Falsi amici al rally di campagna senza vento

Un falso amico ricorrente nelle notizie sulle attività politiche dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti:

Titolo in inglese: “Trump’s Tulsa rally was a flop”. Titoli in italiano: “Trump, delude il primo rally che rilancia la sua campagna per la Casa Bianca” e “I fan del KPop e i ragazzini di TikTok hanno fatto fallire il rally di Trump”

In italiano l’anglicismo rally, in uso dagli anni ‘30 del secolo scorso*, descrive gare automobilistiche o sciistiche o manifestazioni di vario tipo che si svolgono in più tappe, quindi nulla a che vedere con l’evento di cui è stato protagonista Donald Trump a Tulsa.

Rally in inglese

La traduzione letterale dei titoli mette in evidenza un fenomeno tipico dei forestierismi: raramente vengono adottate tutte le accezioni della lingua di origine. In inglese la parola rally ha infatti vari significati, i principali dei quali sono riconducibili all’etimologia della parola, dal francese rallier, “riunire, radunare, (ri)portare assieme”.

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Storie di scarrafoni…

Ha fatto il giro dei social una rettifica pubblicata nel sito del Senato:

Resoconto stenografico della seduta n. 228 del 11 giugno 2020. Avviso di rettifica. Nel Resoconto stenografico della 226a seduta pubblica del 9 giugno 2020: a pagina 39, nell’intervento della senatrice Cantù, alla quinta riga del secondo capoverso, sostituire le parole: “ogni scarrafone è bello a mamma sua” con le seguenti “«ogne scarrafone è bell’ a mamma soja»”;

Non si sa chi abbia richiesto la correzione del modo di dire da ogni scarrafone è bello a mamma sua, forma italianizzata, a ogne scarrafone è bell’ a mamma soja, trascrizione napoletana, e quale delle due sia stata effettivamente  pronunciata dalla senatrice leghista Cantù, che è di Varese.

La notiziola mi ha fatto venire la curiosità di verificare se scarafaggio e scarrafone siano allotropi, ossia parole con la stessa etimologia, oppure se è un caso che si assomiglino.

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Family Act, attenzione all’inglesorum!

Nelle notizie di politica italiana hanno avuto rilievo gli incentivi, le agevolazioni e gli aiuti alle famiglie del nuovo Family Act approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 giugno 2020.

tweet di Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia:  Il #FamilyAct è la prima vera riforma per le politiche familiari proposta e approvata da un governo nella storia del nostro Paese. Un progetto ambizioso che investe nelle famiglie e mette al centro i bambini e l’educazione, con una grande rivoluzione nella corresponsabilità.

Nel nome Family Act riconosciamo subito la formula ormai familiare X Act, modellata su Jobs Act e poi adottata per Digital Act, Food Act, Social Act, Student Act, Tourism Act e altri provvedimenti di vario genere.

Nelle comunicazioni governative e dei media Family Act identifica un disegno di legge che elenca una serie di principi e criteri direttivi per stabilire “misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”, al momento però non ancora delineate: il testo del DDL contiene solo indicazioni per futuri provvedimenti ma nessun dettaglio concreto.

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JK Rowling: né simpatia né bigottismo

Titoli: JK Rowiing responds to trans tweets criticism; La mamma di Harry Potter contrattacca sui trans e rivela di essre stata vittima di violenze sessuali; Dopo le accuse di transfobia, J.K. Rowling rivela di essere stata vittima di abusi

In questi giorni la scrittrice britannica JK Rowling è al centro di polemiche per alcuni tweet sull’identità di genere, a cui ha fatto seguire un lungo intervento nel proprio sito, J.K. Rowling Writes about Her Reasons for Speaking out on Sex and Gender Issues.

Vari media italiani hanno citato il testo, con traduzioni letterali dove non sono stati riconosciuti falsi amici ed esempi di anisomorfismo (l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati di una parola in una data lingua a tutti i significati di una parola in un’altra).

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Neologismi: mask shaming, no mask, mascherati…

mascherina

L’emergenza COVID-19 ha fatto nascere molti neologismi, tra cui alcuni legati all’uso delle mascherine.

Mask shaming

In inglese mask shaming è uno degli esempi più recenti delle parole con l’elemento formativo shaming che, come già descritto in Fat shaming: in italiano, senza vergogna, descrive atteggiamenti di riprovazione e derisione pubblica.

La locuzione mask shaming è particolare perché è usata per identificare due comportamenti opposti
1 rimprovero per chi non porta la mascherina
2 critica e derisione per chi la porta
Può quindi essere considerato un esempio di enantiosemia, un tipo particolare di polisemia che si verifica quando una stessa parola (anche polirematica) ha due significati tra loro contrari.

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Sanificare, igienizzare, disinfettare, sanitizzare…

pulizia-sanificazione-disinfezione (2)

Questo cartello sulla vetrina di un centro estetico è rappresentativo delle molte trasformazioni che con l’emergenza COVID-19 ha subito anche il nostro lessico quotidiano. Una di queste è la diffusione e la repentina alta frequenza del verbo sanificare e del sostantivo sanificazione.

Comprendiamo immediatamente il significato di “rendere sano” però è meno ovvio cosa differenzi l’azione di sanificare da altre come decontaminare, detergere, disinfettare, disinfestare, igienizzare, pulire, purificare, sanitizzare, sterilizzare

Le informazioni del cartello, ad esempio, vi consentono di capire quando si ricorre alla sanificazione e quando invece alla disinfezione e perché, e se le azioni sono complementari o mutualmente esclusive?

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Il cardinale rosso

Passando da un sistema operativo a un altro, o a una diversa piattaforma, a volte si notano differenze vistose nell’aspetto della stessa emoji. Nel set degli animali un esempio è l’emoji dell’uccello: Apple lo rappresenta con una testa grigia, WhatsApp con una testa beige, Google con un pappagallino blu, altri con ulteriori variazioni (cfr. Emojipedia).

Twitter e Microsoft invece hanno scelto un uccellino rosso

emoji dell’uccellino di Twitter
emoji di Twitter

emoji dell’uccellino di Microsoft
emoji di Microsoft

Le due diverse emoji rappresentano entrambe un cardinale rosso (Cardinalis cardinalis), uccello molto diffuso negli Stati Uniti, quindi le immagini stilizzate dovrebbero essere facilmente riconoscibili per un americano.

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L’avido birdwatcher?

Episodio avvenuto a New York in un’area protetta di Central Park qualche giorno fa:

False accuse ad afroamericano a Central Park: donna chiama la polizia e inscena tentata aggressione perché lui le chiede di tenere il cane al guinzaglio. Il video è subito virale.

In un quotidiano italiano l’uomo è stato descritto come laureato a Harvard e avido birdwatcher, traduzione troppo letterale dall’inglese di avid birdwatcher.

Avido ≠ avid

In italiano l’aggettivo avido ha perlopiù connotazioni negative. Identifica una manifestazione di avidità (desiderio intenso e incontrollato che non si placa neppure se soddisfatto) e nella costruzione avido di <qualcosa> significa bramoso, che ha un desiderio smodato. Anche le collocazioni più neutre (ad es. avido lettore, avido di sapere) evidenziano un’intensità non comune.

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L’equivocabile webinar

Foto di computer con bottiglie di vino su scaffali. Testo: “WEBINAR? Oh, sorry… I thought you said WINEBAR!”

Non trovo molto credibile la battuta che gira da tempo sulla confusione tra webinar e il suo anagramma winebar, ma mi è venuta in mente quando mi sono resa conto che in italiano ci sono alcune incertezze sull’anglicismo webinar, molto attuale ora che molte attività lavorative e scolastiche avvengono online.

Webinar è una parola macedonia nata negli anni ‘90 e formata da web + seminar, una lezione interattiva tenuta online tramite piattaforme che consentono ai partecipanti di intervenire con eventuali domande o commenti.

È un internazionalismo adottato da varie lingue, tra cui anche il francese (webinaire o webinar) e lo spagnolo (webinario o webinar). 

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Come analizzare il suffisso –izzare

Se anche voi vi sentite language geek vi piacerà questo fumetto di Sio, che ancora una volta dà spunti per riflettere sorridendo sui meccanismi linguistici:

Striscia di Sio: 1 figlio a mamma: “mamma, a scuola mi hanno bullizzato”, mamma “oh, no”; 2 mamma perplessa: “ma… il suffisso –izzare si usa quando si rende una cosa in un certo modo… quindi ti hanno reso un bullo?”  3 figlio aggressivo: “stai zitta, nerd! Dammi i soldi della merenda!”

Il suffisso –izzare

Il suffisso izzare è usato per formare verbi denominali e deaggettivali ed è tra i più produttivi dell’italiano.

Nella maggior parte dei casi ha un valore causativo o trasformativo: quando ha come base una parola x o un nome proprio X, il verbo x-izzare indica rendere x o come x, fare x, causare x, trasformare in x.

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Inglese farlocco: Sanity *product*

Immagine dei prodotti SANITY ZONE (torretta porta dispenser gel igienizzante: proteggi i tuoi dipendenti, prenditi cura dei tuoi clienti) e SANITY POINT – SANITY SISTEM (sistema di sanificazione per automobili)

Ho scoperto l’esistenza di questi marchi italiani grazie a un tweet di @dandandin, che ha scritto “Sanity suona simile a sanificazione, quindi sicuramente ha lo stesso significato, non c’è bisogno di controllare”. Quindi ecco le “sanity zone” (per il gel mani), i “sanity point” (autolavaggi che fanno sanificazioni ozono) o il “sanity system” (macchinario ozono).

Sono esempi tipici di inglese farlocco, nomi pensati da italiani per italiani e che non richiedono di conoscere l’inglese per capire che si tratta di prodotti che riguardano igiene o sanificazione.

In inglese però sanity ha un altro significato, un dettaglio apparentemente ignorato da chi ha usato la parola non solo per questi ma anche per altri prodotti italiani con nomi pseudoinglesi simili. Alcuni esempi:

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Il colore della Nemophila menziesii

Di che colore sono i fiori di Nemophila menziesii che ogni anno in primavera tappezzano le colline dell’Hitachi Seaside Park in Giappone?

foto con distesa di Nemophila menziesii

Se ci limitiamo ai colori di base, senza ricorrere a descrizioni specifiche, credo che qualsiasi donna italiana* risponderebbe immediatamente azzurro o celeste

Si deve quindi concludere che questo titolo di notizia sulla fioritura non può che essere il risultato di una traduzione frettolosa dall’inglese o fatta senza avere osservato la foto:

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Il “super duper missile” di Trump

Notizia dagli Stati Uniti: alla Casa Bianca è stata presentata la bandiera della neonata Space Force e Trump ne ha approfittato per annunciare lo sviluppo di un nuovo missile:

La descrizione di Trump, I call it the super duper missile, ha suscitato innumerevoli ironie e ci offre anche un esempio di frase molto elementare che però presenta qualche difficoltà di traduzione.

Super duper

Il significato di super duper (o superduper) si descrive facilmente: vuol dire ottimo, superlativo, eccezionale, eccelso, impareggiabile. Nessuna di queste opzioni però sarebbe adeguata in una traduzione italiana perché non tiene conto delle connotazioni dell’aggettivo.

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