Date americane, computer e uova sode

Ho già descritto la confusione causata dal formato di data americano, mese giorno anno (mm-gg-aaaa), in Date e localizzazione (anche senza traduzione) e Trenitalia e le date.

Why do Americans write the month before the day? non chiarisce perché gli Stati Uniti siano l’unico paese di rilievo che persista con questa convenzione, ma la descrive come middle-endianness, una parola insolita modellata su due termini informatici più comuni, big-endian e little-endian, che hanno un’origine forse non nota a chi opera in altri ambiti.

endianness

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“Undicesima ora”

A proposito di risoluzione dei problemi, uno stereotipo sugli italiani è che siamo poco organizzati e ci diamo da fare solo all’ultimo momento. Graficamente si potrebbe rappresentare con un orologio che segna quasi le 12 (lo scadere della mezzanotte).

immagine di orologio che segna le 12 meno un minutoIn inglese sarebbe un simbolo ancora più efficace perché richiama l’espressione at / in the eleventh hour, che equivale a “in extremis”, “allo scadere del tempo”. Ad esempio, dopo l’accordo dell’ultima ora che lo scorso ottobre negli Stati Uniti aveva evitato il default, Obama aveva dichiarato: “Hopefully next time it won’t be in the eleventh hour”.

Origine della metafora

Nel riportare la frase di Obama non tutti i media italiani avevano riconosciuto il modo di dire e anziché usare espressioni equivalenti erano ricorsi a traduzioni letterali come Speriamo che la prossima volta non ci ridurremo all’undicesima ora o a descrizioni come accordo dell’undicesima ora.

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Scroogled?

Scroogled, tazza e magliette: Microsoft va avanti torna a parlare di una campagna di Microsoft contro la mancanza di trasparenza di Google nella gestione dei dati personali. Nel sito Scroogled.com, ora non più disponibile, si potevano acquistare vari gadget, tra cui una maglietta con una word cloud formata da parole descritte come sinonimi di being Scroogled.
Gulled. Humbugged. Buffaloed. Wire-tapped. Extorted. Sold out. Chicaned. Fleeced. Scammed. Conned. Surveilled. Double-dealt. Ensnared. Suckered. Sandbagged. Gossiped. Scandalmongered. Flimflammed. Skullduggered. Bamboozled. Hornswoggled. Beguiled. Cheated. Fooled. Double-crossed. Defrauded. Hoodwinked. Swindled. Duped. They’re all just synonyms for being Scroogled

Trovo scroogled una parola intrigante perché contiene riferimenti lessicali e culturali che le conferiscono diverse connotazioni e la rendono difficile da tradurre, mentre il richiamo al logo di Google è palese e riconoscibile indipendentemente dalla lingua.

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Forestierismi al reparto ortofrutta

Cartello visto in un supermercato di Milano:

Cachi Persimon

Cachi Persimon mi ha fatto l’effetto che mi farebbe “Mele Aple” perché persimmon /pəˈsɪmən/ è il nome del cachi in inglese (anche sharon fruit per alcune varietà israeliane).

La parola cachi è un sostantivo invariabile come tutti i nipponismi (ad es. sushi, bonsai, tsunami) ma è molto diffusa anche la forma singolare popolare caco, un insolito esempio di retroformazione del singolare. L’omonimo colore cachi deriva invece dall’inglese khaki, a sua volta dal persiano khāk, “polvere”.

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Cicloni, tifoni e uragani

Che differenza c’è tra ciclone, tifone e uragano?

Hurricane Katrina – NASASi tratta dello stesso fenomeno atmosferico, il ciclone tropicale, che però prende un nome diverso a seconda della regione in cui si verifica. È una perturbazione a carattere rotatorio di grandi dimensioni (centinaia di km) caratterizzata da venti molto intensi e violenti (velocità minima 119 km/h) e forti precipitazioni.

Comunemente si descrive come ciclone ogni violenta tempesta che colpisce il continente indiano dopo essersi formata nell’omonimo oceano. Il nome deriva dall’inglese cyclone, a sua volta dal greco κύκλος “cerchio, giro”.

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Piacciare, favvare, pinnare, lovvare…

Tra i molti neologismi legati alle interazioni su Internet (postare, linkare, taggare, bloggare, bannare, flaggare, chattare ecc.) ci sono alcuni verbi legati ai social network ancora parecchio colloquiali ma molto diffusi. Alcuni esempi con il loro significato:

piacciaremettere un Mi piace a tweet, foto, post, commenti, pagine di Facebook ecc
mipiacciarevariante più colloquiale di piacciare: ho letto e mipiacciato
amicare / amicarsi – diventare amico su Facebook: non l’ho amicato; ci amichiamo?
favvaremettere tra i preferiti (favorites): te l’ho favvato anch’io
pinnare – condividere immagini o video in Pinterest “appuntandoli” (pin) in bacheche.

Favvare e pinnare sono esempi di neoformazioni ibride ottenute da una parola inglese a cui è aggiunto un affisso italiano. È un meccanismo molto produttivo che è usato soprattutto per creare nuovi verbi, sempre della prima coniugazione. Altri esempi, al momento associati soprattutto a Twitter, sono followare, unfolloware / defolloware (seguire e smettere di seguire qualcuno) e hashtaggare.

Lovvare

C’è anche lovvare, usato per descrivere un forte apprezzamento (riferito a una persona, ad esempio, lovvo dovrebbe essere più intenso di mi piace ma meno impegnativo di amo). Ovviamente deriva dall’inglese love però, secondo me, non direttamente dalla parola ma, con un passaggio intermedio, dal simbolo ♥, diffusissimo in inglese e reso popolare dalla campagna pubblicitaria I NY degli anni ‘70.

I ♥ WORDSIn inglese il simbolo ♥ ha dato origine a un verbo informale, heart, usato in frasi come I totally heart this song e da tempo nei dizionari.

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E qui casca l’asino!

Da un commento ho imparato che in tedesco l’espediente di mnemonica per ricordare facilmente informazioni specifiche si chiama Eselsbrücke, “ponte dell’asino”.

Mi ha incuriosita perché invece in inglese l’espressione latina pons asinorum indica un concetto diverso: un punto in una teoria o in una formula che risulta essere un ostacolo insormontabile per i poco esperti. Ed è proprio da questo metaforico ponte degli asini che deriva anche l’esclamazione italiana qui casca l’asino! 

pons asinorum (del tipo a schiena d'asino)

Ponte dell’asino

Cercando conferma all’etimologia ho scoperto che in italiano esiste l’espressione ponte dell’asino e che può avere sia il significato “tedesco” che quello “Inglese”:

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Cosa c’è nella podoteca?

In un tweet di Radio 3 – non più disponibile – si leggeva:

E’ aperta h24 la #podoteca di #lalinguabatte: nessuna paura di essere scaricata raiplaysound.it/radio3

No, la podoteca non è né una collezione di piedi né il termine che in biologia identifica la struttura anatomica che contiene le zampe di alcune crisalidi, come si potrebbe pensare analizzando la parola in base agli elementi formanti colti podo- e -teca, ma è invece la raccolta dei podcast di una radio!

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Dai fuchi ai droni

immagine di fuco in volo (“flying drone”) – WikipediaIn un commento a Grafia e pronuncia degli anglicismi: drone Paolo suggerisce che la parola drone potrebbe essersi diffusa in italiano attraverso la fantascienza, ad es. con il film Guerre Stellari (1977), quindi prima che con le cronache delle operazioni militari americane.

Torno sull’argomento perché in inglese questa accezione di drone, “velivolo privo di pilota, teleguidato per scopi militari o civili”, è relativamente recente e ha un’origine diversa da quella che le viene attribuita di solito.

Il significato più antico di drone in inglese è fuco, il maschio dell’ape, da cui deriva il verbo drone, che descrive un ronzio (e anche un parlottio monotono). Il lessicografo Ben Zimmer in The Flight of ‘Drone’ From Bees to Planes smentisce però l’etimologia popolare che il velivolo debba il nome al ronzio che produce.

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Chimica, alchimia, affinità e feeling

The chemistry of tears di Peter Carey

copertina di The chemistry of tearsThe chemistry of tears (2012) è un romanzo di Peter Carey con protagonista Catherine, la conservatrice di un museo londinese che nel 2010 è distrutta dal dolore per la morte improvvisa del collega di cui era l’amante segreta da 13 anni. Il suo capo, l’unico al corrente della relazione, le affida il riassemblaggio di un complesso automa del XIX secolo per cercare di distrarla.

La storia di Catherine si intreccia con quella descritta nel diario di Henry Brandling, il committente della macchina, tormentato dalla sofferenza per il figlio malato a cui è destinato l’automa, ultima speranza per farlo vivere. Leggendo le sue parole Catherine pondera il senso di amore, mortalità, creatività e distruttività.

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Twoosh e altri twitterismi

Per i 700 anni dalla nascita di Boccaccio (16 giugno 1313) la Società Dante Alighieri ha proposto il gioco Il Decameron in 100 tweet, la sintesi di ciascuna delle cento novelle del Decameron via Twitter, meglio se con un twoosh, un tweet di 140 caratteri esatti, la lunghezza massima di ciascun tweet. Esempi: #14000DB.

Twoosh è una parola macedonia formata di tweet+swoosh (il rumore fatto da uno spostamento d’aria improvviso, ma anche il nome del simbolo della Nike) e ha la peculiarità di avere una data di nascita e una paternità precise, questo tweet:

coining "twoosh", a contraction of tweet-swoosh. It's when your tweet hits exactly 140 characters sans editing –  @rentzsch, 13 July 2007

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