Petaloso

Una storia molto carina: Il piccolo Matteo inventa la parola “petaloso” e la Crusca risponde.

narciso Rip Van WinkleLa redazione Consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca ha spiegato a Matteo che petaloso è una parola ben formata: è un aggettivo denominale, da petalo + oso, con il significato di “pieno di petali”, “con tanti petali”.

Per far entrare la parola nel vocabolario bisogna però che la usino in molti. Per diffonderla, l’autore dell’articolo ha lanciato l’hashtag #petaloso.

Petaloso mi pare l’aggettivo perfetto per il descrivere il narciso Rip Van Winkle della foto!

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Personificazione: Zika come Ebola?

esempi di titoli: Zika arriva anche in Europa – Olimpiadi, cresce il timore per Zika – Zanzare geneticamente modificate contro Zika

In questi giorni si sente parlare molto del virus Zika (Zika virus) e della malattia che causa. Ho notato che il nome Zika viene usato quasi esclusivamente senza articolo. Esempi
♦  Zika è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere «Aedes»
♦  …è scattata la corsa per sconfiggere Zika 
♦  …annunciato l’avvio delle ricerche di un vaccino per Zika

♦  …è il primo caso di trasmissione di Zika per via sessuale

Provate a sostituire Zika nei primi tre esempi con salmonella, dengue, AIDS, SARS o altri nomi di morbi o patologie e vedrete che le frasi funzionano solo se i nomi sono preceduti dall’articolo determinativo. Un altro esempio che evidenzia l’incongruenza:

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E se… Pizzassimo?

barattolo di Pizzassimo Cirio con le scritte Pizza Sauce e Autentico Italiano

Sono molto incuriosita dai nomi pseudoitaliani di alcuni prodotti alimentari in vendita all’estero, di solito di marche sconosciute in Italia.

Il barattolo di Pizzassimo che ho visto in un supermercato svizzero invece è “autentico italiano”. È una salsa di pomodoro prodotta da Cirio e in vendita solo all’estero.

Si capisce perché il nome risulti efficace per uno straniero: viene “rianalizzato” come se fosse composto dal sostantivo pizza + suffisso del superlativo assoluto, riconoscibile da parole ormai internazionali come bellissimo (chi non parla italiano non può sapere che il suffisso include anche una i).

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“Spiegacose” con 1000 parole comuni

Thing Explainer: Complicated Stuff in Simple Words

Randall Munroe, l’autore di xkcd, ha pubblicato Thing Explainer, un libro che spiega concetti complessi con disegni dettagliatissimi e testo in cui sono usate solo le 1000 parole inglesi più comuni.

Alcuni esempi degli oggetti descritti: 1 tiny bags of water you’re made of, 2 shared space house, 3 sky boat with turning wings, 4 machine for burning cities, 5 boxes that make clothes smell better, 6 big tiny thing hitter.

Sono 1 le cellule, 2 la Stazione Spaziale Internazionale, 3 l’elicottero, 4 la bomba atomica, 5 la lavatrice e l’asciugatrice e 6 il Large Hadron Collider (al CERN). 

STUFF THEY ADD TO THIS [salt cellar] SO YOUR BRAIN GROWS RIGHTPotete osservare nei dettagli le pagine dello smartphone (hand computer), dell’ascensore (lifting room) e della costituzione americana (The US’s Laws of the Land) in Randall “XCKD” Munroe’s Thing Explainer e provare a indovinare gli elementi della tavola periodica descritti in Quiz: The Pieces Everything Is Made Of  – a destra quello che si identifica più facilmente.

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Giovani maschi e violenti

Titolo di un articolo con fonti tradotte dall’inglese:

Perché la maggior parte delle violenze è commessa da giovani maschi?

L’impressione che si potrebbe avere è che la fascia di popolazione più violenta sia quella dei giovani – aspetto più pericoloso: età – e tra questi prevalgano quelli di sesso maschile, ma presumibilmente bisogna fare attenzione anche alle ragazze. Basterebbe invertire l’ordine delle parole del sintagma e usare maschi giovani per eliminare ogni ambiguità e chiarire che la violenza è prerogativa maschile.

In inglese gli aggettivi in funzione attributiva precedono quasi sempre il sostantivo, ad es. young males.

In italiano invece la posizione non è fissa ma è determinata da fattori semantici, sintattici e stilistici che possono causare differenze di significato anche rilevanti: conosciamo tutti gli esempi di amico vecchiovecchio amico, donna buonabuona donna ecc.

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Crash blossom, protagonista la polizia di Miami

Oggi molti media italiani riportano questa notizia, segnalatami da Rere:

Nuovo video-shock a Miami: la polizia uccide un uomo con un rasoio.

È un esempio di ambiguità sintattica in un titolo di giornale nota in inglese come crash blossom. Come già indicato qui, deriva dal titolo Violinist linked to JAL crash blossoms, riferito a una violinista giapponese che “sboccia” (blossoms) dopo la morte del padre in un disastro aereo (crash), ma interpretato come se avesse a che fare con fantomatici “fiori di schianti” (crash blossoms).

L’ambiguità del titolo (chi aveva il rasoio, la polizia o l’uomo?) ricorda molto quella degli esempi di chi guarda qualcun altro con il cannocchiale, un classico nei corsi di linguistica:

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Sicurezza stradale in Italia: Young & Road

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logo Young & RoadYoung & Road
è il nome di un progetto per la sicurezza stradale finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Me l’ha segnalato meta/phr(eɪ)Ze come esempio di inglese farlocco: parole facilmente comprensibili anche da chi ha conoscenze rudimentali dell’inglese, ma che insieme sono poco idiomatiche o addirittura errate. In questo caso, chi si è inventato Young & Road non ha saputo applicare alcuni meccanismi lessicali che sono usati anche in italiano.

X & Y

I nomi del tipo X & Y, ricorrenti in marchi e nomi di attività commerciali, sono parole polirematiche: elementi lessicali, formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale e semantica interna. Nello schema X & Y, le due variabili appartengono alla stessa categoria lessicale: due sostantivi, due verbi oppure due aggettivi (poche eccezioni, ad es. formazioni con nomi propri). Esempi di marchi italiani di questo tipo: poltrone e sofà, Stira & Ammira, Libera e Bella.

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Torta di limoncello e polenta (glutine libero!)

foto di torta di farina gialla con cartellini Torta di Limoncello e Polenta e Gluten Free - Glutine Libero
Foto da Is gluten intolerance a ‘fad’? Not if you have coeliac disease via @antonhellas

Dove è stata fatta questa foto? Molto probabilmente nel Regno Unito in qualche locale che si spaccia per italiano.

L’errore più evidente è gluten free (“free from gluten“), che è stato tradotto letteralmente glutine libero anziché senza glutine (no, non è traduzione automatica!).

Mi pare però più utile registrare il potenziale falso amico polenta, che in inglese è anche la farina di granoturco, un ingrediente di base, mentre in italiano standard è solo la pietanza.

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compare ≠ comparare

“Obama fa la smorfia e compara i repubblicani a Grumpy cat”

Qualche giorno fa Barack Obama ha fatto una battuta sui repubblicani, They’re like Grumpy Cat. Il riferimento è alla gatta dall’aspetto malmostoso* che su Internet è un fenomeno virale e anche un meme.

La notizia, Obama compares republicans to grumpy cat, è stata ripresa anche da alcuni media italiani. La traduzione Obama compara i repubblicani a Grumpy cat evidenzia un calco piuttosto frequente che fa confusione tra due diverse accezioni del verbo inglese compare.

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Furbetti del cartellino (e non solo)

Partito Nazionale Furbetti – vignetta di ContemoriÈ tornata nelle cronache la locuzione furbetti del cartellino, stavolta riferita ai dipendenti del comune di Sanremo che timbravano e poi si allontanavano dal luogo di lavoro o timbravano per colleghi assenti.

Viene subito in mente furbetti del quartierino, espressione usata dall’immobiliarista romano Stefano Ricucci, resa nota da un’intercettazione nel 2005 e subito entrata nel lessico italiano. Per il Vocabolario Treccani ha contribuito a fare acquisire a furbetto l’accezione specifica di “chi aggira le regole in modo fraudolento”.

Sul modello furbetti del …ino, ho trovato molto efficace anche furbetti del Maggiolino per i protagonisti dello scandalo Volkswagen.

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La risemantizzazione di twitter

testo del sommario (dimissioni sindaco Marino): “Sono tanti ad invitare il primo cittadino a resistere che si scontrano con i twitter che chiedono l’addio definitivo”

Il sommario di questa notizia ha attirato la mia attenzione per due motivi: la struttura della frase e i twitter, che inizialmente ho interpretato come “chi usa Twitter”, per me un’accezione del tutto nuova. Poi però ho concluso che chi ha titolato intendeva invece i messaggi (tweet) e che la confusione era dovuta alla sintassi molto approssimativa.

L’ho capito perché ho già notato parecchie occorrenze di twitter (numerabile, iniziale minuscola) usato come sinonimo di tweet, un uso non convenzionale che si riscontra anche nei media. Esempi:

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Interferenze dell’inglese: il problema di “con”

L’interferenza è qualsiasi mutamento fonetico, morfologico, sintattico o lessicale in una lingua causato dal contatto con un’altra. L’italiano contemporaneo la subisce soprattutto dall’inglese: prestiti, calchi e falsi amici sono fenomeni lessicali noti anche ai non esperti.

Un caso particolare riguarda la preposizione con, a cui sempre più spesso viene attribuita la funzione di altre preposizioni o di locuzioni che introducono un complemento di limitazione (indica il limite o l’ambito entro cui vale ciò che si dice), come in quanto a, relativamente a, in fatto di, riguardo a, per ciò che riguarda. Gli esempi più tipici sono problema con xyz, cosa succede con xyz e cosa fare con xyz.

Sempre più problemi *con

grafico delle occorrenze di un problema con in Google Ngram Viewer

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Italiano, a soggetto nullo

Good grammar is like personal hygiene – you can ignore it if you want, but don’t be surprised when people draw their conclusions.

Da cosa si capisce che la quattro frasi qui sotto sono state tradotte in inglese da un italiano (o comunque riviste da un italiano, se è stata usata la traduzione automatica)?

1 The building may not seem much from the outside, but is a must see . […] 
2 The building explains the differences between the regions: is based on smells and […] 
3 In practice is a non-building, as is formed by […]
4 There is a dark room in which is recreated a very scenographic environment.

Tutte le frasi contengono degli errori tipici “da italiani” che evidenziano alcune importanti differenze grammaticali tra le due lingue.

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Refugee e rifugiato: il lessico della migrazione

In diverse lingue europee si discute del lessico della migrazione e nei giorni scorsi vari media italiani hanno dato risalto a una notizia sull’uso delle parole migrant e refugee in inglese, Why Al Jazeera will not say Mediterranean ‘migrants‘.

Come spesso succede con i riferimenti linguistici, molti hanno dato per scontato che ci fosse totale equivalenza tra le parole, i loro usi e le loro connotazioni in inglese e italiano.

Non hanno considerato che le parole non devono essere isolate dai sistemi concettuali a cui appartengono perché raramente c’è piena corrispondenza tra lingue diverse. Il loro uso è anche influenzato dalle altre parole disponibili in ciascuna lingua. Per l’inglese britannico lo illustra in modo efficace Karl Sharro, libanese che vive a Londra:

The Lexicon of Global Migration 

L’immagine satirica evidenzia parecchie differenze lessicali tra inglese e italiano:

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