BUKE BIKE, un nome emetico?!

BUKE BIKE

Sono passata per caso davanti a una vetrina con delle biciclette a pedalata assistita e sono rimasta colpita negativamente dal nome, BUKE BIKE.

In inglese buke non ha alcun significato, perlomeno non nel lessico comune, ma può far venire in mente una parola molto simile, puke, che vuol dire vomito / vomitare (se proprio vi interessa, per il non sempre affidabile Urban Dictionary buke è burp+puke).

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Il lavoro agile italiano

In Agilità sul lavoro! (agosto 2016) ho descritto le differenze tra tre modalità di lavoro che in inglese sono denominate flexible working, smart working e agile working.

Gli aspetti rilevanti per ciascuna modalità, sintetizzati nella tabella, riguardano orario di lavoro (when), luogo di lavoro (where), tecnologie e strumenti usati (how), mansioni svolte (what) e risorse umane impiegate (who):

aspetti rilevanti di flexible working, smart working e agile working

Sono tre concetti diversi che rispondono a esigenze diverse.

Solo in Italia smart working = lavoro agile

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N come naso: è fonosimbolismo

N is for nose – N come nasoIl legame inaspettato fra concetti e suoni sintetizza una ricerca americana a cui è stato dato parecchio spazio dai media. Sono state analizzate parole di uso comune in circa 4000 lingue, evidenziando una correlazione statistica molto marcata tra gli stessi suoni e significati, ad es. in molte lingue la parola che identifica il naso contiene la nasale /n/.

Fonosemantica e fonosimbolismo

Al momento coesistono varie ipotesi per tentare di spiegare perché lingue anche molto diverse tra loro abbiano questi aspetti in comune. Sono comunque fenomeni noti da tempo e studiati dalla fonosemantica.

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Da “cinemaciùddei” a Cinema2Day

Ho sentito per la prima volta la pubblicità della nuova iniziativa del MiBACT la settimana scorsa alla radio, senza vedere le scritte che invece appaiono nel video: 

Non la conoscevo e ho dovuto pensarci su per capire che “cinemaciùddeipuntoit” andava interpretato come cinema2day.it.

In inglese infatti il nome Cinema2Day non ha senso, o perlomeno non ha quello che gli attribuiscono le menti creative del Ministero dei beni e delle attività culturali.

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GRÄNDE, formaggio heavy metal!

GRÄNDE CHEESE – The finest Italian cheeses money can buy! 

La Ä e l’accento inverosimile tra la N e la D nel nome del formaggio pseudoitaliano GRÄNDE rivelano una peculiarità comune a parecchi prodotti venduti sul mercato americano.

melōrängeNegli Stati Uniti vengono creati marchionimi aggiungendo arbitrariamente dieresi e altri segni grafici a parole esistenti o inventate. Servono a conferire prestigio al nome perché richiamano l’Europa e le lingue europee che usano segni diacritici, assenti invece in inglese.

Per il formaggio GRÄNDE il rimando al vecchio continente è esplicito:

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AirPods e iOS: non più smart ma intelligenti?

Le presentazioni dei prodotti Apple mi interessano soprattutto per gli aspetti linguistici: nelle descrizioni si notano sempre nuovi termini e scelte lessicali accuratissime che spesso indicano anche nuove tendenze.

Questo è il video di presentazione in inglese degli AirPods, i nuovi auricolari senza fili:

Il nome AirPods è un bel gioco di parole su earpods, il termine specifico di Apple per gli auricolari (nel lessico generico inglese sono invece earbuds o earpieces). I due elementi air e pod richiamano prodotti già esistenti e così il nuovo nome risulta familiare e facile da ricordare ma allo stesso tempo distintivo e innovativo.

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Emoji: la melanzana e altre verdure

The Guardian ieri ha dedicato un articolo alle emoji con varie considerazioni sui criteri di inclusione nello standard Unicode.

eggplant emojiImmancabile l’esempio della melanzana, una vera e propria ossessione nel mondo anglofono: è tra le emoji più usate negli Stati Uniti, è stata votata emoji dell’anno 2015 dall’American Dialect Society e ormai ha un significato quasi esclusivamente metaforico (simbolo fallico). Non stupisce che un noto esperto americano di emoji ironizzi che aubergine non rappresenta più la verdura (eggplant): 

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Chi usa le burnie?

Foto di un cartellino visto in un negozio della catena danese Tiger a Milano:

burnia con coperchio

Non avevo mai visto la parola burnia e mentre facevo la foto ho parlato con un’addetta del negozio che mi ha detto che anche lei l’aveva imparata lì. A quanto pare descrivono come burnia qualsiasi tipo di barattolo di vetro con coperchio.

Ho concluso che fosse un termine specifico del settore ma ho poi scoperto che invece è un regionalismo. Il Dizionario etimologico dei dialetti italiani UTET, citato qui, dà queste informazioni:

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L’evoluzione dell’italiano al tempo dei social

Vi suggerisco di leggere Ormai non scriviamo più in italiano, ma in “e-taliano, un’intervista al linguista Giuseppe Antonelli sull’evoluzione dell’italiano al tempo del web e dei social. 

Troverete considerazioni molto interessanti su aspetti non solo diacronici ma anche diamesici, diafasici e diastratici. Per chi non ha familiarità con questi termini aggiungo uno schema del sociolinguista Gaetano Berruto:

Diafasia, diastratia e diamesia nell’architettura dell’italiano contemporaneo da Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo di Gaetano Berruto.

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Anglicismi governativi: Fertility Day

banner del sito del Ministero della Salute: Proteggi la tua fertilità. Per te. Per noi. Per tutti. #fertiityday – 22 settembre 2016

[1 settembre 2016] Si sta discutendo molto del Fertility Day, un’iniziativa del Ministero della Salute per promuovere la procreazione. È stata molto criticata sui social per il tipo di messaggio e per gli slogan e le immagini scelti: l’hashtag #fertilityday è presto diventato un bashtag.

Sulla comunicazione del ministero si sono già espressi in molti, quindi mi limito ad alcune osservazioni sulla scelta del nome Fertility Day.

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C’è anche chi imbocca il lupo…

IMBOCCA AL LUPO

Ieri Mario Passariello mi ha segnalato un tweet del sindaco di Firenze:

testo tweet di Dario Nardella: “Sono stato a fare l’imbocca al lupo al nuovo ct dell’Italia Giampiero #Ventura! Forza @azzurri !!!”
[Aggiornamento:nel frattempo il tweet è stato eliminato]

Può darsi si tratti di una correzione automatica (autofail) di testo scritto con un dispositivo mobile. Basta però una ricerca veloce per scoprire che sono davvero in molti a scrivere *imbocca al lupo anziché in bocca al lupo, addirittura si trovano alcune occorrenze in articoli di noti quotidiani italiani.

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