Solastalgia, malessere contemporaneo

foto di corso Venezia in novembre 2023, con pochi alberi

L’edificio nella foto è il Museo di Storia Naturale in Corso Venezia a Milano. La facciata non è più seminascosta dalla doppia fila di ippocastani, purtroppo abbattuti o semidistrutti dal violentissimo nubifragio del 25 luglio 2023. Qualche mese prima l’effetto era completamente diverso (e non solo perché c’erano più foglie):

foto di corso Venezia in aprile 2023, con molti alberi

È desolante passare di lì, o in altre parti della città dove al posto degli alberi è rimasto un vuoto. È una sensazione che mi fa pensare alla parola inglese solastalgia, la sofferenza causata da un cambiamento ambientale che ha un forte impatto sulla vita delle persone.

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Intelligenza artificiale in breve: IA o AI?

È iniziata la stagione delle parole dell’anno e il dizionario britannico Collins per il 2023 ha scelto AI, acronimo di artificial intelligence:

Immagine con definizione: AI, “abbreviation for artificial intelligence: the modelling of human mental functions by computer programs”

Un’AI e due artificial intelligence

La definizione usata per la parola dell’anno (immagine qui sopra) evidenzia una peculiarità dell’abbreviazione AI che nell’uso contemporaneo la differenzia dalla forma estesa: è usata quasi esclusivamente solo in una delle due accezioni che invece ha la locuzione artificial intelligence, qui nelle definizioni di Collins Dictionary* online:

1 the modelling of human mental functions by computer programs  

2 the study of this

Il significato prevalente e più recente di artificial intelligence, 1, indica la riproduzione e l’imitazione di funzioni mentali umane da parte di sistemi informatici, un insieme di funzionalità, procedure e prestazioni. È questa accezione che nella forma abbreviata AI è stata scelta come parola dell’anno.

L’espressione artificial intelligence nasce però nel 1956 con un altro significato, inizialmente unico, 2, di disciplina, settore di studio e di ricerca che si occupa di 1. A quanto pare per questa accezione si ricorre sempre meno all’acronimo AI, ormai associato per lo più a 1.

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Nome di tempesta: Ciarán si dice /ˈkɪərən/

Alcuni titoli di notizie del primo novembre 2023:

Titoli meteo sulla tempesta Ciaran che arriva in Italia con neve, temporali, forti piogge e venti

Allerta meteo in Irlanda e Regno Unito, con conseguenze anche in Italia, per la tempesta Ciarán, un nome proprio irlandese maschile che si pronuncia /ˈkɪərən/ (accento tonico sulla prima sillaba, per un orecchio italiano più o meno “chìiran”) e nonciàran”, come ho sentito oggi in un notiziario da un annunciatore che palesemente non aveva fatto alcuno sforzo di ricerca.

In Pronuncia di nomi propri stranieri trovate altri nomi propri irlandesi, tra cui Aoife, Saoirse, Sadhbh, Caoimhín, Tadhg, che risultano particolarmente ostici perché seguono le poco intuitive regole di ortografia dell’irlandese. Una curiosità su Ciarán: significa “little dark one” (Brunetto!) e l’equivalente femminile è Ciara /ˈkɪərə/, la cui versione anglicizzata è Keira, o in alternativa Kiera o anche Kira.

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Scossa al gomito con vedova e suocera

striscia americana in cui un bambino sbatte il gomito e piangendo si lamenta che sia stato chiamato “funny bone” anziché “very very very serious bone”
Striscia: Crispin Wood

Anche un piccolo colpo al gomito può essere doloroso e provocare una strana sensazione di formicolio. In italiano si prende la scossa al gomito, in inglese invece si dice “hit one’s funny bone”, anche se non c’entra alcun osso: la sensazione è dovuta all’urto o alla compressione del nervo ulnare che percorre braccio e avambraccio lungo omero e ulna ma che rimane “scoperto” quando il gomito è piegato.

Ci sono due ipotesi per l’origine del nome inglese: funny nel senso di “strano”, come la sensazione che si prova, oppure perché omero in inglese si dice humerus /ˈhjuːmərəs/ che è omofono di humorous, a sua volta sinonimo di funny ma nel senso di “divertente”.

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Spiegone su “minchiarimento”

Diagramma di flusso “Am I mansplaining?” per spiegare agli uomini se lo stanno facendo!

Dopo l’ennesima discussione in tema, riporto anche qui le mie perplessità sulla parola minchiarimento, che in alcuni contesti viene usata come equivalente dell’anglicismo mansplaining, la spiegazione non richiesta fornita con sufficienza da un uomo a una donna molto più competente di lui. Origine: la parola macedonia man + (ex)plain.  

So che minchiarimento è una parola nata per ridere, anche se poi si è cercato di spingerne l’uso, ma per me suscita le stesse perplessità di altre parole create scientemente “a tavolino”, nel tentativo di tradurre e riprodurre parole di un’altra lingua senza però tenere conto del contesto d’uso, del registro e delle connotazioni originali, delle parole correlate già esistenti e delle differenze e preferenze nei meccanismi di formazione di nuove parole nella lingua di partenza e in quella di arrivo.

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Falsi amici dalla BBC: militant ≠ militante

Titolo in inglese: Why BBC doesn’t call Hаmas militants “terrorists”; Titoli in italiano: “Cara BBC, quelli sono terroristi, non militanti”; 2 Isrаele, BBC nel mirino del Governo inglese: non chiama terroristi ma militanti i membri di Hаmas

Nel Regno Unito si discute della decisione della BBC di non usare la parola terrorist per le notizie su Hаmas e di ricorrere invece a militant, che è la soluzione usata anche da altre testate. In alcuni media italiani la polemica è stata ripresa traducendo letteralmente la parola militant con militante, senza rendersi conto che in questo contesto sono falsi amici che avrebbero richiesto alcune precisazioni.

Militante in italiano

In italiano l’aggettivo e il sostantivo militante identificano “chi partecipa e si impegna direttamente e attivamente in un partito, in un movimento d’opinione o in un’organizzazione di qualsiasi tipo”. Esempi d’uso: intellettuale militante, militanti di un’associazione, militanti sindacali e altri tipi di attivisti. Anche se si riscontrano casi di militanti facinorosi, generalmente al concetto di militanza non è associata brutalità.

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Long raffreddore, un nome insensato

Alcuni titoli che mettono in evidenza la superficialità nelle redazioni di molti media italiani nel riportare notizie dall’inglese:

Titoli: 1 “Non solo long-Covid, c’è anche il “long raffreddore” e può durare fino a 11 settimane; 2 Long raffreddore: cos’è, quali sono i sintomi e quanto può durare; 3 Long raffreddore, boom di casi in Italia, cos’è e perché si manifesta; 4 Non solo long-Covid, ora c’è il long-raffreddore con tosse e altri sintomi. Ma quanto dura?

Il riferimento è a uno studio della Queen Mary University (UK) che ha evidenziato che altre infezioni respiratorie acute, diverse dal Covid, possono causare la persistenza dei sintomi a lungo termine, per più di 4 settimane. Nei media di lingua inglese la sindrome è stata descritta informalmente come long cold, con un rimando esplicito a long Covid.

In Italia qualcuno (forse la redazione di La Stampa?) ha avuto la brillante idea di rendere long cold con long raffreddore, combinando un aggettivo inglese e un sostantivo italiano, e poi molti a ruota hanno seguito, senza riflettere, come purtroppo succede spesso. È una soluzione ibrida che non funziona e che dimostra scarsa attenzione ai dettagli, competenze linguistiche inadeguate e incapacità di riconoscere differenze culturali.

Long cold in inglese

Chi ha “tradotto” in italiano non ha notato che nelle notizie in inglese l’espressione viene usata al plurale, long colds, a partire dal comunicato stampa della Queen Mary University:

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Inglese fаrlocco spiegato agli anglofoni

Titolo: Italians have embraced ‘fake English’ di Amy Kazmin. Sottotitolo: Fuency in ‘inglese farlocco’ has become necessary in Italy as hybrid words and off-kilter meanings proliferate.

Ho avuto il piacere di essere intervistata da Amy Kazmin del Financial Times per un articolo sugli pseudoanglicismi usati in italiano che più spiazzano gli anglofoni. Aggiungo qui qualche dettaglio della nostra conversazione che non ha trovato spazio nel testo.

Pseudoanglicismi

Gli pseudoanglicismi sono parole che hanno l’aspetto di lessico inglese ma che in inglese hanno un altro significato, come flipper, mister, pile, smart working, front runner, o che proprio non esistono, come self bar, stender, job on call, stepchild adoption.

Molti pseudoanglicismi nascono da meccanismi impropri di accorciamento di espressioni o di parole composte, ad es. il bachelorette [party], la spending [review], la voluntary [disclosure], in smart [working]. È un fenomeno dovuto anche a scarsa comprensione di differenze morfosintattiche tra inglese e italiano.

Word cloud con le parole self bar, south working, cash black, Jingle Balls, Exhibitionist Award, Happy Popping, Prenoting, Smuffer, no tamp, free vax, Click Day, personal viagger, black days, tartadog, next opening, every day every pay, VampControl, SNEET, delusion room, job on call, fly down, Italian sounding, BIObreak, Cinema2Day

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L’albero “di Robin Hood” NON era un sicomoro

Foto di paesaggio con grande albero. Titolo inglese della BBC: “Sycamore Gap tree at Hadrian’s Wall cut down by vandals”; Titolo italiano del Corriere della Sera: “Regno Unito, rabbia per il sicomoro abbattuto”

Nel Nord dell’Inghilterra è stato abbattuto un albero famosissimo che dava il nome al valico del Vallo di Adriano dove cresceva, Sycamore Gap. Aveva circa 300 anni, era alto 36 m, ed era stato immortalato in alcuni film tra cui Robin Hood: Prince of Thieves.  

Quando avevo letto la notizia, in inglese, ero sicura che in italiano sarebbe stata riportata con un errore di traduzione perché non sarebbero stati riconosciuti due falsi amici, e così è stato. Alcuni esempi: 

Il giovane vandalo, la notte fra il 27 e il 28 settembre, avrebbe tagliato con una motosega il sicomoro vicino al Vallo di Adriano, nel Nord dell’Inghilterra.

Un albero star del cinema: si tratta di un Sicomoro situato accanto al Vallo di Adriano nel Regno Unito, diventato famoso nel film del 1991 "Robin Hood: Principe dei Ladri" con Kevin Costner.

«Il sicomoro era parte del Dna di questa zona, ora regnano solo tristezza e rabbia»

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I “volantini frequenti” di ITA Airways

Un esempio di localizzazione non professionale visto da Alex Franquelli nell’app di ITA Airways:

tweet di Alex Franquelli con immagine di interfaccia con opzione Volantino Frequente e commento Direttamente dall’app di @ITAAirways

Flyer che diventa volantino è un errore tipico di traduzione automatica, simile a quelli di cui sono pieni i siti che commercializzano prodotti cinesi. Non ci si aspetterebbe però di vederlo nell’interfaccia in italiano della compagnia di bandiera italiana, “partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze” e quindi, per ora, del tutto italiana.

Immagino che per risparmiare sia stato esternalizzato lo sviluppo dell’app in un paese che fornisce questi servizi a basso costo, forse in India, o che sia stata “customizzata” una soluzione già pronta, e quindi è comprensibile che la versione originale fosse in inglese. È invece ingiustificabile la mancata verifica della qualità della localizzazione in italiano, soprattutto per elementi così visibili dell’interfaccia.

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Tosse e febbre sono sintomi suggestivi?

Nelle indicazioni Come proteggersi dal Covid-19, pubblicate recentemente dal Ministero della Salute, appare un calco dall’inglese molto diffuso in ambito medico ma non nel lessico comune. È un falso amico poco adatto alla comunicazione istituzionale perché potrebbe causare perplessità e fraintendimenti:

(immagine) Titolo: Persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19; Testo: Per queste persone non si applica nessuna misura restrittiva. Si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.

Suggestive ≠ suggestivo

Nel lessico comune italiano l’aggettivo suggestivo ha connotazioni positive: significa “che suscita viva emozione” (ad es. paesaggio suggestivo, spettacolo suggestivo) o “che prospetta qualcosa di allettante, di attraente” (ad es. idea suggestiva, ipotesi suggestiva).

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Le figure voluttuose di Botero

In varie notizie sulla scomparsa dell’artista colombiano Fernando Botero è ricorrente l’aggettivo voluttuoso. Esempi:

Immagine di quadro di Botero e titoli sulla sua scomparsa: 1 È morto Fernando Botero, l’artista colombiano dalle figure voluttuose; 2 L’artista colombiano Fernando Botero, famoso per le sue opere caratterizzate da figure voluttuose e colori vibranti, è deceduto all’età di 91 anni; 3 Famoso per le sue figure dalle forme voluttuose, Botero è stato uno degli artisti latino-americani più famosi del XX secolo

L’aggettivo voluttuoso significa “portato a godere i piaceri del sesso” (ad es. donna voluttuosa) o “che rivela sensualità” (ad es. labbra voluttuose, sguardo voluttuoso). È davvero la caratteristica che distingue e rende unico lo stile di Botero?

No, si tratta delle solite traduzioni frettolose dall’inglese.

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Il “posto figo” della PA

Per la serie comunicazione istituzionale che fa discutere, un nuovo esempio dal Ministero per la Pubblica Amministrazione:

Immagine dal sito della Pubblica Amministrazione con foto di 5 persone sorridenti e slogan: “PA: più che un posto fisso, un posto figo!”
(alla fine del post il video promozionale)

Dalla presentazione ufficiale della campagna, che è dichiaratamente rivolta alle nuove generazioni:

Testo dal sito funzionepubblica.gov.it:  Il claim “Più che un posto fisso, un posto figo!” gioca sui falsi pregiudizi del passato per ribaltare l’immagine fantozziana del dipendente pubblico e il mito del posto fisso raccontato da Checco Zalone in un celebre film.

Trovo curiosa la scelta di citare esplicitamente Fantozzi e Zalone ed evocare così un immaginario negativo che anziché essere ribaltato potrebbe condizionare sfavorevolmente l’interpretazione di tutto il messaggio.

A quanto pare, però, l’idea non è di esperti di comunicazione ma del ministro Zangrillo, che si era già espresso in questi termini mesi fa (cfr. Il piano del Ministro Zangrillo per rendere più attrattiva la Pa).

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Per Istat, verdure ≠ ortaggi

In una discussione sulle abitudini alimentari degli italiani ho visto queste statistiche Istat:

 “Consumo, almeno una volta al giorno, di verdure, ortaggi o frutta. Istat, 2022” con percentuali per “occupato, disoccupato, dirigente, operaio” per le tre categorie “verdure, ortaggi, frutta”

Sono rimasta colpita dalla distinzione tra verdure e ortaggi perché normalmente facciamo riferimento al consumo di frutta e verdura, senza ricorrere a ulteriori categorie, e perché nell’uso comune verdure e ortaggi sono parole intercambiabili.  

Ho subito pensato che nel contesto specialistico delle indagini multiscopo sulla vita quotidiana condotte dall’Istat, verdure e ortaggi fossero due “etichette” a cui con un processo di terminologizzazione è stato attribuito un significato che si discosta da quello del lessico comune.

Per averne conferma ho confrontato varie informazioni che riporto anche qui perché ritengo siano un esempio utile del tipo di dettagli a cui si presta attenzione nel lavoro terminologico. Per chi non ha interesse per questo tipo di particolari, questa è una sintesi delle differenze riscontrate che ho rappresentato con due elementari sistemi concettuali di tipo gerarchico:

grafico con sintesi dei due diversi sistemi concettuali in uso comune e per Istat
(nel grafico sono rappresentati i concetti; alla fine del post un altro grafico con i termini Istat corrispondenti)

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Messaggi IT-alert con data americana

logo IT-alert

Il 12 settembre ripartiranno i test del Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert in Campania, Marche e Friuli Venezia-Giulia.

Mi ricollego a IT-alert, aspetti linguistici migliorabili (28 giugno 2023) per riportare anche qui alcune osservazioni che avevo aggiunto al post dopo avere ricevuto anch’io il messaggio di prova su un telefono con il sistema operativo Android con impostazioni in italiano-Italia:

immagine del messaggio ricevuto; nella prima riga  “IT-Alert”, nella seconda riga “Lug 10, 12:00 PM”

Avevo notato immediatamente il formato inusuale di data e ora all’inizio del messaggio: Lug 10, 12:00 PM. Mi ero chiesta perché fosse stato usato un formato americano sia per la data, con il mese in forma abbreviata che precede il giorno, che per l’ora, indicata con la convenzione a 12 ore anziché quella a 24 usata in Europa.

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