Anglicismi governativi: STEM

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca non riesce a rinunciare agli anglicismi superflui. Ora è la volta di STEM:

banner del MIUR: Il Mese delle STEM - Science, Technology, Engineering e Math

Mese delle Stem – Le studentesse vogliono contare!, è un’iniziativadedicata in modo particolare alle studentesse ma anche agli studenti di ogni età per aumentare il loro interesse nei confronti delle materie STEM, ovvero delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche”.

Al MIUR hanno tradotto letteralmente dall’inglese, probabilmente senza rendersi conto che a parole apparentemente equivalenti in inglese e italiano non corrispondono gli stessi concetti, ad esempio engineering e ingegneria sottintendono competenze, studi e formazione spesso non equiparabili.

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Inglese farlocco: Family Bag

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare il Ministero dell’Ambiente ha promosso il progetto Family Bag.

Barbara Degani, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, ha dichiarato: “Il Family Bag è l’upgrade semantico del più noto doggy bag, e permette non solo di svecchiare il termine ma anche di affrancare il concetto dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto”.

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Digital Act e Digital Champion

In arrivo un «Digital act» per l’innovazione d’impresa. L’annuncio di Barberis (consigliere del premier)

A quanto pare è in arrivo un Digital Act, una legge “che dia coerenza normativa ai progetti e alle idee per la digitalizzazione del paese” e che punterà “sull’economia digitale, lo sviluppo della banda ultralarga, l’efficientamento dei data center, la cultura digitale” [fonte].

Sono temi che fanno parte dell’Agenda Digitale, presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010, quindi il nome inglese per il provvedimento legislativo italiano è incongruente. È anche un palese anglicismo superfluo, proprio come Jobs Act e Growth Act, due esempi di “inglese farlocco”.

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Unioni civili e traduzione (con civil partnership)

Forse avete notato che Matteo Renzi usa l’anglicismo civil partnership (esempi: qui e qui). Si tratta di una scelta stilistica oppure intende un concetto diverso da unione civile?

Per rispondere può essere utile dare un’occhiata a come sono riportate dai media di lingua inglese le notizie sul dibattito in corso in questi giorni. Alcuni esempi:

esempi di notizie da The Guardian, Reuters, The New York Times, BBC

Si può notare che il concetto “italiano” di unione civile è stato reso in modi diversi: civil union, specificando però gay, same-sex union e same-sex marriage. Nei media britannici appare anche civil partnership.  

La voce civil union di Wikipedia riporta una decina di altri termini inglesi alternativi usati in paesi diversi. Sottolinea che ci sono notevoli differenze tra cosa si intenda per unione civile negli ordinamenti giuridici che la prevedono, a partire da chi possa costituire la coppia di un’unione civile e dai diversi diritti, doveri e benefici che comporta (cfr. anche la voce italiana unione civile, che cita anche i DICO proposti dal governo Prodi ma mai approvati). Altri dettagli, con un confronto tra paesi europei, in A history of same-sex unions in Europe, da cui è tratta questa carta:

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Lo step– della stepchild adoption

Il post Anglicismi governativi: stepchild adoption sta avendo innumerevoli visualizzazioni da ricerche sulla traduzione e il significato della locuzione che molti hanno completamente frainteso (non si spiega altrimenti l’associazione con il cosiddetto "utero in affitto").

Un altro segno dell’opacità dell’anglicismo è la grafia impropria step child (due parole) che continuo a vedere in diversi media e che mi ha dato lo spunto per un aggiornamento al post, che riporto qui.

*step child è un errore che indica scarsa conoscenza dell’inglese: viene fatta confusione tra il sostantivo step (passo, scalino, gradino, piolo….) e il prefisso step che in inglese indica un rapporto di parentela instaurato .scaletta di legno a scala a libro: “YOU ARE NOT MY REAL FATHER!” Didascalia: STEP LADDERda un nuovo matrimonio: stepmother e stepfather sono matrigna e patrigno, stepson e stepdaughter figliastro e figliastra.

Il prefisso step– è sempre unito alla parola che qualifica, altrimenti è un errore di ortografia. Fanno ovviamente eccezione i giochi di parole, come nella vignetta qui accanto, dove è sfruttata l’omofonia del prefisso e del sostantivo.

[ ladder è qualsiasi scala non in muratura e step ladder – o stepladder – è la scala a libro ]

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Into the MIUR, con elevator pitch!

Into the MIURAnno nuovo, argomento vecchio: anglicismi istituzionali.

Non ho resistito perché sono capitata su un post del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si intitola Into the MIUR, come il documento con la descrizione di sette iniziative a cui dovranno partecipare i dirigenti del ministero nel 2016.

Tra i nomi delle iniziative risaltano 1 MIUR Building (non c’entra la sede ma il team building), 3 MIUR Abroad, 5 Le physique du role (francesismo, ma senza accento su rôle, come si scrive in inglese), 6 #MYMIUR e 7 Speed dating al MIUR (con elevator pitch).

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Elenco di anglicismi istituzionali

word cloud di anglicismi istituzionali

Mi ricollego a Inglesorum con un elenco di anglicismi che hanno una caratteristica in comune: sono usati da governo, istituzioni, politici o iniziative collegate.

Alcuni sono anglicismi insostituibili o utili, molti sono superflui. Ci sono anche esempi di calchi, di falsi amici, di pseudoprestiti e di inglese farlocco” (locuzioni in inglese poco idiomatico o addirittura errato ma facilmente comprensibile dagli italiani).

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Aggiornamenti su coding

Coding è una delle 500 nuove parole dell’edizione 2016  del Vocabolario Zingarelli:

 coding [vc. inglese propr. ‘codifica’ – 2013] (inform.) programmazione, spec. come materia scolastica – Vocabolario Zingarelli 2016

Non mi pare sia stata ancora accolta negli altri dizionari di italiano ma penso che si adegueranno perché da circa un anno il Ministero dell’Istruzione (MIUR) promuove l’uso dell’anglicismo coding in sostituzione a programmazione.

Non condivido questa scelta terminologica, già discussa qui, ma torno sull’argomento in occasione dell’Ora del Codice, nelle scuole dal 7 al 13 dicembre 2015.

Le incongruenze del MIUR

In questi mesi ho seguito alcune iniziative del MIUR e ho notato incongruenze nella comunicazione: nelle descrizioni di programmi ed eventi e nei social media prevale coding, invece nelle risorse per studenti e insegnanti è privilegiato programmazione.

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Growth Act Liguria: potrebbe anche far schifo!

Dal Giornale della Giunta della Regione Liguria del 16 novembre 2015 (grassetti miei):

Legge sulla crescita e gli investimenti. Growth Act Liguria ECCO IL GROWTH ACT: LEGGE SULLA CRESCITA
272 milioni per rilanciare le imprese liguri e far ripartire la Liguria. Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, il provvedimento per la crescita economica della regione, sarà condiviso con tutti i soggetti sociali ed economici. Da questo confronto uscirà la legge.

I legislatori liguri che hanno preso a modello il Jobs Act si sono dimostrati ignoranti come i loro colleghi al governo: in inglese la parola act, in particolare se scritta con l’iniziale maiuscola, identifica un atto legislativo approvato dal parlamento e promulgato dal capo dello stato, quindi un concetto che non ha nulla a che vedere con questo provvedimento.

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Sicurezza stradale in Italia: Young & Road

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logo Young & RoadYoung & Road
è il nome di un progetto per la sicurezza stradale finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Me l’ha segnalato meta/phr(eɪ)Ze come esempio di inglese farlocco: parole facilmente comprensibili anche da chi ha conoscenze rudimentali dell’inglese, ma che insieme sono poco idiomatiche o addirittura errate. In questo caso, chi si è inventato Young & Road non ha saputo applicare alcuni meccanismi lessicali che sono usati anche in italiano.

X & Y

I nomi del tipo X & Y, ricorrenti in marchi e nomi di attività commerciali, sono parole polirematiche: elementi lessicali, formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale e semantica interna. Nello schema X & Y, le due variabili appartengono alla stessa categoria lessicale: due sostantivi, due verbi oppure due aggettivi (poche eccezioni, ad es. formazioni con nomi propri). Esempi di marchi italiani di questo tipo: poltrone e sofà, Stira & Ammira, Libera e Bella.

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Inglese farlocco: JOB&Orienta

JOB&Orienta

In questi giorni a Verona si sta svolgendo JOB&Orienta, “il più grande salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro”, un evento rivolto a un pubblico italiano e organizzato* in collaborazione con due ministeri italiani.

Non capisco la logica del nome ibrido JOB&Orienta. La parola orienta è un verbo, presumo di modo indicativo anziché imperativo, e il segno & fa concludere che anche la parola JOB appartenga alla stessa categoria grammaticale, però come va interpretata? In inglese il verbo job esiste ma è comune solo nella forma jobbing, altrimenti ha accezioni molto particolari.

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Anglicismi governativi: federal building

Ieri Matteo Renzi è intervenuto sul futuro dell’area occupata da Expo Milano 2015.

Expo come simbolo di un nuovo Umanesimo: «Non immagino questa come un’area dove trasferire pur prestigiosi immobili» ha precisato. Il progetto presentato con il Demanio è «serio e rigoroso ma non ha il respiro internazionale che Milano merita. Pensiamo che quell’area debba avere un forte valore scientifico e culturale, non solo dei federal building».  – dichiarazioni di Renzi in La Stampa, 10 novembre 2015

Come riportano i principali media, Renzi ha dichiarato che non immagina l’area dell’Expo come luogo “dove trasferire pur prestigiosi immobili” ma pensa invece che “debba avere un forte valore scientifico e culturale, non solo dei federal building”.

I media però non hanno fatto lo sforzo di spiegare cosa si intenda con federal building, una locuzione che per la maggioranza dei lettori credo sia poco familiare. La traduzione letterale palazzo federale crea perplessità perché fa pensare alla sede del parlamento svizzero a Berna, invece si tratta dell’ennesimo riferimento americano:

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La “via italiana” alla Scuola Digitale

Pian Nazionale Scuola DigitaleIeri è stato presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale che, come recita il comunicato stampa del MIUR, è la “visione di Educazione nell’era digitale” all’interno di La Buona Scuola.

Ho subito pensato ai falsi amici education ≠ educazione e mi è venuta la curiosità di vedere se nel documento integrale del piano ci fossero altre influenze dell’inglese

L’ho letto solo in parte ma ne ho trovate subito parecchie, assieme ad altri aspetti già evidenziati in La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni: maiuscole e altre convenzioni di scrittura “all’americana”, incongruenze terminologiche, errori, refusi ecc.

Maledizione della conoscenza

Anche in questo documento vengono introdotti molti nuovi concetti, spesso con un nome inglese, ma raramente sono spiegati: è la “maledizione della conoscenza”, la difficoltà di immaginare che gli altri non sappiano ciò che chi scrive invece conosce bene (più sotto trovate degli esempi).

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Anglicismi governativi: stepchild adoption

uomo 1: “VOGLIONO LA STEPCHILD ADOPTION” uomo 2: “CAZZO! E IO NON SO NEANCHE L’INGLESE”
Vignetta di Altan via F.M. Fontana

Nelle dichiarazioni dei politici e nelle notizie sul disegno di legge “Cirinnà” sulle coppie di fatto e sulle unioni civili è ricorrente la locuzione stepchild adoption, l’adozione del figlio biologico del partner nelle coppie dello stesso sesso. È un anglicismo insostituibile, utile o superfluo?

La locuzione stepchild adoption viene presentata dai media come un istituto del diritto anglosassone, quindi si tratterebbe di un termine di un ambito specialistico che rappresenta un concetto specifico. Ho enormi perplessità su questa interpretazione.

Stepchild adoption: lessico comune o specialistico?

Stepchild è una parola del lessico comune inglese che equivale a figliastro, senza però le connotazioni negative della parola italiana. Anche la locuzione stepchild adoption non ha particolari significati specialistici e pare piuttosto un’invenzione della politica italiana.

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