Italian Survival Eat!

Vi piace il nome Italian Survival Eat per un tramezzino con porchetta, funghi e provola?

Italian Survival Eat.
[segnalato da @_geniodelmale]

Il gioco di parole survival kit freccia282 eat è inequivocabile, anche grazie alla confezione mimetica, ma è anche chiaro che è un nome “made in Italy”. È quello che chiamo inglese farlocco: una combinazione poco idiomatica (o addirittura errata) di parole inglesi facilmente riconoscibili, pensata per un pubblico italiano. 

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Che ne dite di speakare il volo?

SPEAKARE IL VOLO è lo slogan sulle pubblicità di una nota scuola di inglese.

BRITISH SCHOOL GROUP – SPEAKARE IL VOLO

Immagino sia rivolto a chi ha conoscenze solo rudimentali della lingua ma riesce comunque a riconoscere facilmente il gioco di parole “ibrido” e forse pensa che imparare l’inglese potrebbe essere altrettanto semplice e divertente.

Chi invece ha conoscenze intermedie o avanzate potrebbe concludere che la scuola non dia importanza alla pronuncia corretta dell’inglese. 

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N come naso: è fonosimbolismo

N is for nose – N come nasoIl legame inaspettato fra concetti e suoni sintetizza una ricerca americana a cui è stato dato parecchio spazio dai media. Sono state analizzate parole di uso comune in circa 4000 lingue, evidenziando una correlazione statistica molto marcata tra gli stessi suoni e significati, ad es. in molte lingue la parola che identifica il naso contiene la nasale /n/.

Fonosemantica e fonosimbolismo

Al momento coesistono varie ipotesi per tentare di spiegare perché lingue anche molto diverse tra loro abbiano questi aspetti in comune. Sono comunque fenomeni noti da tempo e studiati dalla fonosemantica.

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Da “cinemaciùddei” a Cinema2Day

Ho sentito per la prima volta la pubblicità della nuova iniziativa del MiBACT la settimana scorsa alla radio, senza vedere le scritte che invece appaiono nel video: 

Non la conoscevo e ho dovuto pensarci su per capire che “cinemaciùddeipuntoit” andava interpretato come cinema2day.it.

In inglese infatti il nome Cinema2Day non ha senso, o perlomeno non ha quello che gli attribuiscono le menti creative del Ministero dei beni e delle attività culturali.

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“Fromage not Farage”

Il 2 luglio 2016 a Londra decine di migliaia di persone hanno partecipato alla marcia per l’Europa per manifestare contro la Brexit.

FROMAGE NOT FARAGEUno degli slogan più divertenti era Fromage not Farage, con palese riferimento a Nigel Farage, l’europarlamentare britannico a capo* dell’UK Independence Party (UKIP) e uno dei leader della campagna anti UE.

Lo slogan privilegia la pronuncia del cognome “alla francese” usata da Farage, /ˈfærɑːʒ/. Molti dei suoi detrattori, tra cui David Cameron, preferiscono invece chiamarlo “all’inglese”, /ˈfærɪdʒ/.

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βρεκεκεκὲξ κοὰξ κοάξ → ribbit e cra cra

È stata molto interessante anche la puntata di ieri di La lingua batte (Radio3), dedicata a Lingua e linguaggi animali, con argomenti insoliti e particolari: dal cinghialese a un bestiario di finanza allo scimmiottamento (ma i primati non lo fanno!) e molto altro.

Ho trovato divertente la rubrica #sapevatelo, sulle onomatopee usate da Pascoli per riprodurre diversi tipi di cinguettii. A proposito della poesia Nozze, il cui titolo preliminare era La rana e l’usignolo, è stata citata anche questa nota: “le rane ponzano in una gora i loro affascinanti e rauchi coak cohak”.

 foto della rana Kermit con scritta BREKEKEKEX KOAX KOAX

Il gracidio che Pascoli rende con coak cohak riprende il greco antico di un noto verso di Le rane di Aristofane, βρεκεκεκέξ κοάξ κοάξ, di solito trascritto brekekekex koax koax (o in alternativa brechechechè coà coà).

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Da Leicester a Gloucester passando per Derby…

Leicester City fan

Il calcio non mi interessa per nulla però pure io so che il Leicester City ha vinto il campionato di calcio inglese 2015-2016. Se ne parla da settimane eppure anche ieri a un giornale radio ho sentito storpiare il nome in “lister”, che si aggiunge a “leicester”, “laister” e altre variazioni. La pronuncia corretta è /ˈlɛstə/, all’incirca “lesta”, senza r finale perché l’accento inglese standard è non-rhotic (in genere la r non viene pronunciata se non è seguita da vocale).

Ci sono parecchi altri toponimi inglesi difficili da pronunciare correttamente, come Glyndebourne /ˈɡlʌɪndbɔːn/, sede di un noto festival operistico. Ho raccolto quelli che noi italiani sbagliamo spesso e per ciascuno ho indicato la pronuncia considerata standard.

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Come si pronuncia Bowie

È scomparso David Bowie e alla radio e in televisione è stato chiamato sia “baui” che “boui”. Ho aggiornato Pronuncia di nomi propri stranieri con alcune note sulla dizione corretta, che riporto anche qui.

In inglese si dice /ˈbəʊi/, che in italiano si può approssimare in “boui”. Si può ascoltare in Oxford Dictionaries e in questo frammento, dove è Bowie stesso a dire il proprio nome:

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Si pronuncia allo stesso modo anche l’eponimo bowie [knife], un tipo di coltello lungo che prende il nome da James (Jim) Bowie, un pioniere americano.

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Stravizi e stravizzi

L’Epifania tutte le feste si porta via: è l’ultimo giorno per gli stravizi natalizi. 😉

Per gli stravizzi invece c’è sempre tempo, ma dubito che a qualcuno di noi capiti di esserne coinvolto.

invito a stravizzo

Ho scoperto l’esistenza degli stravizzi solo qualche giorno fa, in un articolo dell’Accademia della Crusca. Lo stravizzo è “il tradizionale convito che si teneva ogni anno all’Accademia della Crusca (detto anche beccaficata)”. È una parola del XVI secolo che deriva dal serbocroato zdravica, brindisi, entrato in italiano attraverso il veneziano.

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Growth Act Liguria: potrebbe anche far schifo!

Dal Giornale della Giunta della Regione Liguria del 16 novembre 2015 (grassetti miei):

Legge sulla crescita e gli investimenti. Growth Act Liguria ECCO IL GROWTH ACT: LEGGE SULLA CRESCITA
272 milioni per rilanciare le imprese liguri e far ripartire la Liguria. Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, il provvedimento per la crescita economica della regione, sarà condiviso con tutti i soggetti sociali ed economici. Da questo confronto uscirà la legge.

I legislatori liguri che hanno preso a modello il Jobs Act si sono dimostrati ignoranti come i loro colleghi al governo: in inglese la parola act, in particolare se scritta con l’iniziale maiuscola, identifica un atto legislativo approvato dal parlamento e promulgato dal capo dello stato, quindi un concetto che non ha nulla a che vedere con questo provvedimento.

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Dirac, fermio e altri termini da Nobel

tweet di Radio3 Scienza del 7 ottobre 2015: “Lo sapete cos’è un dirac? L’unità di misura dei silezioni: 1 parola/h”

Potete ascoltare l’origine del dirac, goliardica unità di misura della loquacità, nella puntata di Radio3 Scienza dedicata al premio Nobel per la fisica 2015. Il dirac prende il nome da Paul Dirac, vincitore nel 1993 e famigerato per la sua estrema riluttanza a parlare.

Molti termini scientifici sono eponimi, sia nella forma x di <scienziato> (morbo di Alzheimer, gabbia di Faraday ecc.) che come formazioni derivate dal nome proprio. Tra queste ce ne sono diverse che onorano vincitori del premio Nobel.

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La gravità degli errori

esempio di titolo: L’english di Renzi in Israele: «Il Devid bai Maichelangelo»

È di qualche giorno fa la notizia su Matteo Renzi che “sbaglia pronuncia” in un discorso in inglese perché dice “devid” e “maichelangelo” anziché “David” e “Michelangelo”. Eppure in inglese si dice /ˈdvɪd/ e la pronuncia /ˌmʌɪk(ə)lˈandʒələʊ/ prevale su /ˌmɪk(ə)ˈlandʒələʊ/ (cfr. Oxford Dictionaries), quindi non capisco perché se ne discuta: è come se in italiano ci si aspettasse /ˈkantəb(ə)ri/, con l’accento sulla prima sillaba come in inglese, anziché la più diffusa pronuncia italianizzata Canterbury

C’è errore ed errore

Archivierei la pronuncia renziana di Michelangelo come una non notizia, sintomatica però di un’idea di gravità degli errori alquanto diffusa e sulla quale ho parecchie perplessità.

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Schiscetta international

foto di schiscettaProbabilmente ora si sa anche al di fuori della Lombardia che la schiscetta è un contenitore portavivande (pietanziera) per portare il pranzo da casa al lavoro. Il nome deriva da schiscià, schiacciare, perché il cibo veniva premuto per farlo stare all’interno della scatoletta (nell’immagine la tipica schiscetta metallica). 

Recentemente la schiscetta è stata citata anche dalla BBC, che ha ripreso la notizia italiana Contro sprechi cibo nasce Schisceta Reverse, inno a doggy bag:

«Contro lo spreco di cibo, nasce a Milano il movimento "Schisceta Reverse", idea dal nome milanesissimo ma di respiro internazionale per mutuare la pratica molto comune all’estero di portare a casa porzioni di alimenti o di vino che non si sono consumate al ristorante. […]  "Reverse" per spiegare come la società sia cambiata: se un tempo la "schisceta" rappresentava il "portarsi il cibo da casa, magari in ufficio", oggi il mondo va un po’ al contrario.»

La parola schiscetta mi piace moltissimo ma il nome Schisceta Reverse non mi convince, soprattutto se analizzato dal punto di vista delle valutazioni di globalizzazione.

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