Ultimo Natale, inspiegato, turbato, muscolare…

Ultimo Natale per George Michael

La scomparsa del cantante George Michael ha messo in evidenza le scarse conoscenze di inglese di parecchi commentatori. Molti infatti hanno frainteso il significato di Last Christmas, titolo di una sua notissima canzone.

Uno dei più celebri della musica pop britannica, George Michael è stato autore e interprete di canzoni davvero molto apprezzate. Tra esse troviamo, ironia della sorte, “Last Christmas”, l’ultimo Natale, proprio quello che ha vissuto quest’oggi il popolare cantante.

L’aggettivo inglese last è un esempio di anisomorfismo: non tutti i suoi significati corrispondono a quelli di ultimo in italiano (e viceversa).

Continua a leggere   >>

Le 15 parole che caratterizzano il 2016

Da Petaloso a Brexit scegli la parola del 2016

Il linguista Massimo Arcangeli in La Repubblica propone 15 parole e chiede ai lettori di votare quella che ha caratterizzato di più il 2016.

L’elenco include alcuni neologismi, vari anglicismi e parole che non sono nuove o particolari ma che rappresentano eventi o concetti che quest’anno sono stati al centro dell’attenzione. Parecchie parole sono descritte anche qui nel blog:

Continua a leggere   >>

“Provate voi a tradurre home page

Condivido le osservazioni di Marco Biffi in Le parole nella Rete sui prestiti dall’inglese legati al mondo di Internet: sono facilitati dalla velocità di propagazione di nuovi concetti che spesso non dà il tempo per trovare alternative italiane, ma anche dalla mancanza di equivalenti adeguati e da metafore incongruenti con il sistema linguistico e culturale italiano.

home page

Biffi si sofferma sulla ricerca di “un traducente per home page” per il sito dell’Accademia della Crusca: “ci mettemmo quindi a tavolino, provando e riprovando, finché ci assestammo su pagina di entrata. Ebbene, non lo ha notato quasi nessuno”.

Continua a leggere   >>

False notizie: la morte del congiuntivo

Media allarmati per il presunto permissivismo del presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini sul congiuntivo. Qualche esempio dei titoli che hanno contribuito a scatenare reazioni indignate sui social:

Il congiuntivo non è una priorità lo dice Francesco Sabatini – La Crusca: “muore il congiuntivo? Nessun problema” – La Crusca: “Il congiuntivo scompare ma non è un dramma” – “Congiuntivo in calo? Non siamo aristocratici”, il presidente onorario della Crusca sdogana l’errore – Il congiuntivo speriamo che se la cava

L’unica fonte è un’intervista al Corriere della Sera, Congiuntivo in calo, nessun dramma. La Crusca: la lingua è natura, si evolve, malamente titolata e fraintesa da chi ha protestato.

Continua a leggere   >>

Funzione paralinguistica: emoji scalza emoticon

Un nuovo studio americano conferma che nelle comunicazioni brevi le emoji come 😄 hanno prevalentemente una funzione paralinguistica e non rappresentano affatto un imbarbarimento della lingua, come temono alcuni, ma al contrario favorirebbero un uso ortodosso dell’ortografia.

More emojis, less :) The competition for paralinguistic function in microblog writing

In More emojis, less emoticon The competition for paralinguistic function in microblog writing è descritta l’analisi di un corpus di tweet in inglese che confronta l’uso di:
1 emoji
2 emoticon come emoticon2 e altre combinazioni di caratteri
3 grafie alternative quali abbreviazioni, contrazioni, allungamenti vocalici e uso creativo di ortografia e punteggiatura (esempi italiani in Lingua spedita, lingua tradita?).

Alcune conclusioni:

Continua a leggere   >>

Turisti, E2 e badass

NOBODY IN THEIR RIGHT MIND WOULD COME TO HELSINKI IN NOVEMBER. EXCEPT YOU, YOU BADASS. WELCOME.

Qualche giorno fa sui social media circolava questa foto, spacciata come uno striscione di benvenuto ai turisti all’aeroporto di Helsinki, opera dell’ufficio del turismo (“Nessuno sano di mente verrebbe a Helsinki in novembre. Tranne te, you badass. Benvenuto”).

English as a second language

Dal punto di vista delle valutazioni di globalizzazione, la scelta della parola colloquiale badass per la prima comunicazione rivolta al visitatore straniero appare azzardata. Il turista che parla inglese come seconda lingua (E2) potrebbe infatti ignorarne il significato, non capire che è un complimento e interpretarla letteralmente – ass può significare sia asino che sedere – e quindi non cogliere l’ironia e offendersi.

Continua a leggere   >>

Body: non sempre un falso amico

L’anglicismo body ricorre spesso nelle raccolte di falsi amici o meglio di pseudoprestiti, parole che nella lingua di origine hanno un altro significato (o non esistono). Viene osservato che in inglese body significa corpo o cadavere ma non l’indumento, che si chiama invece bodysuit, di cui body è un abbreviazione impropria che privilegia il determinante (body) anziché il determinato (suit). Sono però indicazioni spesso obsolete.

BODIES & CORSELETTES   “Choose a stylish, seductive body from our range of sculpting, smoothing, light control and sensuous lace styles that will create the perfect silhouette for your outfits” – Marks and Spencer

Continua a leggere   >>

Perché fake news anche in italiano?

da Like a Lie – Fake online news

[Dicembre 2016, con aggiornamenti] Negli Stati Uniti si continua a discutere di fake news, le notizie false, ampiamente condivise su Facebook e altri social, che avrebbero influenzato l’opinione pubblica e contribuito all’elezione di Donald Trump. Sono state individuate diverse origini per tali notizie, dalla macchina della propaganda russa per destabilizzare l’occidente agli adolescenti macedoni che le fabbricano per fare facili guadagni con la pubblicità (cfr. The city getting rich from fake news).

Anche in Italia se ne parla, non solo con riferimento agli Stati Uniti ma anche al nostro referendum costituzionale. Qualche esempio di titoli recenti:

Continua a leggere   >>

Shopper a Milano e a Roma (e altri anglicismi)

A cosa vi fa pensare l’anglicismo shopper? È maschile o femminile?

tipi di shopper

A quanto pare il tipo di borsa che in italiano viene chiamato shopper (dall’inglese shopper bag) varia a seconda di dove si vive.

Per i dizionari lo shopper è il sacchetto di carta o plastica con manici fornito ai clienti dei negozi per il trasporto della merce acquistata. A Milano però la shopper può essere una borsa da donna in pelle o altri materiali dalla forma squadrata e due manici (l’accezione che mi è più familiare), oppure la tipica borsa di tela che si riceve in omaggio. Non sapevo che a Roma invece shopper (genere?) è la borsa per la spesa.

Continua a leggere   >>

Alluminio

“CHEER UP! EVERY CLOUD HAS AN ALUMINUM LINING!” “ALUMINUM?” “SILVER SEEMS A LITTLE TOO OPTIMISTIC”

Queste vignette di Doug Savage, autore canadese, non sono facilmente traducibili in italiano perché giocano con il modo di dire inglese every cloud has a silver lining (“ogni nuvola ha un bordo argentato”) che noi esprimiamo con non tutti i mali vengono per nuocere o più genericamente con ogni cosa ha un suo lato buono / positivo.

Continua a leggere   >>

Italian sounding e inglese farlocco

prodotti della marca Perfect Italiano

Sicuramente avete sentito parlare di Italian Sounding, il fenomeno che l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) ha descritto come “contraffazione imitativa” e definito come “il processo di diffusione all’estero di prodotti che presentano nomi, loghi, colori o slogan riconducibili all’Italia ma che di fatto non hanno nulla a che vedere con l’autenticità dei prodotti made in Italy”.

In un certo senso però proprio la locuzione Italian Sounding è un esempio di “contraffazione imitativa”, ma della lingua inglese!  

Continua a leggere   >>