Come si pronuncia Wikipedia in italiano?

 

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Il nome Wikipedia viene pronunciato in molti modi diversi. L’enciclopedia non prescrive una pronuncia ufficiale, quindi come ci si deve comportare in italiano?

Forse avete già letto La pronuncia di Wikipedia, la risposta del presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, che caldeggia un approccio coerente con le convenzioni di lettura della lingua italiana.

Come migliore pronuncia consiglia quindi vichipedìa, anche in considerazione dell’etimologia: wiki-wiki, “veloce”, è una parola hawaiana e ‑pedìa è il suffisso greco già usato in italiano in enciclopedìa (da paideia, “‘educazione”, “cultura”).

Marazzini però è consapevole che la pronuncia vichipedìa avrà difficoltà ad affermarsi:

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Bitcoin, parola tecnologica del 2017

Donna davanti a un computer dice all’uomo che le è accanto “WannaCry ci richiede un riscatto di $300 in bitcoin”. Uomo: “Cos’è WannaCry?” Donna: “Cos’è un bitcoin?”

La vignetta di Chip Bok è di maggio 2017 e la trovo significativa perché fa riferimento a due termini informatici che hanno già qualche anno ma che nel 2017 si sono affermati più marcatamente di altri anche nel lessico comune italiano.

Sono ransomware, già descritto in Ransomware, malware e altri –ware, e soprattutto bitcoin, la valuta digitale creata per transazioni online indipendenti da interventi di banche centrali o altre istituzioni finanziarie. Ultimamente si discute molto delle implicazioni tecnologiche e finanziarie dei bitcoin ma qui mi soffermerò sugli aspetti linguistici.

Vignetta con elfo che mostra letterina a Babbo Natale e dice “HERE’S ANOTHER KID WHO WANTS BITCOINS”
Vignetta: Hedgeye

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Grotta, grotto e crotto (e man cave!)

vignetta con Donald Trump vestito da Babbo Natale con un bambino sulle ginocchia che lo smaschera ma Trump risponde “Fake news!”. In primo piano cartello con la scritta WORLD’S BEST GROTTO (everybody agrees) e NO SNOWFLAKES.
Vignetta: Ben Jennings

La parola inglese grotto descrive una grotta artificiale decorativa di un giardino o di un parco (o una struttura simile anche all’interno di un edificio). Nei centri commerciali Santa’s grotto è il posto dove un Babbo Natale incontra i bambini che a turno si siedono sulle sue ginocchia per chiedergli i regali.

Grotto deriva dalla parola italiana grotta, a sua volta dal latino parlato crŭpta(m), per cry̆pta(m), dal greco krýptē, sottinteso kamára, “(stanza a) volta, coperta, sotterranea”, da krýptein “nascondere” – Fonte: Vocabolario Zingarelli.

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Perché il gelicidio inquieta

Allerta meteo per neve e gelicidio – Da domenica occhio alle neve e al gelicidio – La pianura padana e l’incubo del gelicidio

Le notizie meteo di dicembre 2017 ci avvertono del rischio di gelicidio, il “fenomeno per cui uno strato di ghiaccio, sottile e vetroso, si forma immediatamente su superfici a temperatura inferiore a zero gradi colpite da pioggia”.

È un termine meteorologico che scatena sempre molte reazioni negative. Qualche esempio:

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Cosa accomuna sciroppi e sorbetti

sciroppo

Ho scoperto solo recentemente che le parole sorbetto e sciroppo sono allotropi o doppioni: hanno lo stesso etimo ma significati diversi.

Sono entrambe riconducibili all’arabo sharāb, bibita:
sciroppo attraverso il latino medievale sirupus,
sorbetto attraverso il turco şerbet, accostato a sorbire.

In inglese syrup, sorbet e sherbet

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Topinambùr, un nome esotico

topinambur

Devo ammettere che trovo piuttosto irritante la pronuncia errata *topinàmbur anziché topinambùr, il nome comune dell’Helianthus tuberosus e del suo tubero. L’errore però è comprensibile: topinambur è una parola insolita che sembra quasi un’intrusa nel nostro lessico di base.

Una pianta, più nomi, diverse provenienze

Il nome tobinambur è un prestito dal francese topinambour, che a sua volta deriva dal nome proprio Tupinambá di alcune tribù che vivevano in Brasile.

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Gazebo: forse guarderò, laverò…

gazebo

La parola gazebo ci arriva dall’inglese e non ha un etimologia del tutto certa. Probabilmente è di origine orientale ma è molto più divertente l’ipotesi alternativa del gioco di parole multilingue.

Potrebbe essere stata formata con intento ludico dal verbo inglese gaze (guardare fisso, con ammirazione o stupore) a cui è stato aggiunto il suffisso latino bo che nei verbi esprime il futuro, cfr. videbo, “vedrò”.

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Cinorrodo, un nome con una storia

foto con cinorrodi di rosa rugosa e di rosa canina

Il cinorrodo o cinorrodonte è il ricettacolo fruttifero – falso frutto – di alcune rose spontanee, come la rosa rugosa e la rosa canina (o rosa di macchia o selvatica). La polpa è ricca di zuccheri e di vitamina C e contiene gli acheni, che sono i veri semi della rosa.

il nome può apparire insolito se non si conosce l’etimologia: deriva dal latino cynorrhŏdon, a sua volta dal greco kynoródon, formato da kŷōn, genitivo kynós “cane” e rodón “rosa”. Equivale quindi a rosa canina, la pianta su cui matura!  

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Da Mattarellum a Rosatellum: habemus latinellum!

Rosatellum con porcellum

Un suggerimento di lettura per dare un taglio linguistico alle discussioni sul Rosatellum, la nuova legge elettorale: Dal Mattarellum all’Italicum: produttività dei suffissi pseudolatini –um ed –ellum di Yorick Gomez Gane. Raccoglie oltre 100 nomi latineggianti dati informalmente alle leggi elettorali o a loro proposte dal 1993 al 2015, con un’analisi linguistica per me affascinante.

Mattarellum, capostipite e parola d’autore

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Cacozelia: oscuro il termine ma non il concetto!

“Dropping unnecessarily obscure or foreign words into conversation so as to appear well educated and informed is called CACOZELIA”

La parola cacozelìa è un cultismo di bassissima frequenza che andrebbe recuperato: mi pare perfetto per descrivere i discorsi infarciti di Inglesorum.

È un latinismo di origine greca che significa cattiva imitazione – da kakós, “cattivo”, e zêlos, “entusiasmo, emulazione”. Può avere due significati ma prevale il primo:

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Bodega, un nome che fa discutere

Titolo da The Guardian: Fury at ‘Bodega’ tech startup that aims to put corner shops out of business. Tech firm markets glorified vending machines where users can buy groceries. Startup boasts: ‘Eventually, centralized shopping locations won’t be necessary’

Notizia molto commentata sui social americani: per eliminare la necessità di fare la spesa in negozio, una startup californiana ha creato distributori automatici (vending machine) tecnologicamente avanzati che progetta di piazzare un po’ ovunque. Ha fatto scalpore non solo l’intento ma anche la scelta del nome Bodega, avvertito come esempio di appropriazione culturale.

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Feeling blue

vignetta con puffo sul lettino dell psicanalista (che è Gargamella) che dice “I’m feeling blue”
Vignetta: Fabio Magnasciutti

L’espressione inglese I’m feeling blue è nota: la usa chi si sente depresso, triste o giù di corda ma spesso senza sapere dare una ragione precisa per il proprio stato d‘animo.

È un modo di dire nato negli Stati Uniti nel XIX secolo ma non si conosce con esattezza l’origine della correlazione al colore. Circolano etimologie fantasiose ma uno dei pochi dati certi è che già nel XIV secolo la parola blue era associata a tristezza o melancolia, si suppone per via del colorito bluastro delle persone con il sangue poco ossigenato per problemi cardiaci oppure sofferenti per il freddo.

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Cliché dei media italiani: the Donald, tycoon

Inevitabile sentire parlare di Donald Trump: ogni giorno c’è qualche notizia che lo riguarda anche nei media italiani. Avete notato anche voi due cliché ricorrenti, The Donald e tycoon?

Paperino (Donald Duk) seduto al bancone di un bar: “I remember when I was the Donald!”
vignetta vintage (1993): Lee Lorenz per The New Yorker via boredpanda

The Donald

In un contesto italiano mi pare sia spesso fuori luogo l’uso del nomignolo The Donald perché privo delle associazioni e dei rimandi che invece ha in inglese. Eppure è diffusissimo: se fate una ricerca nel Corriere della Sera otterrete migliaia di risultati.

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