Giornata del pi greco “americano”

Oggi è Pi Day, la giornata mondiale del pi greco, festeggiata il 14 marzo perché è una ricorrenza nata negli Stati Uniti, dove la data è indicata nel formato mese giorno anno (“middle-endian”), quindi oggi è il 3-14-2015.

L’hanno ricordata anche i media italiani con un errore ricorrente: molti hanno affermato che 3/14 è il formato di data inglese o “anglosassone”, mentre è lo standard usato solo negli Stati Uniti e in Belize (ma non nel Regno Unito o altri paesi di lingua inglese).

A DELICIOUS COINCIDENCE? In inglese la pronuncia di pi greco o pi /paɪ/ è diversa da quella della lettera p /piː/ ma coincide con quella di pie (“torta”, “pasticcio”). L’omofonia ha ispirato molte vignette: qui a destra viene sfruttata la familiarità con scritture alternative come il leet speak, che consente di leggere 3.14 come forma speculare di PIE.

Altri esempi:

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Come si pronuncia Expo?

Logo Expo Milano 2015Ho notato che a Milano, dove vivo, si discute di Expo Milano 2015 pronunciando il nome con l’accento sulla prima sillaba e la e aperta, ÈK·spo, mentre chi mi chiede informazioni dal resto d’Italia dice ek·SPÓ, con l’accento sulla seconda sillaba a imitazione della parola originale francese, che è la pronuncia che riportano tutti i dizionari di italiano (esempio: Vocabolario Treccani).

Cosa dicono le fonti ufficiali? Non ho trovato informazioni specifiche e ho concluso che chi si occupa della comunicazione di Expo Milano 2015 abbia trascurato questo aspetto, invece importante per l’identità di un marchio. Negli spot e nei video ufficiali sono infatti usate due diverse pronunce.

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Telemarketing “estero” e pragmatica

Anche se il mio numero di telefono è da anni nel Registro delle Opposizioni, ultimamente ricevo parecchie telefonate indesiderate da Telecom e da Vodafone.

operatore di telemarketing (con loghi adattati di Vodafone e Telecom Italia)Inutile protestare o dichiarare totale disinteresse verso qualsivoglia offerta, quindi devo concludere che la percentuale di telefonate andate a buon fine compensi l’avversione permanente suscitata in quelli come me.

Presumo che per chi ascolta e si fa convincere dalle offerte non siano rilevanti gli aspetti linguistici e pragmatici che invece ritengo rendano gli operatori di telemarketing poco credibili.

Accento ed errori

Da quando parecchi call center sono stati dislocati all’estero, buona parte degli operatori non sono di madrelingua italiana. Le aziende che si servono di loro però non sembrano preoccuparsi degli studi che indicano che chi parla con accento straniero è percepito come meno attendibile rispetto a una persona di madrelingua, ancor meno se fa errori di lessico o grammatica: qualche dettaglio in Accenti stranieri e credibilità.

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Jobs Act

Settembre 2014: è tuttora al centro dell’attenzione il cosiddetto Jobs Act, un nome usato impropriamente.

Ne ho discusso in Get your [Jobs] Act together! e nell’aggiornamento Definizione ufficiale di Jobs Act, due post molto visualizzati perché risultano ai primi posti nei risultati di ricerche quali “significato di Jobs Act” e “definizione di Jobs Act” (non sono insolite le ricerche con grafie italianizzate come giobs act).

esempi di pronuncia di Jobs Act

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i meme, i memes e i memi

Negli Stati Uniti all’inizio del 2014 è stato fatto un sondaggio tra 1100 persone dai 18 ai 45 anni per verificare come vengono chiamati una trentina di concetti legati alle tecnologie digitali, per ciascuno dei quali coesistono più termini.

Ci sono anche esempi di variazioni di pronuncia, tra cui GIF, MySQL, ASCII e meme:

pronuncia di meme per gli americani intervistati per un sondaggio di eBay 

Ho scelto l’esempio di meme perché è un termine adottato anche in italiano come prestito ma con ulteriore variazioni, non solo di pronuncia ma anche di morfologia

Il concetto originale rappresentato dalla parola meme forse non è noto a tutti:

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Expo 2015: Foody & friends

Foody

Sono stati annunciati i vincitori del concorso per i nomi della mascotte di Expo 2015 e dei suoi personaggi: sono Foody (l’insieme di frutta e verdura), composto da Josephine (Banana), Rodolfo (Fico), Chicca (Melagrana), Arabella (Arancia), Gury (Cocomero o Anguria), Manghy (Mango), Piera (Pera), Pomina (Mela), Rap Brothers (Rapanelli), Max Mais (Mais Blu) e Guagliò (Aglio).

Le perplessità che avevo espresso in Mascotte Expo 2015 e nomi internazionali sono state confermate, non solo per questioni di genere ma anche perché alcuni nomi, per quanto efficaci e divertenti in italiano, come Guagliò, non rispettano i requisiti dell’internazionalità e della facilità di memorizzazione e di pronuncia previsti dal concorso.

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Chrüterchraft!

SCOPRI LA CHRÜTERCHRAFT! Tutti i segreti della nostra magica miscela di erbe in 13 lettere.

Mi è piaciuta la pubblicità delle caramelle Ricola, incentrata sulla parola svizzera Chrüterchraft, distintiva perché difficile da dire e da ricordare.

È un esempio di eccezione alla regola che i nomi dei prodotti (o a loro associabili) dovrebbero essere facili da pronunciare, come peraltro il marchio Ricola: dettagli in Ambita ambiguità?

Trovo inoltre divertente che Chrüterchraft  abbia 13 lettere come le 13 erbe della miscela delle caramelle e che il video che preannuncia la parola e gioca con la sua pronuncia si concluda con la frase “Presto sulla bocca di tutti”.

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Amazon.com, dall’a alla zeta

logo Amazon.comÈ noto che Amazon.com, il colosso del commercio online, prende il nome dal Rio delle Amazzoni (Amazon River), il fiume più lungo e con la maggior portata d’acqua di tutti i continenti, una metafora appropriata per quella che doveva diventare la più grande libreria del mondo.

Il nome era stato scelto nel 1994 dal fondatore, Jeff Bezos, che l’aveva notato sfogliando le pagine della lettera A di un dizionario, iniziale voluta perché il nome fosse privilegiato nell’ordinamento alfabetico. La freccia del logo collega le due lettere che richiamano l’espressione from A to Zee (Zed in inglese britannico) perché, nella visione di Bezos, Amazon dovrebbe consentire di acquistare ogni libro pubblicato, dall’a alla zeta.

Questi e altri dettagli in How Amazon Got Its Name, che analizza i nomi scartati ed evidenzia alcune considerazioni condivise anche dalle valutazioni di globalizzazione.

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Convergenza evolutiva: “eh?!?”

Una nuova ricerca (Is “Huh?” a Universal Word?)  ha identificato un universale linguistico nella parola usata in diverse lingue del mondo per segnalare all’interlocutore che non si è capito quanto è appena stato detto, rappresentata in inglese da huh? e in italiano da eh?

È rilevante perché in linguistica vale il principio dell’arbitrarietà del segno linguistico (cfr. il triangolo semiotico: non c’è collegamento diretto tra un concetto e il suono della parola che lo rappresenta, a parte limitati casi di onomatopea) e ciascuna lingua si avvale di un proprio sistema di foni, con caratteristiche uniche e alquanto ristretto, per cui la probabilità che esistano parole universali è estremamente bassa. In questo caso, però, è stata identificata un’interiezione monosillabica che ricorre a vocali con caratteristiche molto simili in tutte le lingue esaminate. 

Map Huh Universal Word

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