Halloween 2020 (“it is what it is!”)

Dagli Stati Uniti arrivano molte vignette di Halloween legate all’attualità, tra cui questa striscia di Stephan Pastis con un nuovo costume che si aggiunge a quelli più tradizionali:

striscia di Pearls Before Swine in cui il costume di Halloween più terrificante è quello di Pig e Rat travestiti da calendario 2020

Questa vignetta rimarrà comprensibile a lungo anche senza spiegazioni: sarà impossibile dimenticare l’anno 2020 (non a caso In inglese 2020 è anche una parolaccia) e non mi stupirei se il numero entrasse anche nel lessico italiano con il senso figurato di qualcosa di terrificante (scary). 

Nella vignetta di Walt Handelsman il 2020 è descritto invece con la metafora dell’incendio nel cassonetto, che nell’inglese americano indica una situazione disastrosa, fuori controllo o gestita malamente: dettagli in Rifiuti e parole: da fly-tipping a dumpster fire.

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Regionalismi: allora poi!

Campione di 466 persone che su Twitter hanno risposto a una domanda sul significato dell’esclamazione allora poi:

Minidialogo sul nome “Daily Tampon”: — “Ma perché non hanno verificato che avesse senso e non hanno consultato qualcuno che l'inglese lo sa?” — “Eh, allora poi!” Usate anche voi o comunque vi risulta familiare l'esclamazione “ALLORA POI”?

Molti non ne conoscevano il significato perché allora poi è un regionalismo – una parola, una locuzione o un costrutto tipici di una determinata area geografica. Si dice in Romagna, calco della forma dialettale alôra pu, a Bologna, a Modena e in qualche altra zona limitrofa.

Si può usare in più situazioni con significati diversi, ad esempio per rimarcare con ironia che si è pienamente d’accordo con un commento critico fatto in riferimento ad altri.

Altri esempi d’uso raccolti su Twitter:

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Munizioni d’argento contro il coronavirus?

Tedros Adhanom, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha invitato alla cautela sulle prospettive per un vaccino contro il COVID-19. Le sue parole in un titolo in inglese (lingua originale) e in due traduzioni italiane:

Titoli: 1 Coronavirus: WHO warns of ‘no silver bullet’ amid vaccine search; 2 OMS “Non c’è pallottola d’argento contro Covid, forse non ci sarà mai”; 3 Coronavirus, OMS: “Speriamo in vaccino efficace ma non c’è ancora proiettile d’argento”

Come spesso succede, sono state usate traduzioni letterali di un’espressione figurata inglese che non hanno molto senso in italiano, ma chi ha prodotto e titolato la notizia non se ne è reso conto.

Silver bullet

Nelle vecchie credenze popolari c’era un unico modo per uccidere un licantropo: bisognava sparargli usando una pallottola d’argento, in inglese silver bullet.

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Storie (e parole) che si ripetono

Vignetta americana degli anni ‘40 del XX secolo: 

vignetta con quattro personaggi ciechi (antivaccinisti e altro) che tenendosi per mano precipitano da una scogliera etichettata MISINFORMATION nel mare SMALLPOX

È diventata virale sui social, con commenti che evidenziano quanto sia ancora attuale (e così anche vignette di un secolo fa sull’influenza spagnola del 1918-1920), tanto che circolano versioni aggiornate* in cui la parola smallpox (vaiolo) è stata sostituita da COVID-19 o coronavirus.

Offre anche vari spunti lessicali e culturali.

The blind leading the blind…

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Crickets, grilli silenziosi!

Grilli italiani

In italiano il grillo è un insetto che associamo a vivacità (saltare come un grillo, vispo come un grillo) e in senso figurato un grillo è un’idea bizzarra o capricciosa. L’espressione avere grilli per la testa ha origine dall’analogia con “una schiera di grilli che con il loro frinire e saltellare incessante impedisce di pensare in maniera logica o sensata”.

Grilli americani

immagine: una serie di grilli e le parole inglesi NOT A WORD, JUST... CRICKETS

Da un punto di vista italiano può quindi sorprendere che nell’inglese americano colloquiale la parola crickets, usata sempre al plurale, abbia un uso figurato di silenzio assoluto nel senso di assenza di reazione, quindi un silenzio eloquente o emblematico che può comunicare disinteresse, noncuranza o anche disapprovazione.

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TIL: il colore dell’ovetto nell’ovetto

Visto su Twitter:

tweet di @A_mente_libera: A che età avete scoperto che la sorpresa dell'uovo kinder è gialla perché ricorda il tuorlo?

Le risposte al tweet confermano che non sono l’unica che finora non aveva mai fatto il collegamento tra il colore dell’ovetto di plastica e il tuorlo!

Il testo del tweet mi dà anche lo spunto per descrivere due espressioni inglesi informali che mi piacciono molto e che sono adatte a dare rilievo a informazioni che fino a poco prima non si conoscevano, TIL e today years old.

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Il saltimbanco americano, un ciarlatano

Mi ricollego agli esempi di Aneddoticamente, falsi amici sull’idrossiclorochina, il farmaco che Donald Trump vorrebbe far prendere a tutti i malati di COVID-19, con questa vignetta intitolata Snake Oil Salesman:

Vignetta con Trump venditore ambulante su palco davanti a carro trainato da elefante (simbolo del partito repubblicano), vende idrossiclorochina. Vari riferimenti a frasi di Trump e suoi sostenitori; sullo sfondo il dottor Fauci imbavagliato.
Vignetta: Chris Britt (“What do you have to lose?”– Trump sull’assunzione di idrossiclorochina)

Snake oil salesman  

In America snake oil salesman è l’imbonitore che ai tempi del Far West si spostava da un luogo all’altro per vendere olio di serpente come rimedio miracoloso per tutti i mali. Ora snake oil può indicare genericamente ogni intruglio spacciato per medicamentoso e, in senso figurato, parole prive di valore o fondatezza. Snake oil salesman è diventato anche un sinonimo di ciarlatano o truffatore.

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“Zitto e mosca!” spiegato al volo

Zitto e mosca! Cosa c’entrano le mosche con l’esortazione a fare totale silenzio o a mantenere assoluta riservatezza? Per il Grande dizionario della lingua italiana Battaglia l’espressione probabilmente deriva dal riferimento al proverbiale silenzio in cui non si deve sentire volare neppure una mosca.

L’origine dell’interiezione è anche una scusa per sorridere con una striscia di Pearls Before Swine con mosca gigante:

Striscia con Rat che chiede a Pig cosa sta facendo seduto su una mosca gigante. Pig risponde che sta scrivendo una storia e spiega “I like creating stuff on the fly”

Come in molte altre strisce di Stephan Pastis, l’autore ritratto nell’ultima vignetta, il meccanismo umoristico verte su un’espressione figurata interpretata letteralmente da Pig.

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Brexit Day senza Big Ben Bong

vignetta con un immagine del Parlamento europeo a Bruxelles e la bandiera del Regno Unito ammainata tra le altre bandiere in cima ai pennoni
Vignetta: Christian Adams

Brexit Day: quasi 4 anni dopo il referendum del 23 giugno 2016, oggi 31 gennaio 2020 alle 24 (ore 23 a Londra) il Regno Unito esce ufficialmente dall’Unione europea.

Big Ben bong

Stasera a Londra ci saranno festeggiamenti vari in Parliament Square, tappezzata di bandiere del Regno Unito, e un orologio con il conto alla rovescia verrà proiettato sulla facciata di Downing Street.

Ma il Big Ben, sotto restauro, non rintoccherà, come invece aveva sperato Boris Johnson che, senza verificare che fosse fattibile, aveva annunciato una raccolta di fondi per la costosa operazione di rimetterlo momentaneamente in funzione:

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“la coda che scodinzola il cane”

Vignetta americana uscita dopo l’uccisione del generale iraniano Suleimani ordinata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump:

vignetta con Trump che scuote per la coda un cane con scritta WAR e intanto chiede What impeachment?

Vignetta: Scott Stantis 

C’è un riferimento esplicito a un modo di dire che mi piace molto, the tail is wagging the dog, letteralmente “la coda sta scodinzolando il cane”. Ha origine nel XIX secolo e si dice quando un dettaglio non rilevante o secondario acquisisce importanza spropositata, al punto di diventare l’aspetto dominante.

Ne è derivata l’espressione wag the dog, usata in politica per indicare che qualcuno sta usando un espediente per distogliere l’attenzione da qualcosa di ben più importante.

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Il “canarino climatico”

Vignetta intitolata “climate coal mine”. Ci sono due minatori al lavoro alle cui spalle c’è una gabbietta con etichetta Australia e il trespolo in fiamme. Uno dei minatori chiede all’altro: “By the way, how’s the canary doing?”
Vignetta: Tom Toles 

Tra le parole inglesi legate all’emergenza climatica c’è climate canary. È una metafora preoccupante: un segnale d’allarme che si sta prospettando una catastrofe ambientale rappresentato dalle cattive condizioni di salute e/o la diminuzione o la scomparsa di specie od organismi viventi. Esempio d’uso: Australia is now the global climate canary for the first world (in riferimento agli incendi sempre più devastanti delle estati australiane).

Climate canary non è però un neologismo recentissimo: è stato coniato all’inizio del secolo ma la sua frequenza d’uso è aumentata ultimamente, associata alle manifestazioni sempre più evidenti del cambiamento climatico.

Canary in a coal mine

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Mascelle a terra? Meglio di no!

“L’audio rubato dei leader che parlano male di Trump: “Lo staff con le mascelle a terra”; “Vertice NATO, i leader sembrano scherzare su Trump: “Ha parlato 40 minuti, i suoi con le mascelle a terra”; “Al suo staff sono cadute le mascelle a terra”

Qui sopra alcune traduzioni poco ragionate di un frammento di conversazione carpito al capo di governo canadese durante un vertice NATO. Per una nota agenzie di stampa e vari media italiani, Trudeau avrebbe detto che, di fronte alle ennesime esternazioni di Trump, lo staff del presidente americano si era ritrovato con le mascelle a terra.

È una traduzione letterale per nulla idiomatica di I just watched his team’s jaws drop to the floor che non consente di capire esattamente che tipo di reazione c’è stata. In inglese one’s jaw drops è un’espressione metaforica che descrive qualcosa che fa rimanere a bocca aperta per uno stupore o uno shock difficili da dissimulare, ed è su questo che avrebbero dovuto riflettere gli improvvisati traduttori.

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Tacchini risparmiati (ma non “perdonati”)

Vignetta in cui Trump alla Casa Bianca si rivolge a un tacchino e gli dice “I would like you to do me a favor, though”
Vignetta: Steve Breen (il riferimento è al famigerato “quid pro quo)

Grazie a film e romanzi americani è risaputo che negli Stati Uniti il quarto giovedì di novembre è il giorno del ringraziamento (Thanksgiving). Per gli americani è una festa importantissima, caratterizzata da piatti e simboli tipici, pranzo con i parenti e anche consuetudini correlate di vario tipo, dal Black Friday al “turkey pardon” presidenziale.

Pardon ≠ perdono

Un paio di giorni prima di Thanksgiving nel giardino della Casa Bianca si svolge il rituale faceto del turkey pardon, durante il quale il presidente degli Stati Uniti “concede la grazia” a un tacchino salvandolo dalla condanna a finire a tavola arrosto.

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Una mela al giorno…

illustrazione Una mela al giorno toglie il medico di torno

La frase una mela al giorno toglie il medico di torno ci appare come un proverbio della cultura contadina, in uso da tempo, e invece è un modo di dire recente nato altrove: è la versione italiana della frase inglese an apple a day keeps the doctor away.

Origine del modo di dire

Le prime attestazioni si trovano in Galles alla fine del XVIII secolo ma in un’altra forma, eat an apple on going to bed, and you’ll keep the doctor from earning his bread (mangiare una mela quando si va a dormire impedisce al medico di guadagnarsi da vivere – ai tempi evidentemente non si sapeva cosa fosse il reflusso!).

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