Room 101

A Cesena è stato inaugurato il Technogym Village, nuova sede dell’azienda italiana leader mondiale nella produzione di attrezzi da palestra. Ho trovato molto belli gli edifici e la loro ambientazione, così ho guardato anche il video di presentazione.

Un dettaglio mi ha fatto pensare che chi ha realizzato il filmato probabilmente non aveva molta familiarità con la cultura di lingua inglese e relative conoscenze enciclopediche:

Technogym –– Room 101

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Tipi e caratteri: il romano e gli elefont

Questa vignetta canadese che gioca con il significato di typeface mi sembra adatta per concludere la settimana iniziata con In inglese il corsivo è (anche) italico:

vignetta Typeface con facce di persona che rappresentano normal, italic, bold, bold italic, light, condensed, extended e roman

Vignetta: Wrong Hands by John Atkinson   

Il termine inglese roman equivale all’italiano romano o tondo, il carattere normale in cui l’asse di ogni lettera è perpendicolare alla linea di base (a differenza del corsivo che invece è caratterizzato da un’inclinazione).

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(L’)Huffington Post, un nome ancora in rodaggio

immagine della testata (L'Huffington Post) e della casella di ricerca (Cerca in Huffington Post)

È online la versione italiana di The Huffington Post e anch’io ieri ho dato un’occhiata al nuovo sito, senza però riuscire a capire come si scriva il nome italiano.

Il nome va preceduto dall’articolo determinativo, L’Huffington Post oppure no, Huffington Post?
Se l’articolo fa parte del nome, va scritto con la lettera maiuscola, L’Huffington Post, o minuscola, l’Huffington Post (cfr. la Repubblica)?
Se l’articolo fa parte del nome ed è preceduto da preposizione, rimane “interno” e separato dalla preposizione, ad es. in L’Huffington Post, o si può formare una preposizione articolata (articolo “esterno”), ad es. nell’Huffington Post?
Huffington Post e HuffPost sono equivalenti? Quando va aggiunto Italia?

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MAIUSCOLI e Maiuscole

In un commento al post sul corsivo è stato citato il maiuscoletto*, che ha la caratteristica di prevedere le due varianti di altezza minuscolo e maiuscolo anche se quest’ultima è identica al maiuscolo standard:

maiuscoletto

Esempio da Stone Soup di Jan EliotMi chiedo se ci sia un nome che descrive invece i tipi di carattere che hanno lettere uguali per maiuscole e minuscole, con l’unica eccezione della vocale I, come si può notare in buona parte dei fumetti americani e inglesi.  

Nell’esempio della vignetta la I che rappresenta il pronome personale è diversa dalla I di It a inizio frase e dalle altre I, mentre le P di Paris e di place e le altre lettere appaiono identiche. 

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Italolive

Ho sorriso quando ho ricevuto un email da Italolive intitolato Accesso a Italolive perché sul momento ho pensato a una pubblicità di un’azienda di prodotti oleari e non a una comunicazione sulla connessione Wi-Fi di Italo, il treno sul quale stavo viaggiando.

Come dicevo qui, nella scelta di nomi di prodotti e servizi andrebbero incluse analisi sulla pronuncia e sull’aspetto delle parole per prevenire ambiguità o interpretazioni indesiderate, ad es. in questo caso sarebbe bastato aggiungere uno spazio: Italo live.

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Corsivo e riconoscimento della scrittura

CorsivoCredo che la parola corsivo faccia pensare innanzitutto a uno stile di formattazione dei caratteri e solo in contesti specifici al significato prevalente anni fa, il tipo di scrittura insegnato alle scuole elementari e ora sempre meno usato.

Sulla disabitudine a scrivere a mano indotta dai computer ho trovato riferimenti e spunti interessanti in Col corsivo corrono i pensieri. Nei commenti viene citata la “scrittura a mano” sui tablet e ho pensato di aggiungere qui qualche dettaglio perché, anche se forse potrebbe sembrare paradossale, i sistemi di riconoscimento della grafia preferiscono proprio il corsivo, in cui le lettere sono unite le une alle altre, ad altri tipi di scrittura come lo stampatello, in cui le lettere sono separate.

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Metafore e terminologia informatica 2

Esistono vari studi sull’argomento metafore nella terminologia informatica. In A corpus-based study of metaphor in information technology (2003), Sattar Izwaini ha individuato una serie di “set semantici” relativi a computer e Internet che possono dare alcuni spunti per il lavoro terminologico nella localizzazione del software. Di seguito una sintesi della classificazione proposta.

The computer is: 

a living being: client, conflict, dialogue (conversation between the computer and the user), generation, language, memory, widow/orphan, sleep. awake, freeze, virus, and bug (it can get ill);
a workshop: download, equipment, hardware, install, load, template, utility, and tools;
an office: attachment, desktop, directory, document, file, folder, mail, trash can, and wastebasket;
a building/place: architecture, library, sign in and log in, sign out and log out, platform, port, window, and workstation;
a soldier: combat, command, and instructions.

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Figurine, carte e card (e sticker)

Una tecnica di fidelizzazione adottata da parecchi supermercati prevede che ogni x euro di spesa si ottenga una bustina di figurine da incollare in un album.

In alcune promozioni le bustine non contengono figurine adesive ma cartoncini rettangolari da inserire in un raccoglitore, del tutto simili a carte da gioco (sia tradizionali con i semi che parte di vari giochi da tavolo) ma descritti con la parola inglese card.

…facendo la spesa alla COOP, potrai collezionare le 144 fantastiche card della raccolta Avventura nella Natura. Ogni 15 euro di spesa (scontrino unico) riceverai una bustina contenente 4 card da collezione.

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Metafore e terminologia informatica 1

Tech talk, un intervento apparso due giorni fa in Macmillan Dictionary Blog, afferma che la maggioranza dei termini informatici che in inglese descrivono nuove funzionalità e oggetti destinati ad avere una grande diffusione e visibilità non sono nuove parole ma nuovi significati attribuiti a parole esistenti. Sottolinea inoltre che le parole comuni associabili ad oggetti fisici, al corpo umano e alle sue azioni e i suoi sensi sono quelle preferite per designare concetti altrimenti non familiari.

Shell is an example of a word pattern that can be observed throughout the lexicon of computer technology and the Internet: the majority of words for new concepts, functions, and objects that get firmly established are not neologisms; they’re new senses of old words, and the words we like best for newfangled and unfamiliar things are well-known, familiar words that are not very far removed from physical objects, sense data, and our bodies.

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weekend – we can

locandina trasmissioneNel fine settimana a Rai Radio 2 mi è capitato di sentire un programma di musica rock con un titolo che mi ha incuriosita, Yes, Weekend.

Mi ha fatto subito pensare a Yes We Can, lo slogan della campagna elettorale di Barack Obama del 2008. Nel sito della radio ho avuto conferma del riferimento: l’immagine scelta per la trasmissione richiama esplicitamente un noto ritratto del presidente americano (“Hope” poster).

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