Brexit ed Eurovision

Sui social media in Gran Bretagna sta circolando questa vignetta di Matt:

(uomo che mostra televisione con scritta EUROVISION): “Brexit would mean having to organise 27 separate song contests with the other EU countries”

Si riconoscono due riferimenti che implicano conoscenze enciclopediche condivise comunque anche dagli italiani che seguono l’attualità: 1 la Brexit, la potenziale uscita del Regno Unito dall’Unione europea, e 2 il festival canoro Eurovision Song Contest, che in UK e nel resto dell’Europa settentrionale è uno degli eventi televisivi dell’anno.

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Inspirare, espirare e poi magari anche ispirare

Lasciati inspirare! Vieni InLombardia!

Lasciati inspirare! è lo slogan di una pubblicità del sito turistico ufficiale della Regione Lombardia.

Non credo sia un gioco di parole sgrammaticato sull’aria che si respira da queste parti – meglio glissare – ma penso sia invece un esempio di un errore comune, molto probabilmente influenzato dall’inglese.

Nell’italiano contemporaneo distinguiamo infatti tra 1 inspirare, immettere aria nei polmoni, e 2 ispirare, suscitare un sentimento o un’impressione, suggerire un’azione, oppure stimolare la creatività. Le due parole sono doppioni o allotropi perché l’etimologia è la stessa: dal latino inspirare, derivato di spirare, “soffiare”, con il prefisso. in-.

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Operazione CLEAN TRIP? Inglese farlocco!

foto del cartello con la scritta Un Treno Pulito è più bello. Su questo treno è in corso l’operazione “CLEAN TRIP”

Chi viaggia sui treni regionali probabilmente ha già visto il cartello fotografato da Irene Frosi:

Un Treno Pulito è più bello
Su questo treno è in corso l’operazione
“CLEAN TRIP”

Avverte che è in corso la pulizia della carrozza con un detergente disinfettante al limone.

Clean trip è inglese farlocco, un messaggio rivolto a italiani ma che in inglese non avrebbe molto senso. In inglese infatti la parola trip non è adatta a questo contesto e risulterebbe comunque insolito qualificare come pulito o sporco il viaggio anziché il mezzo di trasporto.

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Parole dell’italiano al tempo di WhatsApp

elenco di parole: whatsappare, social, linkare, unlike, fare like, facebook, twittato, chattare, selfie, avvocata, LOL, noob, hashtag. messaggiato, unfriend, emoji, taggare, bannare, xché, switchato, prefetta, camice, accelerareL’ITALIANO AL TEMPO DI WHATSAPPSulla locandina del convegno Petaloso sarai tu, le parole nell’immagine a sinistra rappresentano “l’italiano al tempo di WhatsApp”. Le ho prese come spunto per riproporre alcuni post in tema.

Whatsappare ne ho accennato in Zap → WhatsApp → “uozzap”, con l’origine del nome dell’app e le variazioni che subisce in italiano.

Social in italiano è usato sia come aggettivo che come sostantivo, a differenza dell’inglese: dettagli in Social, uno pseudoprestito.

Linkare, chattare, taggare, bannare sono alcuni dei molti neologismi legati alle interazioni su Internet, come anche Piacciare, favvare, pinnare, lovvare…  

Unlike e unfriend nelle interfacce localizzate esistono locuzioni italiane corrispondenti ma per efficacia e concisione sono molto diffusi anche gli anglicismi: dettagli in Flessibilità dell’inglese: un–

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“Petaloso sarai tu”

locandina del convegno

Mi è piaciuta molto l’idea di chiamare Petaloso sarai tu un convegno dedicato all’italiano al tempo di Whatsapp. Il riferimento è ovviamente alla vicenda di petaloso, una storia simpatica che sui social media è presto degenerata in polemiche assurde.

Ho letto la sintesi della giornata in “Petaloso sarai tu”, cosa e come sta cambiando la lingua italiana. Studiosi e personaggi dello spettacolo hanno discusso tre temi: l’italiano dei social, la diffusione degli anglicismi e il genere femminile per i nomi di professione. Ho guardato alcuni dei brevi video tratti dai loro interventi e ve ne suggerisco tre.

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Da Leicester a Gloucester passando per Derby…

Leicester City fan

Il calcio non mi interessa per nulla però pure io so che il Leicester City ha vinto il campionato di calcio inglese 2015-2016. Se ne parla da settimane eppure anche ieri a un giornale radio ho sentito storpiare il nome in “lister”, che si aggiunge a “leicester”, “laister” e altre variazioni. La pronuncia corretta è /ˈlɛstə/, all’incirca “lesta”, senza r finale perché l’accento inglese standard è non-rhotic (in genere la r non viene pronunciata se non è seguita da vocale).

Ci sono parecchi altri toponimi inglesi difficili da pronunciare correttamente, come Glyndebourne /ˈɡlʌɪndbɔːn/, sede di un noto festival operistico. Ho raccolto quelli che noi italiani sbagliamo spesso e per ciascuno ho indicato la pronuncia considerata standard.

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Traduzione non automatica del baccalà

Google Traduttore compie 10 anni è un post del team di traduzione automatica di Google con alcuni video accattivanti e parecchi dettagli anche insoliti. Dopo la morte di Prince, ad esempio, c’è stato un aumento del 25000% della traduzione della locuzione “purple rain”.

Avrebbe fatto bene a usare Google Traduttore chi si è fidato un po’ troppo delle proprie competenze linguistiche e ha scritto “pioggia porpora” (esempi sotto) o chi ha coniato norvegiano da Norwegian:

Baccalà norvegiano sfuso Foto: Italians

Quasi sicuramente è frutto di traduzione umana anche questo cartello:

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BOOM! Ma non è un’esplosione, è un mic drop

Forse avete visto il video con cui la regina Elisabetta, il principe Harry e i coniugi Obama promuovono gli Invictus Games, i giochi per reduci e mutilati di guerra:

Nel video si vedono un militare americano e poi anche il principe che dicono “boom” e intanto fanno un gesto con la mano che i media italiani hanno frainteso. Esempi:

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Parole per i 30 anni di Internet

Il 29 aprile 2016 si festeggia Internet Day, una giornata dedicata alla prima connessione a Internet dell’Italia, avvenuta il 30 aprile 1986 e illustrata in questa immagine dal sito Italian Internet Day

il primo collegamento - 30 aprile 1986

Mi è piaciuto anche Internet non è il web. Tutto quello che devi sapere sulla Rete in 10 parole. Ripercorre alcune tappe fondamentali di Internet prendendo spunto da alcune parole chiave (in maggior parte acronimi). Non manca una distinzione semplificata tra Internet e il Web: “il web può essere inteso come la parte grafica, multimediale e ipertestuale di Internet”.  

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“Atlante semantico” del cervello

Un suggerimento di lettura in inglese: Neuroscientists create ‘atlas’ showing how words are organised in the brain (The Guardian), dove trovate anche questo video:

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

L’articolo sintetizza una ricerca che ha consentito di creare un atlante interattivo del cervello che mostra dove e come vengono rappresentati i significati di circa 3000 parole inglesi.

Per costruirlo è stata analizzata l’attività cerebrale di sette persone di madrelingua inglese mentre ascoltavano alcuni racconti avvincenti (per assicurarsi che non si distraessero pensando ad altro!), per un totale di 2 ore di ascolto e circa 25000 parole di cui 3000 diverse.

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#SelfiEmployment per i NEET

La partecipazione a To.Ma.To. era coordinata da Invitalia, un’agenzia del Ministero dell’Economia. Ho dato un’occhiata al sito e ho notato parecchi esempi di itanglese.

logo SelfiEmploymentTra tutti mi ha colpita SELFIEmployment, un programma di finanziamenti a tasso zero “per under 29 che vogliono fare startup”. Rientra nella Garanzia Giovani, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.

SELFIEmployment è un gioco di parole che unisce selfie e self-employment, in inglese il lavoro autonomo. Questo è il video di presentazione ma non sono riuscita a capire cosa c’entrino i selfie con i finanziamenti per nuove attività lavorative:

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