Come evitare il raggelante Spring Storm

Avete sentito parlare di Spring Storm, un fenomeno meteo con repentino abbassamento delle temperature che sta colpendo l’Italia in queste giornate primaverili?

Meteo, colpo di coda dell’inverno: “Spring Storm” porta pioggia e neve. Crollo delle temperature, è colpa dello Spring storm. Spring Storm in arrivo, clima invernale fino a venerdì. Fronte temporalesco dalle regioni baltiche.

È una trovata del solito sito di previsioni meteo che rinomina gli eventi meteorologici con nomi inglesi usati ad effetto ma quasi sempre a sproposito. Anche in questo caso non è stato usato un termine specialistico ma una locuzione del lessico comune: spring storm vuol dire genericamente intensa perturbazione primaverile.

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Non è “porn food” (e neppure “nazi grammar”)

In questi titoli c’è un esempio di anglicismo scopiazzato male:

Porn food. Sapete cos’è? – Comfort food e porn food, “siamo quello che mangiamo” – Porn Food. Quando il cibo seduce – Cos’è il porn food e come mai impazza sui social network

Chi li ha scritti ha fatto confusione tra porn food, “cibo pornografico”, e food porn, una locuzione informale inglese che non ha connotazioni sessuali ma indica una o più immagini che ritraggono cibo in modo particolarmente appetitoso o esteticamente allettante.

foodporn 2

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NOT my cup of tea

Ho già descritto la locuzione inglese not one’s cup of tea, un’espressione idiomatica che si usa per indicare una cosa o qualcuno che non piace o con cui non si hanno affinità, ad es. science fiction is not my cup of tea. Viene spesso rafforzata da really, ad es. x is not really my cup of tea oppure x is not my cup of tea, really.

È paragonabile al nostro modo di dire non è il mio genere e si usa quasi esclusivamente in forma negativa.

L’espressione originale, nata all’inizio del secolo scorso, era invece affermativa (x is my cup of tea) e rifletteva il ruolo privilegiato del tè nella cultura britannica. Era però caduta rapidamente in disuso dopo la seconda guerra mondiale, sostituita dalla forma negativa not my cup of tea. La forma affermativa può essere tuttora usata, ma è poco frequente e risulta insolita se non è in opposizione più o meno implicita a qualcosa che non si apprezza.

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Anglicismi: criteri di condotta (messi in pratica)

anglicismi: location, call, fake news, competitor, public speaking, focus, Jobs Act, Fertility Dat, on the job, School Bonus, kickoff meeting, mission...

Francesco Sabatini in Lezione di italiano discute anche di forestierismi e identifica quattro principi generali sul loro uso “che dovrebbero stare a cuore al parlante e trasformarsi in suoi criteri di condotta”. Cito dal libro:

1 Sei veramente padrone del significato di quel termine? 
2 Lo sai pronunciare correttamente? 
3 Lo sai anche scrivere correttamente? 
4 Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprende?

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Trump bigotto? Solo per i media italiani!

Gennaio 2017: molti noti artisti americani hanno rifiutato di esibirsi alla cerimonia di insediamento* di Trump.

Per il Corriere della Sera il cantante John Legend avrebbe dichiarato «Penso che sia spiacevole che molti creativi accettino di essere associati a qualcuno che si comporta in modo bigotto, predicando odio e divisione».

Legend ha davvero dato del bacchettone a Trump?

John Legend on bigotry

Di Donald Trump si può dire di tutto ma non che “ostenta una grande religiosità dedicandosi alle pratiche esteriori del proprio culto”, e cioè che è bigotto.

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Perché fake news anche in italiano?

da Like a Lie – Fake online news

[Dicembre 2016, con aggiornamenti] Negli Stati Uniti si continua a discutere di fake news, le notizie false, ampiamente condivise su Facebook e altri social, che avrebbero influenzato l’opinione pubblica e contribuito all’elezione di Donald Trump. Sono state individuate diverse origini per tali notizie, dalla macchina della propaganda russa per destabilizzare l’occidente agli adolescenti macedoni che le fabbricano per fare facili guadagni con la pubblicità (cfr. The city getting rich from fake news).

Anche in Italia se ne parla, non solo con riferimento agli Stati Uniti ma anche al nostro referendum costituzionale. Qualche esempio di titoli recenti:

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Il public speaking nella scuola pubblica

Un nuovo esempio per il mio elenco di anglicismi istituzionali:

tweet di Stefania Giannini: Con public speaking a scuola ragazzi salgono in cattedra e possono esprimere loro autenticità. Oggi 16 di loro lo faranno a @TEDxYouthBologn

In inglese public speaking indica genericamente la pratica o l’azione del parlare in pubblico e non rappresenta un nuovo concetto: la locuzione public speaking è in uso dal XVI secolo!

Un sinonimo inglese più formale di public speaking, poco usato nel lessico comune, è oratory, l’arte del parlare rivolgendosi a un pubblico (l’oratoria).

dettaglio dalla striscia Charlie Brown in Public Speaking

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Sunday Tabloid? Pessima idea!

Sunday Tabloid

Ho scoperto solo dopo l’ultima puntata che la domenica su Rai 2 andava in onda un programma di informazione intitolato Sunday Tabloid. Si proponeva di approfondire i principali eventi della settimana facendo anche verifica dei fatti (fact checking in itanglese). 

Non ho mai visto il programma ma se davvero aveva queste finalità, il nome Sunday Tabloid non solo è incongruo ma risulta anche ridicolo.

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E adesso c’è anche lo Student Act!

Dalle slide di presentazione della legge di bilancio 2017:

[SCUOLA E UNIVERSITÀ] +1 MILIARDO. DECRETO 0-6, SCUOLE NON STATALI, STUDENT ACT.

Cos’è lo Student Act? I media lo descrivono come un pacchetto di provvedimenti finanziari tra cui borse di studio e l’esenzione delle tasse universitarie per gli studenti con redditi bassi: sotto la soglia di 13000 € (no tax area) non pagheranno tasse, fino a 25000 € ci saranno invece esenzioni proporzionali al reddito.

Interpellata sull’anglicismo, la ministra dell’istruzione ha dichiarato: “Il termine Student Act non l’ho inventato io: io lo chiamo diritto allo studio, però va bene lo stesso” perché “l’italiano è una delle lingue più permeabili ai forestierismi fin dalla sua storia più antica”.

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Anglicismi governativi: Fertility Day

banner del sito del Ministero della Salute: Proteggi la tua fertilità. Per te. Per noi. Per tutti. #fertiityday – 22 settembre 2016

[1 settembre 2016] Si sta discutendo molto del Fertility Day, un’iniziativa del Ministero della Salute per promuovere la procreazione. È stata molto criticata sui social per il tipo di messaggio e per gli slogan e le immagini scelti: l’hashtag #fertilityday è presto diventato un bashtag.

Sulla comunicazione del ministero si sono già espressi in molti, quindi mi limito ad alcune osservazioni sulla scelta del nome Fertility Day.

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Anglismi o anglicismi?

Se non l’avete già letto, vi consiglio È irresistibile l’ascesa degli anglismi?, un articolo di Tullio De Mauro ricchissimo di spunti.

immagine articolo De MauroHo apprezzato in particolare le osservazioni sugli ultimi interventi del gruppo Incipit, nato all’interno dell’Accademia della Crusca per contrastare gli anglismi incipienti, le considerazioni su una migliore conoscenza dell’inglese come mezzo più efficace per contrastare l’itanglese, e le osservazioni sugli anglismi entrati nelle fasce di alta frequenza dell’uso italiano più recente.

Si nota anche che De Mauro discute di anglismi mentre la maggior parte dei suoi colleghi preferisce anglicismi. C’è differenza?

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Da dove arriva STORM LINE?

A giudicare dai media, in Italia si sta verificando un nuovo fenomeno meteorologico chiamato storm line. È scritto in vari modi, con o senza maiuscole e trattino, così non è chiaro se vada inteso come nome proprio o come termine in prestito dall’inglese:

Titoli: “in arrivo storm-line, piccoli tornado e violenti temporali si abbattono sull’Italia” “STORM LINE pronta all’impatto! Tra oggi e domani apoteosi temporalesca al Centro-Nord” “Tutta la violenza di Storm-Line al Centro-Nord” “In arrivo la “stormline”. Ondata di temporali al centro-nord”

Come per altri anglicismi “meteorologici”, anche l’origine di storm line va trovata nel sito IL meteo, dove spesso le parole inglesi vengono usate a sproposito (inglese farlocco!) oppure vengono preferite a termini italiani equivalenti, in questo caso linea temporalesca.

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Inglese farlocco: Social Act

Nei giorni scorsi i media hanno riportato una dichiarazione del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulla legge di stabilità e il Social Act

«Priorità al Social Act e decreto voucher» «Se devo dire la mia priorità nella legge di Stabilità è il Social Act, tutti gli interventi che guardano al versante sociale» perché «dobbiamo sì fare un grande sforzo per la crescita» ma «bisogna anche dare una mano a chi non ce la fa a salire sul treno della transizione», ha aggiunto Poletti, sottolineando che la prossima manovra di bilancio «avrà un forte segno sul versante delle politiche sociali».

Al momento né il sito del governo né quello del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali spiegano cosa si intenda con Social Act. Le uniche informazioni si ricavano da una dichiarazione di Poletti del 12 maggio:

Dopo il jobs act” –ha detto il Ministro– “stiamo costruendo un social act, un quadro di politiche strutturali e integrate per contrastare la povertà e l’esclusione sociale”.

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