Lingue, funzione fatica e cortesia

Un articolo della BBC, What Paddington tells us about German v British manners, evidenzia alcune differenze culturali tra tedeschi e inglesi. In particolare, descrive alcune caratteristiche della lingua inglese usate con funzione fatica per mantenere aperta la comunicazione tra due o più interlocutori: gli enunciati di cortesia, i convenevoli, il parlare del più e del meno come le considerazioni sul tempo (ovvero lo small talk, un concetto non facile da esprimere in italiano e tantomeno in tedesco).

I tedeschi tendono a interpretare queste espressioni linguistiche come prive di significato e quindi inutili e, nel caso dei convenevoli, addirittura poco sincere. Gli inglesi, invece, possono percepire il modo di parlare esplicito dei tedeschi, senza tanti giri di parole, come brusco e scortese.

Una distinzione che viene spesso fatta in questi casi* è quella tra culture a basso contesto (low context) e culture ad alto contesto (high context):

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Superstizioni inglesi: “Hello Mr Magpie!”

nidoSu un platano di fronte a casa c’è un nido che povrebbe essere di gazza (ma per confermare dovrei riuscire a vedere i suoi occupanti, impresa finora fallita).

Da qualche anno le gazze si vedono ovunque, anche in città come Milano, ma non sono sempre state così diffuse. Io le avevo viste per la prima volta in Inghilterra, ormai parecchi anni fa, e da allora le associo agli inglesi per una loro superstizione davvero curiosa. 

Nel Regno Unito, ma anche in Irlanda, vedere una singola gazza (magpie) porta male. Per evitare sventure, bisogna salutarla dicendo “Hello Mr Magpie, how’s your wife?” e sollevando il bordo del cappello, vero o virtuale, in segno di saluto.

MrMagpieChi a suo tempo me l’aveva spiegato mi aveva suggerito di osservare il comportamento delle persone: alla vista di una singola gazza, molte si portavano la mano alla fronte, o meglio, appoggiavano l’indice e lo ritraevano, cercando di dissimulare il gesto del saluto con una grattatina o altri movimenti, probabilmente un po’ imbarazzati per la propria superstizione.

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