Il cognome delle donne, una questione di sicurezza

Il cognome delle donne sposate

fotoLeggendo qualche articolo sui premi Oscar 2011 ho notato che la moglie italiana* di Colin Firth, miglior attore protagonista, tende a essere chiamata Livia Firth negli articoli in inglese e Livia Giuggioli in quelli in italiano.

In questo caso ci saranno sicuramente motivi d’immagine, però il fatto che in alcuni paesi come l’Italia e la Spagna le donne sposate mantengano sempre il loro cognome può ancora suscitare qualche stupore in interlocutori inglesi e soprattutto americani: è una differenza culturale a cui non sono abituati. 

Il cognome delle madri (domande di sicurezza)

In particolare ricordo che anni fa, quando erano apparsi i primi servizi online che prevedevano una domanda di sicurezza (security question) per poter recuperare la password nel caso venisse dimenticata, la domanda predefinita in inglese riguardava sempre il cognome da nubile della propria madre, what is your mother’s maiden name?

A quanto pare era una consuetudine in uso già da tempo nel sistema bancario americano e proprio per questo poteva risultare difficile spiegare agli sviluppatori americani che in alcuni mercati, come quello italiano, non aveva molto senso.

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NOM NOM NOM!

Nel mondo anglosassone è di nuovo stagione di parole dell’anno. Inizia il New Oxford American Dictionary scegliendo refudiate, strafalcione molto discusso di Sarah Palin (involontaria parola macedonia formata da refute e repudiate).

Più interessanti da un punto di vista non americano le altre parole prese in considerazione: bankster, double-dip, crowdsourcing, retweet, webisode e vuvuzuela (per i dettagli, c’è un articolo in Il Post).

Cookie Monster

Trovo divertente che nell’elenco appaia anche nom nom nom, un’esclamazione che ha dato origine a sostantivo, verbo e aggettivo per descrivere cibo particolarmente appetitoso o l’apprezzamento di chi lo mangia.

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Manganelli e att(r)onimi

Titolo di notizia: Capo della Polizia Manganelli: “Useremo la forza”Nelle notizie della settimana scorsa [settembre 2010] è stato spesso citato il capo della polizia italiana, Antonio Manganelli, personaggio con un nome che rimane decisamente impresso, visto il ruolo ricoperto. Allo stesso modo si fanno notare padre Cantalamessa (predicatore) e monsignor Crociata (segretario della CEI).

In inglese nomi propri e cognomi che riflettono alcune caratteristiche di una persona o del suo carattere o sono in relazione con la professione che svolge si chiamano aptronym, dall’aggettivo apt (“adatto”, “appropriato”) e dal suffisso –(o)nym che corrisponde all’italiano –onimo, che nelle parole composte significa “nome” (o “tipo di parola”).

L’Encyclopædia Britannica riporta che la parola inglese aptronym sarebbe stata coniata dal giornalista americano F.P. Adams anagrammando patronym (patronimico) in modo da evidenziare l’aggettivo apt, “adatto”.

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Tradurre obscenicon? #$*%@!!

The Adventures Of Asterisk Man
striscia: Ed Allison

Trovo molto efficace il termine inglese obscenicon, proposto dal linguista e lessicografo Benjamin Zimmer per descrivere le sequenze di caratteri come #$&%?! usate in fumetti e vignette al posto di imprecazioni o volgarità. Un termine alternativo per lo stesso concetto è grawlix, coniato dal fumettista Mort Walker.

Già nel XIX secolo esisteva la convenzione tipografica di sostituire le lettere di parole volgari con trattini e asterischi, mentre nei fumetti apparivano delle stelle per comunicare il dolore, a cui si sono aggiunti in seguito altri simboli, ad esempio vari tipi di spirale per indicare linguaggio censurabile. Con l’introduzione delle macchine da scrivere, i vignettisti hanno iniziato a usare i caratteri #$&%?!, facilmente accessibili perché sugli stessi tasti dei numeri, e da qui la pratica è passata ai fumetti (centinaia di esempi in Grawlixes Past and Present).

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