Cosa succede se si spilla il tè? 🍵

Alcuni esempi di un calco dall’inglese usato sui social e tipico del lessico giovanile che mi diverte perché richiama insoliti intrecci di parole:

Esempi: 1 ho del tè da spillare ma prima finisco il manga; 2 ahh il tè che vorrei spillare; 3 ti prego vieni su Whatsapp ti devo spillare il tè bollente; 4 sto pillando tè bollente con una mia amica; 5 hai spillato del tè molto caldo; 6 oggi mi hanno spillato del tè su un tiktoker della mia città; 7 ciao a tuttx sono prontissima a spillare del tè BOLLENTE

Spillare il tè ricalca un’espressione idiomatica informale dell’inglese americano, spill the tea, che ho già descritto in Espressioni idiomatiche inglesi con il tè.

“What’s the tea?”

In inglese tea è una parola colloquiale per pettegolezzi, dicerie o chiacchiere indiscrete, o come si diceva qualche anno fa anche spetteguless e, se riferito a personaggi famosi, gossip. 

Questa accezione di tea è nata negli anni ‘70 del secolo scorso nello slang della cultura drag afroamericana e ha origine come grafia alternativa dell’omofona lettera T, a sua volta abbreviazione di Truth intesa come hidden truth, verità nascosta, inizialmente riferita alla propria condizione di transgender e in seguito anche ad altri nel senso di pettegolezzo.

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Italia Team, un nome anomalo

Immagine del profilo Twitter di Italia Team, con motto STUPOR MUNDI e descrizione “le storie, le vite, le emozioni e le passioni degli atleti Italia Team che da oltre 100 anni rappresentano l’eccellenza dello sport”

C’è chi critica il nome Italia Team, scelto dal CONI per la rappresentativa italiana ai giochi olimpici, perché fa ricorso a un anglicismo che toglie dignità alla nostra lingua.

Immagino sia una provocazione perché la parola team è usata in italiano dal 1909 e dopo oltre un secolo non può più essere considerata un elemento estraneo alla lingua, anche perché è una delle circa 2500 parole di alto uso del lessico di base dell’italiano.

Il nome Italia Team suscita comunque perplessità, sia che lo si consideri un nome italiano che un nome ibrido “internazionale”, ma per tutt’altro motivo: l’ordine delle parole.

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Inglese farlocco: no-tamp

Titoli: 1 Covid, adesso arrivano i no-tamp: “Evitano il tampone per non rovinarsi l’estate”; 2 No-tamp: chi sono e cosa rischiano; 3 "Mentono per andare in vacanza". La follia dei no-tamp

Sono sempre più numerose le notizie di focolai di COVID-19 e alcune testate sono ricorse all’espressione no-tamp per descrivere chi si oppone al tampone per il tracciamento dei contatti perché vuole evitare di scoprire un’eventuale positività con conseguente isolamento fiduciario.

La locuzione no-tamp ha l’aspetto di un anglicismo conforme al modello no x, descritto in Neologismi per non vaccinati: no pass e boh vax. In inglese però la parola tamp non ha nulla a che vedere con i tamponi, di nessun genere: è un verbo che significa borrare (occludere il foro di una mina con materiale inerte per aumentare l’efficacia dell’esplosivo). No-tamp è quindi uno pseudoanglicismo.

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Neologismi per non vaccinati: no pass e boh vax

Alcuni titoli sulle manifestazioni di piazza del 25 luglio 2021:

Immagine di gente che protesta e titoli: 1 No green pass e no vax in piazza contro la “dittatura”; 2 Ecco il popolo dei “No Green pass”: negazioni, minacce, mascherine giù; 3 La piazza dei “No pass”. Cori e striscioni contro i vaccini; 4 Tensione e violenze. Da Milano a Napoli il popolo “No Pass” sceglie la piazza

Si possono osservare le due forme di un neologismo recente: no green pass e la sua abbreviazione no pass, qui usati per descrivere chi protesta per la decisione del governo del 22 luglio di rendere obbligatoria per alcune attività la certificazione verde COVID-19 (il cosiddetto green pass).

No pass

No [green] pass, scritto spesso anche con il trattino, rientra in una serie molto produttiva di locuzioni sul modello no x, dove x indica ciò a cui ci si oppone e in prevalenza è una parola inglese o che ne ha l’aspetto, come ad es. no TAV.

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Novità “emojologiche” 2021

Esempi di titoli: 1 Pregnant man and multiracial handshake emojis unveiled before launch; 2 Google: aggiornate le emoji, ora sono più universali e autentiche; 3 ;icrosoft’s new 3D emoji include Clippy coming back to life in Office

Il 17 luglio è World Emoji Day e i media hanno dato risalto a notizie varie, tra cui risaltano il restyling delle emoji di Microsoft e di Google e nuove emoji che, se approvate, potremmo avere sui nostri telefoni tra qualche mese.

Il consorzio Unicode ha esaminato varie proposte di nuove emoji e ne selezionate circa 40, raccolte in Draft Emoji Candidates: ci sono faccine, persone, gesti fatti con le dita e con le mani, elementi naturali e oggetti di vario genere. Per ciascuna si può leggere il documento (proposal) con dettagli sull’ideazione e i potenziali usi.

Batterie, stampelle e una nuova ricetta 

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Se è cyber non c’entra la cibernetica!

Nell’incontro tra Biden e Putin del 16 giugno 2021 a Ginevra si è discusso anche della minaccia di attacchi informatici. Nelle notizie in inglese sono ricorrenti locuzioni e parole con cyber, usato sia come elemento formativo, ad es. cybersecurity, cyberattack, che come aggettivo o sostantivo con funzione attributiva, ad es. cyber capability, cyber strike.

Nelle notizie tradotte in italiano si trovano calchi noti e molto diffusi come cybersicurezza e cyberattacco ma si notano anche usi impropri dall’aggettivo cibernetico, come in questi esempi:

1 Putin ha accettato di avviare consultazioni sulla sicurezza cibernetica; 2 Biden ha messo in guardia l’interlocutore: alla prossima incursione cibernetica, rispondermo nello stesso modo; 3 …possibile convergenza in alcune aree strategiche: stabilire una «pax» o almeno una tregua cibernetica…

La cibernetica è la disciplina che studia le analogie tra i sistemi di regolazione e comunicazione delle macchine e degli organismi viventi. Dovrebbe essere chiaro che non è rilevante per il dialogo Biden-Putin: il contesto è tutt’altro!

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Factotum del XXI secolo: un lavoro senza giorni off

Mi è capitato di vedere un’offerta di lavoro presa da Facebook che si fa notare non solo per i requisiti ma anche per alcuni aspetti lessicali, a partire dalla scelta di ricercare un factotum, parola usata spesso con connotazioni ironiche:

AAA Cercasi FACTOTUM che stia 4 settimane in Sardegna Costa Smeralda con me e la mia famiglia. Attività da svolgere: pulizie, cucina, lavanderia e stireria, workout buddy, spesa e piccole commissioni locali. Abilità e attitudini richieste: saper cucinare, saper stirare camicie bianche, massima disponibilità, flessibilità, sportività, simpatia e buon umore, velocità Proposta: 1400€ netti, vitto e alloggio in villa da sogno, transfer da Italia, se appassionati di business qualche ora di consulenza con me. Non ci sono giorni off ma sicuramente del tempo libero per goderti un po’ la villa. Chi è interessato e sente di matchare perfettamente il profilo, mi scriva in privato.

Mi colpisce l’uso delle tre lettere AAA perché non mi pare abbiano alcuna funzione in un annuncio apparso sui social. Non sono un acronimo e non hanno un significato particolare: quando gli annunci venivano invece pubblicati sui giornali, in ordine alfabetico, servivano a far apparire ai primi posti il proprio.

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Kundalini è un mio lapsonym

Qualche anno fa la scrittrice Kathryn Schulz ha inventato una parola che ho scoperto solo recentemente perché è un occasionalismo poco noto. Peccato, perché è divertente e denomina un concetto che credo sia familiare a molti:

tweet di Kathryn Schulz di marzo 2015: Making up a word because I need it: lapsonym -- a word whose meaning you forget no matter how many times you look it up.

Un lapsonym è una parola di cui si è controllato più volte il significato senza però riuscire a ricordarselo. È formato da lapse, parola di origine latina (lapsus) che qui è una dimenticanza o un vuoto di memoria (cfr. memory lapse o lapse of memory), combinata con l’elemento formativo –onym, di origine greca, che indica un nome o un particolare tipo di parola.

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COVID-19: nuovi nomi per le varianti VOC e VOI

tweet di World Health Organization: Today WHO has announced a new naming system for key #COVID19 variants. The labels are based on the Greek alphabet (i.e. Alpha, Beta, Gamma, etc), making them simple, easy to say and remember.

Da dicembre 2020 sentiamo discutere di varianti del coronavirus Sars-CoV-2 causa del COVID-19. Sono il risultato dell’evoluzione del virus originale che attraverso mutazioni del proprio genoma acquisisce caratteristiche diverse di trasmissibilità, patogenicità e capacità di reinfettare chi già immunizzato.

Il 31 maggio 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato un nuovo sistema per denominare le varianti nella comunicazione pubblica: si ricorrerà alle lettere dell’alfabeto greco anziché alle indicazioni geografiche usate finora (le famigerate varianti inglese, sudafricana, brasiliana, indiana…).

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Per viaggiare in Ue non si userà il “green pass”!

Alcuni titoli di fine maggio 2021:

Titoli: 1 Green pass Ue, Colao: sarò disponibile anche sull’app Io dal primo luglio; 2 Green pass europeo valido da 15 giorni dopo la prima dose; 3 Dal 1 luglio arriva il green pass digitale sull’App Io; 4 I nodi aperti del Green Pass: Immuni e i minorenni: 5 Green pass Ue, Draghi: “Pronto a metà giugno”; 6 Il Green Pass sarà digitale: un certificato Qr code

Da mesi i media discutono di green pass, nome con cui vengono identificate le certificazioni che attestano che
1 si è stati vaccinati contro il COVID-19 oppure 
2 si guariti dal COVID-19 oppure
3 si è fatto un tampone con esito negativo.
Il nome green pass viene usato indifferentemente sia per le certificazioni italiane per l’Italia che per le certificazioni valide in tutta l’Unione europea.

Ufficialmente però non esiste nessun documento o attestazione di alcun genere con questo nome né in Italia né nell’Ue. Ho cercato di capire da dove arriva l’anglicismo e ho scoperto anche alcune incongruenze nei nomi usati dalle istituzioni italiane ed europee. 

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Nuovo orgoglio (con pregiudizio)

Alcuni tweet su un premio vinto dal cantante Harry Styles:

Esempi da Twitter: 1 – La tua felicità è la mia. Sorridi sempre Harry. Sono così orgogliosa di te  2 – Sono così fiera di Harry, si merita davvero tutto il successo e l’apprezzamento che sta ricevendo   3 – sono coì orgogliosa di Harry e di tutto quello che sta costruendo  4 – Hanno mostrato Harry al tg1, sono così fiera di lui    5 – Sono così orgogliosa di Harry con questo premio vinto, anche se avrebbe meritato altre nomination, ma questo non cambia il mio essere troppo fiera di lui!!!

Sui social si vedono spesso commenti di apprezzamento di questo tipo. Sono fatti da fan, in maggioranza ragazze, che si dichiarano orgogliose oppure fiere di un cantante, attore o altro personaggio pubblico che sta loro particolarmente a cuore.

È un uso che ha già qualche anno e che mi incuriosisce ma mi suscita anche qualche perplessità perché lo avverto come anomalo e non congruente con le accezioni che hanno normalmente gli aggettivi orgoglioso e fiero in italiano.

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Finale anticlimatico: non c’entra il clima!

Nelle notizie sulla cerimonia degli Oscar 2021 è ricorrente un aggettivo che non è ancora registrato da nessun vocabolario della lingua italiana, anticlimatico:

Esempi: 1 “…la cerimonia degli Oscar 2021 si è conclusa in modo brusco, con un’anticlimatica e frettolosa assegnazione del premio come migliore attore protagonista ad Anthony Hopkins”; 2 “…la vittoria di Hopkins ha reso anticlimatico il finale della serata”; 3 “…la cerimonia si è conclusa in modo del tutto anticlimatico, senza un discorso di ringraziamento, visto che l’attore non era presente in sala e neppure in collegamento video”; 4 “L’intera serata degli Oscar si è conclusa in maniera anticlimatica… ”

Il significato di anticlimatico credo sia trasparente solo per chi conosce l’inglese e sa che l’aggettivo anticlimactic non ha nulla a che vedere con il clima ma trasmette invece la delusione causata da una serie di azioni o eventi che prometteva molto bene ma al momento cruciale tradisce le aspettative.

Anticlimactic e anticlimax in inglese

L’aggettivo anticlimactic deriva da anticlimax che in inglese, come in italiano, è la figura retorica caratterizzata dalla disposizione di una serie di concetti o di vocaboli in ordine decrescente di forza e di intensità.

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Nuova vita ai selfie: i vaxxie

tweet di Alan Alda con foto della propria vaccinazione e il testo “Got my first shot today. I expected soreness, but so far, none. Feeling great. Here's my Vaxxie. #vaxxies”

Un neologismo americano legato al COVID-19 ma che fa sorridere è vaxxie, la foto che ritrae la propria vaccinazione e che viene condivisa sui social. È una parola macedonia formata da vaxx (accorciamento con variante grafica di vaccination / vaccine) e selfie. L’attore Alan Alda è stato uno dei primi a usare la parola nel dicembre 2020.

Lo trovo un neologismo interessante perché era da tempo che i selfie e le parole derivate non facevano più notizia, Tutt’altra storia nel 2013, quando selfie era stata scelta come parola dell’anno, si era subito trasformata in un internazionalismo e si era dimostrata molto produttiva: negli anni successivi era stato un susseguirsi di neologismi in tema, sia in inglese (belfie, selfie stick, narcisstick… )  che in italiano (selfare, selfarsi, selfone, selfista, megaselfie…).

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Cos’è il tesoretto di Speranza per la scuola?

Immagine di Roberto Speranza e fumetto con le parole “Quel pochissimo tesoretto, piccolo, che abbiamo accumulato grazie alle misure di questo mese lo mettiamo sulla scuola”

La parola tesoretto è entrata nell’uso nel lessico politico e giornalistico all’inizio del secolo in riferimento alla finanza pubblica per descrivere il gettito supplementare (extragettito), superiore alle previsioni, dovuto ad esempio a minore evasione fiscale.

In seguito l’uso è stato esteso e ora può indicare genericamente qualsiasi somma di denaro disponibile in più del previsto, in qualsiasi tipo di attività (esempio: RC auto e tesoretto da lockdown: le assicurazioni hanno risparmiato 25 milioni al giorno).

Ho però varie perplessità sull’uso che ne ha fatto il Ministro della Salute Speranza alla trasmissione Che tempo che fa quando ha giustificato la riapertura delle scuole nonostante numeri di contagiati e ricoverati peggiori di quelli che avevano fatto decidere per la chiusura (DPCM del 2 marzo 2021). Speranza ha affermato che ci sono segnali di miglioramento che hanno consentito al governo di fare questa scelta, per quanto rischiosa:

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Catcalling: non c’entrano i gatti!

Si discute delle molestie per strada di cui è stata vittima Aurora Ramazzotti che lei e altri descrivono ricorrendo all’anglicismo catcalling. È però una parola il cui significato è spesso frainteso, come in questi esempi di interpretazioni errate:

Fotogramma dal video di Aurora Ramazzotti e commenti: 1 Il catcalling è quando un maschio fa apprezzamenti ad una donna che passa per strada, che possono andare dal verso che si fa per chiamare un gatto tipo bacini (da qui catcalling) alle varie frasi spiacevoli che però evidentemente il maschio pensa ci facciano piacere. E INVECE – 2 Si chiama “catcalling” cioè letteralmente “chiamare il gatto”. OK forse non ci trattate come oggetti, ma come animali sì – 3 un fenomeno odioso come il #catcalling meritava un nome più serio di “chiamare il gatto” per essere definito – 4 catcalling dà fastidio perché è un inglesismo e perché col cazzo che il gatto arriva, se fischio – 5 Il termine si riferisce al suono Pss pss con cui si usa chiamare (call) i gatti.

In inglese catcall può essere un sostantivo o un verbo e nell’uso contemporaneo ha due significati:

1 fischio o urlo di disapprovazione o di derisione a uno spettacolo o a un evento sportivo o pubblico. Esempi: the minister was greeted by catcalls from the crowd  ·   La Scala’s catcalling loggionisti are a small minority of noisy traditionalists  (cfr. il verbo italiano buare);

2 fischio o volgarità a sfondo sessuale urlata da un uomo (catcaller) a una donna che passa per strada. Esempi: they were shocked by the catcalls from Italian men  ·   even during the pandemic, catcalling goes on. 

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