Crowdturfing, hashjacking e altre attività malevole

commenti positivi: fenomenale, ottimo, il migliore in assoluto, consigliatissimo, mi ha cambiato la vita, qualità eccezionale

Il crowdturfing è la pratica ingannevole di influenzare la reputazione di un prodotto o di un servizio ricorrendo a recensioni prodotte a pagamento: positive per acquisire visibilità e avvantaggiarsi, negative per mettere in cattiva luce la concorrenza. 

Il termine crowdturfing, in circolazione da qualche anno, è una parola macedonia formata da crowdsourcing, il processo produttivo realizzato attraverso il coinvolgimento di persone online, e astroturfing, la pratica ingannevole di orchestrare una campagna marketing o di PR camuffandola in modo che appaia come consenso o commenti favorevoli spontanei (il nome deriva da AstroTurf, marchio di erba artificiale per gli stadi usato come antonimo sarcastico di grass roots, che riferito a movimenti, opinioni o attivismo vuol dire “della base”, “della gente”).

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Modalità Techetechete’: repliche e reduplicazione

Un tweet che mi ha incuriosita:

tweet di Massimo Persotti “Modalità Techetechetè” via @lucianocapone @ilfoglio_it è una curiosa espressione, chissà se esportabile anche altrove: qui, si parla di RAI che d'estate riesuma “materiale di archivio e telefilm” a scapito di qualità e attualità

Attira l’attenzione l’espressione modalità Techetechetè, usata per descrivere una programmazione televisiva estiva fatta soprattutto di repliche e altro materiale già visto.

Non guardo quasi mai la televisione ma ho capito subito anch’io il riferimento all’omonima trasmissione: merito di un formato originale e di un nome insolito che rimane impresso e che dà anche lo spunto per alcune osservazioni linguistiche.

Reduplicazione espressiva

Il nome Techetechete’ fa riferimento alle Teche (archivio) della Rai ed è un esempio di reduplicazione espressiva, un meccanismo linguistico comune a molte lingue che consiste nella ripetizione di un’unità lessicale.

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Nuove tendenze del beauty

#ilmioritoinstazione è scoprire le nuove tendenze del beauty

Questa pubblicità, vista in una grande stazione ferroviaria, è sponsorizzata da cinque marchi di abbigliamento e uno di cosmetica, accomunati e identificati come il beauty.

In questo contesto non mi è chiaro che significato particolare venga attribuito alla parola beauty e per quali aspetti si differenzi da moda. È anche la prima volta che noto la parola beauty in una pubblicità generica, non mirata a un segmento specifico.

Ho però una certezza: beauty è uno pseudoanglicismo, una parola usata con un significato inesistente in inglese.

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50 anni di parole sulla Luna, in inglese

One small step…

“That’s one small step for man, one giant leap for mankind”

Un piccolo passo per un uomo,
un grande balzo per l’umanità

Tutti riconosciamo la traduzione e il senso delle parole pronunciate da Neil Armstrong il 20 luglio 1969 sulla Luna, una delle frasi più note della seconda metà del XX secolo eppure tuttora controversa nella formulazione.

Negli Stati Uniti non si è mai smesso di discutere se la citazione debba includere o meno l’articolo indeterminativo a davanti alla parola man, un aspetto grammaticale rilevante: un’unica parola di un unico fonema, /ə/, può infatti cambiare il significato da “per un singolo uomo” (a man, l’astronauta Armstrong) a “per l’uomo” (man, il genere umano).

A quanto pare Armstrong intendeva proprio dire a man ma in realtà non ha pronunciato l’articolo, come sottolinea anche lo Smithsonian National Air and Space Museum in “One Small Step for Man” or “a Man”?  

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Nomi scandalosi: Russiagate, Moscopoli…

Esempi di titoli di notizie di luglio 2019:

Titoli di notizie: 1 Fondi alla Lega, il Russiagate è solo all’inizio; 2 Moscopoli, ecco le immagini che imbarazzano Salvini; 3 Rublogate, Di Maio “commissione di inchiesta su fondi a tutti i partiti”

Da qualche giorno sono al centro dell’attenzione i presunti tentativi di accordi finanziari tra Lega e Russia, una vicenda che si fa notare anche per un aspetto lessicale: nel linguaggio giornalistico e nei social le sono stati dati almeno tre nomi diversi, Russiagate, Rublogate e Moscopoli.

Riconosciamo immediatamente che si tratta di neoformazioni che identificano scandali, ma l’aspetto anomalo è che vengano usati più nomi con entrambi gli elementi suffissali, gate e poli, mentre di solito nei media prevale un unico nome che si impone su tutte le possibili alternative.

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Alternative al siberino

Al telefono con un’amica che mi raccontava dei disagi di avere un braccio ingessato, non ho saputo cosa rispondere quando mi ha chiesto se poteva metterci sopra un siberino. Le ho dovuto chiedere cosa fosse perché per me era una parola nuova, mai sentita prima.

Ho così scoperto che è l’oggetto raffigurato nell’immagine. Può avere forme e dimensioni diverse e ha una peculiarità lessicale: coesistono molti nomi alternativi, un esempio delle grandi capacità espressive e denominative dell’italiano.

immagine di piastre termiche

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Commenti “blacklistati”?

Notiziola di qualche giorno fa: La pagina Facebook di Matteo Salvini mette al bando le parole “49 milioni”, “Siri” e “Legnano”; Parole vietate sulla pagina Facebook di Matteo Salvini: 49 milioni finisce in blacklist; Blacklist di parole nei commenti alla pagina Facebook di Salvini

A quanto pare, durante le dirette Facebook di Matteo Salvini è impossibile inserire commenti con alcune parole, tra cui 49 milioni, Siri, Trota, fatti processare. Appare invece un messaggio in inglese che avverte che quanto si è scritto contiene una parola che fa parte di una blacklist:

Blacklisted Word. Your comment contains a blacklisted word.

Una blacklist (“lista nera”) è un elenco di elementi – come ad esempio parole offensive, indirizzi email o indirizzi IP – che vengono bloccati automaticamente da un sistema di controllo per impedire azioni indesiderate, ad es. messaggi spazzatura (spamming), contenuti volgari o illeciti ecc.

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L‘acquastronauta e l’acquagym

Una parola inglese che ho imparato recentemente è  aquastronaut:

tweet da NASA NEEMO: Our newest aquastronaut, @AstroSamantha! An aquastronaut is someone who has been both an aquanaut and astronaut

In italiano si può adottare un calco dell’inglese e descrivere Samantha Cristoforetti come acquastronauta, parola macedonia formata da acquanauta + astronauta.

Acquanauta potrebbe sembrare un neologismo e invece è una parola in uso dagli anni ‘60 per identificare chi fa esplorazioni sottomarine di profondità usando appositi scafi.

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#capitana, capitano e comandante

Due titoli del 27 giugno 2019 sulla vicenda della nave Sea Watch 3, diretta a Lampedusa con 42 migranti a bordo nonostante il divieto del governo italiano, e un’immagine diffusa dalla ONG Sea-Watch International:

1 “Ciao sono Carola”, il video appello della capitana di Sea Watch; 2 Sea Watch, la capitana: “Entro in acque italiane. Vte dei migranti vengono prima della politica”

È corretto descrivere Carola Rackete, la persona al comando della nave, come capitana? Si possono fare considerazioni diverse a seconda del punto di vista da cui si analizza la parola.

Punto di vista terminologico

Il ruolo di Carola Rackete è Kapitän in tedesco e captain in inglese, come nell’immagine e nei video girati sulla nave, in cui Rackete comunica in inglese.

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Qual è il contrario di preferito? 😉

Mi ha divertita il video di Sio sulla ricerca di un antonimo per l’aggettivo preferito:

Mi è piaciuta la leggerezza con cui sono sintetizzati alcuni aspetti rilevanti nella formazione delle parole e nella loro eventuale affermazione: potrebbe essere uno spunto didattico per la scuola primaria?

Efficacia dei neologismi

La neoformazione schiferito è una parola macedonia (schifo+preferito), insolita perché in italiano si tende a privilegiare l’unione della parte iniziale di una parola con una seconda parola che invece rimane intatta (ad es. cantante+autore=cantautore).

Sono però altre le caratteristiche che rendono schiferito una parola ben formata e distintiva. 

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Brexit significa anche #Trexit

vignetta con uscita di scena di May  Vignetta: Christian Adams

Uscita di scena di Theresa May, che ha annunciato che il 7 giugno darà le dimissioni dal ruolo di primo ministro del Regno Unito. Su Twitter si è subito diffuso l’hashtag #Trexit, modellato su Brexit con l’iniziale e la seconda consonante del nome Theresa, che in inglese si pronuncia /təˈriːzə/.

La Brexit lessicale dei politici

Trexit è uno degli innumerevoli esempi dell’enorme produttività di Brexit, parola del XXI secolo, e fa parte di un intero filone di variazioni più o meno effimere con nomi di leader politici, non solo in inglese: in Italia abbiamo visto Renxit e Renzexit e in Germania c’era chi aveva auspicato Merkxit e Merkelexit.

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Milkshaking, occasionalismo politico

vignetta con bicchierone di milkshake da cui viene fatto volare fuori il contenuto
Vignetta: Lucas Varela per Financial Times

Nel Regno Unito sta facendo discutere una nuova forma di protesta politica diretta a esponenti populisti, di estrema destra e pro Brexit, che vengono inondati con frappé (milkshake) del tipo venduto in bicchieroni nei fast food

Dal sostantivo milkshake sono nati e subito diventati virali due neologismi: il verbo milkshake e quindi il sostantivo milkshaking. Esempi d’uso:
1 Why Milkshaking Works 
2 Anti-EU candidates have been #milkshaked 
3 Today’s front pages: milkshaken Farage and rise in racism

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Twitter: operatori di ricerca (anche linguistica)

Cerca su Twitter

Twitter può essere uno strumento utile per ricavare indicazioni aggiornate sull’uso della lingua sui social e altre informazioni linguistiche. Nel lavoro terminologico, ad esempio, può aiutare a capire se un termine tecnico si sta diffondendo anche nell’uso comune o se è ancora usato solo tra addetti ai lavori.

Anche i traduttori di narrativa contemporanea potrebbero trovarlo utile, ad es. per ricerche veloci sulla diffusione e l’adozione di neologismi e colloquialismi e il loro contesto d’uso, da cui ricavare suggerimenti per ricerche più approfondite.

neologismi

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Graphicon, per la comunicazione digitale

GIF con elementi grafici
GIF: giphy.com

Il neologismo graphicon è stato usato nel 2017 da S. Herring e A. Dainas per identificare con un’unica parola (iperonimo) i diversi tipi di elementi grafici usati nella comunicazione sui social media.

È una parola macedonia formata da graphical+icon e usata principalmente al plurale, graphicons. Il modello di riferimento è emoticon, su cui sono formate anche animoticon e obscenicon. È omonima di parole già esistenti ma che hanno altri significati, come GraphiCon, il nome proprio di una computer graphics convention.

Per ora le occorrenze di graphicon sono ristrette a pubblicazioni e discussioni specialistiche, ma è un termine che potrebbe diffondersi perché è efficace, trasparente e facile da ricordare.

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Definizione di navigator? Ancora in alto mare…

Il18 aprile l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) ha aperto le iscrizioni per candidarsi a diventare navigator, la nuova figura professionale di cui si discute da mesi senza sapere esattamente come dovrà operare.

logo Navigator

Si nota subito che è stato privilegiato l’anglicismo navigator, a differenza della legge 26/2019 sul reddito di cittadinanza e delle note esplicative pubblicate da ANPAL, dove era stato invece usato tutor: dettagli in Navigator e Card Rdc? Ufficialmente inesistenti! 

È stata così confermata una vistosa incongruenza terminologica tra la comunicazione pubblica fatta ai cittadini da politici e media e le scelte del legislatore.

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