La “via italiana” alla Scuola Digitale

Pian Nazionale Scuola DigitaleIeri è stato presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale che, come recita il comunicato stampa del MIUR, è la “visione di Educazione nell’era digitale” all’interno di La Buona Scuola.

Ho subito pensato ai falsi amici education ≠ educazione e mi è venuta la curiosità di vedere se nel documento integrale del piano ci fossero altre influenze dell’inglese

L’ho letto solo in parte ma ne ho trovate subito parecchie, assieme ad altri aspetti già evidenziati in La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni: maiuscole e altre convenzioni di scrittura “all’americana”, incongruenze terminologiche, errori, refusi ecc.

Maledizione della conoscenza

Anche in questo documento vengono introdotti molti nuovi concetti, spesso con un nome inglese, ma raramente sono spiegati: è la “maledizione della conoscenza”, la difficoltà di immaginare che gli altri non sappiano ciò che chi scrive invece conosce bene (più sotto trovate degli esempi).

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compare ≠ comparare

“Obama fa la smorfia e compara i repubblicani a Grumpy cat”

Qualche giorno fa Barack Obama ha fatto una battuta sui repubblicani, They’re like Grumpy Cat. Il riferimento è alla gatta dall’aspetto malmostoso* che su Internet è un fenomeno virale e anche un meme.

La notizia, Obama compares republicans to grumpy cat, è stata ripresa anche da alcuni media italiani. La traduzione Obama compara i repubblicani a Grumpy cat evidenzia un calco piuttosto frequente che fa confusione tra due diverse accezioni del verbo inglese compare.

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Furbetti del cartellino (e non solo)

Partito Nazionale Furbetti – vignetta di ContemoriÈ tornata nelle cronache la locuzione furbetti del cartellino, stavolta riferita ai dipendenti del comune di Sanremo che timbravano e poi si allontanavano dal luogo di lavoro o timbravano per colleghi assenti.

Viene subito in mente furbetti del quartierino, espressione usata dall’immobiliarista romano Stefano Ricucci, resa nota da un’intercettazione nel 2005 e subito entrata nel lessico italiano. Per il Vocabolario Treccani ha contribuito a fare acquisire a furbetto l’accezione specifica di “chi aggira le regole in modo fraudolento”.

Sul modello furbetti del …ino, ho trovato molto efficace anche furbetti del Maggiolino per i protagonisti dello scandalo Volkswagen.

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Preposizione ingannevole

Il 15 ottobre un corriere non è riuscito a consegnare un ordine che mi serviva subito. Quando ho consultato il sito per tracciare* il pacco e sapere dove e quando recuperarlo, mi sono preoccupata:

“Il pacco deve essere ritirato da: domenica 25 ottobre 2015”

Sul momento ho pensato di dover aspettare ben dieci giorni prima di poter ritirare il pacco (solo a partire dal 25 ottobre), poi ho capito che da era una traduzione poco accurata dell’inglese by, “entro”. C’è almeno un altro dettaglio sospetto, su <ora>, ma mi domando se chiunque consulti il sito si renda subito conto che c’è un errore di traduzione. 

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Zap → WhatsApp → “uozzap”

gruppo Wazzup dei genitori

Nel 2015 il nome WhatsApp ormai fa parte del lessico quotidiano di milioni di italiani, ma per molti risulta ostico: nelle comunicazioni scritte informali si trovano variazioni di ogni genere (watsap, wattsap, wattsapp, uotsap, uatsapp, uatsap, uorzap…) e nella pronuncia prevale “uozzap”.

WhatsAppNessun dubbio di ortografia se invece l’app fosse stata chiamata Zap, il nome alternativo preso in considerazione dai suoi ideatori americani. Non so quale delle diverse accezioni di zap avessero in mente, probabilmente volevano comunicare rapidità e vivacità.

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Con il whaling abboccano i pesci grossi

Un articolo della BBC, ‘Whale’ finance fraud hits businesses, descrive la truffa digitale mirata in modo specifico a chi ricopre ruoli dirigenziali.

immagine di amo e tastieraQuando un manager è fuori sede, da un indirizzo email molto simile al suo viene inviata ai responsabili finanziari dell’azienda una richiesta di effettuare pagamenti ingenti a terzi. Viene allegata documentazione verosimile e si motiva l’urgenza con possibili penali o conseguenze legali e l’impossibilità di procedere mentre si è fuori sede. Pare che finora molti abbiano abboccato.

Questo tipo di truffa, noto ormai da alcuni anni, viene chiamato whaling (“caccia alla balena”) perché si tratta di phishing (“pesca dei dati”) che però prende di mira solamente i pesci grossi (big fish).

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Rai, Expo e i falsi amici foolish e folle

Il 16 ottobre è la Giornata mondiale dell’alimentazione (World Food Day), quest’anno celebrata ufficialmente all’Expo a Milano. In questa occasione diversi canali Rai mandano in onda un documentario intitolato Hungry and Foolish, la grande avventura del cibo.

Attenzione: se visualizzate il video vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

Nel sito Rai, Siate affamati, siate folli spiega perché è stato “scelto un titolo che nessuno sa pronunciare” e ovviamente viene fatto riferimento all’ormai notissima frase attribuita a Steve Jobs (ma non sua!). Non ho visto il documentario, ma dalle informazioni disponibili pare che nessuno degli autori si sia reso conto che in inglese foolish non vuol dire folle (demenziale, sconsiderato, in preda alla follia) ma sciocco, stupido, poco ragionevole.

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Anglicismi governativi: stepchild adoption

uomo 1: “VOGLIONO LA STEPCHILD ADOPTION” uomo 2: “CAZZO! E IO NON SO NEANCHE L’INGLESE”
Vignetta di Altan via F.M. Fontana

Nelle dichiarazioni dei politici e nelle notizie sul disegno di legge “Cirinnà” sulle coppie di fatto e sulle unioni civili è ricorrente la locuzione stepchild adoption, l’adozione del figlio biologico del partner nelle coppie dello stesso sesso. È un anglicismo insostituibile, utile o superfluo?

La locuzione stepchild adoption viene presentata dai media come un istituto del diritto anglosassone, quindi si tratterebbe di un termine di un ambito specialistico che rappresenta un concetto specifico. Ho enormi perplessità su questa interpretazione.

Stepchild adoption: lessico comune o specialistico?

Stepchild è una parola del lessico comune inglese che equivale a figliastro, senza però le connotazioni negative della parola italiana. Anche la locuzione stepchild adoption non ha particolari significati specialistici e pare piuttosto un’invenzione della politica italiana.

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Unicorni e altri neologismi dalla Silicon Valley

La rivista americana Computer World ha descritto alcuni neologismi legati alle nuove tecnologie e alle startup. Alcuni rimarranno occasionalismi, altri invece si stanno già affermando: riporto i più interessanti e uno estremamente ridicolo per gli italiani.

immagine della copertina di Fortune: The Age of UnicornsUnicorn è una metafora popolarizzata dalla rivista Fortune all’inizio del 2015 per descrivere le startup che hanno una valutazione superiore al miliardo di dollari.

Queste particolari startup parevano rarissime, come la creatura mitologica da cui prendono il nome, ma nella Silicon Valley ormai hanno superato il centinaio e così sono nati altri neologismi: decicorn, startup con valutazione superiore ai 10 miliardi di dollari, e quinquagintacorn, oltre i 50 miliardi. Per ora c’è un unico quinquagintacorn, Uber, che per questo è stato soprannominato ubercorn.

Se un unicorno fallisce le aspettative prima di essere quotato in borsa e muore, diventa un unicorpse, parola macedonia formata da unicorn+corpse.

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Sentenza: è un falso amico

Queste frasi tradotte dall’inglese hanno in comune un falso amico:

Obama ha deciso di intervenire sulla sentenza e ridurla a 4 anni.
Ha scontato una sentenza in una prigione statale e due sentenze in prigioni federali.
Sono state eseguite sentenze di morte per impiccagione, camere a gas e iniezioni.
Il sistema penitenziario statunitense è molto criticato per la durezza delle sue sentenze.

In ciascuna frase la parola inglese sentence è stata tradotta letteralmente con sentenza, senza considerare che in italiano la sentenza è il provvedimento con cui il giudice definisce, in tutto o in parte, il processo sottoposto al suo giudizio (cfr. inglese ruling).

In inglese invece sentence è “the punishment assigned by a court”, quindi una condanna, il provvedimento con il quale il giudice infligge una pena o impone un obbligo e, in senso esteso, la pena inflitta.

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La risemantizzazione di twitter

testo del sommario (dimissioni sindaco Marino): “Sono tanti ad invitare il primo cittadino a resistere che si scontrano con i twitter che chiedono l’addio definitivo”

Il sommario di questa notizia ha attirato la mia attenzione per due motivi: la struttura della frase e i twitter, che inizialmente ho interpretato come “chi usa Twitter”, per me un’accezione del tutto nuova. Poi però ho concluso che chi ha titolato intendeva invece i messaggi (tweet) e che la confusione era dovuta alla sintassi molto approssimativa.

L’ho capito perché ho già notato parecchie occorrenze di twitter (numerabile, iniziale minuscola) usato come sinonimo di tweet, un uso non convenzionale che si riscontra anche nei media. Esempi:

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Politicamente corretto nello spazio

vignetta di sinann, “leaving the space station unmanned”

In previsione della “conquista” di Marte, in inglese (americano) si discute come descrivere le missioni spaziali senza equipaggio. L’uso dell’aggettivo unmanned (e dell’antonimo manned) non è ritenuto politicamente corretto perché contiene la parola man che esclude le donne e impedirebbe alle bambine di pensare di potere fare l’astronauta.

La guida di stile della NASA specifica che per evitare linguaggio sessista non vanno usati gli aggettivi manned e unmanned, da sostituire con human, piloted, un-piloted o robotic.

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Dirac, fermio e altri termini da Nobel

tweet di Radio3 Scienza del 7 ottobre 2015: “Lo sapete cos’è un dirac? L’unità di misura dei silezioni: 1 parola/h”

Potete ascoltare l’origine del dirac, goliardica unità di misura della loquacità, nella puntata di Radio3 Scienza dedicata al premio Nobel per la fisica 2015. Il dirac prende il nome da Paul Dirac, vincitore nel 1993 e famigerato per la sua estrema riluttanza a parlare.

Molti termini scientifici sono eponimi, sia nella forma x di <scienziato> (morbo di Alzheimer, gabbia di Faraday ecc.) che come formazioni derivate dal nome proprio. Tra queste ce ne sono diverse che onorano vincitori del premio Nobel.

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