Phablet, un brutto nome?

foto Samsung Galaxy NoteUltimamente stanno avendo molto successo i phablet, i dispositivi mobili con uno schermo touch screen di dimensioni tra i 5 e i 7 pollici. Phablet è una parola macedonia formata da phone + tablet, già segnalata nei commenti a Ultrabook, notebook e altri –book. Come suggerisce il nome, descrive un ibrido tra uno smartphone e un tablet.

Sembra però che in inglese la parola phablet risulti molto sgradevole. Ne parlano Why We Hate the Word ‘Phablet’ So Much e The Not-So-Fabulous "Phablet", con considerazioni linguistiche familiari a chi si occupa di valutazioni di globalizzazione:

1) non è una parola macedonia efficace perché i lessemi che la compongono non condividono alcun fonema e perché viene usata solo la consonante iniziale della prima parola e le parti centrale e finale della seconda, una fusione poco bilanciata che raramente funziona;

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Nuova “punteggiatura vocale”: hashtag

hashtag - vignetta geek&poke 2008

Vignetta: geek&poke      

I segni di punteggiatura sono nati per riprodurre in forma scritta l’espressività della voce. Si sono rivelati così efficaci che sono stati adottati dal linguaggio orale: locuzioni come punto (e basta), tra parentesi, aperta parentesi / chiusa parentesi, tra virgolette (e le virgolette mimate con le dita) sono molto comuni ed esistono anche in altre lingue.

Nell’inglese parlato nel 2012 è apparsa una novità: ora anche la parola hashtag viene usata come segno di “punteggiatura vocale”, a imitazione dell’uso ironico degli hashtag nelle conversazioni in Twitter. Lo descrive The Guardian a proposito di cambiamenti linguistici recenti:

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#hashtag, parola e simbolo

Word of the Year 2012 negli Stati Uniti

La prestigiosa American Dialect Society ha scelto hashtag come parola dell’anno 2012.
È entrata nel lessico inglese grazie a Twitter, il servizio di microblogging dove il simbolo # (hash) viene aggiunto come tag davanti a parole chiave per facilitare la categorizzazione dei messaggi e le ricerche per argomento, ad esempio #dolomiti.


Aggiornamento 2017 – Questo post descrive l’uso del termine hashtag nel periodo 2012-2014. Nel frattempo anche la documentazione inglese di Twitter è stata modificata e ora riflette l’uso comune. Questa è la nuova definizione:  

A hashtag is any word or phrase immediately preceded by the # symbol. When you click or tap on a hashtag, you'll see other Tweets containing the same keyword or topic.

È un esempio delle variazioni diacroniche che può subire la terminologia informatica anche in tempi molto brevi.


[2012] Una parola, due concetti

#hashtagPuò essere interessante notare che in inglese hashtag identifica due concetti diversi: (1) nell’uso comune e in altri contesti informatici hashtag significa una parola (o una serie di parole senza spazi) marcata con il tag #, mentre (2) nella terminologia ufficiale di Twitter hashtag è il simbolo #, come spiegano il glossario e What Are Hashtags ("#" Symbols)?:

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Virus, virale, viralità e virulenza

Una striscia di Zits di dicembre 2012, con protagonisti Jeremy e altri adolescenti americani:

Zits – My virus has gone viral

Zits by Jerry Scott and Jim Borgman

Pare che per molti nativi digitali anglofoni il significato più recente dell’aggettivo viral, “che si diffonde rapidamente e conquista grande popolarità”, prevalga su quello originale, biologico e medico, “di virus” o “causato da virus”.

Da qualche anno ormai anche in italiano l’uso figurato dell’aggettivo virale è molto diffuso, ad es. in espressioni come marketing virale e video virale, tanto che nei risultati dei motori di ricerca sembra avere più rilevanza del termine scientifico.

È facile concludere che in inglese il significato più recente di viral, che è anche un sostantivo che descrive qualsiasi contenuto di tipo virale, abbia origine nella metafora del virus, una delle più efficaci e trasparenti usate in campo informatico; più difficile invece capire come sia avvenuto lo slittamento di significato.

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Giffing e giffare

gif animata di Oxford Dictionaries Word of the Year 2012Nelle classifiche di parole dell’anno ci sono spesso occasionalismi destinati a scomparire, ma sicuramente non è il caso del neologismo scelto da Oxford Dictionaries USA per il 2012.

Il verbo inglese GIF descrive l’azione di creare un’immagine o una sequenza GIF animata, specialmente in relazione a un particolare evento (esempio: live giffing the presidential debate). È ottenuto dalla conversione, o transcategorizzazione, del sostantivo GIF, che a sua volta deriva da un acronimo (Graphics Interchange Format).

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Neologismi: outrospection e scribing

The Power of Outrospection è un’animazione di RSA che illustra un intervento del filosofo Roman Krznaric sull’empatia come strumento per indurre il mutamento sociale nel XXI secolo. La capacità di comprensione e immedesimazione nel punto di vista altrui è contrapposta all’introspezione che ha invece caratterizzato il secolo scorso ed è descritta con un neologismo che in inglese mi pare molto efficace, outrospection (da introspection).

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Anglicismo del mese: endorsement

Esempi di titoli: “L’endorsement del sindaco di New York, ex repubblicano, per Obama”; “Vendola, nessun endorsement a Renzi”; Endorsement Primarie Pd 2012: Francesco Guccini, voterò per Pier Luigi Bersani”

Sicuramente non sono l’unica ad avere notato l’aumento massiccio dell’anglicismo endorsement nei media italiani a proposito di elezioni americane e di primarie italiane.

In inglese endorsement descrive una dichiarazione pubblica di supporto o di approvazione a favore di qualcuno o di qualcosa: una persona, un progetto, una pubblicazione, un sito, un prodotto (ad es. da parte di un personaggio famoso in pubblicità) ecc.

Mi sembra che in italiano endorsement venga invece usato con un significato più ristretto, limitato a un contesto elettorale, in prossimità delle elezioni o di rinnovo di vertici di partiti, per indicare la dichiarazione esplicita di appoggio a uno specifico candidato o a un partito da parte di una testata giornalistica, di un opinionista o di un politico.

Lo trovo un forestierismo superfluo: è un concetto che si può esprimere con le parole appoggio o sostegno, eventualmente qualificate da aggettivi come ufficiale, diretto, esplicito, pubblico, formale e introdotte da verbi come dichiarare, manifestare, annunciare ecc. In alcuni contesti si potrebbe usare anche dichiarazione di voto, soprattutto se non vengono dettagliate le motivazioni della propria scelta.

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Vecchi e nuovi troll

immagine di trollIl significato del sostantivo troll in ambito Internet (blog, forum e altre comunità virtuali) è conosciuto: «individuo che interagisce con una comunità virtuale (newsgroup, chatroom, mailing list ecc.) con lo scopo di irritare i partecipanti e far nascere un diverbio in rete» (Vocabolario Zingarelli).

Anche il significato più ricorrente di troll, da cui di solito si fa derivare l’uso “moderno”, è noto: «nelle leggende scandinave, abitante demoniaco di boschi, montagne, luoghi solitari: corrisponde all’orco di altre tradizioni popolari europee» (Devoto Oli).

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fiscal cliff – precipizio fiscale

vignetta fiscal cliff

L’espressione fiscal cliff, da qualche giorno immancabile nelle notizie economiche dagli Stati Uniti, è una metafora attestata nell’inglese americano almeno dal 1957. Sempre usata in modo generico, solo nel 2012 ha assunto un significato specifico: identifica la combinazione di tagli alla spesa, di aumenti delle tasse e di fine di alcuni incentivi fiscali che avranno luogo automaticamente nel gennaio 2013, con possibili conseguenze disastrose sulla ripresa economica americana, a meno che il parlamento (Congress) non riesca a trovare un accordo sul tetto al debito.

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