Service Tax, Made in Italy

La Nota sulla Service Tax nel sito del governo italiano spiega: “Sarà istituita l’imposta sui servizi comunali che sostituisce la Tares”. Ovviamente non sono l’unica che si chiede (domanda retorica!) perché il governo ricorra a una locuzione inglese, Service Tax, per un concetto specifico per l’Italia e per il quale non mancano certo le parole.

Si può notare che sia nell’inglese britannico che in quello americano service tax è una descrizione generica: nel lessico comune non può essere considerata una collocazione e non identifica un concetto particolare. In inglese le imposte locali hanno nomi diversi: nel Regno Unito dall’inizio degli anni ‘90 si paga la council tax, in Irlanda invece è stata istituita la Local Property Tax e anche negli Stati Uniti si ricorre a diversi tipi di property tax.

Una conferma dal corpus di inglese britannico di Google Ngram Viewer:

grafico che mostra le diverse frequenze di property tax, service tax, council tax in inglese britannico

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Flash card e tabelline

striscia con nonna che fa ripassare le tabelline alla nipote mostrandole dei cartoncini con ciascuna operazione  Striscia: Stone Soup

Le flash card (o flashcard), anglicismo adottato anche in italiano, sono del materiale didattico molto usato negli Stati Uniti, soprattutto per attività di ripasso. Sono dei cartoncini (card) con immagini, parole chiave o altri dati molto sintetici che vengono mostrati rapidamente (flash) per ottenere una risposta immediata allo stimolo, ad es. l’immagine di una mela mostrata durante una lezione di spagnolo dovrebbe far dire subito “manzana”. Le flashcard sono usate anche per parlare in pubblico: molti americani tengono in mano una pila (deck) di cartoncini che scorrono in successione come promemoria.

La striscia fa notare anche altre differenze culturali: i diversi modi di scrivere le operazioni in colonna (cfr. Paese che vai, divisioni che trovi) e di recitare le tabelline (times tables).

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Dai fuchi ai droni

immagine di fuco in volo (“flying drone”) – WikipediaIn un commento a Grafia e pronuncia degli anglicismi: drone Paolo suggerisce che la parola drone potrebbe essersi diffusa in italiano attraverso la fantascienza, ad es. con il film Guerre Stellari (1977), quindi prima che con le cronache delle operazioni militari americane.

Torno sull’argomento perché in inglese questa accezione di drone, “velivolo privo di pilota, teleguidato per scopi militari o civili”, è relativamente recente e ha un’origine diversa da quella che le viene attribuita di solito.

Il significato più antico di drone in inglese è fuco, il maschio dell’ape, da cui deriva il verbo drone, che descrive un ronzio (e anche un parlottio monotono). Il lessicografo Ben Zimmer in The Flight of ‘Drone’ From Bees to Planes smentisce però l’etimologia popolare che il velivolo debba il nome al ronzio che produce.

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FUN.COOL.

A proposito di pubblicità, E2 (English as a second language) e pronuncia italiana, ecco un esempio appena visto in Linguista per caso. Massimo Arcangeli descrive l’invasione degli anglicismi nei media come fatti di “ordinaria quotidianità filoinglese” e fa notare che:

Pubblicità Suzuki Swift – FUN.COOL. Un’auto così non la presto a nessuno. [a questi esempi]  “se ne aggiungono altri che ordinari non sono. Strizzano l’occhio a chi d’inglese sa quanto basta a pronunciare [sàmmit] e non [sùmmit] un summit, ma ci giocano talvolta scherzi di dubbio gusto. Come in questa recente pubblicità di una nota casa motociclistica e automobilistica giapponese. Chi l’ha pensata, evidentemente, si è voluto rendere simpatico cavalcando l’imperante volgarità”

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All inclusive

Vedo pochissima televisione ma quando mi capita di farlo mi piace guardare la pubblicità. C’è davvero un’inflazione di parole inglesi* e a proposito di pronuncia mi ha colpita uno spot di Wind per la tariffa di telefonia mobile All inclusive.

pubblicità Wind

La tariffa viene nominata per la prima volta da una signora anziana che dice al potenziale acquirente “Scelga olìnclusiv”.

Subito dopo una voce maschile fuori campo descrive la tariffa chiamandola invece “ol inclùsiv”.

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Grafia e pronuncia degli anglicismi: drone

In Italia, si sa, c’è un debole per gli anglicismi. Sono soprattutto sostantivi e nella grafia la tendenza attuale è il prestito non integrato: le parole sono accolte nella forma originaria, senza alcuna modifica e con invariabilità al plurale, mentre in passato si preferivano i calchi (outlaw > fuorilegge) e i prestiti venivano adattati (beefsteak > bistecca, jungle > giungla).

In un commento ricordavo che la pronuncia può essere influenzata dal modo in cui gli anglicismi sono entrati in italiano, ad es. per via orale o scritta o attraverso altre lingue, C’è sempre un’assimilazione dei fonemi stranieri anche se, più che in passato, si cerca di imitare la pronuncia originaria (cfr. esempio di puzzle in Parla come mangi 1).

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Weekend, whisky, windsurf e Windsor

stemma della famiglia reale britannica: i Windsor o gli Windsor? Frase da un articolo sulla famiglia reale britannica:

Il principe ha potere di veto solo sulle leggi che riguardano direttamente gli interessi della sua famiglia, cioè gli Windsor.

L’articolo gli davanti a Windsor non mi suonava corretto, ma riflettendo sulla pronuncia della parola non ero più del tutto convinta neanche da i, così ho cercato spiegazioni e ho scoperto un esempio di ortografia che può influenzare la grammatica.

Tutte le parole che iniziano per w  sono di origine straniera. La lettera w può avere due pronunce: 1) la consonante [v] come in water (e vaso) e 2) la semiconsonante [w] come in web (e uomo). Che articolo si usa nel caso 2)? Lo spiega il linguista Luca Serianni: 

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Pepperoni Flatizza

Chi ha letto Da Pizzaghetti a Prisotto e Pastachetti, Soffatelli, gelato Boccalone Prosciutto sa che mi divertono i nomi di prodotti alimentari stranieri che vogliono sembrare italiani. Aggiungo all’elenco Flatizza, una pizza quadrata larga circa 15 cm venduta dalla catena americana Subway e servita anche con pepperoni, l’immancabile salame piccante.

flatizza

Flatizza è una parola macedonia formata da flatbread + pizza ma, come evidenzia Subway’s Poor Portmanteau Choice, per il mercato americano risulta poco efficace anche perché non è chiaro come vada pronunciato.

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