Authority o autorità?

Nel servizio sulla riforma della pubblica amministrazione del principale TG serale sono stati annunciati tagli alle authorities, parola in evidenza anche in un cartello riassuntivo.

A parte l’errore (in italiano i prestiti rimangono invariati al plurale, quindi le authority), ho notato che non è stata data alcuna spiegazione. Probabilmente si dà per scontato che chiunque sappia che con authority si intende un organismo “in posizione di autonomia rispetto al potere politico ed economico, con compiti di garanzia e di vigilanza per la tutela di interessi collettivi o diffusi, in settori nei quali più intense sono le esigenze d’imparzialità e di trasparenza”. 

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Twitterati, hackathon, mansplain? → Libfix!

vignetta Partially Clips
Vignetta: Partially Clips via Isms, gasms, etc. (Language Log)

Tra i meccanismi di formazione di neologismi più sfruttati in inglese ci sono le parole macedonia, in inglese blend, di solito composte da un segmento iniziale e uno finale di due parole (ad es. termbase, da terminology+database).

Alcuni segmenti finali sono così ricorrenti che si comportano come suffissi, ad es. –splain da mansplain; un fenomeno simile, ma meno frequente, riguarda i segmenti iniziali che si comportano come prefissi, come ad es. franken– da Frankenstein. Il linguista Arnold Zwicky li ha chiamati libfix, da liberated affix, perché sono affissi che si sono “liberati” dalle parole da cui hanno avuto origine. È un nome alternativo a [blend] splinter (“frammento”), già in uso in linguistica, e ha il vantaggio di rimandare esplicitamente ad altri “-fix” (affix, suffix, prefix, infix).

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Etimologia curiosa: Foo Fighters

Davvero spettacolare la cover di Learning to Fly, canzone dei Foo Fighters eseguita da 1000 musicisti italiani per convincere la band americana a venire a suonare a Cesena.

Smokey Stover The Foolish Foo FighterFan a parte, forse non tutti sanno che la band ha preso il nome dai foo fighter, che durante la seconda guerra mondiale erano gli oggetti volanti non identificati avvistati dai piloti americani in Europa. 

Il nomignolo per gli UFO pare fosse l’idea di un pilota americano di Chicago, dove venivano pubblicati i fumetti di Smokey Stover, improbabile pompiere della False Alarm Fire Company. Nelle storie appariva spesso la parola inventata foo, che potrebbe derivare da foolish, dal francese feu, “fuoco”, (frase ricorrente era where there’s foo, there’s fire) o dal carattere cinese  , “fortuna”.

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Se non vola ma nuota è un DRONE?

La parola drone ha subito diverse evoluzioni, descritte in Dai fuchi ai droni. Nell’uso comune e informale più recente, registrato dai dizionari inglesi e italiani, la parola drone identifica qualsiasi “velivolo privo di pilota e comandato a distanza”. Potrebbe però essere necessario riconsiderare questa definizione. 

Ora infatti esistono anche i droni subacquei, in inglese underwater drones*.  Sono sommergibili in miniatura che possono essere utilizzati solo in acqua.

Immagini relative a “droni subacquei” ottenute con Google

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Inside Out: emozioni, broccoli e localizzazione

Il film di animazione americano Inside Out ha come protagonisti una ragazzina e le sue cinque principali emozioni, Joy, Sadness, Fear, Anger e Disgust.

 disgusto per i broccoli in una scena del film Inside Out

L’apparizione di Disgust è scatenata dai broccoli, che nell’immaginario americano sono la verdura più schifosa che esista. In altre culture invece l’ortaggio è apprezzato, tanto che per la versione di Inside Out doppiata in giapponese* è stato fatto un intervento radicale di localizzazione: tutte le immagini di broccoli sono state sostituite con peperoni verdi, che ai bambini giapponesi fanno lo stesso effetto che hanno i broccoli sui bambini americani.

Genere delle emozioni

Nelle versioni doppiate di Inside Out nelle lingue neolatine si nota invece la mancata corrispondenza tra il genere di alcuni personaggi e il genere grammaticale dell’emozione dalla quale prendono il nome.

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La gravità degli errori

esempio di titolo: L’english di Renzi in Israele: «Il Devid bai Maichelangelo»

È di qualche giorno fa la notizia su Matteo Renzi che “sbaglia pronuncia” in un discorso in inglese perché dice “devid” e “maichelangelo” anziché “David” e “Michelangelo”. Eppure in inglese si dice /ˈdvɪd/ e la pronuncia /ˌmʌɪk(ə)lˈandʒələʊ/ prevale su /ˌmɪk(ə)ˈlandʒələʊ/ (cfr. Oxford Dictionaries), quindi non capisco perché se ne discuta: è come se in italiano ci si aspettasse /ˈkantəb(ə)ri/, con l’accento sulla prima sillaba come in inglese, anziché la più diffusa pronuncia italianizzata Canterbury

C’è errore ed errore

Archivierei la pronuncia renziana di Michelangelo come una non notizia, sintomatica però di un’idea di gravità degli errori alquanto diffusa e sulla quale ho parecchie perplessità.

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HOT STORM, atmosfere bollenti!

esempi di titoli di notizie con Hot Storm

Continua l’anglomania delle notizie meteo: i media si riferiscono all’ondata di caldo e afa di questi giorni come Hot Storm. È un esempio di inglese farlocco, un nome pensato per un pubblico italiano ma che in inglese non è usato in questo tipo di contesto e che può avere connotazioni di ben altro genere.

Per descrivere un perturbazione atmosferica violenta, in inglese prevale la costruzione sostantivo+storm : snow / rain / ice / thunder / dust storm ecc. L’ondata di caldo si chiama heat wave e ha come sinonimo meno frequente anche heat storm (“tempesta di calore”).

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Se l’influenza è reato…

Un esempio segnalato da Lorenzo Barbieri e subito aggiunto all’elenco di falsi amici:

Nell’articolo italiano si legge che l’attentatore era stato arrestato “per aver guidato con la febbre”, nelle notizie in inglese invece che l’arresto era dovuto a driving under the influence.

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hotword e altre word

A proposito di parole sulle parole, in inglese hotwording è il nome con cui si fa riferimento alle parole che vanno pronunciate per attivare gli assistenti vocali.

Per poter usare le funzionalità vocali dei prodotti Google, ad esempio, si devono pronunciare le due hotword “Ok Google”. Nei dispositivi Apple invece si deve dire “Hey Siri” in inglese ed “Ehi Siri” in italiano.

“Ok Google” Il termine hotword è raramente usato nell’interfaccia dei prodotti o nella documentazione ufficiale, ma può apparire nelle versioni beta, ad es. in Chrome la stringa  Enable "Ok Google" […] (Attiva "Ok Google") in precedenza era Enable “Ok Google” hotword detection […].

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Fantasy e fantasia, prestiti “doppioni”

In italiano fantasy (sostantivo e aggettivo) identifica un genere narrativo e cinematografico caratterizzato da un’ambientazione fantastica e da un’atmosfera di magia, nel quale prevalgono i riferimenti alla mitologia classica, alle fiabe, alle saghe nordiche e a un immaginario Medioevo, e in cui è centrale la lotta del bene contro il male (un classico: Il Signore degli anelli).

4 classic fantasy tales for kids: Alice in Wonderland, Cinderella, Puss in Boots, The Adventures of Pinocchio

Fantasy è un tipico esempio di prestito accolto con una sola delle accezioni della lingua di origine, quindi con un significato più specifico.

Come modificatore, in inglese fantasy ha varie funzioni e identifica anche altri tipi produzioni letterarie caratterizzate da grande immaginazione e ambientazioni alquanto lontane dalla vita reale, come fiabe, favole, leggende e ogni tipo di narrazione fantastica: Peter Pan, Pinocchio e i romanzi di Roald Dahl sono esempi di fantasy novel o fantasy book.

Questa differenza tra inglese e italiano è sfuggita all’autore di una notizia tradotta:

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Da hack, hacking, hacked… a lifehack

Prendo spunto dalle vicende di Hacking Team per ricordare alcuni significati del verbo inglese hack. L’accezione primaria è fare a pezzi, da cui derivano vari significati figurati come mutilare, distruggere, manomettere, modificare rozzamente.

In italiano il significato più noto, attraverso il prestito hacker e i prestiti integrati hackerato (in inglese hacked) e hackeraggio, è quello negativo di “ottenere accesso non autorizzato a un computer o a un sistema informatico”.

In informatica però il verbo hack ha anche un significato positivo: quello di programmare (o rimaneggiare) velocemente codice oppure dispositivi, in modo poco raffinato ma creativo ed efficace, che è alla base del sostantivo hacker nella sua accezione neutra e di vari neologismi tra cui hackathon

Vignetta intitolata THE RUDE AWAKENING: bambina in cucina davanti a un computer che dice alla madre SERIOUSLY? THEY WERE CALLED “HELPFUL HOUSEHOLD HINTS” BEFORE THEY WERE CALLED LIFE HACKS?

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