Ristoranti in crowdsourcing e open source?

Sometimes English is not sexy* but stupid cita un paio di sondaggi in Der Spiegel da cui risulta che la maggior parte dei tedeschi non capisce gli slogan in inglese usati in alcune pubblicità e ne dà interpretazioni a volte strampalate, ad es. c’è chi pensa che Broadcast Yourself (YouTube) significhi “fabbricati il tuo portapane” … Leggi tutto

Terminologia giuridica nel contesto europeo

Ancora a proposito della giornata scientifica Realiter 2009, Terminologia e plurilinguismo nell’economia internazionale, avevo trovato molto interessante anche Le peculiarità del linguaggio giuridico. Problemi e prospettive nel contesto multilingue europeo di Maria Teresa Sagri, che aveva evidenziato le complessità, anche linguistiche, nel disciplinare in maniera uniforme l’attività normativa dell’UE: gli ordinamenti nazionali sono fortemente ancorati … Leggi tutto

“pinch” non è solo pizzicare

Nei dispositivi con touch screen i comandi più comuni vengono eseguiti con movimenti specifici dello stilo, delle dita o delle mani. Nell’iPhone, nell’iPod e nei Tablet PC con Windows 7, come pure in alcuni touchpad, ci sono due gesti associati alla visualizzazione di oggetti grazie ai quali immagini, pagine e documenti si possono rimpicciolire o … Leggi tutto

Il Corriere e le parole “tech” da non usare più

Grazie a Paola ho letto, anche se con qualche giorno di ritardo, Le parole «tech» da non usare più, un articolo del Corriere della Sera che si riprometteva di mettere in evidenza “espressioni o vocaboli che, secondo Business Week, è meglio non pronunciare in un colloquio di lavoro per non sembrare obsoleti” ma che invece … Leggi tutto

La differenza tra T e S in PowerPoint

Mi è sempre piaciuto molto PowerPoint, soprattutto la versione 2007, e a volte mi ritrovo a rispondere alle domande di chi lo usa meno spesso di me. Ho notato che non tutti conoscono i vari formati per salvare i file creati con PowerPoint, in particolare la differenza tra il formato predefinito che ha l’estensione pptx … Leggi tutto

Ricerca terminologica e verifiche con Google

In About Translation c’è un intervento molto interessante su come usare i motori di ricerca e interpretare il numero dei risultati per scegliere la terminologia più appropriata in una lingua di arrivo: Terminology search and confirmation with Google.

Aggiungo alcuni passaggi che precedono e seguono questo tipo di ricerca e che sono essenziali nella localizzazione del software, soprattutto se supportata da database terminologici orientati al concetto.

Innanzitutto vanno fatte alcune ricerche nella lingua di partenza:

  1. Si analizza il concetto rappresentato dal termine e il contesto d’uso nel prodotto per confermare la definizione, se disponibile, o crearne una.
    .
  2. Se il termine è composto (ad es. wireless hotspot), va verificato se i singoli elementi che compongono il termine (wireless e hotspot) sono già usati nel prodotto o in altri prodotti e fanno parte dello stesso sistema concettuale.
    .
  3. È molto utile identificare termini correlati che appaiono nello stesso contesto e che sono già documentati sia nella lingua di partenza che in quella di arrivo (ad es. public network, wireless router, wireless access, wireless connection, commercial hotspot, Wi-Fi hotspot, ecc) e le relazioni tra concetti.

Continua a leggere   >>

border / boundary / edge / perimeter network

Cosa distingue border network da boundary network, da edge network e da perimeter network? Un’analisi dei singoli termini da un punto di vista esclusivamente lessicale non aiuta a identificare il significato specifico, né a scegliere termini equivalenti in altre lingue: in inglese border, boundary, edge e perimeter indicano tutti un qualche tipo di delimitazione. Come spesso … Leggi tutto

Scelte terminologiche: ringare, Rrring! e trillo

Alla radio c’è una pubblicità insistente per un servizio di informazioni telefoniche che si conclude con l’esortazione “Ringa 12 54”. Pensavo di aver capito male e invece dicono proprio ringa!! Difficile stabilire se il creativo che ha avuto l’idea abbia coniato una voce onomatopeica modellata sullo squillo del telefono o se si tratti invece di … Leggi tutto

Domande sulle risposte…

Post pubblicato il 23 ottobre 2008 in blogs.technet.com/terminologia In questo periodo il mio team è alle prese con una mole di lavoro notevole (eufemismo!). Proprio quando il tempo manca, capita di avere a che fare con termini in apparenza semplicissimi ma che richiedono parecchia attenzione. Sto cercando di capire quali siano le sfumature di significato … Leggi tutto

Che relazione c’è tra obsoleto, disapprovato e deprecato?

Post pubblicato il 19 settembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Il database terminologico Microsoft documenta la terminologia informatica usata nei prodotti localizzati. Non include invece le parole che rappresentano concetti generici usati anche in contesti non informatici (cfr. Variazione e ripetizione per la differenza tra parole e termini nel lavoro terminologico). L’aggettivo inglese frequent, ad esempio, appare … Leggi tutto

Torno subito… ma quanto subito?

Post pubblicato il 2 settembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


logo Windows Live Messenger (2009)

In un recente progetto Microsoft Terminology Community Forum per Windows Live [non più attivo] abbiamo chiesto ai partecipanti cosa ne pensassero di alcune opzioni di Windows Live Messenger relative allo stato. Veniva presentato il termine originale, la definizione in inglese e la traduzione.

Torno subitoPer Be right back c’era questa spiegazione: This is a status the user can select to say that the user is away from the computer but will return shortly. La traduzione italiana, Torno subito, è simile all’originale e non ha ricevuto nessun commento o proposta di traduzione alternativa.

Altre lingue avevano invece traduzioni più specifiche (es. in francese De retour dans une minute) e in questo caso alcuni partecipanti hanno sottolineato non solo l’ambiguità dell’originale inglese, visto che in termini di tempo non è chiaro esattamente quanto si intenda con right back e shortly, ma hanno anche messo in discussione la scelta, per alcune lingue, di quantificare una durata precisa (un minuto, cinque minuti, ecc.).  

orologioEffettivamente la percezione del tempo è legata alla cultura di appartenenza. Un esempio banale: 5 minuti in Messico potrebbe essere un lasso di tempo variabile ma in Svizzera è probabile che si avvicini a 300 secondi precisi. Stereotipi a parte, è importante tenere presente eventuali differenze culturali, non solo quando si localizza ma anche quando si sviluppa un prodotto. Proprio per questo abbiamo molto apprezzato i commenti su right back e li abbiamo segnalati al team americano.

Continua a leggere   >>

Emotion trigger

Post pubblicato il 21 agosto 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Come raccontavo ieri, sono a Copenaghen alla conferenza TKE 2008. Molti gli interventi interessanti.

Durante la presentazione di uno studio per analizzare automaticamente le componenti emotive di un testo* in un contesto di sentiment analysis è stato introdotto il concetto di emotion trigger.

Un testo scritto può essere interpretato emotivamente in base a diversi elementi che contraddistinguono il “mondo” del lettore: il termine emotion trigger è usato per definire le parole o i concetti che portano a un’interpretazione emotiva di un testo perché correlati a bisogni o motivazioni dell’essere umano o, con riferimento al lettore del testo, perché legati ai fattori locali, temporali, culturali, sociali, educativi che lo caratterizzano o eventuali aspetti mediatici che lo influenzano (altro termine interessante per riassumere questi elementi: bag of knowledge). Esempi di emotion trigger possono essere democrazia, famiglia, creativi, 11 settembre, ecc.

Continua a leggere   >>