Ricettazione in cucina (ma lieve)

Mi ha fatto uno strano effetto la parola ricettazione su un’etichetta di salsa di pomodoro:

La salsa pronta di datterini è semplice e con un gusto che solo il pomodoro datterino può dare. La LIEVE RICETTAZIONE e l’utilizzo di questa varietà la rendono particolarmente aromatica e dolce senza l’aggiunta di zucchero, ideale come base per le tue ricette o semplicemente per condire la pasta.

La microcriminalità non c’entra, ovviamente, ma ignoravo che ricettazione potesse avere altri significati oltre a quello di “reato di chi acquista, riceve od occulta, per proprio o altrui profitto, denari o cose di provenienza illecita o anche di chi ne facilita l’acquisto o l’occultamento”.

[salsa con ricettazione] ottima sulla pizza e sul pizzo

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L’evoluzione di fake news

Se avete letto Perché fake news anche in italiano? (dicembre 2016) conoscete già le mie perplessità: fake news è una locuzione generica in inglese, ingiustificata e poco trasparente in italiano.  

Ieri su Valigia Blu anche Facile dire fake news. Guida alla disinformazione ha affermato che serve maggiore precisione e ha suggerito una classificazione della disinformazione, adattata da Fake news. It’s complicated.

7 modi di disinformare – Valigia Blu

Ci sono spunti di riflessione e indicazioni molto utili per riconoscere i contenuti ingannevoli. Esempi e riferimenti però sono tutti americani ed è difficile contestualizzarli.

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Lo strano caso dell’attentato in Svezia

Trump si inventa un attentato terroristico in Svezia. Ex premier scandinavo: “Cosa si è fumato?”

Notizia dei giorni scorsi: Trump si è inventato un attentato in Svezia e sul web si è scatenata l’ironia ma anche le controreazioni dei suoi sostenitori.

La vicenda si presta a riflettere su alcuni meccanismi linguistici, un paio relativi alla comunicazione e un altro terminologico, evidenti soprattutto dopo il tweet di chiarimento di Trump (si riferiva a un programma televisivo di Fox News della sera precedente sul presunto aumento della criminalità in Svezia a causa dell’immigrazione).

Strategie di inferenza

Negli atti linguistici molte informazioni non vengono dette esplicitamente ma veicolate in modo implicito: è la differenza tra “ciò che viene detto” (significato letterale) e “ciò che viene comunicato” (significato inteso).

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Quinoa: maschile o femminile?

Chenopodium quinoa

Chenopodium quinoa: erba annuale spontanea delle Ande, dove è coltivata, i cui semi sono consumati cotti, tostati o ridotti a farina. È conosciuta anche in Italia come quinoa, parola di origine quechua che ci arriva dallo spagnolo dell’America latina.   

Se ne mangiate i semi probabilmente dite la quinoa, femminile, che è il genere predominante online (anche in spagnolo quinoa o quinua è femminile). Per i vocabolari Zingarelli e Devoto Oli però è maschile, il quinoa, mentre il Treccani registra entrambi i generi.

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Storie di bucce: da scorza a zest

How to zest a lemon

Avete notato che nel XXI secolo in cucina non si usa più la scorza di limone ma lo zest, come in inglese? 

È un anglicismo superfluo ma non è un vero e proprio neologismo: alcuni vocabolari, come lo Zingarelli, riportano infatti la parola zest, prestito dal francese zeste, marca d’uso regionale e databile agli anni ‘30 del secolo scorso: “(piemontese) scorza di limone o di arancia usata in cucina o, candita, in pasticceria: gli zest di Carignano”. Si trova anche italianizzato in zesta, soprattutto al plurale zeste.

È comunque curioso che per gli agrumi il lessico comune inglese sia più preciso del nostro nel descrivere la buccia, peel*. C’è infatti una parola per la parte colorata e profumata, zest, e una per quella bianca, spugnosa e amarognola, pith.

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Dalla scimmia nuda allo scimmione arancione…

La scimmia nuda balla

Suggerimento di lettura: La scimmia nuda balla di Mario Fillioley. Lo spunto è la canzone vincitrice di Sanremo, Occidentali’s Karma, che contiene molti riferimenti non riconoscibili dai più giovani: Desmond Morris, Kant, Eraclito, Marx, Marylin Monroe…

Passando da Indiana Jones a Fantozzi, Fillioley riflette su immaginario, cultura generale, cultura popolare e differenze generazionali dal punto di vista delle conoscenze enciclopediche del lettore e dello spettatore: “più ne sai, più ti diverti”.

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Novità dai blog per terminology lover

What is terminology? Terminosophy blog

Se non lo conoscete già, cominciate a seguire Terminosophy, il blog di Besharat Fathi dell’università Pompeu Fabra di Barcellona. Ho avuto il piacere di conoscerla e sono molto contenta che abbia deciso di condividere le sue competenze con noi. Nel blog affronta metodicamente temi rilevanti per chi desidera saperne di più sulla terminologia, ad esempio Some Important Reasons for Studying Terminology.

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“Promessa d’amore” scaligera

Cioccolatini visti in un autogrill vicino a Verona:

cioccolatini di San Valentino: GIULIETTA E ROMEO GiuRo promessa d’amore (i cioccolatini di Verona)

Non è un genere di prodotto che mi invoglia all’acquisto ma ho apprezzato la creatività linguistica di chi ha ideato la marca GiuRo combinando le sillabe iniziali di Giulietta e Romeo, per poi dare risalto al gioco di parole con la descrizione promessa d’amore e con la lettera R trasformata in un nodo. Stucchevole ma efficace!

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Blastare: dai videogiochi a Mentana (forse)

Anche blastare, come trollare, è un verbo colloquiale recente che ha acquisito un’accezione diversa o comunque più ampia di quella originale.

Con il significato di sbeffeggiare, stroncare, deridere pubblicamente, il verbo blastare ha avuto una certa visibilità associato alla parola webete e a Enrico Mentana, che ha fama di blastare i propri detrattori sui social.

pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente  Immagine: pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente 

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FLY DOWN, è inglese farlocco!

CICCIO FLY DOWN

Mi viene da ridere quando sento l’esclamazione colloquiale fly down! rivolta a qualcuno che farebbe meglio a darsi una calmata, a non tirarsela, ad abbassare la cresta, a “volare basso”.

Fly down ovviamente è la traduzione letterale di vola basso, però in inglese non esiste questo significato idiomatico: se ci si rivolge a qualcuno dicendogli fly down, penserà di avere  la patta dei pantaloni aperta (fly in inglese americano, flies in quello britannico).

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hate speech vs incitamento all’odio

logo Safer Internet Day Italy 7.2.2017  – Be the change. Unite for a better internet!

Oggi è la giornata mondiale della sicurezza in rete e ho notato che in Italia la maggior parte della comunicazione è in itanglese, ad es. viene privilegiato il nome Safer Internet Day.

Si discute anche di un concetto che in IATE, il database terminologico dell’Unione europea, ha questa definizione:

  «qualsiasi forma di espressione che diffonda, inciti, promuova o giustifichi l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo ovvero altre forme di odio basate sull’intolleranza, tra cui quella forma di intolleranza che si esprime sotto forma di nazionalismo aggressivo e di etnocentrismo, di discriminazione e di ostilità nei confronti delle minoranze, degli immigrati e delle persone provenienti da un contesto migratori»

Non capisco perché in Italia anche le istituzioni, come il Miur, preferiscano l’anglicismo hate speech alla locuzione incitamento all’odio, che invece è usata nelle comunicazioni dell’Unione europea.

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LA LA LAND: reduplicazione espressiva

Ryan Gosling Emma Stone in LA LA LAND

La locuzione inglese La La Land /laːlaː lænd/ è subito riconoscibile grazie al titolo dell’omonimo film ma si fa notare anche per alcuni aspetti linguistici particolari.

È un nome ironico per Los Angeles, dalla reduplicazione dell’acronimo LA. Viene associato allo stile di vita e agli atteggiamenti di chi vive a Hollywood.

Ha poi assunto anche il significato figurato di “mondo della fantasia”, “mondo dei sogni”. Uno dei molti esempi da Oxford Dictionaries: His dreamy smile faded, and he returned from la-la land (in questa accezione di solito si scrive con iniziali minuscole e trattino).

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Italian Survival Eat!

Vi piace il nome Italian Survival Eat per un tramezzino con porchetta, funghi e provola?

Italian Survival Eat.
[segnalato da @_geniodelmale]

Il gioco di parole survival kit freccia282 eat è inequivocabile, anche grazie alla confezione mimetica, ma è anche chiaro che è un nome “made in Italy”. È quello che chiamo inglese farlocco: una combinazione poco idiomatica (o addirittura errata) di parole inglesi facilmente riconoscibili, pensata per un pubblico italiano. 

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