Con Songsmith tutti possono sentirsi cantautori!

Post pubblicato l’8 gennaio 2009 in blogs.technet.com/terminologia Songsmith è un nuovo prodotto creato da Microsoft Research per chi vuole provare a scrivere canzoni anche senza conoscere la musica. Basta inventarsi una melodia, scegliere un genere musicale, cantare seguendo la base ritmica e Songsmith genererà l’accompagnamento indicando gli accordi usati. La canzone creata potrà poi essere … Leggi tutto

Altro termine “invernale”: freeze

Post pubblicato il 7 gennaio 2009 in blogs.technet.com/terminologia L’A1 chiusa per il ghiaccio mi ha fatto pensare a un’altra parola legata al freddo che per terminologizzazione è stata usata come termine informatico. In inglese freeze esprime vari concetti, alcuni metaforici, tra cui ad esempio: far passare un liquido allo stato solido sentire o patire molto … Leggi tutto

Effetto neve

Post pubblicato il 7 gennaio 2009 in blogs.technet.com/terminologia È davvero un bel vantaggio poter lavorare da casa, visto che a Milano continua a nevicare. Pochissimo traffico, anche i tram che passano qui sotto sembrano del tutto silenziosi. Magari ci fosse stata così tanta neve fresca in Alta Savoia, da dove sono tornata ieri sera… Per … Leggi tutto

La lingua inglese vista dall’Oxford English Corpus

Post pubblicato il 2 gennaio 2009 in blogs.technet.com/terminologia


copertina del libro Damp Squid

Un regalo molto gradito: Damp Squid – the English language laid bare di Jeremy Butterfield, un libro piacevole e rapido da leggere ma pieno di dettagli e curiosità sulla lingua inglese ricavati dall’Oxford English Corpus che, con oltre 2 miliardi di parole, è la più grande raccolta di dati linguistici (corpus) del mondo.

Il libro parte dalle caratteristiche del corpus e il suo uso da parte dei lessicografi, prosegue con l’origine delle parole, le trasformazioni dell’ortografia, le variazioni di significato, l’influenza del contesto, metafore e frasi idiomatiche, quindi grammatica e stile e le reazioni suscitate quando il loro uso è percepito come scorretto, per concludere con l’evoluzione dei dizionari inglesi (ovviamente con riferimento specifico all’Oxford English Dictionary).

Continua a leggere   >>

Alcuni riferimenti natalizi inglesi (e irlandesi)

Post pubblicato il 29 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Complici raffreddore e maltempo, mi sto godendo relax totale davanti al caminetto: chiacchiere, libri, innumerevoli tazze di tè e ogni tanto un’occhiata online. Questa immagine sul sito Wallace&Gromit mi ha ricordato gli anni passati in Inghilterra e in Irlanda: ci sono vari riferimenti natalizi che noi italiani … Leggi tutto

PowerPoint, pongo e animazioni

Post pubblicato il 22 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Suggerimento per un’attività da fare con i bambini durante le vacanze di Natale: creare una semplice animazione passo uno (stop motion) con una fotocamera digitale, del pongo e Microsoft PowerPoint . Ecco come: Decidere la storia e le trasformazioni che subirà l’oggetto di pongo Fissare la fotocamera … Leggi tutto

Cinepanettoni e parole dell’anno 2008

Post pubblicato il 19 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia In questi giorni si sente parlare in continuazione di cinepanettoni, un neologismo che conta ormai decine di migliaia di occorrenze su Internet ed è entrato nel dizionario Zanichelli 2009: il concetto che rappresenta non mi interessa proprio ma il termine è veramente una bella invenzione.  Questo è … Leggi tutto

Problemi di conversione (e di localizzazione)

Post pubblicato il 15 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Un articolo in The Guardian, poi corretto, riportava l’effetto del perigeo lunare sulle maree:

  citazione da un articolo di sabato 13 dicembre in The Guardian

Per un problema di conversione due pollici erano diventati ben mezzo metro…

Purtroppo anche nella localizzazione capita di trovare questo tipo di errore, anche se non dovrebbe essere difficile evitarlo. In Localizzazione di esempi e riferimenti sono riportate le istruzioni della Guida di stile Microsoft per l’italiano in uso nel 2008:

Le unità di misura anglosassoni (pollici, gradi Fahrenheit, libbre, ecc.) vanno sempre localizzate. Le misure specifiche vanno convertite esattamente; nel caso di indicazioni generali, invece, possono essere usate approssimazioni: nel suggerimento sullo spazio da inserire tra un’immagine e un’altra in un documento, ad esempio, two inches può essere tradotto qualche centimetro.

Le conversioni dovrebbero inoltre rispettare le convenzioni culturali non solo della lingua ma anche del mercato di arrivo. Mi vengono in mente alcuni esempi dell’edizione europea di una nota rivista americana dove le misure statunitensi vengono convertite nel sistema metrico ma non localizzate e il risultato dell’operazione, per quanto formalmente corretto, non è sempre adeguato:

  • L’altezza delle persone viene espressa in metri, però con un unico decimale. Quella di una donna, ad esempio, può essere descritta come 1,6 m e così non si capisce se potrebbe essere quasi alta (1,69) o relativamente bassa (1,60).
  • Capita di vedere misure approssimative che vengono convertite in misure precise: ad esempio, una distanza di about 48 km suona altamente inusuale mentre non lo è about 30 miles. 

Nell’esempio dell’articolo di The Guardian sul perigeo lunare, probabilmente la svista inizialmente è passata inosservata perché nel sistema culturale britannico in molti sono ancora a abituati a fare riferimento al sistema imperiale e presumibilmente avranno "elaborato" solo il numero corretto, ignorando il riferimento errato.

Continua a leggere   >>

Dizionario De Mauro non più di nuovo online

Aggiornamento novembre 2014 – Il Dizionario De Mauro è di nuovo online, ospitato da Internazionale. Aggiornamento 7 ottobre 2009 – come segnala .mau., il Dizionario De Mauro non è più disponibile online,  le informazioni contenute di seguito sono del tutto obsolete e quindi il titolo del post è stato modificato in Dizionario De Mauro non … Leggi tutto

Ancora neve: schema snowflake e caratteri Unicode

Post pubblicato il 10 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Milano di nuovo sotto la neve. Quella di stamattina era proprio triste, fiocchi pesanti e bagnati e grigiore totale… A proposito di fiocchi di neve, in PerformancePoint Server e SQL Server c’è un termine curioso, lo schema snowflake (in inglese snowflake schema). È un tipo di schema … Leggi tutto

Granularity – granularità

Post pubblicato il 9 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Stiamo lavorando sulla terminologia di Windows 7 e ho notato un ulteriore contesto in cui appare il termine granularity. In italiano verrà confermato granularità, un calco che ha ormai una notevole diffusione.

In vari ambiti, tra cui quello informatico, granularità indica il livello di dettaglio utilizzato per descrivere un’attività o una funzionalità con riferimento alle dimensioni degli elementi che la compongono o che vengono gestiti: si passa dalla granularità grossolana (coarse) per componenti relativamente grandi alla granularità fine (fine) per componenti più piccoli. Il database terminologico Microsoft riporta alcuni esempi nei prodotti Microsoft.

Curioso, invece, che nessuno dei dizionari italiani che ho consultato, anche un paio di edizioni 2009, documenti questo significato che è ormai solo relativamente recente. Se riportato, granularità fa riferimento alle dimensioni dei grani d’argento nell’emulsione fotografica mentre per granulare vengono descritti l’accezione generica "costituito da granelli/granuli" e i significati fotografico e petrografico (relativo alle caratteristiche di alcune rocce).

Per saperne di più sull’origine del termine granularità e sul suo uso, in particolare nell’ambito delle discipline del libro e del documento, il dettagliatissimo saggio Granularità: un percorso di analisi di Maurizio Zani.

granuli di neve???

Continua a leggere   >>

The Septic’s Companion

Post pubblicato il 3 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Chris Rae, un collega scozzese che lavora nel team di Excel negli Stati Uniti (sede Microsoft di Redmond), ha pubblicato un volumetto divertente, The Septic’s Companion, una guida alle peculiarità culturali della Gran Bretagna. Il glossario con i termini dell’inglese britannico che più confondono gli americani è … Leggi tutto

Non si sarebbe dovuto chiamare mouse

Post pubblicato il primo dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Un articolo in The Observer, Humble mouse turns 40 and loses its touch, ripercorre la storia del mouse e fa alcune previsioni sul suo futuro (poco roseo).

www.cerncourier.comLo spunto è un anniversario: il mouse compie 40 anni ed è stato presentato al pubblico per la prima volta il 9 dicembre 1968.

Sappiamo tutti che il mouse si chiama così perché la forma ricorda quella di un topo, anche se guardando il primo modello, in legno e piuttosto ingombrante, l’unico particolare che può far pensare all’animale è il cavo, una “coda” che inizialmente non era era posizionata davanti ma dietro (passava sotto il polso quando si operava il dispositivo).

Continua a leggere   >>

Localizzazione di esempi e riferimenti

Pubblicato il primo dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia I prodotti software sono sviluppati pensando a un pubblico internazionale e di solito non contengono riferimenti comprensibili solo nel mercato di origine. Gli esempi e le situazioni sono in genere riproponibili in tutte le lingue o comunque facilmente adattabili con semplici interventi di localizzazione. Le Guide di stile … Leggi tutto

Neologismo: snowshoe spamming

Post pubblicato il 28 novembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


impronte di ciaspole verso la Baita Segantini (Passo Rolle)Milano è sotto la neve e guardando lo strato bianco che aumenta mi è tornato in mente un neologismo che ho visto recentemente, snowshoe spamming.

Viene usata l’analogia con le racchette da neve (ciaspole), strumenti che permettono una distribuzione uniforme del proprio peso su una superficie più ampia, impedendo così di sprofondare nella neve: si parla di snowshoe spamming quando uno spammer usa un gran numero di indirizzi IP per distribuire il carico di messaggi indesiderati, rendendoli più difficili da identificare perché in questo modo riescono ad eludere parecchi filtri, ad esempio quelli basati sugli indirizzi IP da bloccare.

Continua a leggere   >>