Salto quantico, determinologizzato

Questa vignetta di SMBC gioca con la differenza tra parole e termini (lessico specialistico vs lessico comune):

Primo pannello, contesto aziendale, donna dice ai colleghi “Quick! I need a term that actually means something very small, but which people think means something large and significant! Secondo pannello, davanti a un pubblico: “This policy represents a quantum leap in education reform!”

Il processo di determinologizzazione

Alcuni termini (lessico specialistico) subiscono un processo di determinologizzazione: entrano nel lessico comune dove vengono usati con un significato molto più generico di quello che hanno nell’ambito in cui hanno avuto origine. Esempi: algoritmo, ecosistema, anno luce, meme, interfaccia.

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Quirk, quork, quark e “stranezza” terminologica

Quark-Gell-Mann

È morto il fisico americano Murray Gell-Mann, premio Nobel per i contributi sulla classificazione delle particelle elementari e delle loro interazioni. Nei media generalisti è stato ricordato soprattutto per avere teorizzato i quark e per averne scelto il nome. Ma ha coniato anche altri termini dall’origine insolita e che fanno riflettere su alcuni meccanismi di denominazione della fisica.

Quark, riferimenti letterari

L’origine della parola d’autore quark è nota perché è stata raccontata dallo stesso Gell-Mann. Aveva l’abitudine di usare parole onomatopeiche come squeak e squork per chiamare oggetti non ben definiti. Usava anche la parola pronunciata /kwɔːʳk/, simile a quawk che rappresenta il verso di vari uccelli tra cui il gabbiano.

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Confusione di date ;-)

Se fossi un’insegnante di inglese userei questa vignetta per un ripasso veloce di concetti linguistici:

Donna guarda uomo con sguardo adorante: “So what’s your idea of a perfect date?”. Risposta dell’uomo: “DD/MM/YYYY. I find other formats a bit confusing”
via @stevevagabond

Polisemia – La vignetta gioca sulle diverse accezioni della parola inglese date, che in inglese vuol dire data ma anche appuntamento romantico (o potenzialmente tale!).

Metonimia – In inglese date non è solo l’appuntamento ma anche la persona con cui si esce, un esempio di trasferimento di significato da una parola a un’altra in base a una relazione di contiguità che in questo caso è logica, dall’astratto al concreto.

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Traduzione e terminologia nell’era digitale

Segnalo una giornata di aggiornamento gratuito offerto dalla Commissione europea per il programma #TranslatingEurope:

LA TRADUZIONE NELL’ERA DIGITALE: impossibile senza padroneggiare i sistemi di traduzione neurale? / TRANSLATION IN THE AGE OF DATA: is mastering neural translation systems a must?

Sarà a Milano il 4 giugno 2019 e si può partecipare di persona oppure assistere in streaming. Verranno trattati vari aspetti della traduzione automatica neurale, di pre- e post-editing, delle implicazioni dell’intelligenza artificiale e dei big data per i traduttori. Dettagli nel programma: La traduzione nell’era digitale

Per chi invece è nella zona di Firenze ed è interessato al lavoro terminologico:

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Solo in Italia: “giorno di Election Day”

Che informazioni sulle conoscenze dell’inglese in Italia si possono ricavare da questa notizia, in particolare dalla frase è giorno di Election Day?

Notizia del 25 maggio 2019 dal sito della RAI: L’Election Day degli italiani: al voto per europee e amministrative. Domenica 26 maggio è giorno di Election Day: si vota per le Europee, ma anche per eleggere oltre 3.800 sindaci e il presidente della Regione Piemonte.

Election day in inglese

In inglese election day, con iniziali minuscole, vuol dire genericamente giornata di consultazione elettorale, quindi giorno in cui si vota (in inglese britannico polling day).

Negli Stati Uniti Election Day, con iniziali maiuscole, indica unicamente il martedì dopo il primo lunedì di novembre in cui si svolgono elezioni nazionali e statali: negli anni pari si vota per eleggere il presidente degli Stati Uniti (ogni 4 anni) e i parlamentari del Congresso (ogni 2 anni per la camera, ogni 6 per il senato), mentre negli anni dispari si eleggono governatori e parlamentari per i singoli stati.

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Brexit significa anche #Trexit

vignetta con uscita di scena di May  Vignetta: Christian Adams

Uscita di scena di Theresa May, che ha annunciato che il 7 giugno darà le dimissioni dal ruolo di primo ministro del Regno Unito. Su Twitter si è subito diffuso l’hashtag #Trexit, modellato su Brexit con l’iniziale e la seconda consonante del nome Theresa, che in inglese si pronuncia /təˈriːzə/.

La Brexit lessicale dei politici

Trexit è uno degli innumerevoli esempi dell’enorme produttività di Brexit, parola del XXI secolo, e fa parte di un intero filone di variazioni più o meno effimere con nomi di leader politici, non solo in inglese: in Italia abbiamo visto Renxit e Renzexit e in Germania c’era chi aveva auspicato Merkxit e Merkelexit.

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Milkshaking, occasionalismo politico

vignetta con bicchierone di milkshake da cui viene fatto volare fuori il contenuto
Vignetta: Lucas Varela per Financial Times

Nel Regno Unito sta facendo discutere una nuova forma di protesta politica diretta a esponenti populisti, di estrema destra e pro Brexit, che vengono inondati con frappé (milkshake) del tipo venduto in bicchieroni nei fast food

Dal sostantivo milkshake sono nati e subito diventati virali due neologismi: il verbo milkshake e quindi il sostantivo milkshaking. Esempi d’uso:
1 Why Milkshaking Works 
2 Anti-EU candidates have been #milkshaked 
3 Today’s front pages: milkshaken Farage and rise in racism

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Espressioni “animalisticamente corrette”

Negli Stati Uniti PETA, una nota organizzazione animalista, ha dato indicazione di non usare più alcuni modi di dire che ritiene “antianimali” e di sostituirli con frasi alternative che eliminano lo specismo* dal proprio linguaggio:

tabella di PETA con frasi incriminate e loro alternative: Kill two birds with one stone vs feed two birds with one scone; be the guinea pig vs be the test tube; beat a dead horse vs feed a fed horse; bring home the bacon vs bring home the bagels; take the bull by the horns vs take the flower by the thorns

Le cinque espressioni idiomatiche inglesi che PETA vuole sostituire sono:

Kill two birds with one stone, “prendere due piccioni con una fava”, che diventa feed two birds with one scone: anziché uccidere due uccelli con una pietra, gli si dà da mangiare una focaccina.

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Bufale linguistiche: il correttore “gender”

Alcuni media italiani hanno pubblicato una notizia linguistica fuorviante, costruita attorno a un unico dettaglio non rilevante per l’italiano e ingigantito ad effetto:

Microsoft lancia il correttore “gender”: scatterà ogni volta che vengono usate frasi discriminatorie. Se scrivi su Word “poliziotto”, il correttore suggerirà “agente di polizia”

L’incongruenza tra titolo e sottotitolo dovrebbe far venire subito qualche dubbio sull’affidabilità della notizia: cosa c’entra la parola poliziotto con il cosiddetto “gender” e perché viene considerata discriminatoria?  

La descrizione della nuova funzione non dà alcuna spiegazione e rafforza le perplessità

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Per protesta, al plurale: lenzuoli o lenzuola?

Nelle cronache politiche di questi giorni si trovano riferimenti a un capo della biancheria da letto usato per uno scopo diverso da quello abituale:

Titoli: Lenzuoli ai balconi a Milano per accogliere Salvini dopo lo striscione rimosso a Brembate; Proteste dei lenzuoli e selfie-beffa: ecco perché Salvini li teme; Abitanti di San Siro sfidano Salvini. Lenzuola e striscioni contro vicepremier.

Nei titoli è in evidenza una peculiarità grammaticale: al plurale la parola lenzuolo viene usata sia nella forma maschile, lenzuoli, che in quella femminile, lenzuola. L’incongruenza non ha nessun effetto sulla comunicazione ma, a voler essere pignoli, le due diverse forme non sono del tutto equivalenti.

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Per identificare le lingue europee a colpo d’occhio

parte del diagramma che distingue inglese, romancio, ladino, gaelico, sardo e italiano

L’immagine qui sopra è il dettaglio da un diagramma di flusso di “Perpetual Stew” (Reddit), via eBook Friendly. Consente di distinguere le lingue europee con alfabeto latino in base a combinazioni di lettere e caratteri diacritici che sono usati o assenti nell’ortografia di ciascuna lingua. 

L’ho trovato ingegnoso per il grande numero di lingue che contiene (una sessantina) e mi ha ricordato un documento per dieci lingue a cui avevo lavorato con alcuni colleghi anni fa a Dublino e destinato a irlandesi che si occupavano di  impaginazione.

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Fibsy wibsy, è reduplicazione

“DON’T CHECK TWITTER!”

Per chi non conosce Pearls Before Swine, Pig è un personaggio infantile, tonto e anche un po’ fifone che interpreta tutto letteralmente e che mi fa sempre sorridere. In questa striscia però ho notato soprattutto alcuni dettagli linguistici e culturali

Peachy, all’americana

L’aggettivo peachy (da peach, pesca) ha due accezioni:
1  “simile a una pesca” come colore, sapore o sensazione al gusto o al tatto;
2 un significato figurato informale di molto piacevole, ottimo, che va molto bene, usato principalmente nell’inglese americano: si tratta quindi di un esempio di variazione diatopica.

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Twitter: operatori di ricerca (anche linguistica)

Cerca su Twitter

Twitter può essere uno strumento utile per ricavare indicazioni aggiornate sull’uso della lingua sui social e altre informazioni linguistiche. Nel lavoro terminologico, ad esempio, può aiutare a capire se un termine tecnico si sta diffondendo anche nell’uso comune o se è ancora usato solo tra addetti ai lavori.

Anche i traduttori di narrativa contemporanea potrebbero trovarlo utile, ad es. per ricerche veloci sulla diffusione e l’adozione di neologismi e colloquialismi e il loro contesto d’uso, da cui ricavare suggerimenti per ricerche più approfondite.

neologismi

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Trucchetto “inglese” per la tabellina del 9

Questa illustrazione di Sketchplanations descrive l’espediente per calcolare la tabellina del 9 con le dita come viene insegnato ai bambini inglesi:

illustrazione con il metodo per ottenere la tabellina del 9 usando le dita

Con i palmi delle mani rivolti verso di sé, basta piegare il dito che corrisponde al secondo fattore (nell’esempio, il terzo dito per calcolare 9×3) e contare le altre dita: il numero di dita a sinistra di quello piegato rappresenta le decine, quello a destra le unità.

Se si confronta questa descrizione con quella dell’illustrazione, si può notare anche una differenza particolare: le tabelline inglesi hanno l’ordine dei fattori invertito rispetto a quelle italiane.

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Il principe Harry NON è “sulla luna”

I am just over the moon

Notizia dal Regno Unito: è nato il figlio del principe Harry che in proposito ha dichiarato di essere over the moon. Alcuni media italiani non hanno riconosciuto l’espressione idiomatica e hanno tradotto maldestramente con “sono sulla luna”. 

In italiano però essere sulla luna non è riconducibile ad alcuna espressione tipica di un neopapà. Può invece richiamare il modo di dire vivere o essere nel mondo della luna, ma significa essere fuori dalla realtà e quindi sarebbe inopportuno in questo contesto – come anche essere ancora nel mondo della luna, che vuol dire non essere ancora nato.

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