iniziassero i saldi estivi del 2015 ho notato l’enorme scritta BLACK WEEKEND sulla vetrina di un negozio italiano di abbigliamento.
Immagino che l’idea sia venuta pensando al Black Friday americano. Negli Stati Uniti è il nome dato al quarto venerdì di novembre, subito dopo Thanksgiving, ed è la giornata tradizionalmente dedicata agli acquisti grazie a offerte speciali e grandi sconti.
Ho visto questa pubblicità di Austrian Airlines dal tram e l’ho fotografata perché mi ha colpita il riferimento scelto per per pubblicizzare i voli per Vienna a un pubblico italiano.
Immagino si tratti di una campagna pubblicitaria internazionale: l’Eurovision Song Contest (“Eurofestival”), che nel 2015 sarà a Vienna, è l’evento musicale più seguito al mondo.
In Eurofestival e “nul points” ho già ricordato l’enorme popolarità che ha la gara canora tra gli altri europei, che immagino trovino molto allettante l’idea di vedere lo spettacolo dal vivo.
Quanti riferimenti cinematografici trovate in questo brevissimo spot delle Uova Kinder?
(via Rob Benatti)
Mi è chiaro che Coniglio Pasquale è una versione italiana dell’americano Easter Bunny (con origine tedesca) e che la caccia alle uova richiama una Easter egg hunt, ma le mie conoscenze enciclopediche mi consentono di individuare solo due rimandi a film: le mosse dei Pinguini di Madagascar, protagonisti di un recente film di animazione e di una promozione degli ovetti Kinder, e My name is Bond. James Bond.
Di sicuro però mi sfuggono altri riferimenti di cultura popolare, che spero mi indicherete.
In inglese l’avverbio honestly a inizio frase viene usato in due modi:
1 indica impazienza, esasperazione o rabbia, ad es. Honestly, this is bullshit!
2 ha valore asseverativo: viene usato per garantire ed enfatizzare la realtà di un fatto o di un’affermazione che riguarda se stessi, ad es. Honestly, I don’t know that woman! In questa accezione è la parola chiave di una campagna pubblicitaria di Microsoft in inglese.
Per esprimere il senso 2 in italiano diremmo davvero, sul serio, credimi / credetemi ecc.
locuzioni solo in apparenza equivalenti