Brexit: la sorte dell’inglese lingua ufficiale UE

English becomes Esperanto – The Economist

Giugno 2016: i media di molti paesi hanno diffuso la notizia che con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea l’inglese cesserà di essere una lingua ufficiale. Alla loro adesione all’UE gli altri due paesi in cui si parla inglese avevano infatti dichiarato un’altra lingua ufficiale: l’Irlanda il gaelico (l’inglese è la seconda lingua ufficiale) e Malta il maltese.

Pare sia partito tutto dall’affermazione di una deputata del Parlamento europeo riportata da Politico, confermata poi informalmente anche da funzionari di altre istituzioni europee. 

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Il lessico del futuro (ma non sono parole)

Ilvo Diamanti in Le parole del futuro: vincono ambiente e Internet, giù la politica ha illustrato i risultati di Lessico del futuro, un sondaggio che ha rilevato l’atteggiamento degli italiani “di fronte a una serie di termini che ricorrono frequenti nei discorsi pubblici e nella vita quotidiana”. Dalle reazioni (approvazione vs dissociazione) è stata ricavata una Mappa delle parole del nostro tempo.

Sillabario del nostro tempo - demos.it

I dati presentati sono molto interessanti ma osservandoli da un punto di vista terminologico ho qualche perplessità su cosa si intenda per lessico e parole e su come sia stato ricavato l’elenco del sondaggio.

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with compliments ≠ con i complimenti

“T-shirt compliments of the lady at the end of the bar.”

Didascalia della vignetta di Michael Maslin: “T-shirt compliments of the lady at the end of the bar.” L’ho vista  tradotta in italiano con “Questa T-shirt è per lei, con i complimenti della signora in fondo al bar”. Ma non è quello che intendeva la signora (che non è seduta in fondo al bar – in italiano un locale pubblico – ma all’altra estremità del bancone del bar).

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Da Brexit a regrexit, è wrexit. E poi nexit?

BREXIT by Patrick Chappatte
vignetta @PatChappatte

Regrexit e bregret

Tra i cittadini britannici che giovedì 23 giugno 2016 hanno votato per uscire dall’Unione europea (Brexit) pare ce ne siano molti, come questi, che si sono già pentiti della propria scelta. Per descrivere l’atteggiamento sono subito nate due parole macedonia formate con regret (rammarico, rimpianto) e Brexit: regrexit e nell’ordine inverso bregret. Esempi: l’hashtag #regrexit, a lungo “di tendenza”, e titoli come Anger over ‘Bregret’ as Leave voters say they thought UK would stay in EU.

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Risemantizzazione e tecnologia

L’infografica di How has Technology changed Language? illustra dieci parole del lessico inglese che hanno subito un processo di risemantizzazione e hanno acquisito significati tecnologici, diventando neologismi semantici.

Per frequenza d’uso, spesso le nuove accezioni prevalgono su quelle originali. Un esempio tipico è troll in inglese: senza contesto è immediata l’associazione con gli orrendi individui che infestano Internet. Probabilmente non vengono subito in mente né gli esseri delle leggende scandinave né tantomeno la pesca con esca alla base dell’accezione digitale, descritta in Vecchi e nuovi troll.

troll
Le altre parole inglesi dell’infografica sono drone, hotspot, trend, cloud, il verbo friend, cookie, spam, bug e il simbolo # di hashtag. Cosa notate?

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Brexit, Bremain e la crasi dei media italiani

EU REFERENDUM VOTE: ☐ BREXIT  ☐ BREMAIN  ☐ BRUGGERD IF I KNOW 23 giugno 2016: oggi nel Regno Unito si vota se rimanere o meno nell’Unione europea. Da tempo anche in Italia conosciamo il significato di Brexit, la potenziale uscita dalla Ue, e più recentemente anche di Bremain, la permanenza nell’unione.

Brexit e Bremain sono due parole macedonia, formate dalla fusione di due parole diverse che di solito hanno almeno un segmento in comune: in questo caso British+exit (a sua volta modellato su Grexit e inizialmente coesistente con Brixit, Britain+exit) e British / Britain+remain.

Si tratta di un meccanismo di formazione di neologismi comunissimo in inglese (portmanteau words) e a cui ricorre spesso anche l’italiano.

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A Roma e Torino, sindaco o sindaca?

foto di Raggi Appendino: sindaci o sindache? La notte scorsa la linguista Cecilia Robustelli ed io siamo intervenute a Tra poco in edicola, programma di Rai Radio 1 condotto da Stefano Mensurati.

Si è discusso di sindaco e sindaca: che parola usare per Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino? Nelle dichiarazioni post voto entrambe si sono descritte come sindaco e io sono convinta che debbano andare rispettate le loro preferenze.

Robustelli invece ritiene che non ci siano alternative e vada sempre usato il genere grammaticale femminile per tutti i titoli professionali e i ruoli istituzionali ricoperti da donne, e quindi che sindaca sia l’unica forma corretta. Potete leggere le sue motivazioni in Infermiera sì, ingegnera no? (Accademia della Crusca).

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I 10 termini informatici più ostici per gli italiani

Samsung ha pubblicato un sondaggio europeo che ha coinvolto più di 10000 persone in 18 paesi. Sono stati rilevati i dieci termini informatici di larga diffusione che risultano meno comprensibili. Ovunque cloud è il termine più ostico, ma già qualche anno fa negli Stati Uniti un altro sondaggio aveva evidenziato la nebulosità di cloud: ne ho discusso in lost in the cloud.

Nella classifica generale europea al secondo posto troviamo streaming. Fa eccezione l’Italia: da noi il secondo termine meno comprensibile è emoji  Pare anche che il 26% degli italiani ammetta di ignorare cosa siano le emoji ma di far finta di saperlo.  

in Italia cloud, emoji e Internet of Things sono le parole meno capite – Samsung Tech Habits

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Voi siete qui.

Ho fotografato questa colonna al piano Kiss & Ride della stazione Alta Velocità di Bologna:

Voi siete qui.

Non riesco a capire che funzione abbia la scritta a caratteri cubitali Voi siete qui. (con tanto di perentorio punto finale). È una frase convenzionale che ci aspettiamo di vedere su piantine o altre rappresentazioni topografiche ma altrove non pare avere molto senso.

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Euro 2016: “biscotti” e mansplaining italiano

Ieri Alitalia ha mandato due tweet a SAS in inglese, prima e dopo la partita Italia-Svezia, vinta dall’Italia per 1-0 grazie a un gol di Éder che ha consentito la qualificazione dell’Italia e l’eliminazione degli avversari:

tweet di Alitalia: “Ciao @SAS! Do you agree to keep the "biscuit" out of the game this time?” con immagine di campo da calcio per partita Italia-Svezia con disegno di biscotto con divieto e la frase TODAY “BISCUITS” NOT ADMITTED ON BOARD tweet di Alitalia: “.@Sas Don’t settle for 1 biscuit when you can have 4.  Great match guys. Good luck!” con immagine di biscotti che formano il nome EDER

Premesso che non seguo il calcio, ho comunque forti dubbi che in inglese, a parte gli italiani, tutti capiscano cosa intenda Alitalia con biscuit, soprattutto in un contesto di inglese come seconda lingua.

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LIDL: sugo alla lepre e sugo di cinghiale

Tempo fa un’amica straniera mi ha chiesto chiarimenti sull’uso delle preposizioni in  macedonia di frutti di bosco vs macedonia ai frutti di bosco. Le ho risposto che la distinzione non è sempre netta ma che in generale di indica l’ingrediente principale (rilevante per quantità: solo frutti di bosco, zucchero e poco altro) mentre a indica l’ingrediente caratterizzante (frutti di bosco predominanti sull’altra frutta) o il condimento, ad es. al caffè, allo zafferano, al burro.

Ho ripensato alla mia spiegazione quando ho visto la descrizione di due sughi in un volantino dei supermercati LIDL. Ho notato innanzitutto la frase evidenziata nel dettaglio:

sugo-alla-lepre-o-di-cinghiale-Italiamo   Sugo alla lepre o di cinghiale Entrambi i sughi sono puliti nel gusto e ben equilibrati. Il sapore della selvaggina è delicato al punto giusto e la carne è ben cotta. Nessun altro sapore artificiale sovrasta o sporca il gusto del sugo. Buono. 180 g confezione. € 15.50/kg

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Il bar della stazione, in inglese

Nelle stazioni ferroviarie ormai quasi tutti i cartelli sono bilingui: italiano in grassetto seguito dall’inglese. In una stazione di Milano ho notato questa indicazione per il bar, un esercizio nuovo simile ai bar degli autogrill e con una decina di tavolini per i clienti:

insegna Bar – Bar and Cafè

Ho trovato curiosa la scelta di tradurre Bar con Bar and Cafè. Chissà se gli stranieri che leggono si aspettano di trovare due diversi locali?

coffee shop signIn un contesto britannico questo tipo di bar verrebbe probabilmente descritto come coffee shop. Concordo però con la scelta  dell’internazionalismo Café (accento acuto), che in inglese indica un esercizio pubblico dove si servono bevande calde e fredde e cibi leggeri. In altre lingue o paesi un café può avere alcune caratteristiche diverse ma la parola è subito comprensibile.

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Zarf

vignetta di Dilbert

Chi ha bevuto bevande calde negli Stati Uniti e in altri paesi sicuramente ha presente i bicchieroni di carta plastificata o di polistirolo in cui vengono servite. Per non ustionare la mano che li regge si usa una striscia di cartoncino protettivo marrone che avvolge il contenitore. 

È un oggetto comunissimo eppure ha nomi diversi. Il più diffuso è coffee cup sleeve (come la copertina dei dischi) ma si usa anche coffee cup jacket, cup holder (soprattutto se di plastica) e cup o mug cosy / cozy se di lana o tessuto (per tazze di ceramica e per mantenere la bevanda calda, cfr. tea cosy, il copriteiera, ed egg cosy, il copriuovo).

risultato della ricerca per immagini con cup sleeves: tutte di carta

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Come si denominano i nuovi elementi chimici

new elements – International Union of Pure and Applied Chemistry

[Giugno 2016] L’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) ha annunciato i nomi di quattro nuovi elementi chimici artificiali finora indicati con i simboli Uut, Uup, Uus e Uuo.

I nomi inglesi sono nihonium, moscovium, tennessine e oganesson e dovrebbero essere ufficializzati il prossimo novembre. Ciascun nome racconta una storia e rivela anche le regole di denominazione di IUPAC (il processo di formazione primaria dei termini).

Ogni nuovo termine può derivare esclusivamente dal nome di:
1 – un personaggio o un concetto mitologico (o astronomico ma di origine mitologica)
2 – un minerale o una sostanza simile
3 – un luogo o una regione geografica
4 – una proprietà dell’elemento
5 – uno scienziato

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