Classi pollaio

Nelle discussioni sulla scuola è ricorrente l’espressione classi pollaio, brutale ma alquanto efficace per descrivere le classi numerose.

immagine di allevamento polliLa trovo particolare perché in questo caso la parola pollaio non è usata in senso letterale né prevale uno dei significati figurati che di solito le vengono attribuiti (luogo sporco e disordinato o dove c’è chiasso e confusione), ma evoca invece l’immagine di un impianto che ha un nome diverso, l’allevamento di polli di tipo intensivo, con gli animali stipati uno accanto all’altro.

Non sono riuscita a scoprire come e quando sia nata l’espressione, usata soprattutto al plurale, ma dovrebbe risalire alla fine del decennio scorso.

Continua a leggere   >>

La coperta di Linus

Linus con la sua copertinaOxford Dictionaries ricostruisce la storia dell’espressione inglese security blanket, che dagli anni ‘50 del secolo scorso descrive la copertina o altro panno da cui alcuni bambini non riescono a separarsi e quindi, per estensione, qualsiasi cosa che dà sicurezza, anche in senso astratto.

È un concetto popolarizzato dai Peanuts di Charles Schulz, che però aveva smentito di essere lui stesso l’autore dell’espressione: probabilmente era già in uso quando erano uscite strisce come questa del 1954 o forse era stata coniata dai lettori:

striscia dei Peanuts security blanket via Peanuts Wiki 

Continua a leggere   >>

Social washing

In Una mano di greenwash avevo osservato che in italiano il concetto di greenwashing viene spesso descritto erroneamente come un “lavaggio” o “ripulitura” ecologista, mentre in inglese la metafora è diversa: è basata su whitewash, imbiancare, e quindi comunica l’idea di “conferire una patina”, “dare una verniciata”, sotto cui però rimane tutto com’era. La differenza di interpretazione è palese nelle immagini associate al concetto: acqua e sapone o lavatrici in italiano, pittura in inglese.

immagine da “From Greenwash to Socialwash?” di David LePage

Sul modello di green washing è nato social washing. Descrive iniziative di responsabilità sociale d’impresa volte a comunicare un’immagine “etica” e migliorare la reputazione di un’azienda, ma in realtà attività di facciata mirate esclusivamente a un ritorno economico. Anche social washing viene spiegato in italiano ricorrendo a metafore di ripulitura o lavaggio, non congruenti con il concetto originale.

Continua a leggere   >>

La doggy bag non è per il cane!

sacchetto di carta con disegno di cane triste e la scritta “I just know it’s not for me”Chi è stato al ristorante negli Stati Uniti sa cosa si intende con doggy bag: è il contenitore per portare a casa il cibo avanzato alla fine del pasto (ad es. un sacchetto o una vaschetta). È un’abitudine molto diffusa, tanto che i camerieri possono prevenire la richiesta (Shall I box it up?) ed esistono anche le wine doggy bag per le bottiglie di vino non terminate.

Il nome doggy / doggie bag è un eufemismo: gli avanzi sono per i clienti e non per il loro ipotetico cane.

Sono informazioni reperibili in qualsiasi dizionario, ma che non sono state verificate dall’autrice di Ogni cliente ha il diritto di chiedere il ‘doggy bag’, un servizio del TG1 tutto erroneamente incentrato sui cani e i loro proprietari.

La superficialità dei media italiani e le conoscenze approssimative dell’inglese non sono una novità, basti pensare ai falsi amici, però questo esempio mi fa pensare anche a problemi che a volte si incontrano nella localizzazione.

Continua a leggere   >>

Dai flash flood alle bombe d’acqua

esempi di titoli con bomba d’acquaIn un post del 2011, flash flood, alluvioni lampo e nubifragi, avevo osservato che i media ricorrevano sempre più spesso all’anglicismo flash flood per descrivere piogge molto violente e intense (in italiano nubifragi) e mi ero chiesta se il prestito si sarebbe affermato.

A distanza di tre anni si può notare che la preferenza per flash flood è stata passeggera e invece si sta imponendo l’espressione bomba d’acqua, allora non ancora molto diffusa e avvertita come nuova.

Continua a leggere   >>

Il “canguro”, in politica almeno dal 1911

Una parola ricorrente nelle cronache politiche del 30 aprile 2014 è canguro, una prassi parlamentare che, stando a quello che spiegano i media, consente di raggruppare gli emendamenti uguali o analoghi per farli annullare (oppure approvare) in blocco e quindi procedere più speditamente, come indicato nell’articolo 85 del regolamento della Camera.

La metafora del canguro può sembrare insolita: è un animale a cui associamo il procedere a balzi, che però non implica raggiungere una meta più velocemente. Diventa più chiara se si risale alla sua origine, che non è italiana ma inglese.

Kangaroo closure è una prassi attestata nel parlamento britannico dall’inizio del secolo scorso. Non ha lo stesso significato che le viene attribuito in italiano: indica la sospensione del dibattito per procedere al voto (closure) ottenuta escludendo alcuni emendamenti, che quindi vengono saltati.

Continua a leggere   >>

Bug, insetti e cavallette

Non ho visto la partita Brasile-Colombia ma mi hanno fatto una certa impressione le foto della cavalletta gigante che si era posata sul braccio del calciatore James Rodríguez.

foto con cavalletta cavalletta gigante

Una veloce ricerca nei siti di notizie e in Twitter mostra che in italiano l’animale è stato descritto come cavalletta mentre in inglese soprattutto come bug; frequente anche insect, mentre grasshopper e locust appaiono in percentuali decisamente inferiori.

È un esempio che ci ricorda che in lingue diverse può esistere lessico equivalente, come in italiano cavalletta e in inglese grasshopper, il nome comune degli stessi insetti dell’ordine Ortotteri, ma non sempre viene usato allo stesso modo: possono intervenire fattori situazionali, cognitivi e culturali che fanno privilegiare scelte diverse.

Continua a leggere   >>

La metafora del Titanic

In metropolitana a Milano, sulle pareti opposte ai marciapiedi dove si aspetta il treno, ci sono dei manifesti che pubblicizzano un’offerta di A2A Energia, molto simili a questo:

immagine di uomo e donna stilizzati sulla prua di una nave già inclinata, nella posizione resa famosa da Leonardo di Caprio e Kate Winslet

Si legge bene solo lo slogan Con Casa2a l’energia dà spettacolo, ma non le caratteristiche dell’offerta (un anno di cinema in due al prezzo di uno).

Continua a leggere   >>

Partita IVA falsa, metonimia vera

foto con cartello Partite IVAMi pare che nel linguaggio comune, o perlomeno in quello usato dai media generalisti, l’accezione prevalente di partita Iva stia cambiando da “sequenza di numeri che identifica i soggetti che esercitano un’attività rilevante ai fini Iva” a “titolare di partita Iva”, quindi una persona.

È una metonimia che probabilmente si può fare risalire a popolo delle partite Iva, un neologismo nato qualche anno fa. Alcuni esempi delle nove occorrenze di partita Iva con significato figurato visti in un’intervista al ministro del lavoro, Giuliano Poletti: “Contratti più chiari per evitare false partite Iva”:

Ci faccia un esempio concreto sulle false partite Iva.
«Se una persona si autorganizza tempi e modalità del suo lavoro, assume il buon esito di un obiettivo, è una vera partita Iva. Se si tratta di un contratto a tempo, biennale o triennale, se il lavoratore è sottoposto a orari e turni secondo il classico schema della subordinazione, ecco, quello non va bene chiamarlo partita Iva».
 

Continua a leggere   >>

Le nuove collocazioni di hashtag

IS THAT A HASHTAG?
Vignetta: B.C. Comic

Evoluzione della terminologia informatica

La terminologia informatica si evolve molto rapidamente, ma non solo per gli sviluppi tecnologici che portano a rimodulare i concetti e causare slittamenti di significato.

Anche la popolarizzazione delle innovazioni, con l’adozione dei termini nel lessico comune, può causare cambiamenti, come ad esempio la diluizione del significato attraverso determinologizzazione e la comparsa di accezioni o connotazioni non previste.

Evoluzione di hashtag in italiano

Mi domando se anche hashtag stia subendo questo processo, non solo nella terminologia ufficiale di Twitter, descritta in #hashtag, parola e simbolo, ma anche nell’uso comune.

Continua a leggere   >>

Metafore politiche: da ghigliottina a tagliola

Titolo del 29 gennaio 2014:

Non si riesce ad abolire l'IMU?

L’articolo spiega che la cosiddetta “tagliola” o “ghigliottina” è la possibilità che il presidente della camera interrompa la discussione parlamentare prima del tempo per arrivare al voto, in questo caso per bloccare l’ostruzionismo messo in atto dal Movimento 5 Stelle che impedirebbe l’approvazione di un decreto legge.

Mi ha colpita molto perché per lo stesso concetto vengono usate due metafore diverse: funzionamento, finalità e valore figurato di ghigliottina e tagliola non sono equivalenti e suggeriscono interpretazioni politiche diverse.

La metafora della ghigliottina

La “ghigliottina” nel diritto parlamentare descrive gli aspetti tecnici della ghigliottina come meccanismo parlamentare. È uno provvedimento pensato per avere un forte potenziale deterrente e infatti finora non è mai stato usato. La metafora è chiara: decapitazione come “taglio netto”, “pena capitale” e “privazione di una parte importante”:  non c’è scampo e l’effetto è immediato e irreversibile.

La metafora della tagliola

tagliola

Continua a leggere   >>