Le api hanno le ginocchia, ma solo in inglese

ape

Negli Stati Uniti è appena uscita una nuova versione cinematografica di The Great Gatsby e diversi articoli in inglese hanno descritto il linguaggio e le parole coniate o rese popolari da Scott Fitzgerald. Esempio: Getting "Gatsby": The Language Behind the Novel.

Tra le espressioni tipiche degli anni ‘20 c’è the bee’s knees. Descrive qualcosa che si ritiene di grande qualità o particolarmente desiderabile (the best). In Irlanda l’ho sentito dire a proposito di persone che hanno un’alta opinione di sé, ad es. "she thinks she’s the bee’s knees". L’origine dell’espressione è incerta, probabilmente un nonsense simile ad altri in voga in quel periodo.

Prendo spunto da the bee’s knees per alcune altre curiosità sulla parola bee che volevo condividere da tempo.

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Election days…

Come accennavo ieri a proposito di focus, non ho potuto fare a meno di notare le molte parole inglesi usate dai media italiani per parlare delle elezioni politiche di febbraio 2013, a cominciare da titoli scontati come Election day(s) e The Day After.  Ho raccolto qualche altro esempio.

Nuovi poll

Sapevamo già cosa sono gli exit poll (che tempo fa da un giornalista RAI ho sentito pronunciare “pul”). Quest’anno sono diventati onnipresenti anche gli intention poll, i sondaggi fatti subito prima del giorno di voto, e gli instant poll, i sondaggi fatti nel giorno di voto, che qualche amante dei prodotti Apple ha abbreviato in i-poll.

Effetto social

Confermato l’uso di social sia come aggettivo (ad es. psicodramma social) che come sostantivo; in questo contesto, i commentatori più seguiti e che sono percepiti come autorevoli (o comunque in grado di influenzare l’opinione pubblica) sono descritti come influencer (esempio: Elezioni, è sorpresa anche sui social. L’euforia dei grillini, il silenzio di molti influencer). La pronuncia italianizzata, “influènser”, si discosta da quella inglese che invece è /ˈɪnflʊənsə/, con l’accento sulla prima sillaba.

Altri esempi dal sommario degli approfondimenti al voto di La Stampa, dove si notano un ibrido di italiano e inglese (fotogallery anziché photogallery), liveblog e datablog e un termine informatico abbastanza recente, big data:

fotogallery –il voto social – liveblog – datablog – big data

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Nei cieli fulmini e lune “blu”

Un’espressione idiomatica ricorrente ieri è stata un fulmine a ciel sereno, pronunciata dal cardinal Sodano in reazione alle dimissioni di papa Benedetto XVI e poi associata alle foto del fulmine che qualche ora dopo, per un’insolita coincidenza, ha colpito la basilica di San Pietro. Anche i media di lingua inglese hanno subito rispolverato l’espressione corrispondente, a bolt from the blue.

The Guardian - Bolt from the blue: Pope's resignation shocks church

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Nuova “punteggiatura vocale”: hashtag

hashtag - vignetta geek&poke 2008

Vignetta: geek&poke      

I segni di punteggiatura sono nati per riprodurre in forma scritta l’espressività della voce. Si sono rivelati così efficaci che sono stati adottati dal linguaggio orale: locuzioni come punto (e basta), tra parentesi, aperta parentesi / chiusa parentesi, tra virgolette (e le virgolette mimate con le dita) sono molto comuni ed esistono anche in altre lingue.

Nell’inglese parlato nel 2012 è apparsa una novità: ora anche la parola hashtag viene usata come segno di “punteggiatura vocale”, a imitazione dell’uso ironico degli hashtag nelle conversazioni in Twitter. Lo descrive The Guardian a proposito di cambiamenti linguistici recenti:

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L’origine del brodo di giuggiole

brodo di giuggioleA  proposito di parole o espressioni nate per sbaglio, l’origine del modo di dire andare in brodo di giuggiole non ha nulla a che fare con le giuggiole (o zizzole in alcune regioni). Si tratta di un’alterazione, dovuta a somiglianza fonetica, di brodo di succiole, che in Toscana sono le castagne lessate, in passato una vera leccornia.

Tutti i dettagli in La parola è servita, un nuovo blog dedicato al lessico della cucina italiana, “tanto più vario in quanto legato alla territorialità, alle forme dialettali divenute in alcuni casi sovraregionali, in altri scomparse o presenti nella memoria di pochi”.

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