La “casetta” di Noè

A Gris (Udine) merita una visita la chiesetta di Sant’Andrea, il cui interno è stato completamente affrescato tra il 1529 e il 1531 da artisti locali che hanno realizzato una Biblia pauperum, la “Bibbia dei poveri” che grazie alle immagini consentiva di insegnare le sacre scritture agli analfabeti.

Tra i tantissimi dettagli che richiamano l’attenzione c’è la rappresentazione dell’arca nel ciclo delle Storie di Noè:

1 L’angelo avvisa Noè dell’arrivo del diluvio 2 Noè fa costruire l’arca 3 Animali veri e fantastici salgono sull’arca 4 L’arca sulla cima del monte Ararat 5 Noè e la colomba 6 Noè riceve la vite dall’angelo 7 Noè deriso dai figli 8 Noè benedice Sem

L’arca (2-5) colpisce perché non assomiglia minimamente all’imbarcazione che trasporta un edificio del nostro immaginario, ma è invece una casetta squadrata con un’unica apertura.

È quindi fedele alla descrizione nella Bibbia e al significato primario della parola arca, cassa, dal latino arcēre, “contenere”, che avevo già riportato in Di animali strani, arche e patti matrimoniali:

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donne sole ≠ sole donne

Nell’immagine, un tweet della NASA e titolo e sottotitolo* di un quotidiano italiano sulla passeggiata spaziale delle due astronaute americane Christina Koch e Jessica Meir:

1 NASA: history was made as Astro_Jessica and Astro_Christina successfully completed the first All Woman Spacewalk!  2 Repubblica: È la prima volta nella storia che due donne si avventurano sole nello spazio.

Sarei curiosa di sapere se chi ha scritto la frase è la prima volta che due donne si avventurano sole nello spazio ha scelto consapevolmente le parole oppure non si rende conto che la posizione dell’aggettivo qualificativo solo all’interno di un sintagma ne condiziona il significato.

Donne sole

L’aggettivo solo ha varie accezioni. Se segue il sostantivo ha una funzione distintiva: qualcuno solo, che è solo o fa qualcosa solo  è qualcuno che è o agisce senza la presenza o la vicinanza di altre persone (opposto a chi invece ce l’ha).

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traduttore vs interprete

Il 16 ottobre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato in visita ufficiale alla Casa Bianca. La conferenza stampa di rito ha fatto notizia non solo per i vaneggiamenti di Donald Trump ma anche per le espressioni della persona alle sue spalle. Alcuni esempi di titoli:

La traduttrice italiana e la reazione confusa alle frasi di Trump: è virale; 2 Trump parla e la faccia della traduttrice fa il giro del mondo;  USA, Trump parla con Mattarella: la traduttrice lo fulmina con lo sguardo; 4 Trump, frasi confuse: le smorfie della traduttrice.

Le immagini sono diventate virali ma nel descriverle la maggior parte dei media italiani ha identificato erroneamente la persona come traduttrice anziché interprete, dimostrando così di ignorare una differenza di base tra due professioni in apparenza simili ma che invece richiedono competenze, abilità e formazione diverse.

Il traduttore traduce in forma scritta testi scritti, di solito solo verso la propria madrelingua.

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Manovra 2020, tra cashless e cashback

Manovra 2020, Conte: nasce “Italia Cashless”. OK Cdm a superbonus Befana. Nel quadro della strategia di lotta all’evasione fiscale il Piano per la rivoluzione Cashlee avrà un ruolo fondamentale.

Nelle notizie sulla manovra di bilancio per il 2020, concordata il 15 ottobre 2019, è ricorrente l’anglicismo cashless, a quanto pare un concetto chiave per le strategie di governo. Si notano però alcune vistose incongruenze nella comunicazione.

Stando ai media, Conte ha annunciato che “nasce Italia Cashless, il Documento programmatico di bilancio 2020 descrive invece un Piano per la rivoluzione Cashless e nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri si trova invece Piano Cashless:

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Decodifica aberrante: la lattina di Excel!

Why is the “Save” button on MS Excel represented by the picture of vending machine? (with purchased drink at the bottom) — a question by young Japanese caught a buzz in Japan

In Giappone ha fatto discutere il commento di un ragazzo che si chiedeva perché il pulsante Salva di Excel fosse rappresentato dall’immagine stilizzata un distributore automatico di bibite, con tanto di lattina appena uscita.

È un esempio di decodifica aberrante che avviene quando la comprensione del messaggio da parte del destinatario non corrisponde alle intenzioni comunicative dell’emittente: vengono usati codici diversi che assegnano significati diversi agli stessi significanti.

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Collezioni di farfalle ai tempi di Netflix

ambientazione fine XIX secolo, uomo chiede a donna Would you like to come up and see my etchings? e prospetta sesso

In un vecchio post, acqueforti, farfalle, stampe giapponesi e francobolli, avevo osservato che il famigerato invito a vedere una collezione di farfalle aveva un equivalente nelle principali lingue europee: stesso intento ma diverso tipo di ipotetici oggetti da mostrare, ad es. in inglese Would you like to come up and see my etchings?

La frase risale alla fine del XIX secolo e non si usava più, se non scherzosamente, sostituita dall’invito a casa propria per un caffè o simile, ad es. Do you want to come up for some coffee? Da qualche anno esiste anche una versione aggiornata che fa riferimento alle nuove tecnologie: Wanna come over to Netflix and chill?

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Peace Spring: in Siria non è primavera

tweet del presidente turco Erdogan: The Turkish Armed Forces, together with the Syrian National Army, just launched #OperationPeaceSpring against PKK/YPG and Daesh terrorists in northern Syria. Our mission is to prevent the creation of a terror corridor across our southern border, and to bring peace to the area.

Vari media italiani hanno riportato che l’operazione militare lanciata dalla Turchia in Siria si chiama “Primavera di pace”, una traduzione letterale dall’inglese Operation Peace Spring. Il nome è stato annunciato in un tweet in inglese del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ed è la traduzione dal turco Barış Pınarı Harekatı.

Chi ha tradotto in italiano non ha però considerato la polisemia della parola inglese spring, che non vuol dire solo primavera (scelta insolita in questo periodo dell’anno, anche considerando il senso figurato che in inglese è meno comune che in italiano) ma ha varie altre accezioni tra cui balzo, salto, scatto, molla e anche fonte o sorgente, che è il significato corretto in questo caso.

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“No quid pro quo!”

No quid pro quo
vignetta: R.J. Matson via Twitter

Le ricadute della telefonata tra Donald Trump e il presidente ucraino Zelensky continuano ad offrire spunti lessicali.

Da quando il partito democratico ha annunciato un’indagine che potrebbe portare al suo impeachment, Trump ha pubblicato vari tweet in cui è ricorrente il latinismo quid pro quo, l’ultimo ieri. Esempio del 24 settembre 2019 che ha ricevuto grande attenzione anche al di fuori degli Stati Uniti:

tweet di Trump:  You will see it was a very friendly and totally appropriate call. No pressure and, unlike Joe Biden and his son, NO quid pro quo! This is nothing more than a continuation of the Greatest and most Destructive Witch Hunt of all time!

Vari media italiani hanno riconosciuto il falso amico e fornito una spiegazione; altri invece hanno prodotto una traduzione errata che travisa il significato del tweet. Esempio:

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Arillo e altre parole “granate”

piatto con melagrane intere e aperte con arilli

La parte rossa e succosa dei chicchi della melagrana (in botanica balaùsta) ha un nome che mi piace molto: arillo, termine che designa un particolare tipo di involucro che avvolge il seme di alcune piante e che può essere anche carnoso o peloso.

Etimologia

Arillo deriva dal latino medievale arillus, “vinacciolo”. È molto più trasparente l’etimo di melagrana, dal latino malum granatum, mela “granata” (formata da grani), su cui è stato modellato anche il nome della pianta, melograno, che molti usano impropriamente per indicare anche il frutto.

Il nome scientifico della pianta, Punica granatum, rivela invece che il frutto era arrivato in Europa dalla Fenicia (ma è originario dalla Persia).

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“a prova di Selfie”

Dettaglio di una pubblicità di un fondotinta italiano vista a una fermata dell’autobus:

testo: nuovo Instamoisture Foundation. Look impeccabile a prova di Selfie

La frase look impeccabile a prova di Selfie ha attirato la mia attenzione non solo per l’esempio di Maiuscolite ma anche perché pare implicare che farsi una foto possa in qualche modo rovinare il trucco.

A prova di x

La locuzione a prova di x significa infatti “capace di resistere agli effetti negativi di x, inattaccabile da x”, dove x è un fattore o un agente potenzialmente nocivo. Esempi: a prova di fiamma, a prova di fuoco, a prova d’urto, a prova di freddo.

Il modello originale è a prova di bomba, espressione in uso già dal XIX secolo in contesti difensivi che in seguito ha assunto anche il significato figurato di “del tutto sicuro, indistruttibile” (ad es. amicizia a prova di bomba).

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Alligatori, coccodrilli e metaforiche paludi

“Trump voleva sparare ai migranti alle gambe e coccodrilli al confine con il Messico”. Secondo il New York Times il presidente avrebbe voluto chiudere il confine con il Messico e costruire trincee anche con serpenti

Il New York Times ha rivelato che Trump avrebbe considerato soluzioni estreme contro i migranti che cercano di passare il confine con il Messico, tra cui gambizzarli e costruire un fossato difensivo (moat) da riempire di serpenti e alligatori – rettile comune nelle zone paludose della Florida e in altre aree sudorientali degli Stati Uniti ma non al confine con il Messico.

Non è però chiaro perché nei media italiani gli alligatori siano diventati coccodrilli: le due parole non sono sinonimi, anche se gli animali hanno un aspetto molto simile (si distinguono per habitat, colore, forma della testa, alcuni particolari della dentatura e altri dettagli).

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Artigiani delle parole (e specialisti culturali)

Artigiani delle parole 2019

Domenica 13 ottobre sarò ad Artigiani delle parole, due giornate di formazione organizzate da Langue&Parole a Milano per traduttori, giornalisti, copywriter, editor e chiunque usi la scrittura per lavoro o sia interessato all’uso della lingua.

Specialisti culturali

Nel mio intervento, Gli specialisti culturali: l’enciclopedia del “non detto” illustrerò alcuni tipi di informazioni linguistiche ed extralinguistiche che usiamo per interpretare gli aspetti non espliciti della comunicazione ma che sono anche potenziale causa di incomprensioni per chi appartiene a lingue o culture diverse.

Un esempio di riferimenti culturali di tipo generazionale che richiedono conoscenze specifiche è la data di oggi, primo ottobre. È una ricorrenza ancora significativa per chi ha superato i 45 anni ma non particolarmente rilevante per chi invece è più giovane.

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Daspare, un verbo per tifosi violenti

La Roma daspa il tifoso, il premier Conte: “Fuori a vita chi insulta”. Insulti razzisti a Jesus, il Premier appoggia la Roma che ha daspato a vita il personaggio

Fino a qualche giorno fa ignoravo l’esistenza del verbo daspare, “sanzionare con un daspo”, la misura di prevenzione che vieta l’accesso a stadi e altri luoghi di manifestazioni sportive a soggetti che hanno dimostrato comportamenti violenti.

Non si tratta però di un neologismo recente: il Vocabolario Devoto-Oli fa risalire la prima occorrenza del verbo al 2011. In contemporanea è apparso anche il sostantivo daspato (esempio: incontro tra i daspati e gli avvocati difensori).   

Neoformazioni deacronimiche

Daspare è una parola ben formata, del tutto compatibile con le strutture morfologiche dell’italiano. L’aspetto che la rende interessante è che deriva da un acronimo (daspoDivieto di Accedere a manifestazioni SPOrtive).

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Casa Bianca: il whistleblower NON è una talpa!

Vignetta intitolata The Whistleblower, con un uomo che soffia dal fischietto da cui esce il suono tweeeeeet tweet
Vignetta:
Robert Ariail

Questa vignetta americana di settembre 2019 raffigura un repubblicano e un democratico, simboleggiati dall’elefante e dall’asino, ed evidenzia due espressioni figurate associate ai fischietti che sono specifiche dell’inglese ma non hanno un equivalente italiano:

1 whistleblower, chi nel proprio lavoro si ritrova a dover richiamare l’attenzione su attività illecite che vanno contro l’interesse pubblico e per farlo soffia un metaforico fischietto, come se fosse un arbitro o un poliziotto ➝ cfr. Whistleblower, un concetto poco italiano;

2 dog whistle, in politica un messaggio “in codice” rivolto a chi ha orecchie per intendere, soprattutto i propri seguaci ➝ cfr. Fischi e fischietti: wolf whistle vs dog whistle.

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Filibustiere e altre #paroledasalvare

Una cartolina del progetto #paroledasalvare di Zanichelli:

[spagnolo filibustero, dal neerlandese vrijbuiter ‘libero cacciatore di bottino’, comp. di vrij ‘libero’ e buit ‘bottino’ - 1772] 1 corsaro  2 (fig.) avventuriero senza scrupoli, mascalzone

La parola filibustiere ha una storia movimentata. Si è diffusa in Europa grazie alla traduzione in francese e in spagnolo di un libro olandese del XVII secolo, De Americaensche Zee-Roover, storia di pirati, noti anche come bucanieri, che a quei tempi infestavano il mar dei Caraibi.  

Etimologia, con ortografia!

La parola originale olandese vrijbuiter è diventata fribustier e poi flibustier in francese, con una s aggiuntiva per analogia con l’ortografia di altre parole francesi con s muta. In seguito lo spagnolo ha inserito una i nella prima sillaba, filibustero, da cui sono derivati l’italiano filibustiere e l’inglese filibuster.

In inglese c’è anche l’allotropo freebooter, “pirata, avventuriero”, calco diretto della parola olandese – cfr. boot, “bottino” – che recentemente ha acquisito una nuova accezione: online un freebooter è chi si appropria di contenuti altrui e li pubblica come se fossero propri, una pratica nota come freebooting.

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