SuperBum! Marchionimi in libertà

Super- è un primo elemento di composti italiani di origine latina, ma siamo così abituati a vederlo anche all’interno di anglicismi che la combinazione con una parola poco frequente che termina in consonante ci condiziona a pensare all’inglese, in questo caso a un esempio scoppiettante di inglese farlocco:

Carta igienica SuperBum super soffice

Dubito che i potenziali “effetti collaterali” linguistici siano stati considerati da chi ha avuto l’idea di denominare SuperBum una linea di carta igienica (e di tovaglioli di carta), dandole un nome che per chi conosce l’inglese purtroppo risulta piuttosto ridicolo: bum è la parola informale del lessico comune per il sedere, la parte anatomica a cui è destinato il prodotto.

Come ha osservato Emy Canale, che ha scoperto SuperBum in un supermercato, l’elemento Bum va inteso come la parola italiana di origine onomatopeica bum, o in alternativa come un adattamento alle convenzioni di scrittura italiane della parola inglese boom, ormai più frequente di bum. La grafica della confezione richiama infatti uno scoppio (ehm…) e nel sito del marchio Vit si ha la conferma di questa interpretazione:

Un’esplosione di qualità!

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Imbotulinato: è parasintetico

foto di politico italiano con fumetto che indica commento con parole “È tutto imbotulinato!”

Ho captato una conversazione in cui un politico italiano che ha ammesso qualche ritocchino estetico veniva descritto come “tutto imbotulinato”.

È un occasionalismo che non avevo mai sentito e che mi ha colpita perché è un esempio di creatività linguistica che risulta immediatamente comprensibile e molto efficace. Non mi stupirei se la persona che l’ha usato l’avesse addirittura “inventato” al momento, grazie a un particolare meccanismo di formazione di neologismi denominato parasintesi.

La parole parasintetiche, principalmente verbi, sono formate da una base nominale o aggettivale che si combina simultaneamente con un prefisso e un suffisso (o in alternativa un processo di conversione). Esempi: ad-dens-are, de-caffeinare, in-tener-ire, im-burr-are, s-briciol-are.

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La misteriosa scritta sul muro

Da una notizia sul regista americano David Lynch:

Testo in italiano: Lynch, che cominciò a fumare a 8 anni, ha raccontato di aver smesso soltanto nel 2022, quando le sue condizioni diventarono così gravi da impedirgli di muoversi «senza affannarsi»: «a un certo punto ho visto una scritta sul muro. Diceva: “se non ti fermi, morirai tra una settimana”»

Chi legge probabilmente si domanderà di quale muro si tratta (casa propria, strada, o altro) e chi ha prodotto la scritta, però non viene specificato null’altro.

È un esempio di traduzione imprecisa in cui non è stata prestata sufficiente attenzione al testo originale inglese, dove il dettaglio significativo è l’articolo usato:

Testo in inglese: In 2020, Lynch was diagnosed with emphysema, but even that alarming news wasn’t enough to get him to stop. It took two more years before he finally gave it up. “I saw the writing on the wall. and it said, ‘You’re going to die in a week if you don’t stop,’” says Lynch

In inglese the writing indica che è la scritta, quindi un riferimento specifico e già noto anche al destinatario. L’uso dell’articolo determinativo avrebbe dovuto segnalare a chi ha tradotto che, in mancanza di altri elementi identificativi, non poteva trattarsi di un oggetto particolare ma di una metafora e quindi di un’espressione figurata.

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Solo nei media: f–king ➝ “fottuto re”

⚠️  STRONG LANGUAGE  ⚠️

Nel suo ultimo libro il giornalista americano Bob Woodward ha riportato una frase molto colorita di Joe Biden, “That son of a bitch, Bibi Netanyahu, he’s a bad guy. He’s a bad fucking guy”, che è stata tradotta malamente dall’ANSA e poi propagata senza alcuna modifica da vari media:

Biden called Netanyahu a ‘bad f–king guy’

Ultima ora ANSA dell’8 ottobre 2024: “Biden ha definito Netanyahu un figlio di p…”. E “un cattivo fottuto re”, secondo il nuovo libro di Woodward.

Incredibilmente, il segmento king in f–king è stato interpretato come se fosse la parola inglese per “re”. Chi ha tradotto non ha riconosciuto uno degli espedienti grafici comunemente usati nei media anglofoni per attenuare le espressioni volgari, ad esempio fucking può essere riscritto come f***ing, f’ing, f–king, effing ecc. Eppure anche in italiano si usano accorgimenti simili, ad es. figlio di p…, un vero str***, caxxo.

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Confronto all’americana con colpevole farlocco!

Una pubblicità fotografata da Michele Gravino a Roma: 

pubblicità con cavatappi e apribottiglie allineati come in un confronto all’americana e la scritta WHO IS THE GUILTY?

La frase Who is the guilty? è un esempio perfetto della sottocategoria di pseudoanglicismi che classifico come inglese farlocco

nomi di prodotti o di servizi, slogan o altre brevi comunicazioni che sono pensati da italiani per italiani. Sono formati assemblando parole inglesi in combinazioni poco idiomatiche, errate o addirittura inesistenti, però facilmente comprensibili da chi ha solo conoscenze scolastiche dell’inglese, tanto che ogni spiegazione italiana viene ritenuta superflua: basta tradurre letteralmente in italiano

Per chi conosce il significato della parola dell’inglese di base guilty, “colpevole”, non occorre nessuno sforzo per interpretare la pubblicità. In inglese però la frase è agrammaticale e comunque la scelta lessicale è poco plausibile nel contesto di un confronto all’americana.

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Breton: “Cara Ursula, ti scrivo…” O no?

Un nuovo esempio della faciloneria con cui molti media italiani affrontano la traduzione:

tweet di Mario Tedeschini-Lalli: Almeno un tg e alcuni siti d’informazione italiani citano la lettera di dimissioni del commissario europeo Thierry Breton che si rivolgerebbe alla presidente Von Der Leyen con il “tu”. Ma il testo pubblico è in inglese e in francese sembra più correttamente tradotto con il “vous”

Contesto: le dimissioni del commissario europeo Thierry Breton presentate alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con una lettera in inglese che Breton ha reso pubblica. È una comunicazione che avviene in un contesto istituzionale formale: 

immagine della lettera di Breton

In inglese non esiste la distinzione di pronomi allocutivi informali e formali come in italiano, e ci si rivolge a chiunque con you. Non significa però che non esistano modi per esprimere il tipo di relazione tra emittente e ricevente, indicata dai due parametri di simmetria / asimmetria e di confidenza / distanza.

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Terrasse, terrace, terrazza (e dehors)

Tragico incidente a Parigi riportato anche dai media italiani:

 Foto del locale parigino con tavolini all’aperto e titoli: 1 in francese “Paris: un automobiliste fonce sur la terrasse d’un restaurant, au moins un mort et des blessés graves”; 2 in italiano “Parigi, auto piomba sulla terrazza di un bar all’aperto: un morto e diversi feriti”; 3 in italiano: “Auto si schianta su un dehor nel quartiere Père-Lachaise a Parigi”

Sono in evidenza due falsi amici: in francese terrasse se riferito a locali pubblici come bar, caffè e ristoranti indica l’area all’aperto, in particolare sul marciapiedi di una strada pubblica, che è attrezzata per il servizio ai clienti.

È un significato non condiviso dalla parola italiana terrazza, che è invece la zona scoperta di un edificio, di solito in sostituzione di un tetto o sopra un terrapieno e delimitata da un parapetto. Nei locali pubblici italiani si può trovare la terrazza panoramica: non è sulla strada ma affacciata sul mare, su un lago o su altri luoghi gradevoli alla vista.

Anche la parola inglese terrace può essere un falso amico, ad es. può indicare una fila di case a schiera, al plurale le gradinate allo stadio (spalti) e gli spettatori che le occupano, e può anche essere usata per gli spazi esterni del locali pubblici allo stesso modo di terrasse in francese.

 Titolo in inglese: Car hits Paris cafe terrace, leaving one dead and six injured

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Da Swiftonomics a securonomics

Titolo in inglese: “Swiftonomics: How Taylor Swift’s tours boost the economy. Testo italiano: 1 Arriva Taylor Swift a Milano e crescono anche i biglietti ferroviari. Si chiama Swiftconomics e indica quali sono gli impatti economici dei tour della cantante; 2 Anche Milano sarà travolta dalla cosiddetta “Swiftconomics”: si stima che i concerti The Eras Tour genereranno un indotto da 42 milioni di euro.

La cantante americana Taylor Swift si esibirà a Milano il 13 e 14 luglio 2024 e nelle notizie che ne hanno preannunciato l’arrivo è ricorrente il neologismo americano Swiftonomics. Descrive l’impatto economico creato dall’afflusso di decine di migliaia di spettatori ai megaconcerti di Swift, in particolare gli effetti nei settori dei trasporti, del ristoro, dell’accoglienza e di varie altre attività economiche locali.

Ho notato che vari media italiani hanno riportato erroneamente la parola Swiftonomics, aggiungendo una c che l’ha trasformata in *Swiftconomics.

Parole di tipo X-(o)nomics, con iniziale maiuscola

È una svista che mostra scarsa comprensione dei meccanismi che regolano le numerose parole del tipo X(o)nomics, formate da un nome proprio X e dall’elemento formativo con funzione suffissale -(o)nomics. Identificano concezioni, dinamiche o politiche economiche (economics) associate a X.

Le occorrenze più numerose sono formate con i cognomi di capi di governo, ministri o politici. Alcuni esempi americani e inglesi:

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In inglese: “Bravo, Jasmine!”

tweet dall’account ufficiale del torneo di Wimbledon del 9 luglio 2024: “The first Italian woman in the Open Era to make the semi-finals at Wimbledon. Bravo, @JasminePaolini”

Questo tweet di congratulazioni dall’account del torneo di Wimbledon alla tennista italiana Jasmine Paolini ha scatenato vari commenti “grammaticali” male informati.

Parecchi italiani si sono infatti lamentati per l’uso di bravo anziché brava, ma così facendo hanno dimostrato di non conoscere sufficientemente bene l’inglese. Qui infatti bravo non è un aggettivo italiano ma un’esclamazione della lingua inglese, e in quanto tale è una parola invariabile.

In inglese l’esclamazione bravo si sente principalmente a teatro, alla fine di spettacoli o concerti come forma di apprezzamento per la recitazione o l’esecuzione. Non fa differenza se ci si rivolge a uno o più interpreti, uomini o donne: si usa sempre e comunque la stessa forma bravo.

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Paperino: giovane oca fraintesa?

tweet di Ej Dickson: In honor of Donald Duck’s 90th birthday, I’m going to explain how I learned that Italians are obsessed with him and don’t give a shit about Mickey Mouse, and it’s going to be a thread

Paperino (Donald Duck in inglese) ha appena compiuto 90 anni. Tra chi ha ricordato la ricorrenza c’è anche una giornalista americana che su Twitter / X ha voluto spiegare perché in Italia, a differenza degli Stati Uniti, Paperino viene preferito a Topolino. I suoi tweet hanno avuto grande visibilità ma alcune affermazioni malinformate hanno suscitato parecchie reazioni tra i lettori italiani.

Non entro nel merito delle considerazioni pseudoantropologiche, però prendo spunto dalle osservazioni sul nome Paperino perché dimostrano che non sempre è sufficiente rivolgersi a una qualsiasi persona di madrelingua, come l’informatore della giornalista, per ricevere informazioni adeguate e rilevanti su questioni linguistiche.

In sintesi, la giornalista ha riportato un’interpretazione letterale del nome Paperino e si è dichiarata stupita che Donald Duck, un’anatra, sia diventato un’oca non ancora giunta a maturità, un pulcino (“a baby goose”):

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Agility dog, un curioso pseudoanglicismo

Uno pseudoforestierismo è una parola o locuzione che ha l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine ha un altro significato (o addirittura non esiste). Esempio:

Foto di cani che affrontano percorsi a ostacoli e titoli: 1 Agility Dog: cos’è e quali sono i suoi benefici: 2 Agility Dog: uno sport unico; 3 Agility dog: l’attività sportiva che migliora la relazione tra cane e padrone: 4 Come e perché iniziare a praticare agility dog con il tuo cane; 5 L’agility dog mette in forma voi e il vostro cane

In italiano viene denominata agility dog la disciplina sportiva in cui un cane affronta un percorso ad ostacoli guidato dalle istruzioni del conduttore. È uno pseudoanglicismo perché in inglese la pratica si chiama invece dog agility, “destrezza canina”. In inglese agility dog non ha molto senso: sarebbe un improbabile “cane di/della/per destrezza”.

Non sono riuscita a scoprire a cosa sia dovuta il nome “errato” (altre lingue, come spagnolo e francese, hanno invece adottato il prestito nella forma abbreviata agility). Mi incuriosisce molto questo tipo di inversione degli elementi del composto, avvenuta nel passaggio da inglese a italiano: è un meccanismo inusuale nella formazione di pseudoanglicismi e finora non ne ho ancora trovato alcuna descrizione.

Tipi di pseudoanglicismo

Una classificazione dettagliata dei diversi tipi di pseudoanglicismo (o falso anglicismo) è fatta da Cristiano Furiassi in False Anglicisms in Italian:

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Il gerundio “descrittivo” dei social

Nei social è ricorrente un uso particolare del gerundio che qui chiamerò “descrittivo”. Appare in didascalie associate a contenuti multimediali (gif, video, sequenze di immagini, altri tipi di meme…) rappresentativi di particolari avvenimenti, reazioni o stati d’animo.

Lo illustro con cinque esempi (i contenuti sono statici ma hanno un collegamento agli originali):

1 effetto del passaggio del conduttore televisivo Amadeus a un altro canale, con video di sciame di motociclisti: Didascalia: “Gli ascolti della Rai spostandosi sul nove dopo l’annuncio ufficiale di Amadeus” Video: massa di motociclisti in una galleria

2 apprezzamento per affermazioni della comica Luciana Littizzetto: Didascalia: “Lucianina parlando la lingua della verità #CTCF” Video: Luciana Littizzetto che legge letterina

3 stupore ammirato per la rivelazione di nota conduttrice televisiva:

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Differenza singolare: election ≠ elezione

Prendo spunto per un’osservazione grammaticale da un dettaglio di una citazione riportata da vari media italiani:

Citazione “Credo che una nuova elezione sia l’unico modo per consentire un processo decisionale sano e aperto sul futuro di Israele”, frase pronunciata da Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, criticando il govenro di destra di Benjamin Netanyahu

Frase originale:

I believe a new election is the only way to allow for a healthy and open decision-making process about the future of Israel, at a time when so many Israelis have lost their confidence in the vision and direction of their government.

Chi ha tradotto non ha tenuto conto di una differenza d’uso tra inglese e italiano per due parole apparentemente equivalenti, election ed elezione.

In inglese la parola election al singolare può indicare:

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Nessun “fan a quattro zampe” per von der Leyen!

Momenti di ilarità al Parlamento europeo quando si è sentito abbaiare un cane alla fine di un intervento di Ursula von der Leyen:

 

È un siparietto divertente anche se irrilevante, ma lo cito perché è rappresentativo della noncuranza con cui vengono riportate notizie e notiziole in molti media italiani.

L’esempio che ho scelto riguarda la reazione della presidente del Parlamento Roberta Metsola, “Dear colleagues, we must have a support animal in the house”. Ecco come sono state tradotte in italiano le sue parole nel titolo e nel corpo di uno stesso articolo: 

Dopo von der Leyen interviene un cane, l’imbarazzo di Metsola e Sanchez al Parlamento Ue: «Colleghi, c’è un fan a quattro zampe»

[…] «Colleghi, dobbiamo avere un animale supporter in quest’Aula»

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Spunti linguistici: destinescion, brend reputescion

fotogramma del video della ministra Santanchè e fumetto con scritta “MA SIETE MATTI? MA VOI SAPETE QUANTO TEMPO CI VUOLE A COSTRUIRE UNA DESTINATION, UNA BRAND REPUTATION?”

La notizia del cambiamento di nome da Cervinia in Le Breuil ha fatto molto discutere. È intervenuta anche la Ministra del Turismo con un messaggio video, registrato in un’auto in corsa, che sui social ha suscitato parecchie ironie per la frase “ma voi sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination, una brand reputation?

I due anglicismi, percepiti come superflui in sostituzione di destinazione e reputazione [del marchio], hanno causato battute sulla proposta di legge che vorrebbe multarne l’uso e parecchi giochi di parole ispirati dalle pronunce affettate “destinèscion” e  “reputèscion”. Esempio:

tweet di Luca Bottura: “Che poi la reputescion te la sputtanescion anche facendo video in cui non indossi le cinture di assicurescion”

Prendo spunto dalle parole con terminazione –escion perché illustrano alcuni meccanismi linguistici qui usati a scopo ludico ma che sono rappresentativi anche di alcune delle opzioni di innovazione lessicale di cui disponiamo in italiano.

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