Low-poo, un prodotto di m…

Notizia vista sulla home page di uno dei principali quotidiani italiani:

Low-poo naturale, se lo shampoo è fai-da-te.

Si legge che le donne non devono trasformarsi nel piccolo chimico per “realizzare un prodotto speciale fatto in casa al 100% naturale” e si viene invitati a “lanciarsi nel low poo”.

Si scopre anche che l’origine della parola sarebbe “l’unione di shampoo e low, inteso come indice di grado, basso, di agenti chimici nel prodotto”.  Piccolo particolare che non è stato preso in considerazione: in inglese poo significa cacca.  

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Messaggio da Juno, un po’ acrostico

Avete già visto il doodle di Google per festeggiare l’entrata nell’orbita di Giove della sonda Juno? È in tema con il post di ieri sulle emoji, qui usate come lingua di comunicazione:

Juno Reaches Jupiter

emoji da Juno: 1 mani che applaudono, 2 sparacoriandoli (party popper) e 3 macchina fotograficaSarei curiosa di sapere se il messaggio risulta davvero globale: per me sono ovvi 1 congratulazioni e 2 festeggiamenti ma non sono del tutto sicura se 3 simboleggia “evento da immortalare” o forse altro?

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Zarf

vignetta di Dilbert

Chi ha bevuto bevande calde negli Stati Uniti e in altri paesi sicuramente ha presente i bicchieroni di carta plastificata o di polistirolo in cui vengono servite. Per non ustionare la mano che li regge si usa una striscia di cartoncino protettivo marrone che avvolge il contenitore. 

È un oggetto comunissimo eppure ha nomi diversi. Il più diffuso è coffee cup sleeve (come la copertina dei dischi) ma si usa anche coffee cup jacket, cup holder (soprattutto se di plastica) e cup o mug cosy / cozy se di lana o tessuto (per tazze di ceramica e per mantenere la bevanda calda, cfr. tea cosy, il copriteiera, ed egg cosy, il copriuovo).

risultato della ricerca per immagini con cup sleeves: tutte di carta

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Come si denominano i nuovi elementi chimici

new elements – International Union of Pure and Applied Chemistry

[Giugno 2016] L’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) ha annunciato i nomi di quattro nuovi elementi chimici artificiali finora indicati con i simboli Uut, Uup, Uus e Uuo.

I nomi inglesi sono nihonium, moscovium, tennessine e oganesson e dovrebbero essere ufficializzati il prossimo novembre. Ciascun nome racconta una storia e rivela anche le regole di denominazione di IUPAC (il processo di formazione primaria dei termini).

Ogni nuovo termine può derivare esclusivamente dal nome di:
1 – un personaggio o un concetto mitologico (o astronomico ma di origine mitologica)
2 – un minerale o una sostanza simile
3 – un luogo o una regione geografica
4 – una proprietà dell’elemento
5 – uno scienziato

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Chi ha apostrofato va apostrofato!

Dopo aver pubblicato il post sull’apostrofo del fruttivendolo ho visto questo titolo:

La moglie rifiuta il sesso, lui l’ha aggredisce: arrestato il giocatore Armero

Chi si è fatto scappare questo erroraccio* andrebbe davvero apostrofato.

Ma perché rivolgersi a qualcuno con un tono duro, di rimprovero o di sdegno si dice apostrofare? Il significato letterale (e letterario) è “fare un’apostrofe”, una figura retorica che consiste nel rivolgere improvvisamente e vivamente il discorso a persona o cosa diversa dal convenzionale destinatario.Deriva dal latino tardo apostrŏphe, dal greco ἀποστρέϕω, “deviazione, mutamento (di tono, di espressione)”.  [Devoto-Oli e Zingarelli]

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Inspirare, espirare e poi magari anche ispirare

Lasciati inspirare! Vieni InLombardia!

Lasciati inspirare! è lo slogan di una pubblicità del sito turistico ufficiale della Regione Lombardia.

Non credo sia un gioco di parole sgrammaticato sull’aria che si respira da queste parti – meglio glissare – ma penso sia invece un esempio di un errore comune, molto probabilmente influenzato dall’inglese.

Nell’italiano contemporaneo distinguiamo infatti tra 1 inspirare, immettere aria nei polmoni, e 2 ispirare, suscitare un sentimento o un’impressione, suggerire un’azione, oppure stimolare la creatività. Le due parole sono doppioni o allotropi perché l’etimologia è la stessa: dal latino inspirare, derivato di spirare, “soffiare”, con il prefisso. in-.

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Post rettiloso: alligatori, lucertole, coccodrilli…

foto di alligatore delle Everglades (Florida) con fumetto NON SONO UN COCCODRILLO!!
Alligatore delle Everglades (Florida)

Dal video postato qualche giorno fa ho scoperto che la parola inglese alligator (da cui alligatore) ha origine dallo spagnolo el lagarto. È un esempio di concrezione, un fenomeno di rianalisi in cui un elemento morfologico estraneo (qui l’articolo el) viene saldato a una parola e forma così una nuova unità lessicale.

Aggiungo qualche altra curiosità etimologica.

Alligatori e lucertole

In spagnolo lagarto può identificare rettili diversi: dalla lucertola ai lucertoloni e, in alcuni paesi dell’America Latina, anche il coccodrillo e il caimano (chiamato anche lagarto de Indias). La nostra lucertola invece è lagartija.

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Petaloso

Una storia molto carina: Il piccolo Matteo inventa la parola “petaloso” e la Crusca risponde.

narciso Rip Van WinkleLa redazione Consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca ha spiegato a Matteo che petaloso è una parola ben formata: è un aggettivo denominale, da petalo + oso, con il significato di “pieno di petali”, “con tanti petali”.

Per far entrare la parola nel vocabolario bisogna però che la usino in molti. Per diffonderla, l’autore dell’articolo ha lanciato l’hashtag #petaloso.

Petaloso mi pare l’aggettivo perfetto per il descrivere il narciso Rip Van Winkle della foto!

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Brainstorming e formazione dei termini in L2

brainstorm

Brainstorming: possiamo dirlo in italiano? è una bella consulenza dell’Accademia della Crusca che spiega perché brainstorming è un anglicismo insostituibile: è molto diffuso, in uso ormai da decenni e nessuna “traduzione” italiana è risultata sufficientemente precisa o efficace.

L’origine di brainstorming e le alternative proposte da chi rifiuta il prestito mi danno lo spunto per ricordare alcuni aspetti del lavoro terminologico

Le risemantizzazioni di brainstorming

Le prime occorrenze di brainstorm in inglese risalgono alla fine del XIX secolo. All’inizio la parola, letteralmente “perturbazione nel cervello”, indicava una disfunzione cerebrale momentanea, ad es. un attacco epilettico. Nei primi decenni del XX secolo ha quindi assunto significati diversi in inglese britannico (un momento di vuoto mentale) e in inglese americano (un’idea improvvisa e brillante, cfr. lampo di genio).

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Da stepchild a configlio

Ho trovato molto efficace la proposta del linguista Francesco Sabatini di sostituire l’anglicismo stepchild con il neologismo configlio. Sintetizzo le sue riflessioni, che potete ascoltare nella registrazione del programma UnoMattina (da 1:46 in poi). 

da stepchild a configlio - UnoMattina

Nel dibattito sulle unioni diverse dal matrimonio, il concetto “bambino che entra a far parte di una coppia, figlio di uno solo degli elementi della coppia, sia essa etero od omosessuale” avrebbe già un nome, figliastro, ma non è adatto perché ha connotazioni negative conferite dal suffisso –astro

Sabatini sottolinea che dobbiamo preoccuparci dell’effetto che producono le parole in uso e specialmente in questo caso è evidente una nuova sensibilità che richiede una nuova parola. Chi crede di aver trovato in stepchild un termine non offensivo in realtà non ha risolto nulla perché è una parola oscura e difficile da pronunciare.

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Revenant ≠ Redivivo

Revenant – Redivivo

Penso abbiate già visto il manifesto dell’ultimo film di Alejandro González Iñárritu, con protagonista Leonardo DiCaprio. Si intitola The Revenant in inglese e Revenant Redivivo in italiano ed è tratto da un romanzo di Michael Punke, The Revenant: A Novel of Revenge (pubblicato in italiano come Revenant, sottotitolo La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta).

Il titolo italiano del film segue un modello ricorrente: viene mantenuto il titolo inglese originale, a volte con qualche adattamento (ad es. spesso è eliminato l’articolo the), ed eventualmente si aggiunge un sottotitolo con traduzione o breve descrizione.

Il dettaglio insolito in questo caso è che revenant, un francesismo acquisito anche dal lessico italiano, è stato glossato con redivivo. Dal Vocabolario Devoto-Oli:

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Lo step– della stepchild adoption

Il post Anglicismi governativi: stepchild adoption sta avendo innumerevoli visualizzazioni da ricerche sulla traduzione e il significato della locuzione che molti hanno completamente frainteso (non si spiega altrimenti l’associazione con il cosiddetto "utero in affitto").

Un altro segno dell’opacità dell’anglicismo è la grafia impropria step child (due parole) che continuo a vedere in diversi media e che mi ha dato lo spunto per un aggiornamento al post, che riporto qui.

*step child è un errore che indica scarsa conoscenza dell’inglese: viene fatta confusione tra il sostantivo step (passo, scalino, gradino, piolo….) e il prefisso step che in inglese indica un rapporto di parentela instaurato .scaletta di legno a scala a libro: “YOU ARE NOT MY REAL FATHER!” Didascalia: STEP LADDERda un nuovo matrimonio: stepmother e stepfather sono matrigna e patrigno, stepson e stepdaughter figliastro e figliastra.

Il prefisso step– è sempre unito alla parola che qualifica, altrimenti è un errore di ortografia. Fanno ovviamente eccezione i giochi di parole, come nella vignetta qui accanto, dove è sfruttata l’omofonia del prefisso e del sostantivo.

[ ladder è qualsiasi scala non in muratura e step ladder – o stepladder – è la scala a libro ]

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Stravizi e stravizzi

L’Epifania tutte le feste si porta via: è l’ultimo giorno per gli stravizi natalizi. 😉

Per gli stravizzi invece c’è sempre tempo, ma dubito che a qualcuno di noi capiti di esserne coinvolto.

invito a stravizzo

Ho scoperto l’esistenza degli stravizzi solo qualche giorno fa, in un articolo dell’Accademia della Crusca. Lo stravizzo è “il tradizionale convito che si teneva ogni anno all’Accademia della Crusca (detto anche beccaficata)”. È una parola del XVI secolo che deriva dal serbocroato zdravica, brindisi, entrato in italiano attraverso il veneziano.

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