Vecchi e nuovi troll

immagine di trollIl significato del sostantivo troll in ambito Internet (blog, forum e altre comunità virtuali) è conosciuto: «individuo che interagisce con una comunità virtuale (newsgroup, chatroom, mailing list ecc.) con lo scopo di irritare i partecipanti e far nascere un diverbio in rete» (Vocabolario Zingarelli).

Anche il significato più ricorrente di troll, da cui di solito si fa derivare l’uso “moderno”, è noto: «nelle leggende scandinave, abitante demoniaco di boschi, montagne, luoghi solitari: corrisponde all’orco di altre tradizioni popolari europee» (Devoto Oli).

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fiscal cliff – precipizio fiscale

vignetta fiscal cliff

L’espressione fiscal cliff, da qualche giorno immancabile nelle notizie economiche dagli Stati Uniti, è una metafora attestata nell’inglese americano almeno dal 1957. Sempre usata in modo generico, solo nel 2012 ha assunto un significato specifico: identifica la combinazione di tagli alla spesa, di aumenti delle tasse e di fine di alcuni incentivi fiscali che avranno luogo automaticamente nel gennaio 2013, con possibili conseguenze disastrose sulla ripresa economica americana, a meno che il parlamento (Congress) non riesca a trovare un accordo sul tetto al debito.

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“you guys” e la concessione di Romney

[2012] Osservazioni linguistiche suggerite dalle elezioni americane viste dai media italiani.

Il plurale del pronome you

immagine del discorso di Barack ObamaNel discorso della vittoria, Obama si è rivolto anche alle due figlie di 14 e 11 anni:

«Sasha and Malia, before our very eyes, you’re growing up to become two strong, smart, beautiful young women, just like your mom. And I am so proud of you guys

In La Stampa l’ultima frase è diventata sono orgoglioso dei vostri ragazzi, una traduzione improbabile se non altro per l’età delle due figlie.

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Il “non detto” su Marte

locandina Curiosity - 12 concerti per esplorare nuovi mondi (Teatro Dal Verme)

Questa bella locandina di un teatro milanese mi ha fatto pensare a un argomento descritto in Conoscenze enciclopediche e su cui torno spesso: le informazioni linguistiche ed extralinguistiche che il lettore usa nell’interpretazione di un testo (con o senza immagini) per formulare inferenze sul “non-detto”. In questo caso i riferimenti sono a Curiosity, il rover della NASA che dallo scorso agosto [2012] sta esplorando Marte, il pianeta rosso.

Mi ha anche ricordato due vignette in inglese che ho visto qualche settimana fa e che esemplificano i concetti di “non detto” e di cooperazione del lettore nel funzionamento dei meccanismi umoristici.

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Simboli: la lente di ingrandimento

L’icona con una lente di ingrandimento è molto comune nelle interfacce utente e ha la caratteristica insolita di poter rappresentare due funzioni alquanto diverse:

pulsante Zoom in Adobe Acrobatnel significato “letterale” indica lo zoom, ad es. per la visualizzazione di una pagina, e può includere il segno + (ma anche ) al suo interno;

pulsante ricerca Googlenel significato metaforico indica la ricerca (la lente è lo strumento che per tradizione simboleggia il lavoro degli investigatori, come Sherlock Holmes).

icone lente di ingrandimento in Internet ExplorerIl significato di solito si desume dal contesto e dalla posizione dell’icona (su una barra degli strumenti o di stato per lo zoom, accanto o dentro una casella per la ricerca), tanto che in alcuni programmi entrambe le funzioni sono simboleggiate con una lente, differenziata però nell’aspetto. 

Fatte queste premesse, quale funzione attribuireste alle icone che appaiono nella pagina Scelta del viaggio del sito Trenitalia?

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Esempi di Euro-English

Qualche mese fa in SMS, Euro-English e Euro-Italian avevo descritto SMS come esempio di Euro-English, la varietà di inglese usata nelle istituzioni dell’Unione europea che ha alcune caratteristiche proprie, soprattutto lessicali, che non sono presenti nell’inglese standard di Gran Bretagna e Irlanda.

logo EU translation resources

Nel portale sulla traduzione della Commissione europea è stato pubblicato A brief list of misused English terminology in EU publications, a cura di Jeremy Gardner dalla Corte dei conti europea, un’analisi di un centinaio di parole* che al di fuori delle istituzioni europee sono sconosciute alle persone di madrelingua inglese (ad es. planification, to precise e telematics), che hanno un significato diverso da quello dell’inglese standard (ad es. externalise) o che hanno un significato simile ma un uso diverso (ad es. homogenise).

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scientist ≠ scienziato

La sentenza sul terremoto dell’Aquila (ottobre 2012) ha avuto grande rilievo anche nei media stranieri.

scientistUna parola ricorrente negli articoli in inglese è scientist, che ha un significato più ampio dell’italiano scienziato, come  si può verificare nei dizionari monolingui. Esempi:

scienziatostudioso o promotore di una scienza o di una sua particolare disciplina, per lo più con riferimento alla posizione di particolare preminenza o prestigio acquisita [Devoto-Oli]

scientistsomeone who works or is trained in science [LDOCE]

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Choosy, come dice il ministro Fornero

In un intervento su giovani e lavoro, il ministro Fornero ha dichiarato che i giovani “non devono essere troppo choosy, come si dice in inglese”. Ci hanno dovuto pensare i media a tradurre choosy in italiano: incontentabile, esigente, difficile, schizzinoso. 

La dichiarazione lascia perplessi anche da un punto di vista lessicale, e non solo per  l’ennesimo forestierismo superfluo. In inglese choosy appartiene infatti a un registro informale e quindi non mi è chiaro perché il ministro lo abbia preferito agli aggettivi disponibili in italiano. Forse ritiene che si tratti di una parola prestigiosa?

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Indicativo o congiuntivo?

Le grammatiche della lingua italiana spiegano che nelle frasi completive introdotte dal verbo dire si usa soprattutto il modo indicativo ma si può usare il congiuntivo se il soggetto è generico e indeterminato (si dice, dicono ecc.). Le frasi “dicono che apre” e “dicono che apra” sono quindi entrambe grammaticalmente corrette.

In queste due occorrenze, però, mi pare che l’indicativo strida:

testo della pubblicità: Dicono che Prime apre il terzo centro alla Torre Unipol. Alcune leggende metropolitane sono accompagnate da promozioni ancora più leggendarie.

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Esche digitali: click bait

Dopo il post di ieri, devo ammettere che anch’io sono una vittima di un particolare tipo di click bait: se nelle home page di alcuni media italiani vedo le firme che associo a notiziole tradotte goffamente dall’inglese, spesso apro gli articoli per vedere che errori ci sono.

esempio di clickbaitIn inglese click bait descrive un’immagine, un titolo o un link di una pagina web che attira l’attenzione dei lettori che, “adescati”, ci fanno clic sopra. Lo scopo più comune degli “acchiappaclic” è quello di generare traffico, ad es. verso pagine con pubblicità, ma possono esserci anche finalità fraudolente.

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