Trend(ing) topics, nuove “tendenze”

Sui social media gli argomenti che in uno specifico momento godono di maggiore popolarità si chiamano trending topics, in forma abbreviata TT.

grafico che mostra le occorrenze di trend topic vs trending topic trend topic vs trending topic nei tre principali quotidiani italianHo notato che in Italia molti li chiamano invece trend topics, probabilmente perché non hanno interpretato correttamente la locuzione inglese.

La parola trending in trending topic è un aggettivo. Deriva dal verbo trend, che ha come significato primario “tendere” nel senso di “volgersi in una direzione”, ma che ultimamente ha acquisito una nuova accezione, specifica del web, descritta nella definizione di Oxford Dictionaries:

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Non solo alla RAI: emotainment e altri –tainment

word cloud con diversi tipi di intrattenimento

In un’intervista il direttore generale della RAI ha annunciato la fine dell’emotainment a Rai1:

A cos’altro rinuncerà? «Non rivedrete più su Rai1 programmi di “emotainment”, come lo chiamiamo in gergo. Non ci saranno Il dono, Così vicini così lontani o, su un altro fronte, Ti lascio una canzone».

Emotainment (emotional entertainment) è un tipo di intrattenimento, soprattutto televisivo, con forte contenuto emotivo. Nell’ambito specialistico dell’industria dello spettacolo va considerato un anglicismo utile perché è associabile ad altri termini simili che identificano particolari tipi di programma con “ibridizzazione” di due generi diversi.

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La censura petalosa di Facebook

vignetta Andrea NicolucciLa storia di petaloso ha avuto anche risvolti sgradevoli: fraintendimenti, pregiudizi e commenti negativi di ogni genere, come spesso succede sui social network.

Torno sull’argomento perché Facebook ha censurato* l’analisi postata da Vera Gheno, la sociolinguista che cura il profilo Twitter dell’Accademia della Crusca.

Una vicenda assurda raccontata da Michele Cortelazzo in Le bufale su petaloso, dove trovate anche il testo oscurato. Vi consiglio di leggerlo perché è molto arguto, anche se è sconsolante constatare tali livelli di ignoranza e incapacità di comprendere correttamente un testo, unite a maleducazione, animosità e smania di apparire a tutti i costi.

Ricorre ad esempio una convinzione distorta sulle finalità dei vocabolari moderni, che non legittimano l’uso delle parole perché non sono prescrittivi ma descrittivi. È un equivoco in cui è caduto anche il ministro Alfano qualche tempo fa, cfr. Polemiche di ferragosto: vu cumprà e vocabolari.

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Facebook: reazioni internazionali

Facebook ha introdotto alcune nuove funzioni che si aggiungono al pulsante Mi piace (Like) per interagire in modo più specifico con i contenuti altrui. Nella versione italiana si chiamano reazioni ma nelle discussioni prevale il nome inglese reactions, chissà perché.

Se si confrontano in nomi delle reazioni nelle principali lingue europee, si possono notare scelte diverse di localizzazione:

reazione inglese italiano spagnolo francese tedesco
Like Facebook Like Mi piace Me gusta J’aime Gefällt mir
Love Facebook Love Love Me encanta J’adore Love
Haha Facebook Haha Ahah Me divierte Haha Haha
Wow Facebook Wow Wow Me asombra Wouah Wow
Sad Facebook Sad Sigh Me entristece Triste Traurig
Angry Facebook Angry Grrr Me enfada (E)
Me enoja (int.)
Grrr Wütend

Quasi tutte le lingue usano un insolito mix di forme verbali, aggettivi e ideofoni, con l’eccezione dello spagnolo che mostra scelte formalmente più coerenti. 

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Friendzone: addio al due di picche?

Lettera di Piperita Patty (Peppermint Patty) a Charlie Brown: “Dear Friend, I know that you like me, and in my own way, I like you, too, but only as a friend”.

Pare che non tutti gli adolescenti conoscano l’espressione dare il due di picche.

Usano invece molto il verbo friendzonare (participio passato friendzonato), da mettere o finire nella friend zone. È più specifico di dare il due di picche perché riguarda due persone tra loro amiche e descrive la situazione quando una delle due esprime il proprio interesse amoroso verso l’altra ma non è corrisposta, per cui il rapporto rimane fermo all’amicizia.

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Errore 53, iPhone mattone?

 ‘Error 53’ fury mounts as Apple software update threatens to kill your iPhone 6. It’s the message that spells doom and will render your handset worthless if it’s been repaired by a third party. But there’s no warning and no fix – The Guardian, 5 February 2016Vari media italiani hanno ripreso una notizia di The Guardian sulla sorte infausta degli iPhone 6 riparati in centri non autorizzati. L’aggiornamento a iOS 9 rileva infatti eventuali interventi sul sensore Touch ID o alcuni altri componenti e fa apparire il messaggio Impossibile ripristinare iPhone [nome del dispositivo]. Si è verificato un errore sconosciuto (53). A questo punto l’iPhone smette di funzionare, è impossibile ripristinarlo e vengono persi tutti i dati che conteneva.

The Guardian spiega che Apple non si è premurata di avvertire gli utenti che i loro telefoni will be bricked, espressione resa in italiano con traduzioni letterali di brick. Alcuni esempi:

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Da stepchild a configlio

Ho trovato molto efficace la proposta del linguista Francesco Sabatini di sostituire l’anglicismo stepchild con il neologismo configlio. Sintetizzo le sue riflessioni, che potete ascoltare nella registrazione del programma UnoMattina (da 1:46 in poi). 

da stepchild a configlio - UnoMattina

Nel dibattito sulle unioni diverse dal matrimonio, il concetto “bambino che entra a far parte di una coppia, figlio di uno solo degli elementi della coppia, sia essa etero od omosessuale” avrebbe già un nome, figliastro, ma non è adatto perché ha connotazioni negative conferite dal suffisso –astro

Sabatini sottolinea che dobbiamo preoccuparci dell’effetto che producono le parole in uso e specialmente in questo caso è evidente una nuova sensibilità che richiede una nuova parola. Chi crede di aver trovato in stepchild un termine non offensivo in realtà non ha risolto nulla perché è una parola oscura e difficile da pronunciare.

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Salviamo limone, cipolla, mela e altri cibi!

Avete notato che in commercio da un paio di anni proliferano dei contenitori per alimenti che hanno la forma dell’alimento stesso?

SALVA CIPOLLA SALVA LIMONE SALVA PARMIGIANO REGGIANO

Hanno tutti lo stesso tipo di nome salva + alimento, ad es. Salva Aglio, Salva Mela, Salva Formaggio, e i produttori li catalogano come prodotti Salva Freschezza.

L’elemento formativo salva- da tempo è molto sfruttato nella pubblicistica, come indica la voce del Vocabolario Devoto-Oli, ma quello descritto è un nuovo uso, più recente:

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Veganuary, reducetarian e altri neologismi

@terminologia le ho comprate solo per twittartele... #kale #veganuary

[Gennaio 2016] Mi ha divertita il tweet di @WordLo che si è ricordata degli spuntini di kale descritti in Specialità americane.

Condividiamo un debole per le parole insolite che fanno riflettere sui meccanismi di formazione di neologismi, sia in italiano che in inglese. Un esempio è Veganuary, il mese di gennaio (January) in cui si è incoraggiati a seguire una dieta vegan(a).

Le giornate e gli anni internazionali sono ormai inflazionati e così c’è chi ha inventato i mesi destinati a un particolare evento, caratterizzati da nomi che privilegiano le parole macedonia.

C’è ad esempio Movember, da mo (“baffi” nell’inglese informale australiano, da moustache) e November, mese in cui gli uomini si fanno crescere i baffi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cancro alla prostata. In ottobre invece c’è Stoptober, il mese per smettere di fumare, e un’alternativa per gennaio è Dry January o meno comune Dryuary, un mese da astemi (dry in inglese americano).

Aggiornamento: rivolti alle donne ci sono anche Decembrow, il dicembre in cui non ci si depila le sopracciglia (in inglese eyebrows e unibrow se non c’è una separazione sopra il naso) e Januhairy, il gennaio in cui non ci si depila (da hairy, peloso).

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Siete ancora in temporary.

Una pubblicità che si vede in questi giorni in alcune stazioni della metropolitana a Milano:

PER UN GRANDE NATALE, SIETE ANCORA IN TEMPORARY. La linea “il Viaggiatore Goloso” è in esclusiva tutto l’anno nei Supermercati U! U2

Non conoscevo il marchio Il Viaggiatore Goloso e ho dovuto leggere la descrizione sotto all’immagine per capire di cosa si trattasse e rendermi conto che SIETE ANCORA IN TEMPORARY non era solamente un gioco di parole con inglese farlocco ma conteneva anche uno pseudoanglicismo.

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Inglesorum

Mi piace molto inglesorum, parola macedonia formata da inglese + latinorum e descritta dall’ONLI come “la lingua inglese usata con ostentazione, per enfatizzare e rendere volutamente incomprensibili concetti o fenomeni ai quali ci si potrebbe riferire in modo più sobrio e schietto”.

È molto incisiva, come dimostrano Il trend negativo dell’inglesorum in Comunque anche Leopardi diceva le parolacce di Giuseppe Antonelli, Il new inglesorum in Pazzesco! di Luca Mastrantonio e questa amaca di Michele Serra dello scorso aprile:

TRA le piccole riforme possibili da subito, praticamente da stamattina, è urgente proporre al governo Renzi quella dell’immediata dismissione dell’inglesorum nella sua comunicazione politica e amministrativa. Che cos’è l’inglesorum? L’inglesorum è l’aggiornamento del latinorum manzoniano. Ovvero un linguaggio usato per incutere soggezione ai subalterni e agli impressionabili (ma Renzo non ci casca e dice, seccato, a don Abbondio: “che vuole che io faccia del suo latinorum?” Nota bene: Manzoni non era populista). Tipico esempio di inglesorum è Jobs Acts per legge sul lavoro. […]

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