Integralisti della lingua inglese

Anche altre lingue hanno i loro talebani della grammatica: in inglese, ad esempio, si parla di grammar police o, peggio ancora, di grammar nazi*, individui sempre pronti a evidenziare e correggere i minimi errori altrui, in particolare in contesti informali dove le correzioni non sono rilevanti ai fini della comunicazione.

Ultimamente hanno avuto una certa visibilità anche le parole stickler e grammar grouch, soprattutto grazie alla pubblicazione del libro You Are What You Speak: Grammar Grouches, Language Laws, and the Politics of Identity di Robert Lane Greene, e nell’inglese americano si usa genericamente anche peever (cfr. pet peeve).


Vignetta: Non sequitur

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Ricavare un elenco con Trova e sostituisci (Word)

Un commento a Per appassionati di calcio: football words fa notare che la notizia originale era stata ripresa anche dal Corriere della Sera, seppure con qualche svista di traduzione.

Di calcio non so praticamente nulla e quindi non aggiungo osservazioni, però, se qualcuno volesse confrontare i due testi, c’è un modo semplice per ricavare velocemente l’elenco dall’articolo originale, approfittando della formattazione in corsivo delle parole rilevanti

Testo originale   Elenco di parole
[…] what to call different areas of the pitch – the goal, made up of the goalposts and the crossbar (collectively the woodwork), the box, the touchlines, and of course left and right […]

[…] 20) pitch, 21) goal,
22) goalposts, 23) crossbar,
24) woodwork, 25) box,
26) touchlines, 27) left,
28) right
[…]

Per ottenerlo si possono usare le funzioni avanzate di Trova e sostituisci in Word. Per chi non avesse mai provato, ho descritto i passaggi da seguire (ci vuole sicuramente più tempo a leggerli che non a ricavare l’elenco, per il quale bastano davvero solo due minuti!).

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fottuti & dannati (…e favoriti)

Tradurre adeguatamente le espressioni volgari inglesi come fucking non è sempre facile: come accennavo in Parole proibite alla TV americana, abbondano i falsi amici e le interpretazioni errate (e nel tempo le connotazioni di certe parole cambiano). 

traduzioni_pericoloseSugli “incresciosi fottuto e fottutissimo” come traducenti di fucking interviene Patrizia Valduga in Traduzioni pericolose, un breve articolo* nel primo numero del mensile E, dove si leggono anche alcune riflessioni su damn / damned:

[…] Che cosa sono, per esempio, tutti questi “dannati”, “dannatamente” e “dannazione” che ci tocca sentire e, purtroppo, anche leggere? Non sono che la traduzione approssimativa – forse perché troppo prossima – di damn e damned, che significano “maledizione” e “maledetto” e che, nell’uso colloquiale, possono anche diventare esclamazione e avverbio quantitativo, che allora significa “terribilmente, enormemente, moltissimo”. […] E a me viene da pensare soltanto che “dannato” sia un sostantivo, un condannato per l’eternità alle pene dell’inferno. […]

Anche i dizionari bilingui non sembrano essere immuni da traduzioni inadeguate: viene citata l’ultima edizione di un noto dizionario inglese-italiano, dove, ad esempio, he’s a damn fool viene reso con “è un dannato stupido”.

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Grammatica, variabilità e norme interiorizzate

tulipano

Un dettaglio di tulipano non solo perché è primavera ma anche per una vaga assonanza con un’espressione che trovo molto efficace: talebano della grammatica.f]……

L’ho vista usare nel forum Scioglilingua, dove c’erano vari interventi sullo studio della grammatica che, per quanto noioso, da molti veniva visto come arma indispensabile contro la temuta degenerazione della lingua italiana. 

Mi ha fatto tornare in mente Prima lezione di grammatica, in cui Luca Serianni osserva che in queste discussioni l’attaccamento alla lingua spesso “si manifesta in un’istintiva avversione per il nuovo, visto come imbarbarimento e decadenza” e che

molto frequente è un atteggiamento iper-razionalistico, fondato sull’idea che la lingua sia un monolite nel quale si possa sempre tracciare il confine giusto-sbagliato sul fondamento di un’astratta immagine della norma, sottratta alla variabilità degli usi concreti.

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