Dove’è out there? Non sempre è là fuori

In un articolo sulle “baby carote” (!) tradotto dall’inglese ho letto che ci sono persone convinte che esistano agricoltori di baby carote là fuori, che coltivano baby carote che spuntano dalla terra e sono perfettamente pratiche e lisce.

È una traduzione molto letterale di there are baby carrot farmers out there who grow these baby carrots that pop out of the ground and are perfectly convenient and smooth.

Tarzan e Jane con espressione preoccupata. Tarzan pensa: IT IS A JUNGLE OUT THEREÈ un calco sempre più diffuso*, anche in contesti dove sarebbe preferibile un registro meno informale. Altri esempi: vorrei dire ai pazienti che hanno pensato al suicidio che si può trovare aiuto là fuori; ci sono donne, là fuori, che hanno deciso di fare la stessa scelta; non sono preoccupata per quello che la gente là fuori potrebbe pensare di me; ci sono un sacco di critici e scrittori professionisti là fuori che la pensano come voi.

In inglese out there può voler dire “molto lontano” (ad es. da qualche parte nello spazio: is there life out there?) o “all’esterno” e quindi anche “là fuori”, ma spesso non evoca alcun luogo e ha invece un significato figurato che vari dizionari lemmatizzano separatamente. Alcuni dettagli da Oxford Dictionaries:

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Salviamo limone, cipolla, mela e altri cibi!

Avete notato che in commercio da un paio di anni proliferano dei contenitori per alimenti che hanno la forma dell’alimento stesso?

SALVA CIPOLLA SALVA LIMONE SALVA PARMIGIANO REGGIANO

Hanno tutti lo stesso tipo di nome salva + alimento, ad es. Salva Aglio, Salva Mela, Salva Formaggio, e i produttori li catalogano come prodotti Salva Freschezza.

L’elemento formativo salva- da tempo è molto sfruttato nella pubblicistica, come indica la voce del Vocabolario Devoto-Oli, ma quello descritto è un nuovo uso, più recente:

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Lo step– della stepchild adoption

Il post Anglicismi governativi: stepchild adoption sta avendo innumerevoli visualizzazioni da ricerche sulla traduzione e il significato della locuzione che molti hanno completamente frainteso (non si spiega altrimenti l’associazione con il cosiddetto "utero in affitto").

Un altro segno dell’opacità dell’anglicismo è la grafia impropria step child (due parole) che continuo a vedere in diversi media e che mi ha dato lo spunto per un aggiornamento al post, che riporto qui.

*step child è un errore che indica scarsa conoscenza dell’inglese: viene fatta confusione tra il sostantivo step (passo, scalino, gradino, piolo….) e il prefisso step che in inglese indica un rapporto di parentela instaurato .scaletta di legno a scala a libro: “YOU ARE NOT MY REAL FATHER!” Didascalia: STEP LADDERda un nuovo matrimonio: stepmother e stepfather sono matrigna e patrigno, stepson e stepdaughter figliastro e figliastra.

Il prefisso step– è sempre unito alla parola che qualifica, altrimenti è un errore di ortografia. Fanno ovviamente eccezione i giochi di parole, come nella vignetta qui accanto, dove è sfruttata l’omofonia del prefisso e del sostantivo.

[ ladder è qualsiasi scala non in muratura e step ladder – o stepladder – è la scala a libro ]

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sporky

La mia tolleranza per l’inglese farlocco di solito è bassa ma stavolta faccio un’eccezione.

sporky

sporky

Si tratta di sporky, salviette umide per la pulizia degli animali domestici, contenute in un dispenser a forma di testa di maiale e prodotte da un’azienda italiana. In questo caso è palese che si tratta di finto inglese e per il mercato italiano il gioco di parole è davvero simpatico.

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Veganuary, reducetarian e altri neologismi

@terminologia le ho comprate solo per twittartele... #kale #veganuary

[Gennaio 2016] Mi ha divertita il tweet di @WordLo che si è ricordata degli spuntini di kale descritti in Specialità americane.

Condividiamo un debole per le parole insolite che fanno riflettere sui meccanismi di formazione di neologismi, sia in italiano che in inglese. Un esempio è Veganuary, il mese di gennaio (January) in cui si è incoraggiati a seguire una dieta vegan(a).

Le giornate e gli anni internazionali sono ormai inflazionati e così c’è chi ha inventato i mesi destinati a un particolare evento, caratterizzati da nomi che privilegiano le parole macedonia.

C’è ad esempio Movember, da mo (“baffi” nell’inglese informale australiano, da moustache) e November, mese in cui gli uomini si fanno crescere i baffi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cancro alla prostata. In ottobre invece c’è Stoptober, il mese per smettere di fumare e un’alternativa per gennaio è Dryuary (Dry January), un mese da astemi (dry in inglese americano).

Aggiornamento: rivolti alle donne ci sono anche Decembrow, il dicembre in cui non ci si depila le sopracciglia (in inglese eyebrows e unibrow se non c’è una separazione sopra il naso) e Januhairy, il gennaio in cui non ci si depila (da hairy, peloso).

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Come si pronuncia Bowie

È scomparso David Bowie e alla radio e in televisione è stato chiamato sia “baui” che “boui”. Ho aggiornato Pronuncia di nomi propri stranieri con alcune note sulla dizione corretta, che riporto anche qui.

In inglese si dice /ˈbəʊi/, che in italiano si può approssimare in “boui”. Si può ascoltare in Oxford Dictionaries e in questo frammento, dove è Bowie stesso a dire il proprio nome:

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti!

Si pronuncia allo stesso modo anche l’eponimo bowie [knife], un tipo di coltello lungo che prende il nome da James (Jim) Bowie, un pioniere americano.

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Breadcrumb: briciole digitali

Dalla Guida alla navigazione di un sito ministeriale con informazioni rivolte a tutti i cittadini:

Nella parte alta della pagina, hai a disposizione un menu generale a scomparsa da cui puoi: tornare alla home page, aprire la mappa del sito, consultare la guida di navigazione. Il breadcrumb, nella parte alta della pagina, indica dove ti trovi in ogni momento della navigazione.

Dubito però che il termine breadcrumb sia noto proprio a tutti. L’ho già descritto in I fratelli Grimm e la navigazione nei siti Web, uno dei miei primi post. È la forma abbreviata di breadcrumb navigation (o trail) che in un sito web con una struttura di pagine gerarchica indica il percorso che porta dalla home page alla pagina corrente, e in un file system il percorso dalla root (la directory principale) alla posizione corrente, come in questo esempio:

esempio di breadcrumb

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Di tutti i colori: porpora, blu, viola e lilla

Qualche giorno fa alcuni media hanno pubblicato le foto di un gattino americano alquanto macilento a cui era stato tinto il pelo di viola:

Salvato Smurf, il gatto porpora usato come giocattolo per cani da combattimento Foto del gattino color viola e descrizioni: […] trovato con il pelo color porpora [….] Le lesioni sono venute a galla dopo aver rasato il pelo porpora [….] Di sicuro non perderà il colore porpora: nonostante la rasatura, il colore rimane […]

La bestiola però era ripetutamente descritta come color porpora perché chi ha tradotto la notizia dall’inglese non ha riconosciuto il falso amico purple, “a colour intermediate between red and blue”, in italiano viola

The Color Purple – copertina del romanzo di Alice Walker, in italiano Il colore violaporporaLa differenza tra purple e porpora, non solo in italiano ma anche in altre lingue europee, va fatta risalire alla sostanza colorante usata dagli antichi e ricavata dalle ghiandole di alcuni gasteropodi marini. Il colore ottenuto era determinato da diversi fattori e poteva variare dal vermiglio al viola (va tenuto presente che nell’antichità i colori erano descritti con minore precisione). In italiano e in altre lingue il nome “porpora” è stato recepito associandolo alle gradazioni con un’alta percentuale di rosso, in inglese invece con prevalenza di blu.

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Stravizi e stravizzi

L’Epifania tutte le feste si porta via: è l’ultimo giorno per gli stravizi natalizi. 😉

Per gli stravizzi invece c’è sempre tempo, ma dubito che a qualcuno di noi capiti di esserne coinvolto.

invito a stravizzo

Ho scoperto l’esistenza degli stravizzi solo qualche giorno fa, in un articolo dell’Accademia della Crusca. Lo stravizzo è “il tradizionale convito che si teneva ogni anno all’Accademia della Crusca (detto anche beccaficata)”. È una parola del XVI secolo che deriva dal serbocroato zdravica, brindisi, entrato in italiano attraverso il veneziano.

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“Spiegacose” con 1000 parole comuni

Thing Explainer: Complicated Stuff in Simple Words

Randall Munroe, l’autore di xkcd, ha pubblicato Thing Explainer, un libro che spiega concetti complessi con disegni dettagliatissimi e testo in cui sono usate solo le 1000 parole inglesi più comuni.

Alcuni esempi degli oggetti descritti: 1 tiny bags of water you’re made of, 2 shared space house, 3 sky boat with turning wings, 4 machine for burning cities, 5 boxes that make clothes smell better, 6 big tiny thing hitter.

Sono 1 le cellule, 2 la Stazione Spaziale Internazionale, 3 l’elicottero, 4 la bomba atomica, 5 la lavatrice e l’asciugatrice e 6 il Large Hadron Collider (al CERN). 

STUFF THEY ADD TO THIS [salt cellar] SO YOUR BRAIN GROWS RIGHTPotete osservare nei dettagli le pagine dello smartphone (hand computer), dell’ascensore (lifting room) e della costituzione americana (The US’s Laws of the Land) in Randall “XCKD” Munroe’s Thing Explainer e provare a indovinare gli elementi della tavola periodica descritti in Quiz: The Pieces Everything Is Made Of  – a destra quello che si identifica più facilmente.

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Into the MIUR, con elevator pitch!

Into the MIURAnno nuovo, argomento vecchio: anglicismi istituzionali.

Non ho resistito perché sono capitata su un post del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si intitola Into the MIUR, come il documento con la descrizione di sette iniziative a cui dovranno partecipare i dirigenti del ministero nel 2016.

Tra i nomi delle iniziative risaltano 1 MIUR Building (non c’entra la sede ma il team building), 3 MIUR Abroad, 5 Le physique du role (francesismo, ma senza accento su rôle, come si scrive in inglese), 6 #MYMIUR e 7 Speed dating al MIUR (con elevator pitch).

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Parola dell’anno 2015

È arrivata la fine del 2015 ma per l’italiano non ho visto molti elenchi di parole dell’anno, a parte quello di Massimo Arcangeli per la Repubblica. È composto da buona scuola, gender, Italicum, salvabanche, partito nazione, Expo, DAESH (ma non Isis), migrante, Grexit, Vatileaks, Giubileo, smartwatch, emoji e dai nomi Star Wars e Astrosamantha*.

immagine con le parole immigante, rifugiato, sfollato, migrante, immigrato, profugo, clanedstinoDi queste parole per me la più rilevante è migrante, non solo perché è ricorrente negli eventi del 2015 ma anche perché è trasparente solo in apparenza. È usata con grande frequenza ma senza la piena consapevolezza che può avere accezioni diverse in base al contesto d’uso. 

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Giovani maschi e violenti

Titolo di un articolo con fonti tradotte dall’inglese:

Perché la maggior parte delle violenze è commessa da giovani maschi?

L’impressione che si potrebbe avere è che la fascia di popolazione più violenta sia quella dei giovani – aspetto più pericoloso: età – e tra questi prevalgano quelli di sesso maschile, ma presumibilmente bisogna fare attenzione anche alle ragazze. Basterebbe invertire l’ordine delle parole del sintagma e usare maschi giovani per eliminare ogni ambiguità e chiarire che la violenza è prerogativa maschile.

In inglese gli aggettivi in funzione attributiva precedono quasi sempre il sostantivo, ad es. young males.

In italiano invece la posizione non è fissa ma è determinata da fattori semantici, sintattici e stilistici che possono causare differenze di significato anche rilevanti: conosciamo tutti gli esempi di amico vecchiovecchio amico, donna buonabuona donna ecc.

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