Il pile, un falso amico potenzialmente imbarazzante

foto di “pile” verde con pecora bianca con muso nero, tipicamente irlandese, che mangia un trifoglio

Memorabile la scenetta in un negozio di Dublino, dove un ignaro turista italiano aveva chiesto Do you have piles? a un imbarazzato commesso che certo non si aspettava una domanda così esplicita sulle proprie eventuali emorroidi

Ho sempre trovato strano che in italiano si usi la parola inglese pile per descrivere il tessuto sintetico e gli indumenti confezionati con tale materiale, visto che in inglese il nome è ben diverso, fleece (forma abbreviata di polar fleece e in origine un marchio registrato, Polarfleece, di Polartec).

In inglese la parola pile può avere vari significati; se usata in ambito tessile non ammette la forma plurale ed equivale all’italiano pelo, una caratteristica conferita da varie tecniche di tessitura a materiali come ad es. velluto, felpa, alcuni tipi di spugna, tappeti e quello che in italiano chiamiamo pile.

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Tradurre obscenicon? #$*%@!!

The Adventures Of Asterisk Man
striscia: Ed Allison

Trovo molto efficace il termine inglese obscenicon, proposto dal linguista e lessicografo Benjamin Zimmer per descrivere le sequenze di caratteri come #$&%?! usate in fumetti e vignette al posto di imprecazioni o volgarità. Un termine alternativo per lo stesso concetto è grawlix, coniato dal fumettista Mort Walker.

Già nel XIX secolo esisteva la convenzione tipografica di sostituire le lettere di parole volgari con trattini e asterischi, mentre nei fumetti apparivano delle stelle per comunicare il dolore, a cui si sono aggiunti in seguito altri simboli, ad esempio vari tipi di spirale per indicare linguaggio censurabile. Con l’introduzione delle macchine da scrivere, i vignettisti hanno iniziato a usare i caratteri #$&%?!, facilmente accessibili perché sugli stessi tasti dei numeri, e da qui la pratica è passata ai fumetti (centinaia di esempi in Grawlixes Past and Present).

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Ingegneri e segnaletica orizzontale…

Mi ha divertita la vignetta AHEAD STOP di xkcd:

Ahead Stop

Mi sono sempre domandata quanti leggano la segnaletica orizzontale scritta su più righe nell’ordine previsto e quanti, invece, comincino dall’alto come me…

Una nota linguistica a proposito di highway engineer: la parola inglese engineer è spesso ostica da rendere adeguatamente in italiano perché indica competenze anche molto diverse: engineeringegnere, spesso sono falsi amici.

A seconda dei contesti, engineer può infatti corrispondere a tecnico, macchinista (nelle navi, chief engineer è direttore di macchina), motorista, meccanico specializzato, addetto alla manutenzione, geniere, a vari tipi di perito ed esperto, e anche, ma non sempre, a ingegnere nel senso italiano di laureato in ingegneria che ha conseguito l’abilitazione professionale.

Se si tratta di figure professionali più recenti, in italiano sembra prevalere il prestito: software engineer (informatico), system engineer (sistemista), project engineer, quality engineer, ecc. Si riscontrano inoltre alcuni calchi dall’inglese, come ad es. ingegnere del suono e ingegnere genetico, ma sempre in specifiche collocazioni (ingegnere + specificazione).

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