Messaggi IT-alert con data americana

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Il 12 settembre ripartiranno i test del Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert in Campania, Marche e Friuli Venezia-Giulia.

Mi ricollego a IT-alert, aspetti linguistici migliorabili (28 giugno 2023) per riportare anche qui alcune osservazioni che avevo aggiunto al post dopo avere ricevuto anch’io il messaggio di prova su un telefono con il sistema operativo Android con impostazioni in italiano-Italia:

immagine del messaggio ricevuto; nella prima riga  “IT-Alert”, nella seconda riga “Lug 10, 12:00 PM”

Avevo notato immediatamente il formato inusuale di data e ora all’inizio del messaggio: Lug 10, 12:00 PM. Mi ero chiesta perché fosse stato usato un formato americano sia per la data, con il mese in forma abbreviata che precede il giorno, che per l’ora, indicata con la convenzione a 12 ore anziché quella a 24 usata in Europa.

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Preposizione ingannevole

Il 15 ottobre un corriere non è riuscito a consegnare un ordine che mi serviva subito. Quando ho consultato il sito per tracciare* il pacco e sapere dove e quando recuperarlo, mi sono preoccupata:

“Il pacco deve essere ritirato da: domenica 25 ottobre 2015”

Sul momento ho pensato di dover aspettare ben dieci giorni prima di poter ritirare il pacco (solo a partire dal 25 ottobre), poi ho capito che da era una traduzione poco accurata dell’inglese by, “entro”. C’è almeno un altro dettaglio sospetto, su <ora>, ma mi domando se chiunque consulti il sito si renda subito conto che c’è un errore di traduzione. 

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Iceberg della cultura

Nei giorni scorsi ero a Napoli per il XXV convegno dell’Associazione Italiana per la Terminologia. Nel mio intervento, Il ruolo del terminologo come specialista culturale nella localizzazione, ho descritto le valutazioni di globalizzazione e di localizzabilità, attività che richiedono specifiche competenze culturali.

Iceberg della cultura

iceberg della culturaPer introdurre il concetto di competenze culturali uno dei modelli di riferimento più usati è quello dell’iceberg, sviluppato da Edward T. Hall*.

La punta dell’iceberg (livello “tecnico”) rappresenta gli aspetti visibili e più superficiali di una cultura. Hanno regole palesi, codificate e non ambigue e da un osservatore esterno possono essere descritti facilmente: sono ad esempio la lingua, le leggi o le impostazioni che in informatica prendono il nome di locale.

Tutti questi aspetti sono però manifestazioni esterne di aspetti nascosti della cultura, che costituiscono la parte principale e invisibile dell’iceberg.

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Utente tipico e differenze culturali

Alla radio c’è una pubblicità che inizia con una voce femminile martellante che dice una serie di frasi tipiche di mamma italiana, tipo “Copriti bene che fa freddo”, “La tua camera è un porcile”, ecc. Una voce maschile descrive poi i vantaggi di un’auto, invita il potenziale acquirente a portare la mamma in concessionaria  per … Leggi tutto

Problemi di conversione (e di localizzazione)

Post pubblicato il 15 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Un articolo in The Guardian, poi corretto, riportava l’effetto del perigeo lunare sulle maree:

  citazione da un articolo di sabato 13 dicembre in The Guardian

Per un problema di conversione due pollici erano diventati ben mezzo metro…

Purtroppo anche nella localizzazione capita di trovare questo tipo di errore, anche se non dovrebbe essere difficile evitarlo. In Localizzazione di esempi e riferimenti sono riportate le istruzioni della Guida di stile Microsoft per l’italiano in uso nel 2008:

Le unità di misura anglosassoni (pollici, gradi Fahrenheit, libbre, ecc.) vanno sempre localizzate. Le misure specifiche vanno convertite esattamente; nel caso di indicazioni generali, invece, possono essere usate approssimazioni: nel suggerimento sullo spazio da inserire tra un’immagine e un’altra in un documento, ad esempio, two inches può essere tradotto qualche centimetro.

Le conversioni dovrebbero inoltre rispettare le convenzioni culturali non solo della lingua ma anche del mercato di arrivo. Mi vengono in mente alcuni esempi dell’edizione europea di una nota rivista americana dove le misure statunitensi vengono convertite nel sistema metrico ma non localizzate e il risultato dell’operazione, per quanto formalmente corretto, non è sempre adeguato:

  • L’altezza delle persone viene espressa in metri, però con un unico decimale. Quella di una donna, ad esempio, può essere descritta come 1,6 m e così non si capisce se potrebbe essere quasi alta (1,69) o relativamente bassa (1,60).
  • Capita di vedere misure approssimative che vengono convertite in misure precise: ad esempio, una distanza di about 48 km suona altamente inusuale mentre non lo è about 30 miles. 

Nell’esempio dell’articolo di The Guardian sul perigeo lunare, probabilmente la svista inizialmente è passata inosservata perché nel sistema culturale britannico in molti sono ancora a abituati a fare riferimento al sistema imperiale e presumibilmente avranno "elaborato" solo il numero corretto, ignorando il riferimento errato.

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Errori di localizzazione fatali!

Post pubblicato il 24 aprile 2008 in blogs.technet.com/terminologia In genere, grazie alla professionalità di chi fornisce servizi di localizzazione e a sistemi di testing e di controllo qualità nel ciclo di vita di un prodotto software, è raro che passino inosservati errori gravi o con un forte impatto sull’esperienza utente. A quanto pare in altri … Leggi tutto

Il ciclo di vita del prodotto

Post pubblicato il 3 aprile 2008 in blogs.technet.com/terminologia Il ciclo di vita di un prodotto software può essere riassunto brevemente in quattro fasi: 1. definizione dei requisiti e progettazione 2. sviluppo del software 3. testing 4. rilascio del prodotto. Si ricomincia poi con la progettazione di una nuova versione.   I tempi, la durata, le … Leggi tutto

Localizzazione, globalizzazione e internazionalizzazione

Post pubblicato il 6 marzo 2008 in blogs.technet.com/terminologia

Nota: la terminologia descritta di seguito riflette l’uso specifico di Microsoft e potrebbe non coincidere con la terminologia usata da altri produttori di software.


Il termine localizzazione descrive la traduzione e l’adattamento di software per un mercato specifico; per software in questo caso si intende non solo il programma e relativa interfaccia grafica ma l’intero pacchetto, ovvero il materiale di supporto come guide, documentazione cartacea, materiale marketing, confezione del prodotto e pagine Web correlate. La localizzazione parte sempre da un prodotto che è stato sviluppato per un altro mercato in un’altra lingua, di solito l’inglese, ed è un processo la cui efficacia ed efficienza dipendono in buona parte da altri tipi d’interventi, quali globalizzazione e localizzabilità.

Con globalizzazione Microsoft descrive lo sviluppo di software che riesce a soddisfare le aspettative di utenti in mercati diversi grazie a caratteristiche e funzionalità non basate su un’unica lingua e unico locale, un processo che altri descrivono come internazionalizzazione. Il concetto espresso dal termine locale non è facilmente traducibile ed indica tutte le impostazioni specifiche di un certo mercato e di una certa lingua, come ad esempio il formato della data, dell’ora, il tipo di tastiera, il separatore decimale ecc. Un esempio banale: se consideriamo la data 06/07/08, qualsiasi italiano penserà si tratti del 6 luglio 2008, un americano interpreterebbe invece 7 giugno 2008 e un ungherese 8 luglio 2006. È quindi fondamentale che nello sviluppo di software vengano applicati interventi di globalizzazione che consentano di utilizzare correttamente le impostazioni in uso nel proprio paese, indipendentemente dalla lingua del prodotto stesso.

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