Avete notato la risemantizzazione dei verbi troll in inglese e trollare in italiano? Qualche esempio di titoli di inizio 2017:
lavoro terminologico
Trump contro alieni: questioni terminologiche
Continuano le polemiche sull’executive order (un decreto presidenziale) contro i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana promulgato da Donald Trump, che si è difeso equiparandolo a un provvedimento di Obama. Il deputato repubblicano Justin Amash però l’ha smentito:
Il tweet di Amash evidenzia alcune distinzioni terminologiche su cui negli Stati Uniti è stata fatta confusione (cfr. la sua pagina Facebook). Inevitabile ritrovarla amplificata anche nei media italiani.
“Provate voi a tradurre home page”
Condivido le osservazioni di Marco Biffi in Le parole nella Rete sui prestiti dall’inglese legati al mondo di Internet: sono facilitati dalla velocità di propagazione di nuovi concetti che spesso non dà il tempo per trovare alternative italiane, ma anche dalla mancanza di equivalenti adeguati e da metafore incongruenti con il sistema linguistico e culturale italiano.
Biffi si sofferma sulla ricerca di “un traducente per home page” per il sito dell’Accademia della Crusca: “ci mettemmo quindi a tavolino, provando e riprovando, finché ci assestammo su pagina di entrata. Ebbene, non lo ha notato quasi nessuno”.
Body: non sempre un falso amico
L’anglicismo body ricorre spesso nelle raccolte di falsi amici o meglio di pseudoprestiti, parole che nella lingua di origine hanno un altro significato (o non esistono). Viene osservato che in inglese body significa corpo o cadavere ma non l’indumento, che si chiama invece bodysuit, di cui body è un abbreviazione impropria che privilegia il determinante (body) anziché il determinato (suit). Sono però indicazioni spesso obsolete.
Post-truth in italiano: verità, veridicità e fatti
16 novembre 2016: Oxford Dictionaries ha scelto post-truth come parola dell’anno 2016. Ha già una decina di anni ma ha acquisito nuova rilevanza grazie a due eventi chiave del 2016: la Brexit e le elezioni presidenziali americane.
È un aggettivo usato solo con funzione attributiva in locuzioni come post-truth politics / world / era con il significato di ”relativo a circostanze, spec. nella formazione dell’opinione pubblica, in cui il richiamo a emotività e convinzioni personali prevale sui fatti oggettivi”. In alternativa si usa anche post-fact o post-factual.
2 tipi di terremoti: gravimoti ed elastomoti
Il terremoto del 30 ottobre ha causato un abbassamento del suolo che nella zona di Castelluccio di Norcia ha raggiunto i 70 cm. Per spiegare questi fenomeni serve un nuovo modo di interpretare i terremoti?
Ne è convinto Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) e coordinatore di una ricerca sismografica molto recente. Nella trasmissione L’Italia instabile di Radio3 Scienza ha presentato i due concetti chiave, denominati gravimoto ed elastomoto.
Il lavoro agile italiano
In Agilità sul lavoro! (agosto 2016) ho descritto le differenze tra tre modalità di lavoro che in inglese sono denominate flexible working, smart working e agile working.
Gli aspetti rilevanti per ciascuna modalità, sintetizzati nella tabella, riguardano orario di lavoro (when), luogo di lavoro (where), tecnologie e strumenti usati (how), mansioni svolte (what) e risorse umane impiegate (who):
Sono tre concetti diversi che rispondono a esigenze diverse.
Solo in Italia smart working = lavoro agile
Muscoli contro cozze!
Notizia segnalata da un lettore ligure:
Pare che la Guardia di finanza abbia chiesto a una pescheria spezzina di cambiare il nome sull’etichetta che descriveva i molluschi bivalvi con conchiglia nera violacea della foto. Non potevano più usare muscoli, come sono noti in Liguria, e dovevano invece chiamarli cozze. Ne è nata una polemica linguistica descritta da Il Secolo XIX.
Geosinonimi
Questa storiella estiva ci ricorda l’esistenza dei geosinonimi, parole diverse che in luoghi diversi descrivono gli stessi concetti.
Il mollusco il cui nome scientifico è Mytilus galloprovincialis viene chiamato cozza in gran parte dell’Italia, o in alternativa mitilo, ma è noto anche come muscolo in Liguria, peòcio nel Veneto, cozzeca al sud, musciolo nelle Marche. Nessuno di questi nomi è “giusto” o “sbagliato”: l’uso di ciascuno è determinato soprattutto da fattori geografici (variazione diatopica).
Come si denominano i nuovi elementi chimici
[Giugno 2016] L’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) ha annunciato i nomi di quattro nuovi elementi chimici artificiali finora indicati con i simboli Uut, Uup, Uus e Uuo.
I nomi inglesi sono nihonium, moscovium, tennessine e oganesson e dovrebbero essere ufficializzati il prossimo novembre. Ciascun nome racconta una storia e rivela anche le regole di denominazione di IUPAC (il processo di formazione primaria dei termini).
Ogni nuovo termine può derivare esclusivamente dal nome di:
1 – un personaggio o un concetto mitologico (o astronomico ma di origine mitologica)
2 – un minerale o una sostanza simile
3 – un luogo o una regione geografica
4 – una proprietà dell’elemento
5 – uno scienziato
Impariamo dalle note terminologiche della BBC!
Nella maggior parte degli articoli della BBC sul tema Migrant crisis si legge questa nota:
Spiega che alla parola migrant viene attribuito un significato ampio che include ogni persona che si sposta dal territorio del proprio paese, qualunque sia la causa, quindi sia chi fugge da paesi devastati da guerre che chi ha invece motivazioni economiche.
L’apprezzo molto perché mostra la consapevolezza che la parola migrant può identificare concetti diversi in contesti d’uso diversi e quindi può essere fraintesa.
Terminologia svizzera: il concubinato
Titolo di una notizia della Radiotelevisione Svizzera:
Mi ha colpita l’uso delle tre parole evidenziate, per motivi diversi.
Configlio – Dopo un breve interesse iniziale, mi pare che nei media italiani sia già scomparso il neologismo configlio, proposto recentemente da Francesco Sabatini. Sono sorpresa di vederlo già acclimatato in Svizzera, ma è una conferma che la parola ha tutti i requisiti per potersi affermare anche in Italia.
Brainstorming e formazione dei termini in L2
Brainstorming: possiamo dirlo in italiano? è una bella consulenza dell’Accademia della Crusca che spiega perché brainstorming è un anglicismo insostituibile: è molto diffuso, in uso ormai da decenni e nessuna “traduzione” italiana è risultata sufficientemente precisa o efficace.
L’origine di brainstorming e le alternative proposte da chi rifiuta il prestito mi danno lo spunto per ricordare alcuni aspetti del lavoro terminologico.
Le risemantizzazioni di brainstorming
Le prime occorrenze di brainstorm in inglese risalgono alla fine del XIX secolo. All’inizio la parola, letteralmente “perturbazione nel cervello”, indicava una disfunzione cerebrale momentanea, ad es. un attacco epilettico. Nei primi decenni del XX secolo ha quindi assunto significati diversi in inglese britannico (un momento di vuoto mentale) e in inglese americano (un’idea improvvisa e brillante, cfr. lampo di genio).
Unioni civili e traduzione (con civil partnership)
Forse avete notato che Matteo Renzi usa l’anglicismo civil partnership (esempi: qui e qui). Si tratta di una scelta stilistica oppure intende un concetto diverso da unione civile?
Per rispondere può essere utile dare un’occhiata a come sono riportate dai media di lingua inglese le notizie sul dibattito in corso in questi giorni. Alcuni esempi:
Si può notare che il concetto “italiano” di unione civile è stato reso in modi diversi: civil union, specificando però gay, same-sex union e same-sex marriage. Nei media britannici appare anche civil partnership.
La voce civil union di Wikipedia riporta una decina di altri termini inglesi alternativi usati in paesi diversi. Sottolinea che ci sono notevoli differenze tra cosa si intenda per unione civile negli ordinamenti giuridici che la prevedono, a partire da chi possa costituire la coppia di un’unione civile e dai diversi diritti, doveri e benefici che comporta (cfr. anche la voce italiana unione civile, che cita anche i DICO proposti dal governo Prodi ma mai approvati). Altri dettagli, con un confronto tra paesi europei, in A history of same-sex unions in Europe, da cui è tratta questa carta:
Hoverboard, un nome riciclato
[2015] Gli aggeggi a due ruote nella foto sono degli hoverboard. Se ne sta parlando perché le batterie che li alimentano pare tendano a prendere fuoco.
Assomigliano a dei Segway, ma senza manubrio. Si manovrano inclinando il corpo: in avanti per accelerare, indietro per rallentare, di lato per curvare.
Quando li ho visti mi ha colpita soprattutto il nome perché omonimo dell’hoverboard dei film Ritorno al futuro, lo skateboard o “volopattino” di Marty McFly che si libra (hover) e funziona per levitazione.
Il mezzo della foto però non si stacca dal terreno e procede in modo del tutto diverso, per cui il nome hoverboard appare alquanto incongruo*.
La “via italiana” alla Scuola Digitale
Ieri è stato presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale che, come recita il comunicato stampa del MIUR, è la “visione di Educazione nell’era digitale” all’interno di La Buona Scuola.
Ho subito pensato ai falsi amici education ≠ educazione e mi è venuta la curiosità di vedere se nel documento integrale del piano ci fossero altre influenze dell’inglese.
L’ho letto solo in parte ma ne ho trovate subito parecchie, assieme ad altri aspetti già evidenziati in La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni: maiuscole e altre convenzioni di scrittura “all’americana”, incongruenze terminologiche, errori, refusi ecc.
Maledizione della conoscenza
Anche in questo documento vengono introdotti molti nuovi concetti, spesso con un nome inglese, ma raramente sono spiegati: è la “maledizione della conoscenza”, la difficoltà di immaginare che gli altri non sappiano ciò che chi scrive invece conosce bene (più sotto trovate degli esempi).