Amazon.com, dall’a alla zeta

logo Amazon.comÈ noto che Amazon.com, il colosso del commercio online, prende il nome dal Rio delle Amazzoni (Amazon River), il fiume più lungo e con la maggior portata d’acqua di tutti i continenti, una metafora appropriata per quella che doveva diventare la più grande libreria del mondo.

Il nome era stato scelto nel 1994 dal fondatore, Jeff Bezos, che l’aveva notato sfogliando le pagine della lettera A di un dizionario, iniziale voluta perché il nome fosse privilegiato nell’ordinamento alfabetico. La freccia del logo collega le due lettere che richiamano l’espressione from A to Zee (Zed in inglese britannico) perché, nella visione di Bezos, Amazon dovrebbe consentire di acquistare ogni libro pubblicato, dall’a alla zeta.

Questi e altri dettagli in How Amazon Got Its Name, che analizza i nomi scartati ed evidenzia alcune considerazioni condivise anche dalle valutazioni di globalizzazione.

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Fiera Milano premia gli esibizionisti

In un commento ho già descritto la coppia di falsi amici exhibition (mostra, esposizione) ed esibizione. Ieri invece ho scoperto un esempio di inglese farlocco che lascia davvero perplessi.

“Sono stati assegnati questo pomeriggio i premi per la prima edizione dell’ Exhibitionist Award […] Il premio ha come obiettivo quello di premiare la qualità, l’estetica e la funzionalità degli allestimenti oltre a valorizzare la ricerca di nuove soluzioni” – Testo che appare nella home page di exhibitionist.it il 18 dicembre 2013Alla Fondazione Fiera Milano usano la parola inglese exhibitionist come nome di un sito, exhibitionist.it, su Twitter, in vari eventi e per un premio, l’Exhibitionist Award.

A quanto pare nessuno si è reso conto che in inglese exhibitionist vuol dire “esibizionista”.

In inglese Exhibitionist Award fa pensare a un riconoscimento per chi ha problemi di esibizionismo, come il flasher che mostra i propri genitali (nella cultura popolare è il maniaco nudo sotto l’impermeabile).

La confusione tra exhibitionist ed exhibitor, “espositore”, “chi espone”, è sconcertante.

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Date americane, computer e uova sode

Ho già descritto la confusione causata dal formato di data americano, mese giorno anno (mm-gg-aaaa), in Date e localizzazione (anche senza traduzione) e Trenitalia e le date.

Why do Americans write the month before the day? non chiarisce perché gli Stati Uniti siano l’unico paese di rilievo che persista con questa convenzione, ma la descrive come middle-endianness, una parola insolita modellata su due termini informatici più comuni, big-endian e little-endian, che hanno un’origine forse non nota a chi opera in altri ambiti.

endianness

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Da phablet a fonblet

In Phablet, un brutto nome? avevo riassunto le reazioni negative suscitate dal nome phablet (phone+tablet), allora un neologismo ma da mesi ormai il termine più usato per descrivere i dispositivi mobili con schermo touchscreen di dimensioni tra i 5 e i 7 pollici.

I fonblet di Samsung

Nei commenti avevamo discusso nomi alternativi tra cui fonblet, un’altra parola macedonia formata da phone+tablet ma con sostituzione del digramma ph con f. Nei paesi di lingua inglese sta ricevendo nuove critiche dopo che Samsung, l’azienda coreana che l’aveva coniata, ha cominciato a usarla sistematicamente per identificare una nuova linea di dispositivi da poco sul mercato. Ne parla, ad esempio: Samsung Murders Language With “Fonblet” Name.

Large Display + Portability + Handwriting = Fonblet

Idiosincrasie a parte, fonblet evidenzia alcuni aspetti rilevanti del lavoro terminologico.

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Parole imbarazzanti per Android

“Dizionari” per completamento, correzioni e testo predittivo

Il mese scorso ho descritto alcune incongruenze terminologiche relative alle funzionalità che facilitano l’immissione di testo nei dispositivi mobili, ad es. c’è chi chiama testo predittivo due concetti diversi:
[1] modalità di scrittura come T9, Swype o simili
[2] il completamento automatico delle parole e/o i suggerimenti che appaiono durante la digitazione di una parola.
C’è anche chi confonde [2] con
[3] la correzione automatica, che invece si attiva dopo aver digitato un’intera parola, ad es. quando si inserisce uno spazio o un segno di punteggiatura. 

Ciascuna di queste funzionalità fa uso di specifici algoritmi che ricavano informazioni da elenchi di parole, chiamati dizionari (dictionary), a cui sono associati metadati e informazioni d’uso e di frequenza. Android – CENSORED

Parole proibite

In questi giorni sono stati dedicati alcuni articoli sull’argomento perché all’interno del dizionario inglese (circa 165000 voci) di Kitkat, l’ultima versione del sistema operativo Android, è stato “scoperto” un elenco di 1400 parole proibite, tra cui sex, coitus, lovemaking, Tampax, uterus, le famigerate sette parole vietate alla TV americana, e addirittura geek.  

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“Undicesima ora”

A proposito di risoluzione dei problemi, uno stereotipo sugli italiani è che siamo poco organizzati e ci diamo da fare solo all’ultimo momento. Graficamente si potrebbe rappresentare con un orologio che segna quasi le 12 (lo scadere della mezzanotte).

immagine di orologio che segna le 12 meno un minutoIn inglese sarebbe un simbolo ancora più efficace perché richiama l’espressione at / in the eleventh hour, che equivale a “in extremis”, “allo scadere del tempo”. Ad esempio, dopo l’accordo dell’ultima ora che lo scorso ottobre negli Stati Uniti aveva evitato il default, Obama aveva dichiarato: “Hopefully next time it won’t be in the eleventh hour”.

Origine della metafora

Nel riportare la frase di Obama non tutti i media italiani avevano riconosciuto il modo di dire e anziché usare espressioni equivalenti erano ricorsi a traduzioni letterali come Speriamo che la prossima volta non ci ridurremo all’undicesima ora o a descrizioni come accordo dell’undicesima ora.

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Guarda come parlano

Demo @Unipisa con le parole più frequenti e tipiche di politici, calciatori e altri personaggi.

Binomi lessicali e sessismo linguistico

simbolo per bagni pubblici con la figurina di una donna e di un uomo e la didascalia “Diciamo basta al sessismo delle insegne dei bagni. Non è giusto che solo le donne abbiano un vestito da supereroe”Il cartello visto in Scritture brevi, ironico  spunto di riflessione sul valore convenzionale dei segni, mi ha invogliata a verificare se fosse convenzionale anche l’ordine dei simboli (no, ma prevale la figura femminile a sinistra), mentre uno dei nomi inglesi dei bagni, Ladies e Gents, mi ha fatto ricordare un articolo letto recentemente, Gentlemen before ladies?, che sintetizza una ricerca su alcuni particolari binomi lessicali inglesi.

Binomi lessicali inglesi e uso non sessista della lingua

I binomi lessicali sono coppie di parole della stessa categoria, unite da una congiunzione, che si presentano in un ordine fisso, come bianco e nero (e non *nero e bianco, mentre in inglese è il contrario: black and white). L’ordine degli elementi costitutivi è determinato da tendenze fonologiche, metriche, semantiche e pragmatiche.

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