Italia-Inghilterra: pareggio (di stereotipi)

tifoso inglese e tifoso italianoNon guarderò la partita Italia-Inghilterra ma mi sono divertita a leggere la prima parte di Snooty England versus dodgy* Italy: a look behind Euro 2012 stereotypes di Tobias Jones, giornalista inglese che ha vissuto a lungo in Italia e che quindi conosce bene gli stereotipi di entrambi i paesi (ad es. che gli italiani sono ipocondriaci e ossessionati dalla propria digestione).  

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Dizionari e neologismi (e credibilità di chi scrive)

Mi ha colpita un articolo di un noto quotidiano italiano, Il linguaggio corre troppo veloce. I nuovi dizionari sono già vecchi, che ho fotografato perché al momento non ho a disposizione uno scanner:

Il linguaggio corre troppo veloce. I nuovi dizionari sono già vecchi. Pagina 42 (19 giugno 2012) - Corriere della Sera
(versione online non più disponibile)

Ci sono spunti interessanti, ad es. c’è un riferimento ai criteri, non sempre palesi per l’autore, per cui certi neologismi sono inclusi nelle versioni più recenti di alcuni dizionari, come paccata nell’accezione usata dal ministro Fornero, mentre ne mancano altri, come biscotto ed esodato, che sono parole comunque in uso da tempo.

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“Biscotto” in inglese

La parola italiana biscotti è usata in inglese per descrivere cantuccini e preparazioni simili.

NO BISCOTTO!In attesa della partita di oggi Spagna-Croazia agli Europei 2012, gli appassionati di calcio nei paesi di lingua inglese stanno imparando anche il significato sportivo di biscotto (in italiano il riferimento è all’ippica e alla pratica di dare ai cavalli dei biscotti con sostanze che possano influenzare le prestazioni in gara, in positivo o in negativo).

Non seguo il calcio e ringrazio Enrico per un gustoso articoletto in inglese americano che spiega il “biscotto” ai lettori canadesi:

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Anglicismi: un piccolo esperimento

L’invasione degli anglicismi ha suscitato molto interesse e parecchi commenti, tra cui il suggerimento per un piccolo esperimento per capire se l’itanglese stia davvero sostituendo il lessico italiano o se invece si tratti di una percezione distorta. Consiste nel fare attenzione alle conversazioni in normali situazioni di vita quotidiana, ad es. in famiglia o tra amici, e prendere nota dei forestierismi superflui usati dai parlanti.

Ritengo che nell’osservazione vadano considerati alcuni aspetti diacronici e vada differenziato il lessico comune dal lessico specialistico (dettagli qui) e da forme di gergo (linguaggio comune a una determinata categoria di persone ma non usato al di fuori dal gruppo):

grafico: adozione degli anglicismi

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Languaging

In inglese trovo molto efficace il termine languaging. Nell’ambito dell’industria multimediale e audiovisiva può descrivere un insieme di attività e servizi linguistici. Alcuni di questi sono specifici della traduzione audiovisiva, quali doppiaggio, sottotitolazione, narrazione con voce fuori campo, annotazioni visive e verbali (ad es. audiodescrizione per non vedenti o interpretazione in una lingua dei segni per non udenti) ecc. Può essere sinonimo di language versioning, in particolare se riguarda la creazione di versioni di uno stesso programma in lingue diverse.

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Come si presentano americani e inglesi

striscia
Striscia: Pearls Before Swine con rimando alla canzoncina che si canta in inglese durante il girotondo che cita esplicitamente la Peste nera e i suoi morti

Mi piace leggere di comunicazione interculturale e ho trovato interessante introducing yourself (separated by a common language), sui diversi modi con cui inglesi e americani interagiscono con persone incontrate per la prima volta in contesti informali. Si tratta di competenze comunicative difficili da acquisire anche se si parla la stessa lingua.

Gli americani tendono a presentarsi subito dicendo come si chiamano e da dove vengono, gli inglesi invece rifuggono da questa strategia, che percepiscono come un’intrusione alla sfera privata. Gli irlandesi usano altre modalità, ad es. cercano di coinvolgere l’interlocutore con commenti positivi sul contesto in cui si trovano.

C’è anche un accenno ai finlandesi e alla loro estraneità a convenevoli e a commenti neutri (simile all’atteggiamento dei tedeschi descritto in Lingue, funzione fatica e cortesia).

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Genere grammaticale, naturale e sociale

In tedesco la rapa (die Rübe) è di genere femminile, la ragazza (das Mädchen) neutro, come faceva notare Mark Twain nel divertente saggio The Awful German Language:

In German, a young lady has no sex, while a turnip has.Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl. See how it looks in print — I translate this from a conversation in one of the best of the German Sunday-school books:

Gretchen – Wilhelm, where is the turnip?

Wilhelm – She has gone to the kitchen.

Gretchen – Where is the accomplished and beautiful English maiden?

Wilhelm – It has gone to the opera.

Ci ripensavo quando ho aggiunto un commento a Genere e linguaggio per ricordare la differenza tra genere grammaticale (una categoria morfologica) e genere naturale o reale (il sesso di una persona o di un animale).

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L’invasione degli anglicismi

Rispondo con un lungo post a diversi commenti di Remo, di cui apprezzo la passione per la lingua italiana. Non condivido invece il suo allarmismo per il presunto disfacimento dell’italiano a causa del proliferare degli anglicismi. 

Forestierismi insostituibili, utili e superflui

Tutte le lingue hanno sempre fatto uso di forestierismi, i cosiddetti prestiti. In italiano la distinzione classica è tra prestiti di necessità e di lusso ma Giovanni Adamo e Valeria Della Valle in Le parole del lessico italiano preferiscono invece una tripartizione:

  1. forestierismi insostituibili, ormai radicati nell’uso, soprattutto per la loro concisione, efficacia espressiva e adeguatezza nominativa, come computer;
  2. forestierismi utili, che ripropongono espressioni straniere alle quali i parlanti sembrano adeguarsi senza sforzo eccessivo, facilitando l’uso di formule denominative di circolazione internazionale, come email;
  3. forestierismi superflui, che si affiancano a espressioni italiane già in uso o facilmente ricavabili e sono mossi spesso dalla volontà di ostentare consuetudine con tendenze o conoscenze linguistiche straniere, come nel caso dell’inglese ticket, molto spesso abusato in luogo di ‘biglietto’ o ‘buono’.

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Pinocchio americano

vignetta Rhymes with Orange_20120201

Questa vignetta con protagonista Pinocchio che si avvicina alla tana di un castoro (beaver lodge) evidenzia alcune differenze culturali: per gli americani Pinocchio è quello del film Disney, con tanto di piuma sul cappello, salopette e vistoso fiocco al collo e naso relativamente corto e arrotondato; per noi italiani invece è il burattino con copricapo conico, vestito a fiori e naso lungo e appuntito, tipico delle illustrazioni del libro di Collodi.

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