Fibsy wibsy, è reduplicazione

“DON’T CHECK TWITTER!”

Per chi non conosce Pearls Before Swine, Pig è un personaggio infantile, tonto e anche un po’ fifone che interpreta tutto letteralmente e che mi fa sempre sorridere. In questa striscia però ho notato soprattutto alcuni dettagli linguistici e culturali

Peachy, all’americana

L’aggettivo peachy (da peach, pesca) ha due accezioni:
1  “simile a una pesca” come colore, sapore o sensazione al gusto o al tatto;
2 un significato figurato informale di molto piacevole, ottimo, che va molto bene, usato principalmente nell’inglese americano: si tratta quindi di un esempio di variazione diatopica.

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Di delitti e di pene (e di priming)

Questo titolo di SkyTG24 ha suscitato molte ironie:

Di Maio: castrazione non serve, aumentare pene

Contesto: le divergenze tra Lega e M5S su nuovi possibili provvedimenti contro gli stupratori.

Lo stile stringato del titolo, senza articoli, rende ambigua la parola polisemica pene. Non è però l’unico meccanismo che consente l’effetto umoristico: interviene anche un fenomeno noto come lexical priming* che qui riguarda l’ordine in cui appaiono i sostantivi.

Prime 

Nel lessico comune inglese il verbo prime ha vari significati che hanno alla base il concetto di preparare qualcosa o qualcuno ad entrare in azione, ad es. innescare armi da fuoco o esplosivi.

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Polemica sugli inesistenti “adoratori della Pasqua”

Titolo del Washington Post di sabato 20 aprile 2019: a Parigi turisti e fedeli si dolgono della chiusura di Notre Dame dopo l’incendio devastante del 15 aprile.

Tourists, Easter worshippers lament closure of Notre Dame

Non desta alcuno stupore né la notizia né l’uso della locuzione Easter worshippers che in associazione a tourists consente di differenziare due tipi di visitatori della cattedrale: per preghiera e per turismo.

Lo stesso tipo di distinzione fatta da Barack Obama e da Hillary Clinton sugli attentati terroristici in Sri Lanka del giorno di Pasqua (21 aprile) ha invece suscitato polemiche negli Stati Uniti e poi a ruota anche in Italia:

tweet di @BarackObama: The attacks on tourists and Easter worshippers in Sri Lanka are an attack on humanity. On a day devoted to love, redemption, and renewal, we pray for the victims and stand with the people of Sri Lanka.

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Cosa si può evacuare?

Alcuni esempi d’uso del verbo evacuare in titoli di notizie:

Genova, allarme bomba sul traghetto per Tangeri: evacuati i passeggeri

Alluvioni, in Iran evacuati 70 villaggi
Cinisello, incendio sul tetto: evacuato un palazzo
Nave Viking Sky: ancora 1000 persone da evacuare
Norvegia, nave arriva in porto e passeggeri evacuati
Emergenza incendi in Piemonte 30 evacuati
Fumo aeroporto Ciampino a Roma: passeggeri evacuati

Si può notare che il verbo evacuare (dal latino evacuāre, da ex– e văcuus, vuoto) è stato usato con due accezioni diverse: 
A) sgomberare luoghi  
B) portare in salvo persone
L’accezione B) è però ritenuta impropria in italiano, anche in riferimento all’etimologia.

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“ti mando un vocale”

definizione di vocale: registrazione vocale, eseguita e trasmessa tramite servizi di messaggeria istantanea, che è riproducibile e archiviabile nel dispositivo ricevente; messaggio vocale.
Fonte: Vocabolario Treccani (neologismi) via Twitter

Il sostantivo maschile vocale, forma abbreviata di messaggio vocale, è un neologismo recente ma sempre più diffuso.

Esempi d’uso: Ti auguro che whatsapp si blocchi ogni volta che superi il minuto di registrazione di un vocale • Ho provato la funzione dei vocali su Instagram: pazzesca • Scrivici o lasciaci un vocale su Whatsapp al numero xxx • aspe ti mando un vocale su wa • Il blocco dei vocali su Whatsapp non è un problema: è una benedizione.

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Lupo cattivo in inglese, con reduplicazione

vignetta: the big bad wolf (huffs and puffs ad blows the house in) vs the smaller nicer wolf (huffs and puffs in the designated areas)
Vignetta: Wrong Hands

Chi ha familiarità con la storia del tre porcellini in inglese (The Three Little Pigs) riconosce il riferimento ai versi della filastrocca (nursery rhyme) che la racconta, in particolare al dialogo che si ripete tra il lupo cattivo (The Big Bad Wolf) e ciascun porcellino davanti a ogni casetta:

🐺 Little pig, little pig, let me come in.”
🐷 No, no, by the hair on my chinny chin chin
🐺 Then I’ll huff, and I’ll puff, and I’ll blow your house in

Reduplicazione espressiva

La vignetta è anche uno spunto per descrivere i diversi tipi di reduplicazione espressiva dell’inglese, il fenomeno per cui una parola o una sua parte viene ripetuta, a volte modificandola, per formare un’espressione più lunga.

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Divisione ambigua

vignetta con divisione in colonna in cui i numeri sono sostituiti da disegni di cellule

La vignetta di FoxTrot è facilmente comprensibile ma non è molto efficace se tradotta. Inglese e italiano condividono infatti l’ambiguità semantica delle parole division e divisione ma non la potenziale ambiguità grammaticale di cell in cell division.

Il numero di cell infatti è singolare nell’accezione prevista (divisione cellulare, ossia di cellula) ma in teoria potrebbe essere interpretato anche al plurale e rappresentare complementi diversi, ad esempio con, [fatto] da o di cellule.

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I media e la bufala di “esci il cane”

Nei giorni scorsi i media hanno creato un nuovo caso “petaloso”, dimostrando grande superficialità nell’affrontare questioni linguistiche. Alcuni esempi di titoli: 

La Crusca riabilita il sud: si può dire “siedi il bambino” ed “esci il cane” – La rivincita del dialetto del sud: la Crusca approva “esci il cane” – Contrordine Nazigramma: “siedi il bambino” si può dire (parola della Crusca)

Il riferimento è a una consulenza sul sito dell’Accademia della Crusca, Siedi il bambino! No, fallo sedere! del linguista Vittorio Coletti, che è stata travisata e banalizzata dai media. Risultato: indignazione e polemiche gratuite sui social.

Verbi intransitivi usati transitivamente

Coletti non ha approvato indiscriminatamente l’uso transitivo di alcuni verbi intransitivi, come uscire, ma ha invece spiegato che ci sono alcuni contesti e registri in cui è accettabile.

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Eclissi lunare in America: super blood wolf moon

Il 21 gennaio 2019 si potrà vedere un’eclissi totale di luna in Europa e in tutto il continente americano. È descritta come eclissi di super luna rossa ma alcuni media hanno usato anche traduzioni letterali improprie dall’inglese del nome molto particolare super blood wolf moon [eclipse], che si distingue per i rimandi a tradizioni di nativi americani e per alcune peculiarità grammaticali.

A “Super Blood Wolf Moon” is the combination of a full moon, “super moon” and a total lunar eclipse.

Il nome combina tre descrizioni della luna usate nella cultura popolare (non sono nomi scientifici!):

1 Super moon è la luna piena durante il perigeo, fenomeno che la fa apparire leggermente più grande perché più vicina alla Terra. In italiano si è affermato il calco super luna o superluna.

2 Blood moon è la luna durante un’eclissi totale, fenomeno che le conferisce un colore rossastro come il sangue. In italiano è nota come luna rossa.

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Chi fa applicare… non si applica!

Conoscete già questo uso improprio del verbo applicare?

Esempi: 1 “Avete ancora fino a domani per applicare” Un’occasione unica per poter partecipare a questa fantastica esperienza!” 2 “Startup digitali cercasi! C’è tempo fino al 16 marzo per applicare!” 3 “…Hai tempo fino al 15 gennaio per applicare. Scopri di più”

È un calco del verbo inglese apply, “fare domanda” o “fare richiesta”, e ho scoperto che è piuttosto diffuso: questi esempi non sono traduzioni ma tweet che riguardano attività e contesti italiani e che quindi non hanno subito un’interferenza diretta dell’inglese.

Il verbo applicare

Se trovate questo falso amico più fastidioso di altri, il motivo c’è: risulta anomalo non solo il significato ma anche la costruzione. Per il verbo transitivo applicare ci si aspetta infatti almeno un argomento (elemento linguistico necessario in aggiunta al soggetto). Se manca, la costruzione è agrammaticale.

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Le lingue sono sistemi autoregolanti

immagine con titolo Who decides what words mean

Suggerimento di lettura: Who decides what words mean di Lane Greene, l’autore degli articoli linguistici di The Economist.

Lo spunto sono i cambiamenti che nel tempo subisce ogni lingua e che di per sé potrebbero essere disgreganti. Le lingue però li sopportano agevolmente perché sono sistemi autoregolanti: se in un punto avviene una modifica che potrebbe causare un rischio “strutturale”, ne avverrà un’altra che la compensa e consente la continuità e il perfetto funzionamento del sistema.

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Inizio d’anno americano (con off of)

Vignetta americana per capodanno di Moderately Confused:

Vignetta in cui l’anno vecchio dice all’anno nuovo MY ONLY ADVICE IS TO STAY OFF OF TWITTER

Il consiglio di stare alla larga da Twitter fa pensare alle esternazioni di Donald Trump ma non sarebbe fuori luogo anche per la politica italiana!

Off of

Nella vignetta si nota anche un particolare linguistico riconducibile all’inglese americano: la sequenza off of, insolita invece nell’inglese britannico contemporaneo.

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Colori al governo: un amalgama sui generis…

amalgama perfettamente riuscita

Alla conferenza di stampa di fine anno del 28 dicembre 2018, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha risposto a una domanda sul colore che prevale nell’esecutivo con queste parole:

  «Questa esperienza di governo funziona e continuerà a funzionare perché si regge su un amalgama perfettamente riuscita del giallo e del verde. Non c’è una mescolanza, che è un concetto completamente diverso, i due colori sono ben riconoscibili, rimangono distinti, ma si è creata, per un equilibrio chimico, una perfetta amalgama»

La parola amalgama è stata usata anche in seguito, sempre al femminile, e quindi non si tratta di un lapsus (scorrettezza accidentale) ma di un errore* perché amalgama è un sostantivo maschile.  

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Dal Totocalcio alle totoparole

Alcuni titoli di notizie del 18 dicembre 2018:

Foto di schedina e titoli di notizie: 1 Manovra, addio a Totocalcio: un emendamento lo vuole abolire – 2 La manovra cancella Totocalcio e Totogol – 3 Manovra, chiude il Totocalcio dopo 72 anni

La notizia che nel 2019 potrebbe venire abolito il Totocalcio non mi preoccupa minimamente però mi fa pensare ad alcuni aspetti linguistici.

Origine del nome

Il nome Totocalcio è una parola macedonia la cui origine è poco trasparente per chi non ha familiarità con i giochi d’azzardo: è formata da totalizzatore [del] calcio, un “sistema e organizzazione di scommesse, diffuso specialmente negli ippodromi e nei cinodromi, in base al quale la somma delle puntate di ciascun giocatore, privata di una debita percentuale, viene distribuita ai vincitori sulla base di una quota fissata” (Vocabolario De Mauro).

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