istella e altri nomi di motori di ricerca

www.istella.itC’è un nuovo motore di ricerca tutto italiano, istella, lanciato in questi giorni da Tiscali. Il nome significa stella in sardo e vuole comunicare l’idea del cammino e della navigazione, quindi non è la parola italiana preceduta dal prefisso i per Internet come invece potrebbe sembrare. Il simbolo rappresenta la stella marina dei fondali sardi.

Il cielo ha ispirato il nome di un altro motore di ricerca italiano lanciato l’anno scorso, Volunia. Il suo ideatore aveva spiegato che il nome era nato dall’unione di volo+luna “per simboleggiare il balzo che il mio motore garantisce”. L’idea di un viaggio nel tempo è stata analizzata da All’origine del naming di Volunia: volo sulla luna e "quantum leap".

Anche i nomi dei motori di ricerca globali hanno storie particolari. 

Continua a leggere   >>

Anisomorfismo: block e blocco

L’anisomorfismo è l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati e le connotazioni di una parola in una lingua a tutti i significati di una parola in un’altra lingua*, un’asimmetria che può complicare il lavoro terminologico.

Creative Blocks – Incidental Comics

Le vignette di Incidental Comics sono un esempio efficace di come parole con un ambito d’uso simile, block in inglese e blocco in italiano, sono sovrapponibili solo in parte (ad es. blocco di partenza / stradale / psicologico) mentre in altri contesti usiamo parole completamente diverse, come ad es. isolato (ma anche vicinato: il block party americano è lo street party britannico) e tagliere o ceppo.

Nelle differenze d’uso intervengono non solo fattori linguistici ma anche situazionali, cognitivi, culturali, ad es. possono non coincidere i punti di vista (per il sole si usa un filtro o una protezione, eventualmente totale), le metafore (ad es. in senso figurato uno stumbling block è più simile a uno scoglio che non a un inciampo) e le associazioni (un blocco di ghiaccio non ci fa pensare ad alcuna particolare attività ludica).

Continua a leggere   >>

È davvero un mondo cyber?

pagina 55 di IL: cyberlifeHo sfogliato il numero di marzo 2013 di IL, il mensile del Sole 24 Ore. Tutti gli articoli e le parole chiave sulla storia di copertina, La vita indiretta. L’amore, il sesso, la fede e la guerra al tempo degli algoritmi, iniziano con cyber, ad es. in cyberlife si trova cyberreputazione, cybertruffa, cyberpunizioni e cyberbullismo.

Il prologo, cybertutto, cita la definizione di cibernetica dell’Enciclopedia Treccani per spiegare che “viviamo già nel futuro popolato di macchine automatiche che sostituiscono l’uomo nella funzione di controllore di altre macchine” e quindi “il mondo è diventato inevitabilmente cyber” e “tutta la vita è cyber e dobbiamo accettarne le conseguenze”.

Ho trovato insolito l’uso dell’elemento formativo cyber come aggettivo (pronuncia italiana o inglese?) ma mi hanno colpita anche altri aspetti linguistici.

Continua a leggere   >>

Inkulator, parola macedonia andata a male

Probabilmente l’avete già visto e vi siete già fatti qualche risata con il nome di questa app per Windows 8, descritta come “a cool new way to do your calculations”:

Inkulator in action

Il nome Inkulator è una parola macedonia formata da digital ink + calculator e il risultato è la perfetta dimostrazione di quanto siano importanti le valutazioni di globalizzazione.

Continua a leggere   >>

I nuovi ecosistemi

digital ecosystem – immagine da thinkdigital.co.idUltimamente è quasi impossibile leggere di informatica, telefonia o tecnologie correlate senza incontrare la parola ecosistema. Qualche esempio, ciascuno con decine di migliaia di occorrenze: l’ecosistema di Android / di Apple / di Windows / di Google / di Twitter / dei tablet / degli smartphone / del cloud computing / di app / di applicazioni…

L’uso italiano riflette quello inglese: in campo informatico si parla di ecosystem almeno dall’inizio del secolo. La metafora di “’insieme degli organismi, dell’ambiente e delle condizioni che, in uno spazio delimitato, sono inseparabilmente legati tra loro, sviluppando interazioni reciproche” è però precedente e risale al concetto economico di Business ecosystem, introdotto all’inizio degli anni ‘90 da James F. Moore.

Continua a leggere   >>

Perché il fono non funziona

I nuovi foni di Nokia. Li ha presentati oggi al World Mobile Congress: sono due nuovi smartphone Lumia e due cellulari a basso costo.

Il titolo I nuovi foni di Nokia mi ha incuriosita perché non avevo mai visto la parola fono in un contesto non linguistico. Non ho però trovato altre occorrenze significative e quindi catalogherei fono come occasionalismo, forse una traduzione maldestra dell’inglese phone o forse il tentativo di dare un nome a un nuovo concetto, un iperonimo di smartphone e di telefono cellulare "tradizionale”.

Per capire se fono potrebbe comunque avere successo come neologismo, si può fare riferimento alle indicazioni che nella localizzazione aiutano a denominare nuovi concetti o funzionalità. Ad esempio, si cerca di privilegiare i meccanismi di formazione di nuove parole che risultano più produttivi nell’ambito in cui si sta operando.

Continua a leggere   >>