Stazione AV di Bologna: caos sui cartelli

Ho già dedicato due post ai cartelli della stazione Alta Velocità di Bologna:
Quiz: KISS&RIDE (un anglicismo superfluo e dal significato poco trasparente) 
Toilet(te), una storia movimentata (inglese maccheronico sui cartelli dei Servizi)

Qualche giorno fa non ero di corsa come al solito e così ho potuto notare non solo altri errori ma anche incongruenze nelle diciture, che possono essere diverse a seconda dell’ubicazione dei cartelli. Qualche esempio:

Toilets
Piani –3 (Hall) e  –4 (binari) 
inglese errato: *Services
Piano –2 (KISS&RIDE)
inglese corretto: Toilets 
Polfer Police
Sottopassaggio Stazione Centrale
inglese inesistente: *Polfer
italiano: nome comune Polizia
Piano –2 (KISS&RIDE)
inglese corretto: Police 
italiano: acronimo Polfer
Parking car park
Piano –2 (KISS&RIDE)
inglese errato: *Parking
Sottopassaggio Stazione Centrale  
inglese corretto: Car park 

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Le nuove collocazioni di hashtag

IS THAT A HASHTAG?
Vignetta: B.C. Comic

Evoluzione della terminologia informatica

La terminologia informatica si evolve molto rapidamente, ma non solo per gli sviluppi tecnologici che portano a rimodulare i concetti e causare slittamenti di significato.

Anche la popolarizzazione delle innovazioni, con l’adozione dei termini nel lessico comune, può causare cambiamenti, come ad esempio la diluizione del significato attraverso determinologizzazione e la comparsa di accezioni o connotazioni non previste.

Evoluzione di hashtag in italiano

Mi domando se anche hashtag stia subendo questo processo, non solo nella terminologia ufficiale di Twitter, descritta in #hashtag, parola e simbolo, ma anche nell’uso comune.

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Simbolo arbitrario, concetto poco chiaro

cartello con omini con braccia allargate ad aeroplanoMi sono piaciute molto le interpretazioni del cartello di divieto con il simbolo dell’omino con le braccia allargate che vi ho proposto ieri in Segnaletica di montagna. Ha indovinato il significato Ivo Silvestro nella prima delle sue risposte: è uno dei cartelli di divieto di transito dei pedoni sulla pista di sci di fondo della Val D’Ultimo.

cartello con omino che cammina in segnale di divietoNon l’avevo mai visto prima e non ho capito subito che equivaleva al cartello standard con l’omino che cammina (a destra), comune in altre località e presente anche all’inizio della pista (unico esemplare!).

I due cartelli mi fanno pensare al triangolo semiotico, uno schema molto usato in terminologia.

triangolo semioticoSintetizza le relazioni tra oggetti, percepiti o immaginati (in questo caso il divieto di camminare), che vengono astratti in concetti (immagini mentali di oggetti o insiemi di oggetti), a loro volta rappresentati da designazioni, che possono essere segni linguistici, le parole, o anche non linguistici, come icone e simboli grafici.

Il collegamento tra un oggetto e le sue designazioni è tratteggiato perché i segni sono convenzioni, anche arbitrarie (il mio esempio preferito è il termine ribbon).

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Dispositivi “introversi” ed “estroversi”

illustrazione di Dan Matutina per Wired.co.ukSi può associare un luogo ai tipi di computer che in un determinato periodo hanno gli sviluppi più rilevanti e si può notare che finora è cambiato ogni decennio:
la scrivania (per i desktop) negli anni ‘80,
le ginocchia (per i laptop) negli anni ‘90,
il soggiorno (per le console di gioco) negli anni zero,
le tasche (per gli smartphone) in questo decennio.
Il prossimo spostamento è sicuramente sul corpo ed è rappresentato dai dispositivi indossabili.

È la premessa fatta da Ben Hammersley in Wearables: the third wave of computing per analizzare i possibili effetti degli indossabili sui comportamenti e sulla società. Divide i dispositivi in due categorie:

“the introspective, which monitors what you do and where you go, and informs you of changes to the state of your body and expanded self in cyberspace; and the extrospective, which looks outwards, to monitor and record the world around you

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Redemption bollone

immagine dello scontrino Ipercoop: REDEMPTION BOLLONE SC30%   DISP. 2    UTIL. 2    SALDO 0Su uno scontrino di un supermercato Coop ho notato la voce REDEMPTION BOLLONE, che fa riferimento a buoni sconto (bolloni) ottenuti e utilizzati o utilizzabili entro una certa data.

Nel marketing il termine redemption può significare:
1 – L’utilizzo di un buono sconto, di un coupon, di una raccolta di bollini o di strumenti simili per ottenere uno sconto, un omaggio o altri vantaggi.
2 – Il risultato di un’operazione promozionale, ad es. il rapporto tra i buoni sconto utilizzati e quelli distribuiti.

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Dischi rigidi, fissi e “solidi”

I nomi con cui sono conosciuti i dispositivi di memoria di massa di cui sono dotati i PC sono un tipico esempio di terminologia che potrebbe risultare datata se analizzata nel suo significato letterale.

Disk drive e unità disco

THE HARD DISK YOU’VE BEEN WAITING FOR – 10 MB     $ 3398

In inglese l’analogia con i dischi fonografici ha dato origine al termine disk in ambito informatico (risemantizzazione). Negli anni ‘50 IBM aveva sviluppato un sistema con una testina (head) mobile che poteva registrare e leggere dati dalla superficie di un disco magnetico in rotazione. L’intero meccanismo che faceva funzionare (drive) contemporaneamente il disco e la testina era stato chiamato disk drive.

Da tempo ormai drive ha un significato più ampio e non indica più solamente un meccanismo ma anche vari tipi di supporti di memorizzazione (ad es. chiavette) e lo “spazio” fisico o virtuale che occupano, ad es. DVD drive.

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Da phablet a fonblet

In Phablet, un brutto nome? avevo riassunto le reazioni negative suscitate dal nome phablet (phone+tablet), allora un neologismo ma da mesi ormai il termine più usato per descrivere i dispositivi mobili con schermo touchscreen di dimensioni tra i 5 e i 7 pollici.

I fonblet di Samsung

Nei commenti avevamo discusso nomi alternativi tra cui fonblet, un’altra parola macedonia formata da phone+tablet ma con sostituzione del digramma ph con f. Nei paesi di lingua inglese sta ricevendo nuove critiche dopo che Samsung, l’azienda coreana che l’aveva coniata, ha cominciato a usarla sistematicamente per identificare una nuova linea di dispositivi da poco sul mercato. Ne parla, ad esempio: Samsung Murders Language With “Fonblet” Name.

Large Display + Portability + Handwriting = Fonblet

Idiosincrasie a parte, fonblet evidenzia alcuni aspetti rilevanti del lavoro terminologico.

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Completamento, compilazione e riempimento

Questa tabella confronta alcuni termini inglesi e italiani usati da due noti produttori di software e servizi online per le stesse funzionalità. Sono concetti molto comuni ma si notano varie differenze nelle designazioni (segni linguistici) che li rappresentano:

autocomplete, auto-complete, autofill, auto fill, auto-fill, autosuggest, completamento automatico, compilazione automatica, riempimento automatico, suggerimenti automatici

Avete riconosciuto tutti i concetti e identificato A e B?

Forse non sono tutti distinguibili, ma se seguite il blog avrete già capito quali sono le implicazioni per il lavoro terminologico e per la traduzione, che ora cercherò di sintetizzare.

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Danza, simultaneità e impasse telefoniche

A chi non è mai capitato? Si è al telefono e cade la linea, ma se si prova a richiamare contemporaneamente… (vignetta dalla striscia di Pearls Before Swine)Prendo spunto dai suggerimenti per Un concetto familiare ma senza nome della settimana scorsa per aggiungere qualche altra considerazione di base del lavoro terminologico.

Il commento di .mau., ”il termine tecnico (con i pacchetti TCP) è collision […]. proporrei quindi telefonata in collisione”, ci ricorda che uno stesso concetto può essere denominato in modi diversi a seconda dell’ambito d’uso.

Se un tecnicismo usato un linguaggio speciale risulta poco trasparente, nel lessico comune può prevalere un’espressione alternativa, che può essere più descrittiva, informale o anche scherzosa, oppure una (diversa) metafora

Naltro, ad esempio, cita come fenomeno simile “il balletto che si verifica quando due persone che stanno andando in direzione opposta lungo la stessa linea cedono posto l’uno all’altra ma continuano a ritrovarsi sulla stessa linea” e mi ha fatto venire in mente “Doing the Mobile Mambo”, letto in un commento alla striscia originale.

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Nuove funzionalità di Google Ngram Viewer

Qual è il tipo di terminologia più nominata nei libri italiani del XX secolo? Nella seconda metà la terminologia tecnica, all’inizio del secolo invece terminologia filosofica e scientifica:

grafico con terminologia +aggettivo nel periodo 1800-2000

Sono tendenze utili per il lavoro terminologico e si possono ricavare facilmente nei corpora di libri di Google Books grazie a nuove funzionalità di Google Ngram Viewer, descritte dal lessicografo Ben Zimmer in Google’s Ngram Viewer Goes Wild.

La novità principale è il carattere jolly * (wildcard), che può essere combinato anche con la parte del discorso. Vengono restituiti risultati con le dieci combinazioni più frequenti: il grafico qui sopra indica le occorrenze più comuni della parola terminologia seguita da un aggettivo ed è stato ottenuto con la ricerca  terminologia *_ADJ.

In ciascun grafico si può evidenziare uno o più risultati con un clic:

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Storie di schede e linguette (e cavalierini)

schede

In tutte le versioni italiane dei principali browser, una scheda è il contenitore per ciascuna pagina web aperta all’interno di un’unica finestra del browser. Il termine inglese è tab e la funzionalità si chiama tabbed browsing, in italiano navigazione o esplorazione a schede.

Nell’uso informatico tab è un esempio di terminologizzazione, ottenuta per sineddoche: la parte (tab) usata per il tutto. Nel lessico comune inglese, infatti, tab descrive in modo generico  targhette e cartellini usati per identificare un oggetto, ma non l’oggetto così etichettato. 

Prima ancora di diventare un elemento comune a tutti i browser, le schede erano apparse nelle finestre di dialogo di Windows, quasi una ventina di anni fa. Ricordo bene le discussioni per la scelta del termine italiano.

immagine di finestra di dialogo con schede

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Subdole frequenze

Googlefight è un sito amatoriale che consente di confrontare la frequenza di due stringhe di ricerca su Google. Lo ha descritto Make terminology decisions with Googlefight con la dovuta premessa che una maggiore frequenza potrebbe non essere un criterio accurato per scegliere tra due termini, però senza sottolinearlo abbastanza.

per Googlefight, in italiano pò è preferibile a po’!!!!Purtroppo queste ricerche molto generiche non sono affidabili perché non consentono alcun controllo sul materiale usato per la ricerca. Il web contiene testi di ogni genere, scritti anche da persone non di madrelingua o in contesti informali e non controllati, e include anche molto materiale tradotto approssimativamente. 

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Risemantizzazione

immagine dal film Shadowhunters - Città di ossaLa risemantizzazione (o rideterminazione semantica) è l’attribuzione di un nuovo significato a un elemento lessicale esistente, che così diventa un neologismo semantico.

Chissà se era quello che aveva in mente chi ha introdotto la figura della “mondana” nella versione italiana di un film di genere fantasy, oppure se si tratta di un calco alquanto maldestro dell’inglese mundane. Tutti i dettagli in L’Accademia de’ Pignuoli.

Facezie a parte, nei linguaggi speciali, soprattutto in inglese, la risemantizzazione è uno dei meccanismi di creazione di nuovi termini più comuni. Nel lavoro terminologico l’analisi dell’origine dei neologismi aiuta a capire se sono riconducibili a tendenze specifiche e quindi a trarre indicazioni su come operare scelte appropriate anche nella lingua di arrivo, un processo noto come formazione secondaria dei termini.

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