Si può leggere il focus?

Un post di qualche anno fa, focus ≠ focus, continua ad avere molte visualizzazioni da chi cerca il significato di questa parola latina entrata in italiano attraverso l’inglese (anglolatinismo) e ormai diffusissima nei media. Risulta però poco trasparente e i dizionari di italiano non registrano ancora il significato di “cosa, persona o situazione a cui si presta particolare attenzione”, “centro dell’interesse”, “punto focale”, “enfasi” con cui è stata presa in prestito dall’inglese.

Ho notato che focus ora sta acquisendo anche nuove accezioni inesistenti in inglese, come mostra questo esempio:

Più ore dedicate alla matematica migliorano i risultati? Leggi il focus

Continua a leggere   >>

Twitterati, hackathon, mansplain? → Libfix!

vignetta Partially Clips
Vignetta: Partially Clips via Isms, gasms, etc. (Language Log)

Tra i meccanismi di formazione di neologismi più sfruttati in inglese ci sono le parole macedonia, in inglese blend, di solito composte da un segmento iniziale e uno finale di due parole (ad es. termbase, da terminology+database).

Alcuni segmenti finali sono così ricorrenti che si comportano come suffissi, ad es. –splain da mansplain; un fenomeno simile, ma meno frequente, riguarda i segmenti iniziali che si comportano come prefissi, come ad es. franken– da Frankenstein. Il linguista Arnold Zwicky li ha chiamati libfix, da liberated affix, perché sono affissi che si sono “liberati” dalle parole da cui hanno avuto origine. È un nome alternativo a [blend] splinter (“frammento”), già in uso in linguistica, e ha il vantaggio di rimandare esplicitamente ad altri “-fix” (affix, suffix, prefix, infix).

Continua a leggere   >>

Da hack, hacking, hacked… a lifehack

Prendo spunto dalle vicende di Hacking Team per ricordare alcuni significati del verbo inglese hack. L’accezione primaria è fare a pezzi, da cui derivano vari significati figurati come mutilare, distruggere, manomettere, modificare rozzamente.

In italiano il significato più noto, attraverso il prestito hacker e i prestiti integrati hackerato (in inglese hacked) e hackeraggio, è quello negativo di “ottenere accesso non autorizzato a un computer o a un sistema informatico”.

In informatica però il verbo hack ha anche un significato positivo: quello di programmare (o rimaneggiare) velocemente codice oppure dispositivi, in modo poco raffinato ma creativo ed efficace, che è alla base del sostantivo hacker nella sua accezione neutra e di vari neologismi tra cui hackathon

Vignetta intitolata THE RUDE AWAKENING: bambina in cucina davanti a un computer che dice alla madre SERIOUSLY? THEY WERE CALLED “HELPFUL HOUSEHOLD HINTS” BEFORE THEY WERE CALLED LIFE HACKS?

Continua a leggere   >>

Greferendum, Grexit, Grimbo, Gredge…

La crisi greca ha dato origine a diversi neologismi. I più noti sono parole macedonia nate in inglese e che hanno come primo elemento le due lettere iniziali di Greece.

Greferendum (in italiano anche grereferendum) è il più recente, nato come hashtag su Twitter per il referendum che avrà luogo in Grecia il 5 luglio. È stato subito adottato in più lingue, molto efficace non solo perché referendum è un internazionalismo ma anche perché fa pensare a un altro neologismo ormai notissimo, Grexit.
EXIT - GREXIT

Continua a leggere   >>

Anacronismi lessicali

Il linguista americano Ben Zimmer usa il termine anachronym per descrivere parole o espressioni che identificano un concetto che si è evoluto e non è più coerente con l’etimo o con la metafora di origine. Due esempi comuni a inglese e italiano sono riagganciare (il telefono) e selfie, parola recentissima ma che ha già subito uno slittamento di significato e non è più esclusivamente una foto di se stessi (self) scattata da sé.

striscia di Chris Hallbeck – maximumble.com

Potete trovare altri esempi per l’inglese in 15 common expressions younger generations won’t understand (ad es. roll, “arrotolare”, per alzare e abbassare i finestrini delle auto, broken record, il disco incantato/rotto metafora per chi ripete la stessa cosa, il verbo tape per registrare audio o video anche se non si usa alcun nastro).

Continua a leggere   >>

Migrazione: reinsediamento e ricollocazione

Due termini chiave all’interno dell’Agenda europea sulla migrazione sono reinsediamento e ricollocazione.

Reinsediamento

resettlement

Nel contesto dell’Unione europea, il reinsediamento è “il trasferimento di cittadini di paesi terzi o apolidi, riconosciuti bisognosi di protezione internazionale, in uno Stato membro dell’UE in cui sono ammessi per motivi umanitari o come rifugiati” (freccia282 verso l’UE).

Corrisponde  al concetto che in inglese è identificato come resettlement anche da altre organizzazioni e agenzie internazionali, cfr. glossari UNHCR e IOM.

Continua a leggere   >>

Da emoticon a emoji

Faccine: emoticon, smile(y), emoji… maschili o femminili? (maggio 2015) è una bella consulenza dell’Accademia della Crusca sul genere di emoticon ed emoji: coesistono entrambe le forme ma per ora prevale il femminile. Aggiungo qualche altra osservazione.

Emoticon

vignetta Dan Piraroemoticon

Chissà se fra qualche anno saranno ancora usate le emoticon, le faccine ottenute con i segni di punteggiatura e altri caratteri disponibili su tutte le tastiere, e se la vignetta a destra, del 2010, farà ancora sorridere?

Da tempo infatti molti programmi convertono automaticamente le emoticon più comuni nel simbolo corrispondente o in un’immagine. Ad esempio, se si digita emoticon, anche senza naso, la sequenza di caratteri diventa smiley Live Writer o faccina WordPress o simili.

Chi ha usato servizi di messaggistica sa che i set di emoticon includono non solo faccine varie ma anche altre immagini di animali e oggetti, ad es. in MSN Messenger i caratteri &, L e G, racchiusi tra parentesi tonde, facevano apparire cane, cuore e pacchetto regalo (cane, cuore e regalo).

Continua a leggere   >>

È un selfie drone. O forse no.

[testo dell’articolo] Lily: the $499  ‘selfie drone’ that's your personal videographer. The device is capable of flying for 20 minutes, tracking its owner and shooting photos and video footage of them “Camera. Reinvented.” claims the website for Lily, the latest consumer drone to capture people’s attention. Although “selfie drone” seems to be a more popular phrase among the media covering its launch.La parola selfie si fa notare anche per la sua produttività: sta continuando a far nascere neologismi.

Da The Guardian ho scoperto selfie drone, un dispositivo che segue in volo una persona per filmarla o fotografarla (e ottenere dei dronie). 

Il dettaglio che mi ha colpita però non è tecnico ma terminologico: per i media l’apparecchio recensito è un [selfie] drone, mentre i suoi produttori lo descrivono come camera.

Ho cercato dettagli sul sito lily.camera e ho notato che il prodotto viene chiamato sempre con il marchionimo, Lily, e descritto genericamente come camera, anche nelle specifiche tecniche. Solo nella pagina FAQ si trova un’occorrenza di throw-and-shoot camera (si lancia in volo e comincia subito a scattare/filmare). Non viene invece mai usata la parola drone.

Continua a leggere   >>

Sbagli, errori e corruttori automatici

Nella puntata di ieri di La lingua batte, Italiano: la situazione è grammatica, il linguista e giornalista Andrea De Benedetti ha fatto una distinzione tra sbagli, scorrettezze accidentali come i refusi, ed errori, che invece sono prevedibili e rispondono a un’idea di codice diversa rispetto a quella del codice universalmente riconosciuto, come gli errori di ortografia. Ho trovato molto divertente l’espressione corruttori automatici: i correttori automatici che correggono gli sbagli e li trasformano in errori.

vignetta di Silvia Zichevignetta: Silvia Ziche

Continua a leggere   >>

Classi pollaio

Nelle discussioni sulla scuola è ricorrente l’espressione classi pollaio, brutale ma alquanto efficace per descrivere le classi numerose.

immagine di allevamento polliLa trovo particolare perché in questo caso la parola pollaio non è usata in senso letterale né prevale uno dei significati figurati che di solito le vengono attribuiti (luogo sporco e disordinato o dove c’è chiasso e confusione), ma evoca invece l’immagine di un impianto che ha un nome diverso, l’allevamento di polli di tipo intensivo, con gli animali stipati uno accanto all’altro.

Non sono riuscita a scoprire come e quando sia nata l’espressione, usata soprattutto al plurale, ma dovrebbe risalire alla fine del decennio scorso.

Continua a leggere   >>

Premialità

Testo: […] Il PD propone che sia il comitato di valutazione (composto da gentiori, studenti, docenti individuati dal congilio di istituto) a individuare i criteri della premialità. Nessun clientelismo quindi, ma un incentivo a chi lavora bene. E si potrà premiare sia il singolo docente sia un team.

Ieri circolava questa slide del PD sulla riforma scolastica, molto discussa perché conteneva due refusi poi corretti, gentiori e congilio.

A me invece pare più interessante la locuzione criteri della premialità perché mi pare un tipico tecnicismo: si intuisce che riguarda un sistema o un meccanismo di premi ma il significato specifico non è chiaro.

Origine del termine premialità

Le ricerche nei dizionari possono riservare qualche sorpresa: il sostantivo premialità viene descritto come “caratteristica di ciò che è premiale”, aggettivo nato negli anni ‘80 in ambito giuridico con il significato di “che ha carattere di premio, con riferimento alle norme di legge che prevedono sconti di pena o altri benefici in favore di imputati e condannati che collaborino con la giustizia” (definizione dal Vocabolario Zingarelli, cfr. anche Vocabolario Treccani).

Continua a leggere   >>

Chiengora e catgora: parole della moda

foto di scialle marrone con scritta “Hand spun chiengora (dog hair)”Anni fa in Inghilterra un’orgogliosissima signora mi ha mostrato un golfino fatto con il pelo del suo cane. Se la cosa vi interessasse, potete trovare chi realizza il filato cercando chiengora (o catgora se invece preferite i gatti).

Chiengora e catgora rappresentano due concetti coordinati particolari perché sono entrambe parole macedonia con lo stesso determinato, angora (dal toponimo turco Angora, che in inglese si pronuncia con l’accento sulla seconda sillaba), ma i determinanti sono una parola francese, chien, per il filato di cane e una inglese, cat, per quello di gatto. 

Continua a leggere   >>

Da wearable a hearable e nearable

In inglese si stanno diffondendo i neologismi hearable e nearable, aggettivi e sostantivi che descrivono nuovi tipi di dispositivi “intelligenti”.

immagini relative a hearables

I dispositivi hearable (o earable) si portano nelle orecchie (in-ear devices o smart ear devices), come gli auricolari (earbuds o earpieces; per Apple earpods) o gli apparecchi acustici (hearing aids). In aggiunta alle funzioni tradizionali di ascolto ( hear) comunicano informazioni e sono particolarmente adatti a raccogliere dati come frequenza cardiaca, temperatura corporea e saturazione: altri dettagli in hearable. In italiano sono descritti soprattutto come auricolari intelligenti ma ho visto anche dispositivi di ascolto smart.

Continua a leggere   >>