IA con rigurgiti: falsi amici vs pappagalli!

Spunto per una discussione sul neologismo semantico inglese regurgitation nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa:

tweet da Ivo Silvestro: Un dubbio per @terminologia: come traduciamo “regurgitation” (quando una IA generativa ripropone tale e quale un contenuto su cui è stata addestrata), usato ad esempio da OpenAI nella loro presa di posizione?

Il riferimento è alle accuse del New York Times che ChatGPT, prodotto di OpenAI, anziché generare contenuti ad hoc darebbe risposte che riproducono letteralmente testo da articoli del NYT protetti da copyright.

OpenAI spiega che è un bug infrequente che stanno cercando di eliminare; è un comportamento anomalo che viene descritto come regurgitation:

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Definitely, non definitivamente!

Un altro esempio di approssimazione e scarsa attenzione nelle traduzioni dei media, in questo caso una reazione di Elon Musk alle notizie sul suo presunto uso di sostanze stupefacenti:

1 tweet di Elon Musk: “If drugs actually helped improve my net productivity over time, I would definitely take them!”; 2 titolo di quotidiano italiano: “Il miliardario patron di Tesla lascia intendere che, se l’uso di stupefacenti aumentasse la produttività, dovrebbe definitivamente assumerne”

In italiano l’avverbio definitivamente significa “in modo definitivo” o “per sempre”.

In inglese definitely non ha un significato specifico ma ha invece la funzione di enfatizzare che non c’è alcun dubbio su quanto si afferma, ed è quindi simile a “di certo”, “sicuramente”, “certamente”.

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C’è omicidio e omicidio

Testo originale in inglese di notizia sull’ex atleta paraolimpico sudafricano Oscar Pistorius e traduzione italiana apparsa in alcune note testate:

Testi inglese 1 e italiano 2 a fronte: 1 “Pistorius was first convicted of culpable homicide — a charge comparable to manslaughter — and sentenced to five years in prison. After appeals by prosecutors, he was ultimately found guilty of murder and had his sentence increased”; 2 “Pistorius fu inizialmente giudicato colpevole di omicidio colposo – un’accusa paragonabile a omicidio colposo - e condannato a 5 anni di prigione. Dopo gli appelli dei pubblici ministeri, alla fine è stato dichiarato colpevole di omicidio e la sua pena è stata aumentata”
(grazie a @jhack per l’esempio)

È un esempio di traduzione automatica* a cui però non è seguita nessuna revisione umana, perché altrimenti sarebbe risultato palese, anche senza testo originale, che in italiano questa spiegazione non ha alcun senso:

Pistorius fu inizialmente giudicato colpevole di omicidio colposo – un’accusa paragonabile a omicidio colposo – e condannato a 5 anni di prigione

Nel testo inglese vengono usate due espressioni diverse: il termine giuridico sudafricano culpable homicide, che potrebbe risultare non familiare a tutti i lettori anglofoni perché usato solo in alcuni ordinamenti giuridici (ad es. in Scozia), e la “spiegazione” manslaughter, che è invece il termine usato per reati paragonabili in altri paesi, come ad es. in Inghilterra, Galles e Stati Uniti. È una precisazione rilevante in inglese ma che in italiano in questo tipo di notizia non è necessaria: in una traduzione umana va eliminata.

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Prompt: “parole significative del 2023”

word cloud di parole significative del 2023

In Cos’è una “parola dell’anno” e come viene scelta (novembre 2023) ho descritto vari esempi per l’inglese. Nel frattempo sono state annunciate anche alcune parole dell’anno per l’italiano, che aggiungo qui assieme ad altre per me significative, da prompt a granchio blu passando per sbadilare e cassa di espansione.

La parola del 2023 per cui ha optato l’Enciclopedia Treccani è femminicidio, una scelta dovuta alla rilevanza da un punto di vista socioculturale (criterio che si differenza da quelli privilegiati dai dizionari di lingua inglese che ricorrono invece a dati quantitativi).

In Svizzera il Dipartimento di linguistica applicata dell’Università di Zurigo ha scelto come parola dell’anno per l’italiano GPT (“Generative Pre-trained Transformer, ovvero trasformatore generativo preaddestrato, un acronimo che esprime l’era dell’intelligenza artificiale”), seguito da tunnel, per rilevanza locale, ed ecoansia (“ansia derivante dal timore delle possibili conseguenze di disastri ambientali legati all’emergenza climatica”), parola entrata in italiano nel 2015 nella forma eco-ansia. Queste scelte hanno confermato la prevalenza di due temi osservati anche per altre lingue: intelligenza artificiale e cambiamenti climatici.

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Intelligenza artificiale, sciatteria reale

In un lungo articolo intitolato Cosa sono gli otoliti: perché si “spostano” e qual è la cura le stesse informazioni vengono ripetute più volte, con minime variazioni. I sospetti che il testo sia stato prodotto automaticamente con un sistema di intelligenza artificiale generativa (come ad es. ChatGPT) e poi pubblicato senza alcun intervento umano aumentano quando si incontra la frase evidenziata: La manovra di Dix-Hallpike per riposizionare gli otoliti Un altro modo per scrivere questo testo è: Per verificare la presenza di otoliti nei canali semicircolari dell'orecchio, si può eseguire il test di Dix-Hallpike.

Questo invece è uno dei vari esempi di informazioni ripetute che si differenziano solo per minimi dettagli:

  • Gli organi otolitici reagiscono soprattutto ai cambiamenti di movimento orizzontale (utricolo) o di accelerazione verticale (sacculo), a seconda del loro orientamento.
  • A causa del loro orientamento nella testa, gli organi otolitici sono sensibili, in particolare, al cambiamento nel movimento orizzontale (utricolo) o all’accelerazione verticale (sacculo).

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Albero dei Giochi: inglese con burocratese

Immagine natalizia da Milano, capitale dell’itanglese:

L’Albero dei Giochi in Piazza Duomo è dedicato ai Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026. Alla base è circondato da scritte luminose con i nomi degli sport invernali, tutti esclusivamente in inglese come la maggior parte del testo sul piedistallo alto un paio di metri su cui poggia l’albero. Anche la maggior parte del testo sui pannelli del piedistallo è in inglese. In questo dettaglio si vede che anche il ringraziamento allo sponsor italiano, presumo sconosciuto a chi non vive in Italia, è in inglese:

Il dettaglio fa parte del lato di fronte al Duomo, Olympic and Paralympic Winter Games – ITALIAN MEDALS, che è descritto come hall of fame ed elenca i nomi degli atleti italiani che hanno vinto medaglie a ciascuna edizione dei giochi invernali. Il nome delle discipline è solo in inglese e alcune come luge, slittino, hanno nomi poco trasparenti per chi non conosce l’inglese, quindi c’è da chiedersi a che tipo di pubblico sia rivolto questo omaggio.

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Trump in Colorado: ineleggibile o incandidabile?

Per la serie falsi amici in notizie dagli Stati Uniti: 

Foto di Trump con testo in inglese “Colorado Supreme Court says Trump is ineligible to run again. It ruled that Trump engaged in an insurrection by stoking the Capitol riot on Jan. 6, 2021” e tre titoli italiani: 1 Trump ineleggibile alla Casa Bianca: la sentenza della Corte suprema del Colorado; 2 Donald Trump Ineleggibile in Colorado per le Elezioni Presidenziali 2024; 3 La Corte suprema del Colorado dichiara Trump ineleggibile

La Corte suprema del Colorado ha deliberato che Trump non potrà partecipare alle primarie del partito repubblicano in Colorado e per questo Trump è stato descritto come ineligible nei media di lingua inglese.

In inglese la parola ineligible non riguarda procedure elettorali ma significa non avere i requisiti necessari per fare o avere qualcosa, in vari ambiti. In questo specifico contesto ha il senso di incandidabile, che in italiano ha un significato diverso da ineleggibile: giuridicamente, incandidabilità e ineleggibilità sono due concetti diversi.

Ineleggibilità ≠ incandidabilità

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Elseweb, l’altrove digitale

immagine con cartelli a un incrocio che puntano in direzioni diverse, ciascuno con il nome di un social: Instagram, Threads, Bluesky e X

Ultimamente c’è parecchio movimento nei social di microblogging: continua l’abbandono del sempre più mefitico X (ex Twitter), da qualche giorno Threads è disponibile anche nell’Unione europea e ci sono varie altre opzioni che ricordano Twitter, come ad esempio Mastodon e Bluesky.

C’è chi ha aperto nuovi profili su diverse piattaforme e, in attesa di capire quale privilegiare, interagisce in qua e in là. Questa fase di spostamenti e assestamenti forse spiega perché in inglese ora mi pare di vedere usare con maggiore frequenza una parola informale che mi piace molto: elseweb, “da qualche altra parte nel web”, modellata su elsewhere, “altrove” e usata per indicare genericamente, senza specificarlo, un qualche altro luogo digitale (di solito un altro social, ma anche un sito).

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Le improbabili “51 locazioni possibili”

Concludo la settimana con un altro esempio degli effetti del terrore delle ripetizioni nei media italiani:

Titolo: “Deposito per le scorie nucleari, pubblicato l’elenco: ecco i siti idonei in 6 regioni”. Testo: “Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai)”

Chi ha scritto questo testo immagino abbia ritenuto disdicevole ripetere area o sito e alla ricerca di sinonimi abbia pensato a location. Probabilmente avrà ritenuto che l’anglicismo fosse inadatto al contesto scorie nucleari, da cui la forma “italianizzata” locazione. Così però si dimostra scarsa padronanza del lessico italiano e viene confermato che la ricerca ossessiva di sinonimi spesso va a discapito di coerenza e correttezza dei contenuti.

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Nessun “fan a quattro zampe” per von der Leyen!

Momenti di ilarità al Parlamento europeo quando si è sentito abbaiare un cane alla fine di un intervento di Ursula von der Leyen:

 

È un siparietto divertente anche se irrilevante, ma lo cito perché è rappresentativo della noncuranza con cui vengono riportate notizie e notiziole in molti media italiani.

L’esempio che ho scelto riguarda la reazione della presidente del Parlamento Roberta Metsola, “Dear colleagues, we must have a support animal in the house”. Ecco come sono state tradotte in italiano le sue parole nel titolo e nel corpo di uno stesso articolo: 

Dopo von der Leyen interviene un cane, l’imbarazzo di Metsola e Sanchez al Parlamento Ue: «Colleghi, c’è un fan a quattro zampe»

[…] «Colleghi, dobbiamo avere un animale supporter in quest’Aula»

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Da pet a disco di pasta, parole anti-terrore!

Titolo: Taylor Swift e quella moda del “gatto sulle spalle” lanciata sulla copertina di TIME. Col suo Benjamin Button la pop star americana sta spopolando tra gli amanti dei felini. Il gioco è quello del selfie col proprio pet adagiato come una sciarpa con risultati, spesso, esilaranti

L’intesa tra Taylor e Benjamin è nata quattro anni fa: «Mi hanno dato in mano questo micio e mi sono innamorata subito»

Gatto, felino, pet e micio per lo stesso referente sono esempi del terrore delle ripetizioni che tormenta giornalisti e titolisti italiani e li spinge a ricorrere ad alternative che sarebbero poco probabili in interazioni reali: davvero c’è chi userebbe l’anglicismo pet per descrivere una foto con il proprio gatto?

In Variazione e ripetizione (con partita Iva e tweet) ho già discusso le conseguenze negative della ricerca ossessiva di sinonimi. Nelle notizie a contenuto tecnico e specialistico possono interferire con la precisione e correttezza delle informazioni che spesso ne risultano distorte, come negli esempi di vaccino ≠ siero ≠ antidoto e immunizzato ≠ vaccinato.

[Per] non dire gatto…

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Falsi amici gregali: egregious e gregarious

tweet di Zanichelli con foto di gregge di pecore e una da sola in primo piano con occhiali da vista, titolo “egregio” ed etimologia “voce dotta, dal latino egrĕgiu(m), propriamente ‘che è fuori dal (ex-) gregge (grĕx, genitivo grĕgis)’”. Commento: “Chi esce dall’ordinario ed è singolare o eccellente si distingue dalla moltitudine, ed è perciò egregio”

Egregio egregious

Prendo spunto dall’etimologia dell’aggettivo egregio – “che è fuori dal (ex) gregge (grĕx, grĕgis)” – e dal suo significato – chi esce dall’ordinario ed è singolare o eccellente, si distingue dalla moltitudine per i pregi o le virtù – per ricordare un falso amico inglese forse poco noto.

Anche in inglese egregious descrive qualcuno o più spesso qualcosa che si distingue, ma in senso negativo, nel male: abominevole, orrendo, che ha passato ogni limite. Esempi d’uso, in contesti di registro formale: egregious behaviour, egregious error, egregious acts of violence, egregious display of brutality.

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Spunti linguistici: destinescion, brend reputescion

fotogramma del video della ministra Santanchè e fumetto con scritta “MA SIETE MATTI? MA VOI SAPETE QUANTO TEMPO CI VUOLE A COSTRUIRE UNA DESTINATION, UNA BRAND REPUTATION?”

La notizia del cambiamento di nome da Cervinia in Le Breuil ha fatto molto discutere. È intervenuta anche la Ministra del Turismo con un messaggio video, registrato in un’auto in corsa, che sui social ha suscitato parecchie ironie per la frase “ma voi sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination, una brand reputation?

I due anglicismi, percepiti come superflui in sostituzione di destinazione e reputazione [del marchio], hanno causato battute sulla proposta di legge che vorrebbe multarne l’uso e parecchi giochi di parole ispirati dalle pronunce affettate “destinèscion” e  “reputèscion”. Esempio:

tweet di Luca Bottura: “Che poi la reputescion te la sputtanescion anche facendo video in cui non indossi le cinture di assicurescion”

Prendo spunto dalle parole con terminazione –escion perché illustrano alcuni meccanismi linguistici qui usati a scopo ludico ma che sono rappresentativi anche di alcune delle opzioni di innovazione lessicale di cui disponiamo in italiano.

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I corsi della fantomatica Lega dell’Edera

Non si finisce mai di stupirsi del livello di sciatteria che traspare da alcune notizie tradotte dall’inglese:

Tweet e incipit di articolo di ANSA con foto della cantante Taylor Swift e testo “La Lega dell’Edera apre a Taylor Swift: in un ulteriore segnale della sua sterminata popolarità la Harvard University ha inserito nei suoi piani di studio un corso dedicato al fenomeno da lei generato”

La spiegazione a cui si pensa immediatamente è traduzione automatica senza revisione umana, perché si presume che chi lavora in ambito giornalistico conosca l’esistenza della locuzione Ivy League, il nome proprio con cui sono note otto delle più prestigiose università statunitensi.

La traduzione letterale in Lega dell’Edera però è un errore che non ci si aspetta dai sistemi di traduzione automatica attuali, proprio perché Ivy League non è un nome insolito e quindi è improbabile che non venga gestito correttamente. Se ne ha la prova se si fa qualche verifica nei sistemi gratuiti più noti: il nome Ivy League non viene tradotto letteralmente ma viene mantenuto in inglese, anche se scritto con iniziali minuscole. Esempio:

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Cos’è una “parola dell’anno” e come viene scelta

immagine che illustra le parole dell’anno di dizionari di lingua inglese

Ogni anno in questo periodo vari dizionari, associazioni o istituzioni del mondo anglofono annunciano una word of the year, conosciuta informalmente con l’acronimo WOTY.

Associamo la tradizione delle parole dell’anno all’inglese ma in realtà ha origine in Germania negli anni ’70 del secolo scorso e poi è stata ripresa in vari altri paesi. In Italia c’è stato qualche tentativo poco riuscito per l’italiano e di solito i media si limitano a rilanciare le parole inglesi, con vari fraintendimenti che tradiscono scarse conoscenze linguistiche.  

Word of the year, non solo parole!

Innanzitutto va chiarito cosa si intende con “parola” (word), che in questo contesto è un concetto piuttosto ampio. In inglese word of the year può essere un sostantivo, un verbo, un aggettivo, un pronome (they nel 2019), un suffisso, un acronimo, un hashtag, un’espressione, un modo di dire, un gioco di parole, una frase (my pronouns are… nel 2019), un eufemismo, o anche un’emoji (😂 nel 2015). 

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