Buone Feste!

Auguri con alcuni riferimenti natalizi dall’archivio del blog.

Varianti grafiche: VAcinno vs vaxxino

Cartello con primula gialla e scritte “vaccinazione anti-Covid-19 5-11 anni” e freccia con didascalia “VAcinno!”

VAcinno!

Mi è piaciuto molto il gioco di parole VAcinno! usato a Bologna come slogan per il centro vaccinale (hub) per i bambini dai 5 agli 11 anni. È un’esortazione accattivante costruita con la parola bolognese cinno, bambino (in origine “piccolo”).

Vaxxino

Di tutt’altro genere la parola vaxxino, usata sui social dagli antivaccinisti. È un esempio di variante grafica, un espediente usato principalmente in inglese che in contesti gergali o informali consiste nell’usare una grafia alternativa per attribuire accezioni nuove a parole esistenti, come ad es. doxxing, o per connotarle, come ad es. anti-vaxxer.

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Abbreviazioni inglesi: +ve e -ve

Esempi di due abbreviazioni informali inglesi spesso usate nelle discussioni sui contagi da COVID-19:

Immagine di test rapidi ed esempi: 1 Did you test +ve?; 2 LFTs miss 25-30% of +ves; 3 A LFT is important for surveillance but still gives false +ves; 4 A –vs LFT is not an assurance that the person is COVID-free; 5 a lot of hospitality businesses require a proof of –ve test and vaccination; 6 came in contact with covid +ve person
LFT = Lateral Flow Test (test rapido)

Dal contesto è chiaro che +ve è l’abbreviazione di positive mentre –ve sta per negative, e che entrambe possono essere usate sia come aggettivo che come sostantivo per indicare esiti dei tamponi, contagi e contagiati. 

La peculiarità di questo tipo di abbreviazione è che normalmente i segni + e – vengono letti plus e minus quando sono associati a lettere (ad es. in valutazioni come AA-) o a nomi (ad es. Google+), e di solito seguono e non precedono le lettere o parole. Le due parole “ibride” +ve eve vengono quindi lette correttamente solo se si sa già cosa rappresentano.

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Poesia speculare e poesie palindrome

Rita Dove è una poetessa americana premio Pulitzer per la poesia. Trovo geniale la sua Mirror, in cui le stesse parole, speculari lungo un asse verticale, creano due diverse poesie:

testo della poesia Mirror: 1)	1) Mirror, take this from me: my blasted gaze, sunken astonishment. Resolve memory & rebuild; shame’ll dissolve under powder pressed into my skin.  Oh, avalanche, my harbor: can I look over you; pit & pustule, crease & blotch without seeing you through you— if all I am (Am I all?) is Woe is me?    2) Mirror, this take from me: gaze blasted, my sunken resolve, astonishment. Shame’ll rebuild & memory dissolve into pressed powder under skin, my  harbor, my avalanche. Oh I can look you over; blotch & crease, pustule & pit— seeing without you, through you. Am I all if all I am is Woe is me?

Non avevo mai visto poesie di questo tipo e non sono riuscita a trovarne altre. In inglese le ricerche con mirror poem o specular poem non sono molto utili perché con questi nomi di solito si intende un concetto diverso, la poesia palindroma, che si legge cioè anche in senso retrogrado, dal basso verso l’alto.

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“sconfinamento epistemico”

Epistemic trespassers are thinkers who have competence or expertise to make good judgments in one field, but move to another field where they lack competence — and pass judgment nevertheless. We should doubt that trespassers are reliable judges in fields where they are outsiders

Epistemic trespassing è un termine coniato dal filosofo canadese Nathan Ballantyne nel saggio omonimo Epistemic Trespassing. Descrive il comportamento di intellettuali, scienziati, ricercatori o esperti in una particolare disciplina che si esprimono anche in ambiti non di loro diretta competenza.

Ballantyne fa l’esempio di Linus Pauling, vincitore di un premio Nobel per la chimica e uno per la pace, che negli ultimi anni della sua vita si era dedicato alla medicina alternativa e aveva promosso terapie a base di dosi massicce di vitamine che però non avevano alcuna validità scientifica.

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A Venezia, un ponte immacolato (da museo!)

Manifesto a sfondo rosso con un albero di Natale e la scritta “Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums!” con le date “from 3.12 to 8.12.2021”
Immagine: @stregatte da Facebook

Chissà che idea si fanno i turisti anglofoni che vedono l’annuncio Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums! Penseranno che esista un ponte così incredibilmente pulito da essersi meritato l’esposizione in un museo?

Immaculate ≠ immacolato ≠ Immacolata

In inglese la parola immaculate è esclusivamente un aggettivo che significa perfettamente pulito, ordinatissimo (ad es.immaculate kitchen, immaculate garden, immaculate house, immaculate lawn), impeccabile, senza alcun errore, perfetto (ad es. immaculate appearance, immaculate hair, immaculate text, immaculate condition, immaculate performance).

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Bufale linguistiche: UE, Natale e nomi cristiani

Titoli: 1 L’Europa fa la guerra al Natale, l’ultima follia del politicamente corretto; 2 Se l’Europa “vieta” il natale e i nomi cristiani per essere inclusivi; 3 In Europa vietato dire “Natale” e perfino chiamarsi Maria; 4 Mai dire Natale: il decalogo Ue che vuole dettare le parole corrette. Bruxelles: “Stop ai riferimenti a religione o genere”. Sparisce anche il “signore e signori”

Nell’immagine alcuni titoli del 29 novembre 2021 apparsi sui media italiani. Polemizzano su #UnionOfEquality, un testo in inglese a uso interno dei dipendenti della Commissione europea. Contiene linee guida per la comunicazione inclusiva.

Sono uscite copie ora online, ad es. qui, e consultandole viene il sospetto che chi ne ha scritto nei media italiani non abbia letto il documento o abbia conoscenze di inglese inadeguate per capirne il contenuto, altrimenti saprebbe che non vi si trova alcun divieto ma solo esempi e indicazioni di tipo linguistico, aggiornati alle sensibilità più recenti.

Nulla di nuovo: da anni multinazionali e organizzazioni internazionali hanno linee guida interne di questo tipo, essenziali in ambienti di lavoro con persone che provengono da culture differenti. Consentono di acquisire consapevolezza delle diversità ed evitare linguaggio e stereotipi che discriminano ed escludono chi è di età, religione, genere, orientamento sessuale, origine ecc. diversi dai propri.

Everyone in the European Union has an inherent

È facile dimostrare che la maggior parte delle affermazioni dei media e di alcuni politici su questo documento sono distorte o infondate, a partire da un dettaglio fondamentale: non viene chiarito esplicitamente che le linee guida sono in inglese, lingua di lavoro, e viene invece fatto credere che ci sia una versione italiana che riguarda parole italiane.

Qui sotto ho raccolto e commentato gli errori più evidenti, tratti da più fonti. Sono indicati dal colore rosso.

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Omicron: scariant e supervariante

Immagine di coronavirus e titoli: 1 Covid, INCUBO Omicron; 2 Covid, la MINACCIA Omicron SPAVENTA il mondo; 3 Variante Omicron, il Black Friday della PAURA: così il mondo torna a TREMARE (e non spende); 4 È PANICO per la variante Omicron dal Sudafrica: può bucare i vaccini ed è più contagiosa

Questi titoli di quotidiani del 27 novembre 2021 mi hanno fatto subito pensare al neologismo inglese informale scariant, parola macedonia formata da scary (terrificante) e variant.

Descrive una nuova variante del virus Sars-CoV-2 che spaventa per le modalità con cui viene descritta dai media, che ricorrono a narrazioni catastrofistiche con parole che appartengono al campo semantico della paura, come negli esempi qui sopra.

I titoli acchiappaclic sulla variante Omicron non tengono conto che al momento mancano ancora dati scientifici certi che effettivamente dimostrino che, rispetto al virus originale e alle varianti* già note, la nuova variante ha una o più di queste caratteristiche:
è più trasmissibile, 
riduce la protezione data dai vaccini,
provoca forme cliniche più gravi o più letali,
rende meno efficaci le misure di protezione individuale.

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La variante Omicron “salta” Nu/Ni e Xi

annuncio OMS: Classification of Omicron (B.1.1.529): SARS-CoV-2 Variant of Concern

Ho aggiornato Variante Mu o variante Mi? (settembre 2021) con una nota sul nome divulgativo della variante B.1.1.529 del virus SARS-CoV-2, identificata in Sudafrica, che sta destando molta preoccupazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha denominata Omicron, come la quindicesima lettera dell’alfabeto greco.

Prima dell’annuncio ufficiale i media erano convinti che sarebbe stata chiamata Nu, tredicesima lettera dell’alfabeto greco, e in questo caso per l’italiano si sarebbero potute fare le stesse osservazioni linguistiche già viste per il nome della variante precedente: Nu come in inglese e nelle notazioni scientifiche e tecniche, oppure Ni, nome prevalente in ambiti classici e letterari? 

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Nuovo green pass: super o rafforzato?

Il 24 novembre 2021 il governo ha approvato un nuovo decreto legge con misure urgenti per il contenimento della quarta ondata dell’epidemia di COVID-19. Nella notizie in tema la parola chiave è Super Green pass. Alcuni esempi:

Esempi di titoli: 1 “Super green pass, nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri” (Corriere della Sera); 2 “S’'ì del Cdm al Super Green pass dal 6 dicembre anche in zona bianca. Draghi…” (Repubblica); 3 OK all’unanimità per il Super Green Pass in Consiglio dei ministri” (Rai News)

Non è però la denominazione usata dal governo, che durante una conferenza stampa e in un comunicato ha annunciato modifiche alla durata e all’obbligo del Green Pass e ha introdotto un Green Pass rafforzato o nuovo Certificato verde:

Punto 3 del comunicato del CdM: Il testo approvato oggi prevede che la durata di validità del Green Pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi. L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale. A decorrere dal 6 dicembre 2021 viene introdotto il Green Pass rafforzato; vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti. Il nuovo Certificato verde serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla nei seguenti ambiti

Le incongruenze terminologiche sono lampanti, ancora di più se si fa riferimento al decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 che all’art. 9 definisce le certificazioni verdi COVID-19, poi concretizzate nella Certificazione verde COVID-19 europea di cui dispone la maggior parte degli adulti italiani.

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Misteriosa mandolina

Scambio di tweet tra donna e uomo – Donna: “Ho una mandolina fenomenale, solo che ogni tanto reclama un sacrificio di sangue. Stamattina affettavo melanzane: da melanzane a dito è stato un attimo”. Uomo: “Prima di capire il senso del tweet, ho assegnato a mandolina almeno 4 significati diversi”

Questo scambio di tweet rivela che non tutti sanno cos’è una mandolina. I correttori ortografici non riconoscono la parola e finora solo alcuni dizionari l’hanno lemmatizzata.

Tra questi, il Dizionario Zingarelli indica come prima occorrenza di mandolina il 1999 e dà la definizione “utensile consistente in un supporto genericamente di metallo o plastica provvisto di una lama regolabile e talora di grattugie per affettare più o meno sottilmente verdure, patate ecc.”. La voce contiene anche un dettaglio inaspettato: etimologia incerta.

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Falsi amici del recapito

Chi segue questo blog sa che ho un debole per i giochi di parole terribili come questo di Scott Hilburn che sfrutta la somiglianza grafica di pony e peony /ˈpiːəni/, la peonia. Ne prendo anche spunto per aggiungere un esempio particolare al mio elenco di falsi amici.

Pony Express in inglese

L’ambientazione della vignetta è congruente con il rimando a (The) Pony Express, il nome proprio del servizio postale statunitense che aveva operato per poco più di un anno tra il 1860 e il 1861. Attraversava quasi tutto il paese (cross-country), collegando il Missouri alla California, e copriva una distanza di 3163 km in dieci giorni grazie a staffette di cavalieri, tra cui Buffalo Bill, che cambiavano cavallo (non pony!) ogni 10 miglia circa in apposite stazioni.

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Traduzioni letterali: privilegio esecutivo

Ho presto spunto da questo tweet di @antrebaud per aggiornare Executive order ≠ ordine esecutivo con alcune considerazioni sul concetto di executive privilege che riporto anche qui.

Executive privilege è la prerogativa concessa al presidente degli Stati Uniti, come capo del potere esecutivo e nell’interesse pubblico, di non rivelare determinate informazioni e comunicazioni intercorse con altri appartenenti dell’esecutivo nel caso venissero richieste del potere legislativo (il Congresso) o dal potere giudiziario (le corti).

Negli Stati Uniti ultimamente se ne sta discutendo molto perché l’executive privilege è stato invocato dall’ex presidente Donald Trump per le richieste della commissione di inchiesta sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021.

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Mondayitis e altri malanni del lunedì

Vignetta in cui un uomo a letto mezzo addormentato dice alla moglie, già alzata: “Mondayitis is a real disease”. La moglie chiede “What’s the cure?” e lui risponde “Bed rest” (riposo a letto) 
Vignetta di Harry Bruce

Mondayitis è una parola inglese informale e scherzosa che descrive la riluttanza di andare a scuola o al lavoro tipica del lunedì mattina, oppure l’efficienza lavorativa ridotta di inizio settimana (fonte: OED). Nella formazione del nome, che risale all’inizio del secolo scorso, si riconosce il suffisso itis che indica un’infiammazione.  

Per il pessimo umore del lunedì mattina si può usare anche un’espressione simile dell’inglese americano, a case of the Mondays. È stata popolarizzata dal film Office Space del 1999 ed è all’origine di molti memi e giochi di parole, grazie anche alla polisemia del sostantivo case (“caso”, anche medico, e “cassa”): dettagli in Dictionary.com.

Un esempio di meme con due immagini con la stessa didascalia “Looks like someone’s got a case of the Mondays” ma la prima con un fotogramma del film e la seconda con una cassa di bottiglie.

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Greenwashing: no, non è un “lavaggio”

In occasione della conferenza sui cambiamenti climatici COP26 sono apparsi vari articoli accomunati da un errore di interpretazione dell’anglicismo greenwashing. Esempi:

Esempi: 1 No, non è improvvisamente diventato tutto green, sostenibile e non inquinante. Per placare i consumatori che prendono coscienza dei disastri ambientali, le aziende investono in campagne di marketing che esaltano la bontà della loro produzione. Il termine tecnico utilizzato per descrivere tale comportamento è «greenwashing», una sorta di lavaggio delle coscienze nell’era della moda ecosostenibile. 2 Lo chiamano green washing. Tradotto: lavaggio verde. 3 Greenwashing, ovverossia fare un bel lavaggio che faccia apparire green e sostenibili anche aziende che non lo sono affatto 4 “lavaggio del cervello verde” (dall’inglese greenwashing)

L’espressione greenwashing è modellata su whitewashing, imbiancare a calce, un modo veloce per migliorare l’aspetto di pareti sporche che ha anche il senso figurato di coprire, mascherare, occultare per nascondere qualcosa di sgradevole o sconveniente. Il senso metaforico rimanda anche alla locuzione biblica whitewashed tombs, i sepolcri imbiancati: apparenza impeccabile che nasconde marciume, ipocrisia.

Greenwashing identifica così l’uso di operazioni di facciata volte a conferire credibilità ambientale e a fare apparire come ecosostenibile (“green”) ciò che in realtà non è, come già descritto in Una mano di greenwash [2013].

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