Un facocero a Hogwarts?

facocero

L’animale nella foto è un facocero (Phacochoerus aethiopicus), il cui nome deriva dal latino scientifico phacochoerus, composto di phaco- (faco-), per le verruche che ha sul grugno, e greco χοῖρος “porco” [fonte].

La pronuncia corretta del nome è facoro, ma quella alternativa facero è ormai prevalente nella cultura popolare, tanto che alcuni dizionari la ritengono ormai accettabile.

Ho pensato al facocero perché oggi è il primo settembre e anche quest’anno su Twitter è di tendenza l’hashtag #BackToHogwarts con cui gli appassionati di Harry Potter ricordano il giorno del rientro a Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria (Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry).

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Storie di lupi mannari (e di traduzione)

vignetta in inglese: immagine di lupo mannaro con metodi per ammazzarlo (silver bullet, heart removal, decapitation)
Immagine via social media

Mi ricollego al silver bullet descritto in Munizioni d’argento contro il coronavirus? per un dettaglio etimologico: licantropo e lupo mannaro in italiano e werewolf in inglese e Werwolf in tedesco sono parole con origini diverse ma che condividono lo stesso significato letterale di uomo+lupo.

Licantropo deriva dal greco lykánthrōpos, composto di lýkos “lupo” e ánthrōpos “uomo”. L’aggettivo mannaro di lupo mannaro deriva dal latino volgare (lupum) *hominarium, a sua volta da homo –mĭnis. In inglese were in werewolf è riconducibile all’inglese antico wer, “uomo”, di origine germanica che si ritrova anche nel tedesco Werwolf (cfr. anche il latino vir).

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Una tantum… due tantum!

Comunicazione di un fornitore di energia elettrica:

Gentile cliente, in riferimento alla Sua cortese richiesta, siamo a comunicarLe che per l’aumento di potenza si pagano due tantum. La prima è un contributo quota potenza di € 55,33 per ogni kw di aumento. La seconda tantum è il costo dell’operazione di € 48,86.

Questo uso davvero particolare della parola tantum con il senso di “pagamento straordinario” può essere descritto come rianalisi, il fenomeno per cui una sequenza linguistica viene reinterpretata erroneamente.

Una tantum (non si ripete!)

In questo caso una è stato interpretato come un numerale e non come un elemento della locuzione invariabile una tantum, “per una volta soltanto”, che può essere usata in due modi:

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Honesty box

Un tweet dalla Germania della giornalista Jeanne Perego:

tweet di Jeanne Perego: #Germania, Baviera. Altro pianeta, seconda puntata. Poco fa sono andata a raccogliere un mazzo di gladioli in uno dei tanti campi dove ci si serve da soli. 80 centesimi a fiore, volendo ci sono anche girasoli. Si lasciano le monete dentro un bussolotto sotto il cartello.

In inglese britannico il contenitore dove si mettono i soldi per pagare qualcosa di cui ci si è serviti da soli ha un nome che mi piace molto, honesty box.

Non credo esista una parola equivalente in italiano: il poter fare affidamento sulla responsabilità individuale per il pagamento, senza che venga fatto alcun controllo, è un concetto che purtroppo nel nostro paese dei furbetti risulta poco familiare.

carrettino con pomodori che possono essere acquistati per 100 kr
Honesty box in Islanda per pomodori coltivati in serra

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We stan… stan, una parola particolare

STANS

Ultimamente negli Stati Uniti per vari motivi fanno notizia i fan del K-Pop, la musica pop della Corea del Sud. Spesso sono descritti come K-pop stans, una parola recente che ha un’origine particolare.

Fino a qualche anno fa in inglese il sostantivo stan veniva usato per descrivere fan accaniti ed esaltati, anche malintenzionati. Ora invece il significato non è più solo negativo e si usa anche per superfan appassionati che seguono fedelmente e sanno tutto del proprio idolo (o idol). Sono organizzati in community sui social e il loro linguaggio è caratterizzato da slang e lessico creativo: vari esempi in Stan Twitter (Wikipedia).

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Storie di scarrafoni…

Ha fatto il giro dei social una rettifica pubblicata nel sito del Senato:

Resoconto stenografico della seduta n. 228 del 11 giugno 2020. Avviso di rettifica. Nel Resoconto stenografico della 226a seduta pubblica del 9 giugno 2020: a pagina 39, nell’intervento della senatrice Cantù, alla quinta riga del secondo capoverso, sostituire le parole: “ogni scarrafone è bello a mamma sua” con le seguenti “«ogne scarrafone è bell’ a mamma soja»”;

Non si sa chi abbia richiesto la correzione del modo di dire da ogni scarrafone è bello a mamma sua, forma italianizzata, a ogne scarrafone è bell’ a mamma soja, trascrizione napoletana, e quale delle due sia stata effettivamente  pronunciata dalla senatrice leghista Cantù, che è di Varese.

La notiziola mi ha fatto venire la curiosità di verificare se scarafaggio e scarrafone siano allotropi, ossia parole con la stessa etimologia, oppure se è un caso che si assomiglino.

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Garofani per la #FestaDellaMamma

La seconda domenica di maggio in molti paesi del mondo ricorre la festa della mamma. Su Twitter ad alcuni hashtag per la giornata 2020 è associata automaticamente un’emoji (“hashflag”) che rappresenta un garofano:   

MothersDay-hashflags

Non succede per l’italiano ma solo per lingue di paesi dove è tradizione regalare garofani per questa ricorrenza, in particolare Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud (festa dei genitori).

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“Un mare di calendule”

Questa foto, vista in un quotidiano, ha attirato la mia attenzione non solo perché è molto bella ma anche per un dettaglio che fa capire che il testo è tradotto dall’inglese:

Foto di fiori arancioni intitolata “Un mare di calendule” e descrizione “un abitante del villaggio di Abullian, vicino al confine tra India e Pakistan, raccoglie calendule arancioni con in testa un turbante dello stesso colore”

Descrizione: Un abitante del villaggio di Abullian […], vicino al confine tra India e Pakistan, raccoglie calendule arancioni con in testa un turbante dello stesso colore […]

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Malapropismi: il “bene placido”

Beneplacito, dal latino tardo bene placĭtum, “ben piaciuto”, è l’approvazione o il consenso formale espresso da un’autorità o da un superiore a sottoposti. Ho scoperto che c’è chi dice invece *bene placido, come in questi esempi da Twitter:

Esempi: “…i governi politici che hanno tagliato le risorse alla sanità con il bene placido dell’Europa!”; “il bene placido degli amici degli amici che in Italia vale più di una candidatura al Nobel”; “tutte le porcate dal 1976 ad oggi hanno portato l’Italia ad essere quello che è con il bene placido degli italiani”; “Conte i pieni poteri se li è presi da solo con bene placido di Mattarella”

Sarei curiosa di sapere che tipo di rianalisi ha generato bene placido. Forse chi lo usa pensa a un’approvazione data senza alcun clamore, senza attirare attenzione? In che altro modo potrebbe essere stato reinterpretato?

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Il saltimbanco americano, un ciarlatano

Mi ricollego agli esempi di Aneddoticamente, falsi amici sull’idrossiclorochina, il farmaco che Donald Trump vorrebbe far prendere a tutti i malati di COVID-19, con questa vignetta intitolata Snake Oil Salesman:

Vignetta con Trump venditore ambulante su palco davanti a carro trainato da elefante (simbolo del partito repubblicano), vende idrossiclorochina. Vari riferimenti a frasi di Trump e suoi sostenitori; sullo sfondo il dottor Fauci imbavagliato.
Vignetta: Chris Britt (“What do you have to lose?”– Trump sull’assunzione di idrossiclorochina)

Snake oil salesman  

In America snake oil salesman è l’imbonitore che ai tempi del Far West si spostava da un luogo all’altro per vendere olio di serpente come rimedio miracoloso per tutti i mali. Ora snake oil può indicare genericamente ogni intruglio spacciato per medicamentoso e, in senso figurato, parole prive di valore o fondatezza. Snake oil salesman è diventato anche un sinonimo di ciarlatano o truffatore.

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Ranuncoli

foto di prato punteggiato di ranuncolo comune (Ranunculus acris)

Una curiosità etimologica: le parole ranuncolo e ranocchio sono allotropi o doppioni, hanno cioè la stessa origine ma significati diversi. Derivano entrambe dalla parola latina rana ma attraverso due diversi diminutivi: ranuncŭlus per la pianta, calco del greco βατράχιον (dim. di βάτραχος, “rana”), e il latino volgare ranucŭla per l’animale.

L’aspetto comune è l’habitat: la pianta predilige zone erbose, ombrose e paludose come le rane. Il ranuncolo comune o dei prati fa parte della famiglia delle Ranunculaceaee che comprende centinaia di specie, tra cui il ranuncolo d’acqua nel cui nome scientifico, Ranunculus sez. Batrachium, c’è il doppio riferimento latino e greco alla rana.

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Paupulare e altri antichi versi di animali

mosaico con pavone nella basilica di Aquileia

Se vi è mai capitato di sentire il verso inquietante del pavone, una specie di sonoro miagolio da film dell’orrore, forse vi sarà anche venuta la curiosità di sapere come si descrive. Si dice che il pavone paupula, dal latino tardo paupulare, un verbo di origine onomatopeica. Non c’è un sostantivo ma paupolamento mi sembra adatto!

Molti altri versi di animali ci arrivano direttamente dal latino. Se ne trova una raccolta in De Naturis Animantium, un testo di Svetonio. Anche chi non ha familiarità con il latino ne riconoscerà parecchi o comunque noterà che molti sono verbi onomatopeici (in alcuni casi u va interpretato come v):

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Covid hospital, anglicismo inquietante

Esempi di titoli: Coronavirus in Veneto, Zaia: “Apriamo un Covid-Hospital in ogni provincia”; Lazio, Covid Hospital diventano 5; L’Aquila: apre il Covid Hospital al G8; L’ospedale di Lugo diventa Covid Hospital; Primi malati nel Covid Hospital di Camerino

Mi chiedo quale sia la motivazione nella scelta dell’anglicismo Covid hospital per denominare gli ospedali italiani destinati alla cura di persone affette da COVID-19. Forse si ritiene che hospital sia una parola che comunica maggiore efficienza, competenza e modernità di ospedale, un tipo di convinzione diffusa tra chi ha una conoscenza solo superficiale dell’inglese?

Temo che chi ha privilegiato l’anglicismo non abbia considerato le potenziali connotazioni negative di hospital. Per chi non conosce l’inglese, come la maggior parte degli anziani, hospital sentito alla radio o in TV può infatti suonare simile a hospice, la struttura per il ricovero di malati terminali. Il possibile fraintendimento non è per nulla rassicurante se si appartiene a una categoria di persone che rischia la vita se contagiata.

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Cince onomatopeiche!

Cinciallegra (Parus major) – foto di Marek Szczepanek

Ora che c’è pochissimo traffico è più facile sentire il canto degli uccelli, anche in città, dove sono comuni le cince: persino a Milano è facile vedere cinciallegre, cinciarelle e cince more.

La parola cincia è di origine onomatopeica, dal tipico “cink cink cink” che caratterizza il suono emesso da questi uccelli dell’ordine dei Passeracei, famiglia Paridae. 

Origine onomatopeica anche in inglese per le specie americane, che si chiamano chickadee /ˈtʃɪkədiː/, mentre quelle europee sono tit (o titmouse), parola di origine incerta, forse imitativa.

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Gatto delle nevi, parola nata per sbaglio

gatto delle nevi

Il veicolo cingolato della foto è facilmente riconoscibile: è un gatto delle nevi, in montagna spesso abbreviato in gatto. Viene usato per battere le piste da sci e per trasportare cose o persone su terreni innevati.

Forse è meno noto che il nome italiano è dovuto a un’interpretazione errata della parola inglese snowcat, dal nome commerciale Sno-Cat che ha origine da un’abbreviazione di snow caterpillar e cioè “caterpillar della neve” (a sua volta, letteralmente, “bruco della neve”).

I gatti quindi non c’entrano nulla, ma l’etimologia della parola caterpillar rivela comunque una piccola sorpresa felina!

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