Autobilanciamento al supermercato

Cartello con inglese da incubo visto in un supermercato di una grande città italiana:

AVVISO  Dear customares, fruit and vegetables are weighted in self-balance. No in checkouts.

Credo che solo un italiano riesca a decodificare il messaggio correttamente: si avvertono i clienti che frutta e verdura [non già confezionate] vanno pesate e prezzate servendosi delle apposite bilance, operazione che non può essere fatta alla cassa.

Sarei curiosa di sapere cosa capisce invece uno straniero.

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Il curioso caso di girl, “bambino femmina”

Notizia dagli Stati Uniti su Alexandria Ocasio-Cortez, deputata americana ventinovenne neoeletta al Congresso, nell’interpretazione di un noto quotidiano italiano:

Usa, Dictionary.com difende Ocasio-Cortez: “Non è una girl” – La neoeletta deputata democratica, la più giovane rappresentante al Congresso nella Storia degli Stati Uniti, era stata presa in giro da un giornalista che nel riferirsi a lei aveva usato la parola “ragazza”.

L’insolita frase ibrida “Non è una girl” nel titolo e “ragazza” tra virgolette nel catenaccio fanno supporre che l’articolo chiarisca perché la parola inglese girl è fuori luogo, a tal punto da fare notizia anche in Italia, e quali sono le differenze d’uso rispetto alla parola italiana ragazza, raramente inappropriata.

Nulla di tutto ciò. Il testo evidenzia invece i grossi limiti delle traduzioni frettolose affidate a chi non ha competenze linguistiche adeguate, poi pubblicate senza alcuna revisione

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Techlash e altre parole “tossiche” del 2018

toxic 2018

Toxic, parola dell’anno in inglese

Anche Oxford Living Dictionaries* ha annunciato la propria parola dell’anno per il 2018: è l’aggettivo toxic. È stata scelta perché è aumentata la frequenza d’uso sia nel significato primario di velenoso (toxic substance, toxic environment, toxic chemical…) che in accezioni figurate più recenti in collocazioni come toxic masculinity, toxic relationship, toxic culture.

C’è un uso simile anche in italiano, simile all’uso metaforico di avvelenato: probabilmente per interferenza dell’inglese, sono sempre più diffuse locuzioni come relazione tossica, sentimenti tossici, amicizia tossica (che fanno stare male, che rovinano la vita – nulla a che vedere con le sostanze stupefacenti).

Altre parole del 2018

Hanno connotazioni poco positive anche le altre parole scelte da Oxford Dictionaries tra quelle più rappresentative del 2018:

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Grammatica inglese: food vs foods

Questa striscia di Pearls Before Swine evidenzia due diversi usi della parola food in inglese:

free food

L’uso prevalente è quello che si vede nel cartello free food. In questo uso, food ha il significato di cibo, [cose da] mangiare, alimenti, vitto ed è un sostantivo non numerabile (uncountable) che non ammette la forma plurale.

Solo in alcuni casi food può essere numerabile (countable) e usato anche al plurale, ma solo se si intendono categorie di cibi, ad es. baby foods o junk foods, oppure tipi di cibi diversi considerati individualmente, come nel secondo fumetto: è scaduto ogni singolo prodotto regalato da Rat. 

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Il nuovo IATE, anche con latino e mul

interfaccia IATE

IATE, il database terminologico delle istituzioni dell’Unione europea, ha una nuova interfaccia più intuitiva e nuove funzionalità che facilitano la ricerca e rendono i risultati più mirati e più fruibili.

Le novità sono sintetizzate in The new IATE is online! e illustrate nello User’s Handbook, con istruzioni d’uso per le ricerche e descrizioni sintetiche ma efficaci sulla struttura del database, orientato al concetto, e relative modalità di gestione della terminologia.

Il simbolo (anchor language)

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I papaveri di carta del Poppy Day

L’11 novembre 2018 ricorre il centenario dell’Armistizio di Compiègne che ha segnato la fine della prima guerra mondiale e nelle foto che arrivano in questi giorni dalla Gran Bretagna si può notare che gran parte dei personaggi pubblici indossa papaveri di carta.

foto della regina Elisabetta II e del principe Carlo vestiti di scuro con papaveri appuntati agli abiti

Sono il simbolo di Remembrance Sunday, giornata che ogni anno cade nella domenica più vicina all’11 novembre – nel 2018 i giorni coincidono – e che commemora i caduti delle due guerre mondiali e di conflitti successivi a cui hanno preso parte i soldati britannici.

In questo periodo si vedono non solo le spille ma anche numerose decorazioni con papaveri, tanto che la ricorrenza è nota anche come Poppy Day – qualche esempio in Remembrance Sunday 2018: Poppy displays in pictures.

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Inglese farlocco ferroviario: #RAILWAYheART

Un’iniziativa di Trenitalia pubblicizzata su Twitter:

tweet di @fsnews_it: Nasce #RAILWAYheART, il progetto del Gruppo #FS Italiane che, attraverso la selezione di scatti fotografici, narra l’universo ferroviario con gli occhi, il cuore e l’estro artistico delle persone.

Dalle foto inviate dai viaggiatori ne verranno selezionate alcune che saranno pubblicate sulla rivista La Freccia e su vari canali digitali del Gruppo FS, come descritto qui.  

Una bella iniziativa, ma perché scegliere un nome pseudoinglese come RAILWAY heART se ci si rivolge a viaggiatori italiani o a stranieri che viaggiano in Italia?

Il responsabile di La Freccia mi ha spiegato la scelta:

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Tremendo!

Donald Trump ha commentato i risultati delle elezioni del 6 novembre 2018 con un tweet che è stato riportato anche dai media italiani:

Usa 2018, Trump rivendica un “tremendo successo” nonostante i repubblicani abbiano perso la Camera. Foto del tweet di Trump: “Tremendous success tonight. Thank to you all!”

Chi ha tradotto letteralmente tremendous success con tremendo successo non ha però riconosciuto due falsi amici.

Tremendous

In inglese l’aggettivo tremendous è un rafforzativo, usato con valore iperbolico, che esprime grande forza, intensità o quantità, di solito con connotazione positiva. Esempi d’uso: tremendous admiration, tremendous opportunity, tremendous speed, tremendous help, tremendous satisfaction, tremendous success.

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2018, anno di plogging, floss, gaslighting…

VAR plogging single-use gammon floss

La stagione delle parole dell’anno 2018 è stata inaugurata da Collins Dictionary che per l’inglese britannico ha scelto l’aggettivo single-use. Non è un neologismo ma una parola il cui uso ultimamente è diventato più rilevante, soprattutto in riferimento alla plastica e ai danni ambientali che causa (cfr. voto del Parlamento europeo per vietarla entro il 2021). L’equivalente italiano è noto: plastica monouso (più breve dell’inglese!) o meno formalmente usa e getta.

Ho trovato però più interessanti le altre parole del 2018 considerate dal dizionario, tra cui neologismi o risemantizzazioni che descrivono concetti nuovi, come plogging, gammon e floss, e parole un tempo usate solo in alcuni ambiti ma che ora sono entrate nel lessico comune, come gaslighting.  

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Shibboleth, un’origine cruenta

Canzoncina per sorridere sulla pronuncia insolita di alcune località e altri nomi propri inglesi ostici per chi non è un parlante nativo o del luogo:

Si intitola Shibboleth /ˈʃɪbəˌlɛθ/, che nell’accezione usata anche in italiano significa “parola che contiene un suono difficile da pronunciare per un parlante di altra lingua, attraverso la quale può essere riconosciuto un individuo non appartenente al proprio gruppo etnico o linguistico”.

È un ebraismo entrato in italiano attraverso l’inglese nel XIX secolo grazie al poema satirico Don Juan (stanza 12 del canto XI) di Lord Byron.

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“Virgolette” in Europa e in USA

Primary quotation marks in European languages (used in print)

La carta di Jakub Marian da Map of quotation marks in European languages mostra i diversi tipi di virgolette usate per le citazioni nei diversi paesi europei. 

Sono identificati cinque tipi di virgolette, indicati da colori diversi nella carta:
inglesi  «francesi»  tedesche  polacche  svedesi

I programmi di scrittura sostituiscono automaticamente le virgolette semplici " con quelle previste per la lingua in cui è formattato il testo, se esiste e viene attivata l’opzione. Esempio nell’interfaccia italiana di Microsoft Word, che vale come impostazione anche per le altre lingue che si selezionano dalla barra di stato:

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Con Trump, da trickle-down a trickle treat!

In questa vignetta americana c’è un gioco di parole che intreccia Halloween e una delle promesse ricorrenti di Trump in vista delle prossime elezioni di Midterm 2018:

vignetta con un inquitante Trump che dice “TRICKLE TREAT” a bambino che gli chiede dolcetti per Halloween, mentre dal cornicione con la scritta “TAX CUT PROMISES” colano gocce di acqua
Vignetta: Tom Toles

Si riconoscono due riferimenti:

 Trick or treat?, la frase pronunciata dai bambini mascherati che vanno di casa in casa a farsi regalare dolciumi, che in italiano ha un equivalente molto efficace in Dolcetto o scherzetto?

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Storie di biscotti (e di denti)

uomo senza un dente in bocca spiega al collega: “I bit into a biscotti and it just cracked” Dustin di Steve Kelley e Jeff Parker; grand = 1000$

In questa striscia americana c’è lo pseudoprestito biscotti, plurale biscottis o invariato. La parola inglese ha un significato più specifico di quella italiana: per gli americani un biscotti è un cantuccino o sua variante, quindi è duro abbastanza per poter rompere un dente.

Nonni’s Cioccolati biscotti

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Fall back: miniguida per il ritorno all’ora solare

immagine di sveglia in mezzo a foglie autunnali e il messaggio “don’t forget to fall back”

Stanotte ritorna l’ora solare e ne approfitto per ricordare l’espediente di mnemonica americano per non sbagliare a regolare gli orologi tradizionali: spring forward, fall back.

La frase gioca con la polisemia di spring (primavera, molla, balzare…) e di fall (autunno, cadere…) ➝ in primavera le lancette scattano in avanti, in autunno indietreggiano.

Di sicuro ignora la frase americana chi ha scritto il tweet per il Corriere della Sera, cancellato solo dopo alcune ore, con l’indicazione errata di spostare le lancette in avanti: 

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Gioia Guerzoni: “Blackness matters”

Mi fa molto piacere ospitare un guest post di Gioia Guerzoni, traduttrice dall’inglese di autori di geografie e di epoche diverse come Teju Cole, Iris Murdoch, Ben Marcus e molti altri.

copertina del libro Known and Strange Things di Teju ColeRecentemente l’ho sentita discutere del concetto di blackness, centrale in una raccolta di saggi dello scrittore americano di origini nigeriane Teju Cole, e delle difficoltà che aveva dovuto affrontare per trovare una soluzione che fosse efficace anche in italiano. 

Le ho chiesto di raccontare le sue riflessioni anche qui perché è un percorso affascinante che mette in evidenza più aspetti della traduzione letteraria: non solo questioni linguistiche e metodologiche ma anche il rapporto con revisori e autori.

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